AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

By Martina Servidio

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

Il 31 maggio, in occasione della Giornata Mondiale senza il Tabacco, ci apprestavamo a seguire – come da routine – i dati dello studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri.

A dir la verità eravamo pronti ad apprezzare i buoni risultati raggiunti dai messaggi istituzionali rivolti alla cittadinanza e tesi a combattere il fumo di tabacco proprio per evitare che esso si trasformi in uno spietato killer.

Invece, però, con nostro profondo rammarico, questo studio ha evidenziato un significativo aumento del numero dei fumatori.

Sono stati realizzati 4 specifici ed approfonditi sondaggi su campioni con età compresa tra i 18 e i 74 anni; rappresentativi della nostra popolazione e scelti secondo le loro condizioni sociali, geografiche, scolastiche, lavorative…

Gennaio 2020 ha rappresentato l’inizio del primo sondaggio (quindi ante lockdown), il secondo è stato effettuato ad aprile 2020 (in pieno lockdown), a novembre 2020 (parziale uscita dal lockdown) e l’ultimo a maggio 2021 (parziali riaperture)

Si è riscontrato che la pandemia ha fortemente mutato le abitudini degli italiani rispetto al fumo.

A fronte di una riduzione registrata ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020 (pre lockdown) il sondaggio di maggio 2021 ha messo in luce un forte aumento dei fumatori del 26,2% (pari a circa 11,3 milioni di cittadini) rispetto anche a novembre 2020 che era del 24% cioè un milione di fumatori in più!

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI I giovani consumatori (fascia 14-17 anni) che hanno avuto un primo contatto con il fumo di tabacco costituiscono il 33% del campione mentre il 42 % ha avuto l’iniziazione al fumo tramite la sigaretta elettronica.

Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, afferma che i nuovi prodotti connessi all’uso del tabacco quali sigarette a tabacco riscaldato, HTP e le e-cig hanno svolto un ruolo determinante nell’aumento del numero dei fumatori; il loro uso contribuisce alla iniziazione al fumo e questo si traduce nel maggior consumo di sigarette tradizionali.

I risultati delle analisi relative alla iniziazione fanno emergere che a novembre 2020 il 4,7% degli intervistati era classificato come “mai fumatore di sigarette tradizionali”; ad aprile 2021 (durante lo stringente lockdown) è diventato fumatore.

Sottolinea il Prof. Silvio Garattini presidente onorario dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri:

“Nelle condizioni di restrizioni delle libertà e di stress conseguenti alla pandemia, aumentano di oltre 1 milione sia i fumatori che le fumatrici. A maggio 2021 la prevalenza di fumatori in Italia è del 26,2% (stima di 11,3 milioni) di cui il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”. 

La statistica ci dice inoltre che il consumo pro capite di sigarette fumate giornalmente, nella rilevazione di maggio 2021, è tornato ad essere come in situazione ante lockdown con 11,4 sigarette fumate dagli uomini e 10,1 sigarette fumate dalle donne.

E’ stato rilevato a maggio 2021 che il 10,0% della popolazione dei fumatori utilizza regolarmente le “sigarette elettroniche” e questa percentuale è aumentata rispetto ad una situazione pre lockdown dove era dell’8,0%

AUMENTA IL NUMERO DEI FUMATORI

Il FOCUS deve puntare sulle nuove generazioni:

  • Secondo l’indagine nella fascia di studenti 14 – 17 anni risulta che il 37,5% degli intervistati già fuma tabacco e il 41,5% la sigaretta elettronica;
  • Il 52,5% degli studenti ha iniziato a consumare tabacco o a utilizzare la sigaretta elettronica alle scuole medie (primo contatto con il fumo) e alle superiori.

Questi ultimi dati ci devono far riflettere poiché “la popolazione degli studenti” si avvicina al fumo oltre che mediante il tabacco tradizionale anche attraverso la sigaretta elettronica che – giova ricordare – fu immessa sul mercato ponendo come target di riferimento il fumatore di tabacco tradizionale per minimizzare i rischi connessi.

Pare invece che la sigaretta elettronica sia recepita dai giovani come un trampolino di lancio verso l’uso del tabacco tradizionale.

