ROMICS 2019

ROMICS 2019

ROMICS 2019 la 4 giorni di kermesse ininterrotta con eventi, incontri e spettacoli.

Il fumetto protagonista dell’Officina del Fumetto, l’appuntamento per gli addetti ai lavori e per il pubblico per fare il punto sullo stato del fumetto italiano e internazionale, i grandi successi del cinema e della serialità presentati nel Pala Movie che dà corpo, voce e anima ai grandi colossal cinematografici ispirati a fumetti e romanzi, all’animazione e ai videogames.

Il Festival è caratterizzato da un programma culturale di livello internazionale, con prestigiosi ospiti, mostre, anteprime, eventi speciali, incontri con i responsabili dei più rilevanti festival internazionali, buyer e operatori del settore.

A Romics 2019 puoi trovare stand delle case editrici, fumetterie, collezionisti, merchandising, videogames, giochi di ruolo e molto, molto e molto di più; oltre ogni ragionevole aspettativa.

Conferenze, tavole rotonde, incontri sul tema e con gli autori; sul fumetto, sull’animazione, sul rapporto con i nuovi media, con il gioco, il videogioco, le interazioni con la fantascienza ed il fantasy; Romics 2019 offre inoltre l’opportunità di seguire lezioni sul fumetto e l’animazione aperte a tutti.

Tra i Grandi Eventi previsti ne segnaliamo solo alcuni quali la gara Cosplay più attesa dell’anno organizzata in collaborazione con il World Cosplay Summit di Nagoya, con l’Eurocosplay di Londra, la Yamato Cup Cosplay International.

Per i più piccoli è dedicato il Romics Kids & Junior con laboratori di fumetto, educational game, giochi creativi e d’ingegno.

Il Concorso Romics 2019 dei libri a fumetti, il concorso Romics – I Castelli Animati – Tutto digitale gli eventi speciali, grandi mostre. Romics è tutto questo e molto altro ancora per un programma sempre ricchissimo ed attraente.

Con una previsione di ingressi superiori ai 200.000 visitatori tutti potranno tuffarsi e godere di questo immenso ed affascinante mondo del Fumetto.

Informazioni Evento

dal 04 aprile 2019 al 07 aprile 2019

Costo del biglietto: Giovedì 4 Aprile e Venerdì 5 Aprile Euro 10

Sabato 6 Aprile e Domenica 7 Aprile: Euro 12

Abbonamento per 4 giorni dal 4 al 7 Aprile: Euro 26
Prenotazione: Nessuna 
Luogo: Roma, Fiera di Roma 
Indirizzo: via Portuense – Roma
Orario: dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Chiusura biglietteria 19:00 
Telefono: +39 06 65074 200 
E-mail: info@romics.it


 


Autori Expo

Autori Expo

Autori Expo è “un sito che genera siti”, un luogo nel quale ogni scrittore e autore di teatro può creare – gratuitamente – in totale autonomia la propria pagina web personale arricchendola con testi, link, fotografie e notizie.

Autori Expo è un modo semplice, veloce, diremmo friendly per far entrare in contatto gli autori con tutte le figure professionali senza le quali lo spettacolo non potrebbe essere rappresentato (registi, produttori, tecnici compagnie, attori).

Nell’ambito della Conferenza Stampa, che si terrà il 1° aprile alle ore 17,30 a Roma presso il Teatro Argentina, verrà illustrato il funzionamento di questo strumento innovativo a disposizione di tutti, si analizzeranno alcune tematiche fondamentali che hanno a che vedere con il ruolo dell’autore e del drammaturgo nell’era digitale e si cercherà di individuare nella tecnologia non una antagonista ma un alleato fondamentale dello spettacolo dal vivo.

Seguirà la presentazione delle funzionalità di AutoriExpo con immagini e proiezioni e, a seguire, si dedicherà del tempo ai singoli autori che vogliano connettersi al sito direttamente durante l’incontro ed anche iscriversi istantaneamente ad AutoriExpo.

E’ la prima vetrina digitale di autori per gli autori contemporanei italiani.

AutoriExpo si pone come ponte ideale di collegamento in grado di agire in sinergia con altri archivi e library di drammaturgia italiana contemporanea già esistenti creando così prerogative per nuove e concrete opportunità anche per i più giovani.

Gli autori che interverranno potranno portare i loro personal computer per sperimentare direttamente accesso e inserimento testi.

