LA MAESTRA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: GUIDA E ISPIRAZIONE PER I PIÙ PICCOLI

LA MAESTRA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA: GUIDA E ISPIRAZIONE PER I PIÙ PICCOLI

Alla base del percorso dell’istruzione, là dove stanno germogliando i semi del sapere, c’è una figura che spicca per la sua dedizione, la sua dolcezza e il suo impegno: la maestra della scuola dell’infanzia. In un mondo in continua evoluzione il ruolo di queste insegnanti assume un’importanza sempre maggiore plasmando le menti e i sentimenti dei piccoli alunni.

Con pazienza e amore, queste donne e uomini si immergono ogni giorno in un mare di curiosità e domande guidando i loro giovani allievi attraverso le prime scoperte del mondo. Possiamo definirli “gli architetti delle emozioni”, sono costruttori della fiducia e catalizzatori della innata creatività dei bambini. Le aule delle scuole dell’infanzia sono come giardini in cui i semi dell’apprendimento vengono piantati ed accuditi con amore e cura, pronti a crescere e fiorire nel corso degli anni.

Maestra non è solo un titolo, è vocazione e dedizione. È la capacità di trasformare la routine quotidiana in avventure emozionanti, di trasmettere conoscenza attraverso il gioco e di ispirare il desiderio di apprendere sempre di più attraverso racconti, canzoni e giochi.

LA MAESTRA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA: GUIDA E ISPIRAZIONE PER I PIÙ PICCOLI

Sanno come catturare l’attenzione dei loro giovani studenti e incanalare la loro energia verso il processo di apprendimento.

Tuttavia, il lavoro di una maestra della scuola dell’infanzia va oltre l’insegnamento di nozioni di base, è anche una preziosa guida nella crescita emotiva e sociale dei bambini. Aiutano i piccoli a sviluppare le competenze necessarie per navigare nel complesso mondo delle relazioni umane insegnando loro l’importanza dell’empatia, della condivisione e del rispetto reciproco.

In un’epoca in cui l’istruzione viene spesso misurata in termini di risultati numerici e accademici è importante riconoscere il valore intrinseco del lavoro delle maestre della scuola dell’infanzia; sono loro che gettano le basi per il futuro successo dei loro studenti non solo fornendo conoscenze e competenze ma anche nutrendo la loro autostima e il loro senso di identità.

LA MAESTRA DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA: GUIDA E ISPIRAZIONE PER I PIÙ PICCOLI

Tuttavia, nonostante il loro ruolo cruciale, le maestre della scuola dell’infanzia sono spesso trascurate e sottovalutate nella società. È fondamentale che vengano riconosciute e supportate adeguatamente, non solo con parole di apprezzamento, ma anche con risorse e condizioni di lavoro adeguate.

In conclusione, la maestra della scuola dell’infanzia è molto più di un’educatrice; è un faro di luce e speranza per i giovani che intraprendono il loro viaggio nel mondo dell’apprendimento. La loro dedizione e passione sono i mattoni su cui si costruisce la società del domani, consapevole e pronta ad affrontare il futuro.

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LA TRAGEDIA DEL FEMMINICIDIO: UN FLAGELLO SOCIALE CHE RICHIEDE AZIONI URGENTI

LA TRAGEDIA DEL FEMMINICIDIO: UN FLAGELLO SOCIALE CHE RICHIEDE AZIONI URGENTI

I recenti fatti di sangue (Cisterna di Latina…) hanno drammaticamente riproposto all’attenzione della collettività il triste fenomeno della violenza sulle donne. Con due miei precedenti articoli del 24/11/2020

https://www.lamacinamagazine.it/25-novembre-contro-la-violenza-sulla-donna/

e del 07/2021

https://www.lamacinamagazine.it/8-marzo-basta-con-le-mimose/

affrontai questa tematica stigmatizzandola; forse è il caso di riportarla alla luce.

Il femminicidio, definito come tale, è l’omicidio di una donna a causa del suo genere e rappresenta una delle forme più estreme e riprovevoli di violenza di genere. È una tragedia che si ripete in tutto il mondo lasciando dietro di sé dolore, distruzione, sgomento e disperazione. Questo fenomeno, purtroppo, non conosce confini geografici, culturali o socio-economici; colpisce donne di ogni etnia, classe sociale e provenienza.