Il consumo sia occasionale che abituale di tabacco tradizionale o di sigaretta elettronica è sempre più frequentemente associato a comportamenti non salutari; il binge drinking, il consumo di cannabis o delle nuove sostanze psicoattive sono infatti pratiche più frequentemente attuate dai giovani fumatori di sigarette tradizionali o utilizzatori di sigarette elettroniche raggiungendo una percentuale del 8,0%

Se prendiamo in considerazione l’intero universo dei fumatori tale percentuale sale ad oltre il 30,0%

Tutte le Istituzioni, l’OMS, gli Istituti di Ricerca attuano Campagne di informazione sociale sui danni da tabacco e da sostanze dannose per il nostro fisico e per il nostro cervello; cerchiamo di riflettere per il nostro bene.

Grazie, Martina

 

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

By Martina Servidio

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

Ce lo svela l’onnipresente e preziosa ISTAT che, grazie ad un’indagine condotta in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), ha intervistato nel mese di maggio un nutrito e rappresentativo campione di popolazione.

I dati raccolti, https://www.istat.it/it/archivio/258529, aggregati ed esplosi per allocazione geografica, capacità di spesa, età, single o con famiglia, numero dei componenti del nucleo familiare, evidenziano la tendenza nella scelta della tipologia di vacanza che gli italiani si apprestano a trascorrere; naturalmente è tutto subordinato ed in relazione al periodo di uscita dall’emergenza sanitaria e/o dai vari divieti particolari per zone.

Chi non può andare in vacanza lo subisce a causa della mancanza di risorse economiche e rappresenta il 32,7% degli intervistati;

Chi è timoroso di andare in vacanza per i timori legati al Covid e rappresenta il 15% mentre un 12,8% è ancora in dubbio per motivi di salute.

Abbiamo invece delle certezze da parte dei vacanzieri che rappresentano il 33,3% degli intervistati i quali andranno in vacanza scegliendo una località in Italia ed in particolare la loro regione di residenza mentre il 63,6% si recherà in una regione diversa.

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

Tutti però sono concordi circa la durata complessiva della vacanza che non sarà superiore ai 15 giorni.

Quali sono le scelte espresse relative alla sistemazione?

Il 34% di coloro che intendono andare in vacanza ha intenzione di scegliere una sistemazione collettiva (hotel/pensione/albergo), il 32,4% utilizza un immobile di proprietà ed il 26,3% affitterà un alloggio.

L’automobile è il mezzo di trasporto scelto dall’84% degli intervistati per raggiungere il luogo di vacanza.

L’emergenza sanitaria pare non condizioni la scelta del tipo di vacanza (63,9% degli intervistati), così come quelle legate al mezzo di trasporto (68,1%) e al tipo di sistemazione (73,1%).

Analizzando per fasce di età la volontà di andare in vacanza si riscontra che:

Il 75,9% ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni;

Il 58,5% ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni;

Il 44,5% ha una età compresa tra i 50 e i 64 anni;

Il 32,4% di chi ha oltre i 65 anni.

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

Photo © Alice Russolo

Lo storico divario Nord/Sud si riflette anche, ed è del tutto ovvio, sull’argomento vacanze ed infatti il 59,7% degli abitanti del Nord Ovest esprimono la volontà di andare in vacanza; nel Mezzogiorno invece si riduce drasticamente al 39,1%

Nord-est e Centro evidenziano percentuali simili al Nord-ovest, rispettivamente, il 55,2% e il 51%.

E TU DOVE ANDRAI IN VACANZA QUESTA ESTATE?

Ritengo che tutti noi “ci meritiamo” di godere di un sano e sereno periodo di vacanza dopo aver subito, causa Covid, paure, incertezze, privazioni della socialità che è una colonna portante ed insita nell’essere umano.

Ne stiamo uscendo con fatica e stiamo mostrando il senso di responsabilità che ci caratterizza; continuiamo così.

Grazie, Martina.

PH tratte dal Web ad uso non commerciale

ISTAT: POVERTA’ ASSOLUTA PER 5,5 MILIONI DI ITALIANI

ISTAT: POVERTA’ ASSOLUTA PER 5,5 MILIONI DI ITALIANI

By Martina Servidio

ISTAT: POVERTA’ ASSOLUTA PER 5,5 MILIONI DI ITALIANICon il mio precedente articolo https://www.lamacinamagazine.it/covid-100-milioni-di-lavoratori-in-poverta/ ho evidenziato che l’ONU ha certificato che 100 milioni di lavoratori nel mondo erano caduti in povertà causa Covid; ora l’ISTAT mette in luce la situazione italiana:

Torna a crescere la povertà assoluta:

Il 2020 ha posto in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale rispetto al 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% rispetto al 7,7% del 2019).  Dopo il miglioramento registrato nel 2019, l’anno 2020 (anno della pandemia) ha fatto registrare un aumento della povertà assoluta che raggiunge il livello più elevato dal 2005. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019)”

Questo è il comunicato ISTAT https://www.istat.it/it/archivio/258632 del 16 giugno che accompagna le complesse ed articolate elaborazioni realizzate dall’Istituto e che attraverso delle query consente di scendere nel dettaglio geografico, regionale, comunale, per fasce…

Ma cosa è la “povertà assoluta?”