Questa iniziativa è stata realizzata in collaborazione con MIBACT e Regione Lazio e si svolgerà il 1 aprile 2019 – ore 17,30 – Teatro Argentina presso laSala Squarzina (Largo di Torre Argentina, 52, Roma)

Maria Letizia Compatangelo, Stefano Santomauro, Angelo Longoni, Donatella Brocco e Rosario Galli condurranno l’evento.

L’Ufficio Stampa è curato da

D&C Communication

di Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

Mob. 347 2101290 – 338 4030991

Email info@deccommunication.it

che ringraziamo per la consueta attenzione.

Autori Expo al Teatro Argentina, non mancate.

(immagini di pubblico dominio a scopo divulgativo non commerciale)

Il verso irrequieto di Andrea Lepone

Il verso irrequieto di Andrea Lepone

Il verso irrequieto di Andrea Lepone.

Note su “Riflessioni in chiaroscuro”.

recensione di Cinzia Baldazzi

A volte accade, nella critica, di sentire la necessità di caratterizzare con precisi tratti marcati i dati fondamentali di una poetica: non perché essi esauriscano in tali indicatori di veicoli o sfumature di messaggio l’indole globale del contesto, bensì in quanto la loro articolazione espressiva scatena la tensione rappresentativa più forte dell’aura percepita. Evocano così nei lettori un limpido, impellente desiderio di svelare pause adeguate, private e assolute, contingenti ma perenni.

In un’atmosfera analoga la silloge Riflessioni in chiaroscuro di Andrea Lepone appare carica di un senso precario, doloroso, dell’essere (Sein) e dell’esserci (Dasein) – secondo la terminologia di Martin Heidegger – in cui il poeta viene coinvolto con noi in un meccanismo di denuncia della facile via dell’alienarsi, del subire in silenzio. Come se, avviato al XXI secolo, l’ambito storico-sociale tormentato dei valori di un tempo, traditi o dissolti, comunque non autodistrutti, ospitasse autori consci che l’arte sia sempre un discorso sul reale e non sopra input consolatori, mistificatori, o evasioni personali ed eversive.

«Non è che un gioco vile per distribuire vane ricchezze», scrive Lepone in Segreti mai rivelati, poiché

non potremo scappare, saltare il fossato

dell’incompetenza, ognuno avrà il suo bel da fare

per non cadere nella penombra, per riscoprire

la consapevolezza sottomessa dai codardi.

Eppure, – quasi ascoltando il grande filosofo dell’Essere e tempo [Sein und Zeit, 1927] – tra i versi del libro il nucleo dell’esistere appare simbolicamente indissolubile dallo spazio di scegliere, di progettare una salvezza, nel ripristino di una sintesi tempo addietro sacrificata ai vecchi inganni.

Il verso irrequieto di Andrea Lepone

Andrea Lepone suggerisce di andare oltre «la perversa dittatura dell’egocentrismo», consona a ridurre gli individui nel ruolo di «un ribelle condannato», una sorta «lumaca straziata, su un carbone ardente». Il taglio narrativo dei brani è crudo, pragmatico, in una inconsapevole e attuale area di giudizio finalistica, antagonista dell’assurdo, dell’ostilità di ogni target anti-umano, in attesa di eventuali dialoghi dell’uomo con realtà proficue ancora possibili – pure lo saranno, lo fossero –  in un mondo differente con nuovi, autentici codici di riferimento.

Il poeta alterna l’obiettivo della parole da un’icona all’altra, quasi mète susseguenti di arrivo, a volte di potente taglio surreale: tutto ciò invita a riflettere sulla misteriosa, intima connessione sviluppata nella letteratura tra l’area fantastica e il macrocosmo terreno, immanente. Ecco, ad esempio, La foresta dei corpi trasmutati:

Una pecora pende da un albero scuro,

nella foresta dei corpi trasmutati,

belando disperata dinanzi all’eterno dilemma,

una ruota temporale ferma,

immobile, sulla strada della verità.

Un sincretismo dottrinale l’avvolge,

un principio senza nome,

un talento apparente che non merita

di soffrire, ma di riposare.

Sfogliando la raccolta Riflessioni in chiaroscuro, ho ripensato alle pagine di versi e prose di Carlo Betocchi, vissuto nella prima metà del Novecento. Ricordo quanto fosse considerato, tra gli ermetici, una guida morale, poiché, al contrario del movimento culturale in sé, nel suo microcosmo la coesione di lessico e contenuto rimaneva distante dai processi analogici dove si richiamava a priori il significato da veicolare.

