Gabriele Mazzucco torna a teatro con Angie: dopo Storia di mezzo, Il Fantasma della Garbatella, Il Catamarano, M’iscrivo ai terroristi, approda al Teatro Testaccio con questo nuovo spettacolo, da lui scritto e diretto.
In scena, dal 9 al 12 febbraio, troviamo Andrea Alesio, Fabrizio Apolloni, Federica Orru’, Paola Raciti.
Lo spettacolo trae spunto da quella “maledizione” che nel corso dei decenni sembra essersi abbattuta su rockstar del calibro di Brian Jones, Jimmy Hendrix, Janis Joplin, Robert Johnson, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse, tutti scomparsi a 27 anni in circostanze misteriose. Si è soliti usare, a tal proposito, l’espressione “Club of 27“.
In Angie questa maledizione è il frutto di un patto sottoscritto da Atena e Apollo: le vite delle famose icone musicali si intrecciano con le sorti del mondo, dei e semidei sono in lotta tra loro e le Muse, stanche di vedere le arti mortificate e il loro valore sminuito, hanno smesso di diffondere pace e amore attraverso la letteratura, la musica, la poesia, il canto, la danza.
Clio, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania si sono “dimesse”, mentre Calliope, la più elegante e importante di tutte, è impazzita, andata completamente fuori di testa in seguito all’avvento dei social network. Unica e sola a difendere le forze del bene c’è Euterpe, ora chiamata Angie, interpretata da Fabrizio Apolloni. Il suo fedele aiutante è Aristeo, un lupo marsicano che ha abbandonato le sue sembianze (ma non il suo dialetto) diventando un semidio, interpretato da Andrea Alesio. Calliope è Federica Orru’ mentre Paola Raciti è Elisabetta, una ragazza attirata con l’inganno al centro della terra per salvare le sorti dell’umanità dall’attacco imminente e definitivo dei “Bobby Dylan”.
Chiaramente questo quadro surreale e fantastico, in cui si inseriscono divertenti momenti di comicità, è l’occasione per una riflessione sulla realtà quotidiana, oltre che sul nostro patrimonio musicale: e così, tra una Take me on degli a-ha e una Satisfaction dei Rolling Stones, Angie racconta con affetto e malinconia le storie di Brian, Robert, Kurt e Amy, narra dell’ultima serata a Venice Beach con Janis, Jim e Jimmy, prima che uno ad uno si togliessero la vita e scopriamo perché la prescelta è proprio Elisabetta.
Gabriele Mazzucco dipinge, con un sottofondo musicale rock, un affresco esilarante sulla società attuale, soffermandosi sull’eterna lotta tra il bene e il male che è dentro ogni essere umano e dentro ogni società, qualunque sia la sua epoca storica.
Bello, intelligente, divertente, da vedere!
Bella serata, grazie ragazzi!
Condivido il suo commento. Abbiamo inviato 2 giornalisti in 2 due differenti serate (ieri alla pomeridiana). Nei prossimi giorni pubblicheremo la recensione. Grazie e cordiali saluti. Piero Casoli