La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali e vitali per ciascuna famiglia, definita in base al numero dei componenti, alla loro età, alla residenza, agli introiti che il nucleo familiare percepisce ed altri parametri che rendono più aderente l’analisi con la realtà.

Una famiglia è assolutamente povera se sostiene una spesa mensile per consumi essenziali e vitali inferiori a tale valore monetario.

L’ISTAT certifica quindi che la pandemia ha peggiorato le condizioni di vita di oltre due milioni di famiglie che rappresentano 5,6 milioni di nostri concittadini; un numero impressionante che dovrebbe far riflettere tutti noi.

E’ appena il caso di sottolineare che i 5,6 milioni di poveri assoluti comprendono drammaticamente anche i minori i cui numeri – calcolati – raggiungono 1 milione e 200 mila.

Situazione grave e che tocca tutte le regioni italiane seppur con percentuali differenti.

L’ISTAT evidenzia inoltre che l’incidenza di povertà assoluta sia ben più elevata nelle famiglie con un maggior numero di componenti, con figli in genere e con minori in particolare, mono genitore e/o mono percettore di altri redditi.

ISTAT: POVERTA’ ASSOLUTA PER 5,5 MILIONI DI ITALIANILaddove nel nucleo familiare è presente un anziano la tendenza alla povertà assoluta viene mitigata.

Le famiglie più giovani sono le più penalizzate a causa degli introiti più bassi che riescono a percepire ed anche dalla mancanza dei risparmi che non hanno potuto accumulare nel corso della breve vita lavorativa.

Sono indispensabili, anzi, assolutamente vitali forti azioni di sostegno duraturo e strutturato nel tempo, e non assistenzialismo momentaneo, rivolte alle famiglie, ai giovani; il Recovery Fund deve traguardare investimenti per incentivare le imprese e perché riparta il lavoro con un occhio di riguardo per i giovani.

Grazie, Martina.

ISTAT: POVERTA’ ASSOLUTA PER 5,5 MILIONI DI ITALIANI

PH reperite su Web ad uso non commerciale

MARO’, IL CASO E’ CHIUSO

MARO’, IL CASO E’ CHIUSO

By Martina Servidio

Dopo nove anni di pretestuosi rinvii da parte dei giudici indiani, di contrastanti accertamenti balistici sulle armi in dotazione ai 2 Marò…si chiude ora definitivamente la vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone coinvolti nella morte di due pescatori indiani nel 2012.

Dopo aver scontato molti mesi di carcere nelle prigioni indiane ottennero, nel gennaio 2013, l’autorizzazione a trascorrere la detenzione presso l’ambasciata italiana a Delhi.

Successivamente il collegio di difesa italiano riuscì a sottoporre la disputa ad un arbitrato internazionale presso la Corte dell’Aja che ha emesso la sentenza: è di competenza della giustizia italiana.

La Corte Suprema indiana ha quindi ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari nel Paese a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre così come viene riportato dall’importante testata indiana in lingua ingleseThe Hindu

MARO’, IL CASO E’ CHIUSO In un primo momento La Corte Suprema indiana, presieduta dallo stesso presidente della Corte, aveva rinviato la chiusura del caso perché l’indennizzo di cento milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro)che l’Italia doveva versare alle famiglie delle vittime non era stato ancora completamente depositato.

Dopo anni di contenzioso, nel luglio del 2020 il tribunale internazionale dell’Aja, che aveva già riconosciuto “l’immunità funzionale” ai 2 Marò che erano impegnati nella missione antipirateria a bordo della nave commerciale italiana Enrica Lexie, aveva stabilito che la giurisdizione sul caso spettava all’Italia disponendo, nel contempo, il risarcimento alle famiglie delle vittime.

“Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana” così si esprime il commissario Ue, Paolo Gentiloni, che nel 2015, nel ruolo di Ministro degli Esteri, portò il caso dei Marò all’arbitrato internazionale.