L’autore, nato a Torino, si muoveva, all’opposto, ai bordi di un asse di langue diretto, momentaneo, capace di evidenziare un realismo emergente a lato delle tendenze etiche: ma al di qua, al di là di trame oniriche scontate, evitando piani referenziali nella norma diffusa dalla convenzione.

Sebbene il paragone con Betocchi sia figurato nonché strumentale, il nostro giovane poeta, nell’orizzonte di contemporanei, coraggiosi passi nel sentiero di utopie concrete, transita nel vasto terreno di un linguaggio variegato assai simile: è vero, Lepone non indugia in ritualità di suppliche cultuali, tuttavia riesce a coltivare campi semantici di tale intensità del sogno in fieri da consolidare l’unione logico-intuitiva in straordinaria sintonia con preghiere rivolte al genere umano, alla ragione, alla natura dei sentimenti.

Così delinea la propria Weltanschauung, nell’accezione di prospettiva allargata della vita:

Esiste una storia da raccontare in ognuno di noi. Sentimenti, sogni, speranze. Sono queste le cose che animano il mondo, e non esiste modo migliore di esprimerle se non attraverso un racconto o un’opera poetica.

Nel brano L’ululato furioso è scritto:

Cadono gli imperi, i comizi si perdono

nelle memorie degli anziani,

le domande ontologiche ossessionano

le menti degli studiosi, si sciolgono tra le pagine

dei manuali filosofici, stilati in epoche remote.

Le supposizioni si perdono in un mare

di superbia […].

I bambini, con candida innocenza,

li ritrovano nelle favole, nei racconti

visionari, suscitando manie di grandezza.

Rammento, in proposito, alcune strofe appunto di Betocchi, Un dolce pomeriggio d’inverno, precedute dal verso di William Blake in epigrafe, ossia: «L’eterno corpo dell’uomo è l’immaginazione»:

Un dolce pomeriggio d’inverno, dolce

perché la luna non era più che una cosa

immutabile, non alba né tramonto,

i miei pensieri svanirono come molte

farfalle, nei giardini pieni di rose

che vivono di là, fuori del mondo.

Il verso irrequieto di Andrea Lepone

Perché è evocata la presenza di elementi remoti dal ruolo ordinario? Una luna ineffabile, farfalle svanite, fiori spuntati ai confini del conosciuto: è vero, le rose hanno una breve esistenza, ma in altri habitat, in contesti ulteriori, esse possono invece in effetti godere di una vita estesa nell’arco spazio-temporale circostante. Pensate al destino degli alberi nella poesia di Lepone La metafisica ermetica dello spirito:

Gli alberi ascoltano le suppliche

pronunciate dai nemici scoraggiati,

mentre le nostre grida di vittoria

li scuotono dalle radici alla chioma […].

A spezzarli sarà l’odio profondo

per la naturale bellezza,

la messa a nudo dei vizi

trasformati in atroci virtù,

la rivincita delle tartarughe

sulle lepri maligne,

che le sorpassarono,

come sciocche fuggitive.

Il linguaggio dell’intero componimento risulta più esplicito di quello betocchiano, trattandosi di un sistema di segni-segnali volutamente incentrato sulla volontà di privilegiare catene di pertinenza di “opera aperta”: attenzione, non vagheggiante in aure lontane, piuttosto incrementata dall’afflato segreto, colmo di fascino, del “qui e ora” imperante.

Tuttavia, non intendo un hic et nunc eletto in principio, bensì in ciascuno di noi. Sviluppando il paragone con il repertorio di Betocchi, Lepone avanza «con passo di gambero»:

riscriveremo la storia dell’uomo,

mescoleremo individualità e tonalità

per creare un abominio che rovesci

questo indegno, indecente mondo.

Ed ecco Andrea Lepone alludere in maniera esplicita e liberamente alla matrice interpretativa dello scrittore fiorentino d’adozione, concludendo:

La metafisica ermetica dello spirito

ci guiderà nei meandri della psiche,

e la fede misurerà le qualità astrali

della ragione, i propositi dell’essere.

