Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018

Danzainfiera 2018, il grande show della danza con l’Accademia delle Arti.

Manca una settimana all’appuntamento più atteso della stagione per gli amanti della danza. Danzanfiera, l’evento di danza più importante a livello internazionale.

Dal 22 al 25 febbraio i padiglioni della Fortezza da Basso ospiteranno ragazzi pieni di talento e di sogni, aspiranti ballerini in cerca di un’opportunità per crescere e provare a fare della loro passione una carriera.

E l’Accademia delle Arti sarà presente con il suo punto di accoglienza presso lo Stand P4 – Padiglione Spadolini- Piano Attico –

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018

La Direttrice Artistica, Catia Di Gaetano, sarà accompagnata dal Maestro Gabriele Cupelli dell’English Ballet e dal Maestro e ballerino Yari Molinari.

Sabato 24 febbraio alle ore 13,45 presso l’Aula 2, l’Accademia delle Arti presenterà due interessanti opportunità; si terrà infatti una lezione/audizione suddivisa in 2 sessioni:

  • la prima dedicata alla tecnica classica (sbarra/centro);
  • la seconda dedicata ad una lezione di danza contemporanea volta a selezionare allievi ragazzi e ragazze (a partire dai 15 anni) per i Corsi di Formazione ProfessionaleJunior (15-17 anni) e Senior (dai 18 anni in poi) per l’Anno Accademico 2018-2019

E’ una possibilità da non perdere considerando l’alto profilo artistico che esprime l’Accademia delle Arti ed il suo qualificato corpo docente.

La prenotazione potrà essere effettuata direttamente seguendo questo link:

http://www.danzainfiera.it/tec.-classica-contemporanea-accademia-delle-arti.html

A tutti coloro che parteciperanno alla lezione/audizione verrà donato un simpatico ed utile gadget.

CatiaGabriele e Yari vi aspettano per farvi scoprire e conoscere meglio il fantastico mondo della Danza e come realizzare il vostro sogno di diventare un vero ballerino Professionista.

Tramite il sottostante link vengono presentati i profili professionali ed artistici dei nostri Maestri Gabriele e Yari:

http://www.danzainfiera.it/img_slir/sitopiu/6/9/691513591446.pdf

mentre seguendo questo link:

https://www.accademiadelleartiroma.com/

puoi entrare direttamente nel sito dell’Accademia delle Arti.

 

NEWS DANZAINFIERA

Cinque gli spettacoli di punta di questa edizione: il sipario si apre giovedì 22 febbraio alle 16 al Padiglione della Ronda con i vincitori del dif ON TOUR, l’evento itinerante totalmente gratuito che si è svolto in tutta Italia, durante i weekend da ottobre 2017 a febbraio 2018; vedremo i migliori talenti tra le categorie solisti, coppie, gruppi di ogni genere e stile di danza.

Seguiranno i balli storici e della tradizione e, per i giovanissimi, due grandi show targati Disney con musiche e coreografie della serie tv Soy Luna. 

Grandi étoile della danza ma anche volti noti del musical sono attesi per il Premio Danzinfiera che si terrà sabato 24 febbraio alle 19 al Padiglione La Ronda. A premiarli ci sarà il sindaco di Firenze Dario Nardella e altri volti noti del mondo delle istituzioni e del giornalismo italiano.

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018 : Ritmi popolari e danze della tradizione a DIF2018

Culture e terre lontane unite attraverso la danza.

Danzainfiera, in collaborazione con Ballareviaggiando.it, presenta uno spettacolo ispirato alle danze del mondo dal titolo Ballare Viaggiando … tra terra e mare a cura di Francesca Trenta e la compagnia I Passi della Tradizione. Dal Bohemian Gipsy in Sile fino alla tarantella pugliese, passando per le danze greche; un viaggio che parte dall’Asia e attraverso arcipelaghi e penisole approda nel Mediterraneo.