Le radici del femminicidio, consolidate nel tempo, affondano nelle profonde disuguaglianze di potere tra uomini e donne, alimentate da norme sociali patriarcali che relegano le donne a uno status di inferiorità e soggezione. La violenza domestica, l’abuso psicologico, l’oppressione economica e la discriminazione sistemica sono solo alcune delle manifestazioni di questa disuguaglianza strutturale.

In molti casi il femminicidio è il culmine di un percorso di violenza che inizia “in sordina” con l’isolamento della vittima, prosegue in maniera crescente con minacce e abusi di vario genere e termina con l’omicidio. Nella maggior parte dei casi le donne vengono uccise da partner intimi o ex partner che non si rassegnano e cercano ancora di esercitare il loro controllo e dominio fino all’estremo limite.

Le conseguenze del femminicidio non si limitano alla vittima diretta ma si estendono a familiari, amici e alla comunità tutta. I bambini che assistono alla violenza domestica sono particolarmente violentati, vulnerabili e possono subire profondi traumi sia fisici che psicologici, duraturi nel tempo, che influenzano il loro sviluppo emotivo e psicologico.

Affrontare efficacemente il femminicidio richiede un impegno congiunto da parte di tutti noi, singolarmente, per prendere coscienza del fenomeno, rigettarlo e condannarlo, impegno da parte dei governi, istituzioni, forze dell’ordine e organizzazioni della società civile. È fondamentale promuovere e diffondere la cultura del rispetto e della parità di genere fin dalla più tenera età attraverso programmi educativi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione pubblica, contrastare la “banalizzazione” e la “giustificazione” della violenza di genere ma è fondamentale che sia in primis la famiglia ad educare al rispetto della parità di genere. 

E’ inoltre cruciale rafforzare le leggi e i meccanismi di protezione per le vittime di violenza domestica garantendo loro accesso a servizi di sostegno e rifugio sicuri. È indispensabile anche istruire, migliorare la capacità e l’efficacia delle forze dell’ordine e la magistratura nel saper individuare i primi segnali di pericolo e porre in essere gli strumenti per prevenire che il rischio si trasformi in femminicidio.

In conclusione, il femminicidio rappresenta una grave violazione dei diritti umani e una sfida urgente per la nostra società. Solo attraverso un impegno singolo, collettivo e determinato possiamo sperare di porre fine a questa tragedia e creare un mondo in cui tutte le donne possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.

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A CENA CON GRAZIA

A CENA CON GRAZIA

A CENA CON GRAZIADopo i successi delle edizioni di Archeosapori al T Hotel di Cagliari e dopo le limitazioni dovute alla pandemia, l’Associazione Stelle del Sud – Onlus, riprende le attività con nuove e interessanti iniziative.

Il prossimo appuntamento, A Cena con Grazia, sarà dedicato alla scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, nata 150 anni fa a Nuoro. L’evento, che si svolgerà il 21 ottobre, dalle ore 20,00, nella Tenuta Tor de’ Sordi a Guidonia (RM),

A CENA CON GRAZIA avrà come protagonista la cucina sarda, descritta e amata dalla scrittrice nelle sue innumerevoli opere.

La scelta della città di Roma, e delle sue zone immediatamente limitrofe, non è causale perché la scrittrice ha tanto amato la città eterna dove ha vissuto gran parte della sua esistenza

L’iniziativa nasce dall’amicizia di Vitalia Scano chef del ristorante Sandalia di Roma e di Gilberto Arru, enogastronomo e presidente dell’Associazione Stelle del Sud -Onlus.  Sarà un menù rispettoso della autentica tradizione sarda con piatti realizzati da cuoche sarde; oltre a Vitalia, cucineranno Marina Ravarotto (Rist. Chiaro Scuro di Cagliari), Viviana Amorino (chef board di Cagliari) e Tonina Biscu (Sa Horte de su poeta- home restaurant di Oliena – NU).

La Sardegna, refrattaria alla globalizzazione, riesce a custodire e a raccontare la sua storia, anche attraverso il cibo. Un sapere antico, da sempre affidato alle donne, che riescono a preservare e tramandare oralmente.  Anche per questo la scelta dei prodotti è stata molto selettiva e i piatti proposti rappresentano solo una parte del grande patrimonio enogastronomico della Sardegna.

