‘Un giorno all’anno tutto l’anno’

Ampia, articolata e profondamente incisiva è stata la risposta di musei, archivi, biblioteche ed altri luoghi della cultura all’invito rivolto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a focalizzare e promuovere il diritto di tutti ad una partecipazione, su base di uguaglianza, alla vita culturale, sociale, scolastica e lavorativa, così come indicato dai principi espressi nella risoluzione 47/3 del 1992.

I vari incontri posti in agenda sono 73 e si svolgono in tutte le Regioni italiane dal 2 al 6 dicembre 2015.

Sono  tutti incentrati sul tema Accesso ed Empowerment per le persone di tutte le abilità, indicato dall’ONU per il 2015,  secondo il tema ‘Un giorno all’anno tutto l’anno’.
Non sono solo percorsi di visita accessibili a tutti ma anche proposte educative nel segno di una cultura priva di  barriere, progettate per accogliere e creare nuove forme di partecipazione attiva al patrimonio culturale, eredità di ognuno di noi e che si traduce in un momento di crescita culturale e di benessere sociale per tutti.
Le iniziative di ‘Un giorno all’anno tutto l’anno’ sono realizzate, in gran parte, dalla Rete dei Servizi Educativi del MiBACT – coordinata dalla Direzione Generale Educazione e Ricerca attraverso il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio.

A solo titolo di esempio ne riportiamo alcuni sottolineando che l’elenco completo è consultabile sul sito www.beniculturali.it

Minturno (LT), Comprensorio archeologico di Minturno

I Vicoli di Traetto raccontano…

Cerveteri, Necropoli della Banditaccia

Archeologia accessibile: Apertura straordinaria del Tumulo della Nave; mai aperto al pubblico prima, sarà finalmente accessibile in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

Quindi non un giorno all’anno ma…‘Un giorno all’anno tutto l’anno’

 

MUSEI IN MUSICA 2015

Una ghiotta occasione da non tralasciare che ci consentirà di trascorrere una notte esaltante e poter fare le “ore piccole” di un sabato sera spaziando ed immergendosi in una esaltante cavalcata tra la musica e l’arte.

Avremo modo di godere del ricco patrimonio artistico che questa meravigliosa città di Roma è in grado di offrire.

Il Sistema Musei Civici ed anche gli altri spazi culturali cittadini saranno aperti dalle ore 20,00 di sabato 21 novembre fino alle 2,00 di notte di domenica 22 novembre (attenzione: l’ultimo ingresso è stabilito alle ore 1,00).

Cittadini e turisti sapranno cogliere al volo questa pregevole iniziativa denominata Musei in Musica 2015 promossa da Roma Capitale ed attuata da Zetema Progetto Cultura.

Le rappresentazioni di musica e danza, tutte di alto profilo artistico, sono quelle risultate vincitrici di apposito Bando ad evidenza pubblica.

Avremo così modo di visitare le singole mostre o assistere al singolo spettacolo al costo – puramente simbolico – di 1 solo Euro; alcune mostre o spettacoli sono ad ingresso gratuito e ciò è chiaramente indicato.

Non necessita la prenotazione e gli ingressi sono consentiti fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Vi anticipiamo alcune “chicche” che sicuramente interesseranno molti di noi: le musiche di Ennio Morricone e Nino Rota, uno spettacolo di danza in equilibrio…imperfetto, mostra di fotografie artistiche, una esibizione di electronic new music e noise music, una mostra del pittore del 1500 detto Il Parmigianino, danze popolari, Ara Pacis, Jazz, Pop, Sound caldo, Tango dal repertorio di Astor Piazzolla, Street Art, ecc. ecc.

Il programma dettagliato di Musei in Musica 2015 è visibile sul sito www.museiincomuneroma.it e maggiori informazioni si possono richiedere  al numero 060608

 

I Musei Civici e gli altri spazi culturali a disposizione del pubblico sono:

Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano – (Museo dei Fori Imperiali), Museo dell’Ara Pacis, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia (Casino Nobile, Casina delle Civette), MACRO, MACRO Testaccio, Museo Napoleonico, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti, Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, Palazzo delle Esposizioni, Scuderie del Quirinale, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Casa Argentina, Casa di Goethe, Polo museale “La Sapienza”.