Sul palcoscenico, il gruppo di danzatori dell’Onirika Rossella Lazzari, l’Associazione Terpshicòri Danze Greche di Anna Botzios e Francesca Trenta & I Passi della Tradizione Ensemble.

Soy Luna, lo show imperdibile firmato Disney!

Tutti i fan della famosissima serie Disney Channel Soy Luna che ha per protagonisti l’attrice e cantante messicana Karol Sevilla (Luna) e l’italianissimo talento Ruggero Pasquarelli (Matteo) ammireranno i giovani attori che ballano sui pattini, cantano e si innamorano. Sabato 24 febbraio, al padiglione La Ronda, andrà in scena un vero e proprio show con i ballerini professionisti del Moma Studios di Milano con coreografie originali sulle musiche di Soy Luna.

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018 : Premio Danzainfiera, l’omaggio al talento

Per la sua XIII edizione gli organizzatori di Danzainfiera hanno istituito il Premio Danzainfiera che renderà omaggio ai grandi talenti della danza classica, danza sportiva, personaggi dei musical di maggior successo in Italia, coreografi tv e giornalisti di settore. Si svolgerà sabato 24 febbraio alle 19 e la Fortezza da Basso vedrà convergere grandi stelle da tutto il mondo. Tra i nomi che saliranno sul palco spiccano su tutti Iana Salenko, prima ballerina dello Staatsballet di Berlino che, dopo aver ricevuto il premio, si esibirà in un passo a due tratto da Il Pipistrello di Roland Petit con il marito Walter Marian.

Seguirà Alicia Amatriain principal dello Stuttgart Ballet che ballerà l’assolo Tuè di Marco Goecke ed infine Carolyn Smith, danzatrice, coreografa e storico volto della giuria di Ballando con le stelle.

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018 : Musical che passione!

Vedremo la nuovissima versione del musical della PeepArrow Entertainment firmata da Massimo Romeo Piparo,  Paolo Conticini, Luca Ward e Sergio Muniz. I tre protagonisti del musical incontreranno il pubblico sabato 24 febbraio, nel pomeriggio.

Venerdì 23 febbraio sarà possibile incontrare lo stesso Piparo che presenterà il suo nuovo adattamento in italiano del celebre musical Billy Elliot insieme ai tre giovani attori che interpretano Billy Elliot: Tancredi Di MarcoMatteo Valentini Davide Fabbri.

 

Danzainfiera 2018: 22/25 febbraio 2018, Firenze – Fortezza da Basso

Orari: Giovedì: 15.00–20.00. Venerdì, sabato e domenica: 9.00–20.00

Info: 0574 575618 – www.danzainfiera.it – info@danzainfiera.it

Vieni in Accademia a Danzainfiera 2018

 

 

Francesca “Wondy” Del Rosso

Francesca “Wondy” Del Rosso

 

Francesca “Wondy” Del Rosso

e la Mostra fotografica itinerante “Wondy sono Io”

“Sono Francesca ma alcuni mi conoscono come “Wondy”, giornalista, scrittrice, blogger e sperimentatrice, amo i viaggi intercontinentali e le sfide.”

 Nella Sala Museale del Baraccano, a Bologna, grazie all’Associazione Loto Onlus, con il patrocinio del Comune di Bologna – Quartiere Santo Stefano – si è tenuta fino al 4 febbraio la prima tappa in Emilia Romagna della Mostra fotografica itinerante di “Wondy sono Io”.

Ad aprire l’evento è stato l’Assessore al Comune di Bologna, Marco Lombardo, la Presidente dell’Associazione Dr.ssa Balboni e la Psicologa Margherita Galli.

Francesca “Wondy” Del Rosso

Il percorso è composto da quindici tavole che raccontano il viaggio di una scrittrice e giornalista, Francesca “Wondy” Del Rosso durante un tumore al seno che l’ha rapita alla sua famiglia l’11 dicembre 2016.

La mostra fatta di immagini e testi racconta i suoi veri viaggi con la famiglia ma, soprattutto, le tappe del suo vissuto con l’”alieno” in corpo (termine con cui Oriana Fallaci definiva il cancro).