L’evento permetterà di raccogliere fondi per finanziare un nuovo progetto, con una scuola di formazione professionale nei settori sanità, turismo e agricoltura, nel villaggio di Orangea in Madagascar. In questi ultimi anni l’Associazione ha già realizzato una infermeria con l’acqua potabile, un pozzo artesiano di 15 metri scavato a mano, sistemato le scuole e alcune strade, aiutato la popolazione più bisognosa, soprattutto i bambini malati per malformazioni e malnutrizione.

A CENA CON GRAZIAA CENA CON GRAZIA

Sono previsti gli interventi del sindaco di Nuoro Andrea Soddu, di Neria De Giovanni,  scrittrice e la più autorevole conoscitrice della vita e delle opere di Grazia Deledda e  di  Giovanni Santo Porcu,  sindaco di Galtellì dove Grazia Deledda ha scritto  Canne al vento.

Per informazioni e prenotazioni:

Vitalia: 348/3248440

Gilberto: 339/7150760

 Associazione Stelle del Sud – Via Sassari 5  09090 Magomadas (OR)

c.f.93035180913  associazionestelledelsud@gmail.com

PH : Stelle del sud & Tenuta Tor de’ Sordi

 

IL MIO SOGNO RAGGIUNTO

IL MIO SOGNO RAGGIUNTO

By Martina ServidioIL MIO SOGNO RAGGIUNTOOra che volgo la testa a 2 anni fa, esattamente al 22 luglio 2020, sono presa da emozione, felicità, appagamento perché esattamente quel giorno è iniziato il mio percorso di pratica giornalistica biennale per conseguire l’iscrizione all’Albo dei giornalisti.

Ero assalita da tanti dubbi, incertezze, non avevo ancora messo alla prova le mie capacità in situazioni di questo genere e così importanti; ero una giovane che aveva appena ben superato la maturità liceale e si accingeva ad iscriversi all’Università.

Ce la farò? Come mi accoglieranno?

Ho trovato un ambiente sereno, professionale, attento ad ogni aspetto legato all’articolo, alle fonti delle notizie, alla buona e corretta scrittura, alle norme che regolano la professione, ho avuto la possibilità di fare esperienze diverse attraverso interviste ed accrediti quando necessari.

Ogni articolo veniva valutato insieme e migliorato con serenità e spirito costruttivo.

A luglio 2020 scrissi queste parole:

“Questo, confesso, non è un articolo giornalistico ma solo un messaggio di ringraziamento verso il direttore del giornale e verso i colleghi redattori dai quali avrò molto da imparare.

Farò tesoro dei loro consigli.

Affronto questa nuova esperienza, certamente ambiziosa, ma appagante.

Ho da poco compiuto i 18 anni che mi consentono di affacciarmi nel mondo giornalistico che sognavo di percorrere da tempo.

Cercherò di proporre anche articoli legati al mondo giovanile quali musica, film, concerti, danza, teatro ed altro.

Mi auguro di incontrare le aspettative che le nuove generazioni si attendono; da parte mia sarò ben felice di dialogare con voi.

Grazie, a presto”

A luglio 2022 sono ben felice di ringraziare il Direttore del giornale ed i miei colleghi redattori: Simona, Federica, Piero, Andrea per quanto mi hanno trasmesso delle loro conoscenze spingendomi a scrivere articoli su moltissimi argomenti con pazienza e con grande professionalità.

Grazie, ho appreso tutto da Voi e grazie per avermi dato l’opportunità di iscrivermi all’Albo dei Giornalisti.

Martina

 

 

 

 

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!

By Martina Servidio

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!

Chi è Elvis Presley per una giovane del nostro tempo?

Perché ho voluto conoscerlo meglio?

Tutte le generazioni hanno i loro miti nel campo della musica, sono cresciute accompagnate dalle loro canzoni, hanno provato le loro esperienze di vita ed affettive al suono e con le parole dei loro brani.

I Beatles, i Rolling Stone, Claudio Baglioni, Freddie Mercury, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Adriano Celentano, Mina…e potrei continuare perché ogni artista è entrato nel cuore di una generazione che si è rispecchiata in esso.

E’ nell’età adolescenziale che si consolida il gusto musicale e si sedimentano i generi musicali, gli autori dei testi ed i cantanti; è per questo che “Loro”, i cantanti, torneranno sempre a dirci qualcosa per il resto della nostra vita.