Volgendo lo sguardo su altre chiavi semantiche della raccolta, Riflessioni in chiaroscuro si accorda sempre con la musica, insieme al ritmo, persino quando la rete lessicale sembra forte, cadenzata, strutturata in numerose pause, in complessi rapporti con varie tipologie poetiche del Novecento. All’interno trovano posto, in una materia linguistica densa di echi attuali, il colloquio con il fato, la denuncia delle ingiustizie, la forza dell’eversione, l’appello al χρόνος, il tempo reo della sera foscoliana. Si percepisce una consapevolezza, un tono fiero dell’autore, al confine con un’autonomia altera e sostenuta, al pari dell’identikit elaborato dal dimenticato Antonio Gramsci: «Gli intellettuali concepiscono la letteratura come una professione a sé». 

Tale ambito anche oggi è veritiero, nonostante rispetto ai gramsciani anni Venti si viva l’impossibilità concreta, reciproca, di un comunicare diretto: i mezzi di massa sono sparsi ovunque, cresce la diffidenza nei confronti dell’ampiezza, del respiro, di elementi trasmessi con la parole, in specie se immersa nell’ars poetica. È stata superata l’illusione di potersi appellare a un sereno, non arbitrario naturalismo descrittivo: la ποιητική-poietikè odierna tenta di dare forma a ciò in cui crede, in un atto di scelta, come sostiene Enzo Paci, per il quale «un molteplice senso di relazione si trova riunito in una vivente armonia organica».

Completo il sintetico excursus nella lirica di Andrea Lepone precedendo il calare del suo sipario e rammentando un drammatico plenilunio:

Non rimane che un’immagine narcisistica,

un riflesso indesiderato del passato

da guardare, da ammirare, da ricordare.

E cito un brano del filosofo danese Louis Hjelmslev, ne I fondamenti della teoria del linguaggio:

Il segno è, dunque, per quanto possa sembrare paradossale, segno di una sostanza del contenuto e segno di una sostanza dell’espressione. Il segno è un’entità a due facce, che guarda come Giano in due direzioni e si volge “all’esterno” verso la sostanza dell’espressione, e “all’interno” verso la sostanza del contenuto.

Il verso irrequieto di Andrea Lepone

Pertanto, incoraggiati da uno dei padri mondiali dello studio del linguaggio, con Lepone leggiamo e, chissà, componiamo Poesie irrequiete, che

non lasciano spazio alla critica

letteraria, piuttosto gettano

la propria ombra tra i sospiri

di colui che le compone

Poi, però, per buona sorte, almeno mia, essendo un critico,

se non ci fosse il vero

a regolare il concetto del tutto,

solo macchine ossidate

vagherebbero per le strade,

celando sotto perpetui movimenti

lo squillo delle trombe euforiche

chiamate a suonare ogni santa domenica.

Concludendo nell’attesa della prossima domenica, apprezziamo il ritmo avvincente dell’intera antologia, intendendo per ritmo la complessa struttura presente nelle strofe di equilibrate simmetrie o asimmetrie tra vocaboli, sillabe, suoni all’altezza di animare il verso, da non confondere con il metro che è un’unione di misura precisa a cui si debbono adeguare, pur con armonia, parole e cose.

L’oggettualità e lo spirito soggettivo di Riflessioni in chiaroscuro percorrono, invece, un iter misterioso, indipendente, caro al cuore, alla mente del poeta: emerge una ribellione alla tradizione – nemica del quid creativo – in grado di equivocare sull’apriori del decoro classico e sulla libertà moderna sempre in progress. Un sistema dinamico, suggerisce Lepone in Segreti sotto la pelle, ove

giacciono segreti mai rivelati,

rabbia d’amore, un’opulenza tiepida

che non ne vuol sapere di andare via,

di viaggiare in giro per il mondo, per allietare

quelle persone opportuniste che non conoscono

la vergogna, un soprabito indossato al mattino,

prima di uscire e seminare dolore nel giardino

dei peccati, un dolore sepolto che riaffiora

in un fiume di speranza.

Nota editoriale:

E’ oltremodo difficile ed implica un profondo senso di responsabilità e di rispetto commentare una recensione scritta da un critico affermato e, tale difficoltà, è maggiormente avvertita dalla scrivente.

Il pensiero della Dott.ssa Cinzia Baldazzi è maestoso, analitico, profondo ed ha l’immensa dote di aver dettagliatamente estratto “l’intimo universale” che l’autore Andrea Lepone trasmette al lettore della sua opera Riflessioni in chiaroscuro.