Il best seller editoriale, “Wondy. Ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro”

edito da Rizzoli, raggiunge e catalizza l’attenzione del lettore suscitando commozione ma, soprattutto ammirazione, per l’atteggiamento da perfetta “resiliente” avuto da Francesca nei confronti della malattia.

Lei non c’è più ma, tramite il libro, le tavole esposte in tutta Italia e le testimonianze del marito – Alessandro Milan – a tutti noi rimane la convinzione che per non essere malati è basilare non sentirsi ammalati.

I convenuti all’evento hanno regalato a Francesca la loro attenzione, l’ammirazione per il suo coraggio e, ne sono convinta, il loro ricordo.

Sono stati letti degli spezzoni del libro di Francesca ed altri brani tratti dal volume ”La voglio gassata”, scritto dalla Prof.ssa Caterina Guttadauro La Brasca, tutti intensamente letti dalla stessa Scrittrice.

Francesca “Wondy” Del Rosso

Un libro, quello di Francesca “Wondy” Del Rosso, che tratta ampiamente l’argomentazione della Resilienza in un caso analogo ma più fortunato. Resilienza è una parola molto in voga che spiega la modalità di affrontare la malattia, gli ostacoli, la sofferenza e tutto ciò che questo comporta.

L’Associazione “Wondy sono Io” fondata dal marito di Francesca, Alessandro Milan, insieme a Francesca Ravelli e alla collega Alessandra Tedesco ha lo scopo di spiegare e diffondere il significato della parola Resilienza, riferita a tutte le infauste avventure della vita, quindi d’interesse comune.

E proprio un’altra Associazione bolognese la Loto Onlus (Loto è un’associazione no profit che nasce con il preciso intento di colmare un vuoto informativo e di consapevolezza sul carcinoma dell’ovaio) si è fatta carico di allestire questa Mostra aperta a tutti per divulgare il messaggio di Francesca.

Un cancro che Lei combatte, con tutte le sue forze, senza perdere la voglia di vivere, cercando di mantenere la felicità negli occhi dei suoi bimbi, raccontando loro la malattia aiutandosi con la fantasia e restando ben ancorata alla sua vera arma, un’arma che Wondy tiene stretta e difende anche dal cancro: l’ironia.

Wondy è madre di due figli e una madre sa che non può arrendersi quando si trova dinanzi ai loro occhi smarriti  che vivono qualcosa più grande di loro.

Wondy è la forza di una mamma che, nel cuore della notte, vede il suo ometto che va da Lei perché non riesce ad abbandonarsi a sogni belli come devono essere i sogni dei bambini:

“perché non dormi?” gli chiede.

“mamma, devo chiederti una cosa”

“dimmi e poi vai a nanna”

“se tu muori, come faccio a trovare la strada?”.

Francesca, col cuore a pezzi, a maggior ragione continua a lottare, come un soldato, senza far pesare su nessuno quello che veramente vive.

“Wondy è stata sconfitta”.

Sì, ha perso la guerra, ma ha vinto tante battaglie.

E soprattutto ha insegnato a tante donne e uomini il coraggio; il coraggio di lottare con il sorriso, di strappare pezzi di vita, di radersi la testa dopo la chemio ma essere sempre bellissima.

Grazie Francesca, c’è adesso un pezzetto di te in ogni donna, in ogni mamma che ti legge, non sei morta invano.

Grazie anche ad un “grande” marito che ha la forza di silenziare il suo dolore o quantomeno di trasformarlo in tante iniziative che dichiarano e rinnovano il suo amore e la sua ammirazione per una Donna che è la sua Donna, ormai organo vitale della sua Vita.

Francesca “Wondy” Del Rosso

Francesca “Wondy” Del Rosso: schietta, sincera, combattiva, ironica, creativa. Un vulcano.

 Ringraziamo la Prof.ssa Caterina Guttadauro la Brasca, scrittrice, presente all’evento.