Mi ha sempre incuriosito ed anche fatto sorridere la presenza in casa di mio nonno di un vecchio mobiletto radio-giradischi, in legno, della LESA, ben mantenuto, e della sua abbondante collezione di vecchi vinili a 33 e 45 giri.

Sempre più catturata dai suoi racconti ho voluto quindi approfondire la vita di Elvis Presley, il mito senza tempo.

Nato nella baraccopoli afro americana di Tupelo nel Missisipi (USA) l’8 gennaio del 1935 ebbe un’infanzia dominata dalla povertà e dalle privazioni e  – come più volte affermato dallo stesso Elvis – l’unica ricchezza ricevuta dai genitori è stato il loro grande amore.

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!Essendo i genitori ferventi frequentatori della Chiesa Evangelica locale fu proprio lì, che il nostro Elvis Presly, ebbe il primo rapporto con la musica che iniziò a strimpellare con una vecchia e malandata chitarra.

Nel 1949 partecipò e vinse un Concorso dando così inizio alla sua carriera folgorante ma, purtroppo, breve; morì a Memphis il 16 agosto 1977.

Elvis Presley, il mito senza tempo è un artista, una icona che ha saputo andare oltre la musica arrivando a influenzare l’intera cultura americana e mondiale trasformando il pensiero, la moda, la musica ed anche la politica poiché, non dobbiamo dimenticarlo, gli anni ’50-60 erano caratterizzati da forti scontri razziali tra bianchi e “coloured” come era definita la comunità nera.

Elvis non aveva pregiudizi razziali e frequentava, cantava, assimilava le due culture musicali.

Al costo di soli 3 dollari incise, da autodidatta, il suo primo disco “My Happiness” presso una modesta Casa discografica la Sun Records che poi lo inserì nell’altrettanto suo modesto circuito musicale; fu un susseguire di successi caratterizzati dal nuovo ritmo che Elvis dava ai suoi pezzi e dall’abbigliamento, per l’epoca trasgressivo, che indossava.

Elvis è Dio!
Questa forte citazione è tratta dal film di Alan Parker “The Commitments” e ci fa comprendere cosa ha rappresentato e cosa ancora rappresenterà Elvis Presley per milioni di persone.

Parliamo di numeri:

  • 1 miliardo di dischi venduti in tutto il mondo;
  • 70 singoli in vetta alla Top 20 di Billboard tra il 1956 al 1977;
  • 21 singoli al primo posto delle classifiche britanniche con ottanta settimane di permanenza;
  • Unico artista inserito nelle quattro Hall Of Fame: rock, gospel, country e rockabilly;
  • Milioni di fan club sparsi in ogni dove che, ancora oggi, lo ricordano attraverso festival e celebrazioni;
  • La sua residenza, Graceland, è stata dichiarata monumento nazionale ed è il secondo luogo più visitato degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca;
  • L’indotto realizzato dal merchandising genera, tuttora, milioni di dollari annui

Elvis Presley, il mito senza tempo ha influenzato la musica dei Beatles, degli U2, di Bruce Springsteen e dei nostri Little Tony, Bobby Solo, Ligabue e tanti altri.

Un “certo” signore, John Lennon, scusate se è poco, disse: “Prima di Elvis non c’era niente”

Perché Elvis Presley ha catturato il pensiero e le sensazioni di intere generazioni?

Perché portava una nuova musica e un nuovo look rivolti ai giovani.

Prima di Elvis le grandi stelle musicali proponevano un tipo di musica adatta al solo pubblico adulto e non era, per i giovani, il modello in cui rispecchiarsi; era privo di vitalità e non entrava nell’animo dei teenager.

Elvis spazzò decisamente via tutto questo.

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!Dopo il suo arrivo tutto sembrò improvvisamente preistorico. Fu il primo vero teen idol, un giovane che cantava per i giovani.

La sua musica era innovativa, rivoluzionaria e anticonformista in cui il ritmo relegava in secondo piano le parole e la melodia.

La sua musica era selvaggia e trascinante ma nel contempo riusciva ad esprimere anche tenerezza e sensualità grazie alla sua voce e agli arrangiamenti musicali che ne esaltavano la morbidezza e la duttilità.