Musei in Musica 2015, con la sua ampia e qualificata presentazione di eventi, saprà certamente attrarre, come solitamente viene detto, “il pubblico delle grandi occasioni”.

 

Buona serata.

 

 

La Danza Classica

 Una rigida disciplina che è alla base della tecnica di ogni altro stile

La Danza Classica, quella che noi  conosciamo, è l’armonioso risultato di una pluralità di regole applicate alla danza che veniva già praticata presso le corti nel periodo rinascimentale.

Il Balletto, inteso come espressione teatrale nel quale il linguaggio della danza si coniuga mirabilmente a quello della musica e a quello delle arti figurative, trae la sua origine dagli intermezzi danzanti che venivano eseguiti tra le innumerevoli portate durante i lauti banchetti.
Il Balletto, sempre più codificato nei “passi base” , si fuse poi con elementi della danza “popolare” e venne perfezionato in Italia e -successivamente- in Francia ove raggiunse nel corso del 1700 la sua massima espressione artistica.
Da quanto sopra detto è quindi intuitivo affermare che tutta la terminologia adottata sia in lingua francese e che sia francese  colui che codificò i passi della tecnica accademica (Monsieur Beauchamps, maestro di ballo dell’Académie de Musique et de Danse)

Nel corso del 1800 il Balletto Classico subì una importante evoluzione dovuta a due fattori: l’utilizzo sistematico della “scarpetta a punta” , gioia e dolore delle danzatrici poiché indossare “le punte” attesta il raggiungimento di un primo ambito obiettivo professionale ma – nel contempo – il loro utilizzo provoca piaghe, dolore, callosità; il secondo fattore evolutivo è dato dall’adozione di nuovi accordi e temi musicali che accompagnano il Balletto Classico.

Il Balletto Classico, come lo ammiriamo noi oggi, nasce dall’unione del c.d. libretto (cioè la storia che viene rappresentata sul palco) e della coreografia che lo accompagna.
Il risultato eccelso si raggiunge quando la coreografia e la musica si fondono mirabilmente insieme.
La maggior parte dei balletti si compone di quattro parti principali:

1. adagio
2. variazione femminile 
3. variazione maschile 
4. allegro

affinchè tutti i ballerini possano mostrare il loro talento sia singolo che di gruppo.
Nelle più importanti scuole di danza ( Francia, Russia, Inghilterra, Danimarca, Italia) si crearono differenze prevalentemente stilistiche ma anche se i metodi e gli stili adottati si differenziavano tra loro, tutte le scuole avevano in comune sia la terminologia che i passi base.

Il Balletto Classico in genere si incentra sulla ballerina o etoile mettendo quasi in secondo piano gli altri ruoli e focalizza su di lei l’attenzione del pubblico; diventare ballerina e poi etoile implica un continuo e faticoso lavoro  sulle punte, sulla tecnica e, di base, su una non comune capacità di sacrificio.

Da un lato, dunque, una tecnica specifica, rigorosa, che plasma il fisico e la mente, dall’altra una carica emotiva che rende spontaneo e quasi naturale ogni  movimento.

Lo studio della Danza Classica  è consigliato dagli 8 anni d’età ma dai 4 agli 8 anni i bambini possono seguire un corso propedeutico necessario a predisporre il corpo alla tecnica accademica.

E’ appunto con la ginnastica propedeutica che si accompagna il bambino al movimento senza forzarlo verso posizioni estreme o agonistiche assolutamente sconsigliate ad una fase di crescita così delicata.
Una lezione di Danza Classica inizia con gli esercizi alla sbarra (pliébattement tendu, jeté) che vengono poi riproposti al centro sala, senza il supporto della sbarra e con uno scopo essenzialmente coreografico: al centro si studiano le basi dei giri (pirouettes) e molti dei passi si studiano anche effettuando la “diagonale” in cui il ballerino esegue dei giri e dei passi in sequenza preordinata attraversando in diagonale la sala.
Tutti i passi della Danza Classica, che sono centinaia, vengono armonizzati tra loro in molteplici combinazioni artistiche.