I continui rimandi ad altri scrittori, ad altre visioni, in un continuo parallelismo storico culturale confermano ancora una volta la profondità del pensiero e la non comune capacità della Dott.ssa Cinzia Baldazzi di cogliere il profondo percorso della mente e dell’anima di Andrea.

Grazie Cinzia per questo tuo insegnamento.

Federica Casoli

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

Conquistare la città di Atene è impresa ardua; capitolò al termine di una pestilenza durante la guerra del Peloponneso e ci riuscì l’esercito romano nel 86’ a.C.

Ma le conquiste avvennero per mezzo di battaglie sanguinarie e devastanti.

Dimensione Danza 2000, la prestigiosa scuola di Danza la cui Direttrice Artistica è la maestra Alessandra Dacia Ceripa, ha invece conquistato Atene con la forza della professionalità, delle magnifiche coreografie, delle perfette esecuzioni.

Tutto ciò poggia sulla straordinaria forza di carattere di Alessandra, sulla sua eccellente preparazione artistica e sul suo non comune calore umano che trasmette agli allievi non disgiunto, però, dal giusto rigore professionale.

Atene 2019: Dimensione Danza 2000 ha partecipato alla XXII edizione del Concorso Internazionale “Satolia Dance Festival” aggiudicandosi il gradino più alto del podio nella disciplina hip hop ed un secondo posto nel modern adulti.

Un ricco e prezioso bottino conquistato in un concorso internazionale che evidenzia ancora una volta il costante e quotidiano impegno di Dimensione Danza 2000 che è rivolto ad una progressione artistica, coreografica tecnica e culturale degli allievi perché – non dimentichiamolo – la Danza è Arte e Cultura.

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

Ed è proprio questo sottile filo conduttore che lega Alessandra Dacia Ceripa alla Danza e alla Storia, espressione della quale è la preziosità archeologica rappresentata dal “Cratere di Eufronio” un calice Etrusco conservato nel Museo di Cerveteri.

Esso è anche il nome dell’omonimo Concorso Etruria in Danza – Trofeo Eufronio giunto alla 4° edizione che si svolgerà il 30 marzo 2019 presso il Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro (VT).

Etruria in Danza – Trofeo Eufronio

La Direttrice Artistica della scuola Dimensione Danza 2000, Alessandra Dacia Ceripa, pur fortemente impegnata nei preparativi per la realizzazione del Concorso, ci ha concesso un incontro per fornire anticipazioni sull’evento e per rappresentare quanto la manifestazione sia importante per la crescita artistica dei partecipanti.

“Il nostro Concorso di danza è dedicato al cratere di Eufronio, calice decorato a figure rosse conservato presso il Museo Nazionale di Cerveteri.

Proprio per esaltare l’opera dell’illustre ceramista greco abbiamo dedicato il trofeo che ogni anno viene organizzato e svolto a primavera nel Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro .

L’appuntamento è fissato per il giorno 30 marzo e vedrà le esibizioni di scuole danza e compagnie nazionali nelle discipline classico, contemporaneo, modern e hip hop divise in tre fasce di età: children, junior, senior.

La giuria, di grandissimo valore è composta da Francesca Bernabini, Flaminia Buccellato, Ilenya Rossi, Mauro Mosconi e Daniele Baldi.

Cinque grandissimi maestri che – concordemente – giudicheranno ognuna delle coreografie presentate. Il Trofeo Eufronio sta diventando sempre più un punto di riferimento importante per l’arte coreutica; è atteso e richiesto.

Non nascondiamo ed è palpabile la soddisfazione che si respira presso la nostra scuola Dimensione Danza 2000 in Cerveteri Via A. Diaz 10.

Stiamo ricevendo molte richieste di partecipazione ma quello che più mi colpisce è la serenità di approccio da parte di affermate e affermati insegnanti dai quali si evince la perfetta coincidenza del loro pensiero con il messaggio da noi trasmesso in questi anni.

La danza e’ espressione artistica e culturale; il concorso rappresenta un momento bellissimo, importante e di crescita ma inserito in questo alveo. E’ un momento di riconoscimento e non la finalità unica di chi quotidianamente opera nelle scuole dove arde la passione per questa bellissima arte.

Ed è anche un momento di grande educazione.

Ringrazio sin da ora, indistintamente, i prestigiosi componenti della giuria.”