 

 

 

LUCIANA SAVIGNANO E LA DANZA CLASSICA

LUCIANA SAVIGNANO e la Danza Classica

LUCIANA SAVIGNANO E LA DANZA CLASSICA

Questo folle mondo ci ha ormai abituato ad assistere, spesse volte impotenti, ad una serie di eventi che non pensavamo mai potessero accadere

Ma non è così!

Ogni volta si rimane sbigottiti, increduli, allibiti.

Le scarpette da punta, l’ambito sogno di giovani danzatori che dedicano con entusiasmo una consistente parte della propria vita per raggiungere quel magico giorno dove – in sala – le indossano per la prima volta avranno ora un sussulto.

Anni di prove, di gioie, di delusioni, di lacrime e di sorrisi, di forte volontà, di stage, di concorsi dove si impara a misurarsi con altre concorrenti altrettanto motivate forse, ora, si chiederanno: “Ma la mia preparazione a cosa serve?

Probabilmente si riferiscono alla recente notizia che la stella mondiale della Danza Classica, Luciana Savignano, sarà affiancata dalla Sig.ra Loredana Lecciso, altrettanto e meritatamente famosa nel mondo dello spettacolo dove sarà ballerina per tre serate in un teatro di Lecce – ‘Mi esibirò accanto a una delle più grandi ballerine viventi: la stella del balletto classico Luciana Savignano’, anticipa la showgirl che ricoprirà il ruolo della Maddalena nello spettacolo intitolato ‘Le ultime sette parole di Cristo’

LUCIANA SAVIGNANO e la Danza Classica

Luciana Savignano è una stella al pari di danzatori del calibro di Carla Fracci e Rudolf Nureyev, esaltata dalla grande critica e talent scout Vittoria Ottolenghi, diplomata alla Scuola di Ballo della Scala di Milano nel 1954, perfezionatasi al Teatro Bol’šoj di Mosca. Ha danzato nei più prestigiosi Teatri del mondo, è finemente elegante nella Danza. Nel corso di una intervista la grande danzatrice disse: “Le mie mani, le mie braccia sono come delle ali di fuoco che esprimono la necessità fisica di comunicare. Io sono la sacerdotessa che compie un rito; per me Bolero è come una preghiera”

LUCIANA SAVIGNANO e la Danza Classica

La nostra antica Cultura, sempre più minimizzata, spesse volte costretta a svolgere il ruolo di spettacolo circense volto a soddisfare – nell’immediato – solo esigenze di ”cassa”, sarà ora arricchita da questa nuova esperienza.

I nostri vecchi saggi dicevano: “Il tempo è galantuomo” e a noi non rimane altro – per il momento – che attendere una inversione di rotta nel modo di intendere, proporre e far vivere la Cultura.

LUCIANA SAVIGNANO E LA DANZA CLASSICA

Giovani danzatori, la vostra preparazione è importante, continuate a mantenere saldo e forte il carattere, i vostri sogni ed il vostro impegno; sono beni preziosi perché, come citato dal Maestro Luciano Cannito,  “La danza è passione che si trasforma in gioia vitale, sana, pura, libera. C’è qualcosa di così vero, ancestrale, istintivo…”

 

 

Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust

La grande ballerina Elisabetta Terabust  è deceduta oggi, 5 febbraio 2018, nella sua casa romana vicino a Campo de’ Fiori.

La camera ardente sarà allestita mercoledì 7 febbraio dalle 9.30 alle 13.00 presso la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma in Via Ozieri 8 (vicino a Piazza Lodi).

I funerali si terranno lo stesso giorno, alle ore 14.30, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto a Piazza del Popolo 18 (nota come la Chiesa degli Artisti), Roma.

Elisabetta Terabust

“Ballerina versatile, appassionata e interprete di grande presenza scenica. Elisabetta Terabust è una delle più famose étoile italiane nel mondo.