Elvis Presley si presentava in scena con un’immagine nuova, con movenze mai viste prima (furono definite impudiche dai benpensanti) e con la voce più sexy mai udita fino ad allora.

Conquistò il cuore dei ragazzi e rese di successo un genere musicale considerato, fino a quel momento, di infima categoria.

Anche Chuck Berry e Little Richard devono il loro successo a Elvis Presley.

Nel 1955 la piccola casa discografica che lo aveva scoperto non fu più in grado di gestire l’enorme successo di Elvis che fu ceduto al colosso RCA che lo lanciò nel firmamento dello star-system internazionale.

I possenti mezzi della RCA non si fecero attendere: i singoli di Elvis schizzavano in testa alle classifiche, ospite conteso dai più importanti network, un pubblico stimato di 50 milioni di spettatori, fu soprannominato “Elvis The Pelvis” per il suo “modo sconcio di suonare e ballare che corrompeva la bella gioventù americana

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!

Love Me Tender”  https://www.youtube.com/watch?v=BeTurYZuY4A&list=RDBeTurYZuY4A&start_radio=1&t=13

è un delicato brano di cui mi sono innamorata e la sua voce è soffice, disperata, tremolante ma decisa allo stesso tempo; è anche la colonna sonora di uno dei film di cui è stato protagonista

Nel 1958 la carriera di Elvis Presley fu interrotta per adempiere agli obblighi di leva biennale e al suo ritorno sulle scene si notò un cambiamento di stile musicale; non più brani “graffiati” e ribelli ma un sound più pacato orientandosi con più attenzione e per alcuni anni al cinema.

Dopo questa parentesi filmografica, nel 1968 avvenne il suo grande rientro nella musica e nei concerti ed il pubblico gli decretò nuovi grandi successi ma la sua vita privata risentì degli stressanti impegni e divorziò dalla moglie nel 1973.

Sempre nel 1973 si esibì in concerto in mondovisione e si calcola che fu seguito da 1 miliardo e duecento milioni di spettatori tuttavia, da quel momento, iniziò il declino di Elvis che iniziò a far uso massiccio di anfetamine e barbiturici per combattere lo stress.

Fu vittima del cosiddetto appannamento mentale e della paranoia che – di fatto – gli fecero perdere ogni interesse verso la musica.

Si rifugiò nella sua solitudine che tentò di combattere mangiando enormi quantità di cibo unito a micidiali dosi di medicinali

All’ultimo concerto si presentò obeso sotto il peso dei suoi 160 kg, sfatto, visibilmente inebetito dall’abuso di farmaci, incapace perfino a ricordare le parole dei suoi brani più famosi.

I suoi fans gli volsero le spalle.

Il 16 agosto 1977 alle ore 15,30 Elvis Presley fu dichiarato morto; aveva solo 42 anni

Appena diramata la notizia una folla di circa 80.000 persone si riversò intorno alla sua abitazione, Graceland a Memphis nel Tennessee dove fu sepolto.

ELVIS PRESLEY, IL MITO !!Graceland è diventata museo e meta di pellegrinaggi.

Ho voluto evidenziare solo l’aspetto umano del grande Elvis Presley, il mito senza tempo senza entrare dettagliatamente nella sua discografia che lascio ai critici musicali ben più qualificati.

Grazie

PH FOTO:

Di User:Maha – User:Maha took this picture himself, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=691626

Di Takashi Hososhima – Flickr: Day 2: Costumes of Elvis Presley, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27901970

Di Metro-Goldwyn-Mayer, Inc. – http://www.doctormacro.com/Images/Presley,%20Elvis/Annex/Annex%20-%20Presley,%20Elvis%20(Jailhouse%20Rock)_01.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15679730

Di Uncredited – https://archive.org/stream/modernscreen52unse#page/n385/mode/2up, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76368090

Di Markuskun di Wikipedia in inglese – Trasferito da en.wikipedia su Commons., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5445560

Di Ollie Atkins, chief White House photographer at the time. See ARC record. – This is a cropped and retouched version of Image:Elvis-nixon.jpg, a White House photograph by Ollie Atkins via https://www.archives.gov/exhibits/nixon-met-elvis/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=371039

Di Cliff – Flickr: Country Music Hall of Fame, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24877513

Per uso divulgativo non commerciale