Grandi Speranze (in lingua originale “Great Expetctations”) è un libro del 1860 del grande romanziere inglese Charles Dickens, uscito a puntate sulla rivista “All the Year Round”. Nonostante la critica fin troppo spesso poco benevola con Dickens, l’opera rimane a tutt’oggi un fulgido esempio del classico romanzo di formazione.
Grandi Speranze
“Grandi Speranze” narra le avventure di Pip, un giovane orfano inglese che vive con la sorella e il cognato, il semplice e buon fabbro Joe Gargery. Un giorno Pip viene inaspettatamente assalito da un evaso di prigione (Abel Magwitch) e costretto sotto minaccia a sfamarlo; Pip, terrorizzato dalla paura, gli dà da mangiare un pasticcio di maiale salvandogli la vita.
In seguito a questo incontro, Pip avrà modo di incontrare una vecchia signora eccentrica, Miss Havisham, che delizierà ogni pomeriggio (dietro pagamento) della sua compagnia e sua nipote Estella, di cui si innamorerà. Qualche tempo dopo, Pip, riceverà la notizia dall’avvocato Jaggers che un misterioso benefattore ha messo a sua completa disposizione una grossa somma di denaro per farlo studiare a Londra. L’unica condizione che gli viene richiesta è quella di non fare domande sull’identità del suo benefattore.
Partito con le migliori intenzioni, mano a mano Pip si perde. Inizia a scialacquare il denaro ricevuto in arredamenti e divertimenti futili, che lo porteranno a contrarre debiti e ad assumere un atteggiamento di prepotenza e arroganza. Oramai quasi sopraffatto dai creditori, verrà a scoprire che il misterioso benefattore altri non è che il prigioniero a cui aveva dato da mangiare anni prima, Abel Magwitch, che per riconoscenza verso quel gesto si era fatto carico della sua educazione.
Come altro colpo di scena (la prassi per un romanzo vittoriano) scoprirà che Abel è anche il padre di Estella, la ragazza da cui in seguito verrà respinto. Alla fine del romanzo Pip rimarrà con un palmo di naso: perderà Abel in seguito a un tentativo di fuga dall’Inghilterra (assieme alle sue sterline) ed Estella, che sposerà un altro uomo. Dopo l’illusione delle Grandi Speranze, Pip tornerà sulla terra lavorando come impiegato in una società commerciale di un suo amico conosciuto a Londra.
Grandi Speranze, come gran parte dei testi di “papà” Dickens, porta dentro di sé una grande morale: i soldi, pur se utili e assolutamente necessari, non fanno la felicità. Al contrario, sono i sentimenti e il calore umano che rendono la vita degna di essere vissuta: questa è la lezione che l’ingenuo Pip imparerà una volta che le sue Grandi Speranze si saranno dissolte per sempre.