Il suo romanticismo, permeato di espressività concreta, perfino moderna, e il suo alto rigore stilistico sono i tratti che hanno contrassegnato la sua carriera e che le hanno permesso di affermarsi come una delle più grandi ballerine della scena internazionale.

Elisabetta Terabust compie la sua formazione alla scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma sotto la guida di Attilia Radice, una delle ultime allieve del maestro Enrico Cecchetti. Terminati gli studi entra a far parte del corpo di ballo del teatro e ne diviene a soli diciannove anni prima ballerina nel 1966 ed étoile nel 1972.

Fin dagli esordi ha la grande opportunità di lavorare con personalità di rilievo del mondo della danza: Erik Bruhn con cui danza in Don Chisciotte ed Infiorata a Genzano, Zarko Prebil che l’avvia al grande repertorio, Aurel Milloss di cui diventa l’interprete prediletta all’interno del Teatro dell’Opera e Bronislava Nijinska; sono solo alcuni dei nomi con i quali Elisabetta Terabust compie le prime fasi della sua carriera.

Elisabetta Terabust

Nel 1973 intraprende il suo percorso internazionale grazie alla collaborazione con il London Festival Ballet, compagnia con cui interpreta in tutto il mondo i più importanti ruoli del repertorio classico, dal Lago dei Cigni alla Bella Addormentata, da Don Chisciotte Giselle. È la prima italiana, inoltre, a danzare stabilmente nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit il quale crea per lei un’originale versione del balletto Schiaccianoci e le affida tutti i principali ruoli delle sue creazioni: Le LoupL’ArlesienneCarmenCoppeliaNotre Dame de Paris.

Interpreta con successo anche capolavori di Balanchine, come Apollon MusagèteAllegro BrillanteTchaikovsky pas de deuxAgon, creazioni di Glen Tetley come Greening e Sphinx e coreografie di altri autori contemporanei come Moreland, Alvin Ailey o Hans Van Manen.

Nel 1978 è étoile ospite del Teatro La Fenice di Venezia in Giselle in coppia con Rudolf Nureyev e nel 1983 del Teatro alla Scala di Milano in coppia con Peter Schaufuss.

Elisabetta Terabust

Dal 1980 diventa l’ospite principale della compagnia Aterballetto diretta da Amedeo Amodio che crea per lei alcuni dei suoi balletti più famosi come Romeo e GiuliettaSchiaccianociPsiche a ManhattanAi limiti della notte. Nell’ambito di questa collaborazione il coreografo William Forsythe crea per lei il celebre Artifact 2 rinominato in seguito Steptext.

La versatilità nell’affrontare sia ruoli del repertorio classico che contemporaneo e l’eccezionale capacità interpretativa le consentono di riscuotere i più alti consensi e di trovare una propria originale collocazione nel panorama della danza italiana dominato, in assoluto in quegli anni, dall’immagine “romantica” di Carla Fracci.

Gli ultimi lavori interpretati da Elisabetta Terabust sono La valse triste ou le retour de cygnes (1992) e Charlot danse avec nous (1991) entrambi creati per lei da Roland Petit.

Durante la sua carriera Elisabetta Terabust danza con i ballerini più famosi del momento: Erik Bruhn, Peter Schaufuss, Rudolf Nureyev, Patrice Bart, Michail Barysnikov, Fernando Bujones, Patrick Dupond, Vladimir Derevianko, Jay Jolley e Paolo Bortoluzzi.

Elisabetta Terabust

Elisabetta Terabust è considerata, inoltre, una delle interpreti più apprezzate dello stile Bournonville, approfondito grazie alla collaborazione con Peter Schaufuss ed è la prima italiana nella storia ad interpretare il ruolo di Teresina nel balletto Napoli per il National Ballet of Canada nel 1981.

Al termine della carriera, con la stessa passione che aveva contraddistinto la sua attività di ballerina, assume nel 1990 la direzione della scuola e del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. A seguire dirige per ben due volte il corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano (dal 1993 al 1997 e dal 2007 al 2009), il corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino (dal 2000 al 2002) e il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli (dal 2002 al 2006).