Danza Classica: la base di ogni altro stile

La Danza Classica è una scuola di assoluto rigore e una disciplina che non tutti i fisici riescono ad interpretare nel modo più perfetto.
Pur essendo destinato a tutti lo studio di questa rigorosa disciplina  non sono molti coloro che riescono a trarre la loro maggiore ispirazione e realizzazione nell’eseguire esercizi che richiedono anni di seria e costante preparazione.
Diventare un eccellente ballerino classico è cosa davvero complessa ma è altrettanto vero che la Danza Classica costituisce una base imprescindibile per tutti gli altri stili di ballo.
L’impostazione delle spalle, del tronco, delle gambe, la consapevolezza del movimento e il dominio del proprio corpo non possono prescindere dallo studio e dalla ricerca di una postura “pulita, morbida, naturale, plasmata” che solo la Danza Classica può offrire.

Come diventare ballerina classica

ballerina classica

Diventare ballerina classica in qualche teatro famoso del mondo è il sogno di diverse adolescenti che indossano per la prima volta le scarpette da danza. Da giovanissimi si hanno una miriade di sogni che con il crescere svaniscono ma a volte, però, se si ha molta volontà per seguire duri allenamenti e una dieta ferrea si può raggiungere tale obiettivo. Continua a leggere

Legge 104 Diritto al trasferimento?

Legge 104 e mobilità

Non è ancora il caso di gridare “vittoria” in quanto è ben noto che la complessità della macchina burocratica e, con essa, le Istituzioni, male si adeguano alle sentenze dei Tribunali.

Vedremo… in ogni caso è bene gioire per una importante e storica sentenza che la Corte d’Appello di Sassari ha emesso e che sancisce il diritto al trasferimento di un familiare che assiste un disabile, in una sede lavorativa quanto più vicina al domicilio dell’assistito.

Veniamo ai fatti   

  • A febbraio 2014 una impiegata aveva chiesto all’Ufficio Scolastico il trasferimento, motivato e documentato, da Palau a Sassari per accudire il figlio portatore di handicap grave;
  • L’Ufficio Scolastico, attenendosi al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ha negato il trasferimento;
  • A maggio del 2015 il Giudice del Lavoro concordò con quanto affermato dall’Ufficio Scolastico negando la sussistenza di tale diritto a favore del lavoratore ed attribuendo tale materia alla trattazione in sede di C.C.N.L. integrativo;
  • Il ricorso promosso dall’impiegata è stato esaminato dai Giudici che hanno stabilito il diritto della madre di avvicinarsi alla città di residenza per continuare a svolgere la propria attività lavorativa ed assistere il figlio; l’Ufficio Scolastico è stato inoltre condannato a pagare le spese legali e risarcire l’impiegata;
  • L’impiegata lavorerà nella sede scolastica da lei indicata al momento del bando relativo alla mobilità del personale

Le motivazioni della sentenza, che ha visto riconosciuto il diritto dell’interessata al trasferimento espressamente previsto dall’art. 33 della Legge 104/92 quinto comma, pongono in particolare evidenza la  discrasia tra le norme contenute nel C.C.N.L. e la Legge;  non si tiene conto di quanto  previsto per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti dei disabili che rappresentano i supremi interessi garantiti dalla Costituzione i quali – affermano i Giudici – non possono essere disattesi.

Gli stessi Giudici, pur comprendendo le importanti esigenze organizzative dell’Amministrazione, tesa a dare un ordinato e strutturato assetto all’intero sistema, affermano che “l’esigenza del datore di lavoro” non può in ogni caso comprimere l’inalienabile diritto alla tutela del disabile e che appellarsi alle esigenze organizzative cancella- di fatto – le previsioni contenute nella sopra citata Legge 104

La Corte d’Appello ha inoltre annullato, essendo in contrasto con una norma imperativa, l’art. 7 del C.C.N.L. del 2014 per la mobilità del personale docente e ATA e di tutte le norme ad esso collegate. L’azione legale promossa e portata avanti da questa coraggiosa madre l’ha vista vincitrice  ma, cosa ben più importante e meritoria, ha visto affermare con forza il diritto di suo figlio all’assistenza di cui ha necessità.