Anche il Presidente della scuola Dimensione Danza 2000, Vincenzo Ceripa, esprime il suo pensiero:

“Non a caso, accanto ai premi tradizionali e le borse di studio, abbiamo sempre inserito le opere etrusche del maestro Roberto Paolini. Il Trofeo Eufronio è anche avvicinamento alla storia e all’archeologia etrusca della nostra città. Ormai è acclarato che le scuole presenti al concorso parteciperanno di diritto alla rassegna Etruria in danza che si svolge a Cerveteri nella prima settimana di luglio nella storica piazza Santa Maria , a stretto contatto con il Museo Nazionale Archeologico Cerite.

Si avrà così modo di visitare la Necropoli e lo stesso museo.

Ma adesso dobbiamo essere tutti concentrati per il 30 marzo nella splendida cornice del Teatro Lea Padovani della gemella cittadina etrusca di Montalto di Castro alla cui amministrazione comunale e alla direzione del teatro va il nostro ringraziamento”

Grazie Alessandra e Vincenzo, il nostro prossimo incontro sarà il 30 marzo 2019 per ammirare il Concorso Etruria in Danza Trofeo Eufronio

 

Tutte le informazioni sono reperibili su www.dimensionedanza2000.com

Al via Danzainfiera 2019

Al via Danzainfiera 2019

Al via  Danzainfiera 2019
Numeri da capogiro per l’evento internazionale più importante della danza
Tra le guest star attese a Firenze Evgenia Obraztsova e Lucia Lacarra 

Per gli appassionati di danza è l’appuntamento più importante dell’anno. Da oggi a domenica torna per la quattordicesima volta, alla Fortezza da Basso di Firenze, Danzainfiera.  L’edizione 2019 metterà al centro le #storiedidanza, raccontando al  pubblico la passione e la fatica di ballerini di ogni stile e addetti ai lavori, protagonisti del palcoscenico e del backstage. Tutti insieme, per quattro giorni, si riuniranno nel capoluogo toscano  dove si alterneranno centinaia di lezioni e audizioni, spettacoli e contest, un’area espositiva con i grandi marchi e incontri con le più importanti stelle della danza.
Numeri considerevoli visto che, secondo un articolo di Adnkronos (maggio 2015), il nostro Belpaese conta 1,4 milioni di allievi, con 17.000 scuole e oltre 50 discipline praticate.
Notevoli anche i dati di Danzainfiera, che raccontano di una manifestazione che, ormai da anni, si è imposta, a livello internazionale, come la più importante del settore.

Al via Danzainfiera 2019; i numeri

Danzainfiera ospita oltre 200 lezioni, più di 50 tra audizioni, stage e master e più di 30 eventi coreografici tra concorsi, spettacoli, contest e rassegne. Sono oltre 180 gli espositori da tutto il mondo.
Circa 65.000 mq all’interno della Fortezza da Basso di Firenze suddivisi tra vari padiglioni: il Padiglione Ghiaie sarà la porta di accesso a Danzainfiera, la Sala della Volta è dedicata al Master Vaganova con presentazioni e attività per insegnanti, il Padiglione Basilica ed il Padiglione Le Nazioni sono destinati al Concorso Expression IDA, la Palazzina Lorenese ospita alcune delle lezioni in programma, così come La Polveriera offre lezioni tecniche di supporto al danzatore, mentre al Rondino sono in programma lezioni e stage e nella Sala della Scherma stage ed audizioni.

Al via Danzainfiera 2019

Al Padiglione La Ronda i visitatori potranno assistere a spettacoli, eventi speciali, esibizioni e rassegne.
Il Padiglione Spadolini sarà il cuore pulsante di Danzainfiera con tre piani dedicati interamente ad attività ed iniziative: al Piano Attico ben 6 aule ospitano lezioni, audizioni e stage, Baby Dance Area e Danze Aeree oltre ad ospitare scuole, compagnie, enti e federazioni. Al Piano Terra Info Point, Area Press, Area Web & Media Partner, Area Sfilate, Area Vip, Atelier Italia, e la grande selezioni di espositori commerciali.
Grandi novità per l’Area Urban che occupa il piano inferiore con ampliamento degli spazi: Aula Moma, Aula 7, Street Studio, Area Street, oltre agli espositori specializzati nel settore Urban.
Ma non è finita. Il Padiglione Cavaniglia ospita infatti l’Area Teatro con rassegne ed esibizioni di scuole e gli spazi dedicati a Musical mentre l’Area Palazzetto ospita la rassegna Ballando con il Cuore ed il Trofeo Danzainfiera.
Nella passata edizione sono stati 175.000 i visitatori di età media tra i 12 ed i 25 anni. Quasi 3000 i buyer, con oltre 1000 scuole e compagnie iscritte. Sui Social cifre a 5 zeri per i fan sulla Pagina Facebook e quasi 20mila i follower su Instagram.