A breve Salvatore Girone e Massimiliano Latorre saranno ascoltati dal Tribunale Militare per chiarire definitivamente ed inequivocabilmente i fatti.

Bentornati Salvatore e Massimiliano

 

LA “NINNA NANNA” E I SUOI BENEFICI

LA “NINNA NANNA” E I SUOI BENEFICI

By Martina Servidio

Paola e Luca i miei affettuosi vicini di casa ma non voglio parlare di loro come condomini; nello scrivere questo articolo ho tratto spunto dalle riflessioni maturate insieme a loro circa l’importanza della “Ninna Nanna” nella sana ed equilibrata crescita di un neonato e del conseguente positivo rapporto tra genitori e figli.

In questo caso alludo a Federico, il loro splendido bimbo nato a febbraio.

Paola, medico pediatra,

LA “NINNA NANNA” E I SUOI BENEFICImi illustra che la “Ninna Nanna” è un antichissimo rituale utilizzato sin dai tempi più antichi per far rilassare e addormentare i bambini, ne sono testimonianza pitture e graffiti rupestri dell’età del paleolitico ritrovati nella grotta Chauvet (Francia), nella grotta Altamira (Spagna), nella grotta del Romito (Calabria) e nella grotta dell’Addaura (Sicilia).

Certamente sono figure…paleolitiche ma si intravede abbastanza chiaramente il bambino in braccio alla mamma, seduta.

La “Ninna Nanna” racchiude molte altre qualità benefiche e terapeutiche; è un naturale retaggio ancestrale, è innata nella donna, nella mamma e pone in relazione la madre e il bambino, è un intimo dialogo ricco di tonalità e sonorità.

Non vi sono dubbi, e la scienza lo ha dimostrato, che l’intelligenza e la predisposizione musicale è la più precoce a svilupparsi grazie anche alle sollecitazioni trasmesse con la “Ninna Nanna”; anche la predisposizione al dialogo è fortemente avvantaggiata dal dolce suono proveniente dai genitori.

Già dall’ottava settimana di gestazione il bambino percepisce le vibrazioni che i suoni generano e, dalla 24esima settimana, è costantemente in ascolto poiché l’apparato uditivo è completamente formato sia dal punto di vista morfologico che funzionale.

I bambini, anche prima della nascita, risultano avere un ottimo senso del ritmo ed i primi suoni con cui il bambino familiarizza sono il battito del cuore della madre, la sua voce e tutti i rumori del corpo di lei, dal respiro al liquido amniotico ai rumori legati alla digestione.

Anche parlare quando si è soli è una ottima pratica, il bimbo “sente” tutto ed impara.

E come si pone Luca, il papà di Ferdinando?

“Sono conscio dell’importanza della mia assidua presenza ed interazione con Ferdinando; la mia voce caratterizzata dalle basse frequenze è molto importante per la sua formazione e per trasmettergli forza e serenità con dolcezza; la mia è una “Ninna Nanna” un po’ diversa da quella di Paola ma si integrano perfettamente. Cerco di essere quanto più possibile vicino a Ferdinando e Paola magari sottraendo spazi alla mia attività; è anche un modo per trasmettere a nostro figlio il concetto della intercambiabilità ed integrazione tra genitori e ne sono felice”

LA “NINNA NANNA” E I SUOI BENEFICI

Nelle mie “Ninne Nanne”, dice Paola, la voce viene naturalmente modulata su toni alti ed espressioni dolci, vezzeggiativi, brevi frasi e qualche pausa così da indurre serenità e desiderio di vicinanza nel piccolo.

Nessuno ha insegnato alle mamme la tecnica per cantare, anzi sussurrare, la “Ninna Nanna”; è un dono naturale che le mamme racchiudono in se.

Come già detto la “Ninna Nanna” è un intimo dialogo caratterizzato dai toni e dalla sonorità tra i genitori e figlio fin dalla nascita e le modalità con cui il bimbo si strutturerà nel tempo saranno fondamentali per determinare le dimensioni emozionali dell’adulto di domani.

In altre parole poiché la crescita si modella anche sulle variabili sonore le “Ninne Nanne” dei genitori generano un clima di fiducia e sicurezza che porterà il bambino ad organizzare le sue esperienze future sulla base di quelle precedentemente acquisite.

Ora è tempo di lasciare Paola e Luca a sussurrare la loro “Ninna Nanna” a Ferdinando.

 E per sorridere…

LA “NINNA NANNA” E I SUOI BENEFICI

Grazie, Martina.