Durante questo periodo svolge un’intensa attività di talent scout lanciando sulla scena internazionale numerosi giovani talenti, primi fra tutti Roberto Bolle e Massimo Murru, nominati da lei primi ballerini (scavalcando tutte le gerarchie esistenti nei corpi di ballo) durante la sua prima direzione del balletto del Teatro alla Scala di Milano.”

 

Tratto dal volume “Elisabetta Terabust, L’assillo della perfezione” Ed. Gremese  di Emanuele Burrafato, che ringraziamo

 

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it 

339 7523505

La scrittura come esperienza di vita

La scrittura come esperienza di vita

La scrittura come esperienza di vita

Una serata all’insegna della cultura che è stata espressa non solo con la partecipazione dello scrittore Alessandro Ristori che ha presentato e declamato alcuni passi letterari ma, anche, con la partecipazione di attori e musicisti di primissimo livello; la grande affluenza di pubblico ha decretato il successo dell’evento.

È infatti andata in scena sabato 27 gennaio presso il Centro Anziani Valli – Conca d’Oro di Via Val d’Ala la seconda edizione dell’evento “La scrittura come esperienza di vita”, promosso e presentato dallo scrittore Andrea Lepone ed al quale hanno partecipato numerosi artisti.

La scrittura come esperienza di vita

Hanno aperto la serata gli attori e i musicisti della compagnia “Il Brigante e i Donantò” che hanno deliziato gli spettatori con uno spettacolo sensazionale dal titolo “Dialoghi tra amori impossibili” in cui hanno sapientemente mescolato musica, poesia e monologhi teatrali.

Superlativa la prova di Tony Fusaro e Donatella Belli con quest’ultima che ha dimostrato di possedere eccellenti doti canore.

Ad accompagnarli con le loro coinvolgenti canzoni, che hanno conquistato sin dalle prime note il pubblico presente, sono stati i ragazzi della band “Briganti Sabini” composta da Damiano Longo (voce e chitarra), Christian Longo (batteria), Fabrizio Mannino (fisarmonica), Luigi Righi (tromba), Francesco Finori (tastiere) e Fausto Casara (basso).

L’evento è stato inoltre impreziosito dalla partecipazione straordinaria del regista e attore Alberto Patelli, tra i migliori artisti teatrali italiani contemporanei, che ha letto due composizioni del poeta romano Giuseppe Giochino Belli dal titolo “L’usanze buffe” e “Er giorno der giudizzio” ed un’opera scritta di proprio pugno dal titolo “Sai che c’ha Roma?”, dedicata alla città eterna.

La scrittura come esperienza di vita

Egli poi, insieme allo scrittore Alessandro Ristori, altro ospite illustre della serata, ha letto il monologo “Questa pace ritrovata” tratto dall’ultima silloge poetica dello stesso Ristori intitolata “Oltre il cuore”.

Alessandro ha letto poi tre poesie concludendo così la manifestazione.

La scrittura come esperienza di vita si è aperta ad una più ampia rappresentazione esaltando, con pari dignità, l’Arte della scrittura unita a quella musicale e teatrale.

Questa innovazione è stata particolarmente apprezzata dagli ospiti presenti che ne hanno decretato il successo rivitalizzando così il quartiere ed il Centro Anziani Valli – Conca d’Oro.

Ancora una volta viene esaltato il suo ruolo di centro di aggregazione che ha coinvolto gli spettatori i quali hanno seguito, con passione ed interesse, ogni singola fase dell’evento.

Ma l’arte e la cultura non si fermano mai: in primavera infatti, a Roma, verrà portato in scena lo spettacolo “Progetti di delirio” con testi di Angelo Mancini che sarà diretto proprio da Alberto Patelli; la rappresentazione prevede anche la partecipazione di Tony Fusaro.

Un’altra occasione per il nostro pubblico di assistere ad una grande rappresentazione che si affianca a La scrittura come esperienza di vita.