Al via Danzainfiera 2019 e Il taglio del nastro con le Istituzioni

Il sipario si aprirà oggi pomeriggio alle 16 con il taglio del nastro alla presenza dell’assessore allo Sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci, del coreografo Anthony Heinl e del Patron di Danzainfiera Alessandro Sanesi. A seguire, in sala Press del Padiglione Spadolini ed in collaborazione con il Teatro Verdi di Firenze, avverranno vari incontri tra cui quello con Anthony Heinl, fondatore di eVolution dance theater, coreografo e direttore artistico dello spettacolo The magic of light che andrà in scena a teatro stasera alle 20,45 tra danza e magia.

Tra le nuove tendenze, grande attesa per Danza in Fascia, la danza delle mamme con i loro neonati, reduce del successo in prima serata a Italia’s got talent di venerdì scorso, e per la Nu-Dance, il primo ballo di coppia antistress, facile, per tutti, su tutta la musica che piace, con chi vuoi, uomo o donna.

In mostra anche le opere realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze che saranno protagoniste della mostra l’Arte danza sulle punte e l’esposizione fotografica di Paolo Bonciani dedicata aLindsay Kemp.

Al via Danzainfiera 2019 e le guest star del balletto 

Al via Danzainfiera 2019
Tra i nomi più attesi a Firenze quest’anno ci saranno star del balletto mondiale come Evgenia Obraztsova, ballerina russa di fama internazionale, solista del Teatro Mariinsky dal 2002 e principal del Teatro Bolshoi di Mosca e l’étoile Lucia Lacarra.

Al via Danzainfiera 2019

La ballerina spagnola, tra le ospiti più ricercate in tutto il mondo, ha ricoperto tutti i ruoli più importanti ed oggi è direttore artistico del Victor Ullate Ballet di Madrid.

Il mago della tap dance, i guru dell’hip hop e il maestro del contemporaneo

Lo spazio dedicato alla Tap Dance, in Italia conosciuta come tip tap, propone l’incontro con il pluricampione del mondo Daniel Léveillé per appassionarsi ancor più ad una danza un tempo solo presente nel musical of Broadway, oggi invece contaminata da tutti gli stili di danza e generi musicali.
Per la prima volta a Dif, attesissimo, il ballerino di hip hop Kenzo Alvares, guest dei più importanti contest in giro per il mondo. Sempre nel padiglione Urban, la ‘casa’ della street dance, imperdibile la performance di Jimmi “YUDAT” Zelou, fondatore e membro della “Compagnie Yudat”, che trasmetterà tutta la sua energia e adrenalina allo stato puro. Chi ama il contemporaneo sarà felice di provare invece una Spiritual Body Experience con il coreografo e performer internazionale Valerio Longo.

Un programma indubbiamente ricco di emozioni, interessante e completo che qualifica ancora una volta l’eccellenza ed il prestigio mondiale dell’evento Danzainfiera.

L’Accademia delle Arti è presente, come ormai è consuetudine consolidata, con il suo Stand Q 16 – Padiglione Spadolini – Piano Attico 

e le Audizioni si svolgeranno al Padiglione Spadolini Piano Attico:

sabato 23 febbraio ore 18,30 Aula 2

domenica 24 febbraio ore 10,45 Aula 3

Danzainfiera 2019: 21/24 febbraio 2019, Firenze – Fortezza da Basso | Info: 0574 575618 – www.danzainfiera.it – info@danzainfiera.it

Orari: giovedì: 15.00-20.00 | venerdì, sabato e domenica: 9.00-20.00

Ingresso: 15€ 1 giorno / 40€ 4 giorni / 10€ ridotto per bambini 8-12 anni | Gratuito: diversamente abili, bambini sotto gli 8 anni

Gruppi (min. 30 ingressi): 10€ a persona, acquistabili online entro l’8 febbraio 2019

Foto: Comunicazione StudioA&C (Studio A&C – Team)

Al via Danzainfiera 2019 un appuntamento da non perdere.