Como Lake Dance Award: concorso e gala

como lake dance award

Una location incantevole, ospiti d’eccellenza, borse di studio presso prestigiose compagnie, maestri dal talento indiscusso riconosciuto a livello internazionale, giuria di esperti e tante giovani promesse del mondo della danza: Como Lake Dance Award è tutto questo.

La prima edizione di questo concorso internazionale dedicato alla danza si svolgerà il 22 e 23 aprile presso il sontuoso Teatro Sociale di Como.

I partecipanti avranno modo di esibirsi sul palcoscenico davanti a una giuria tecnica e una giuria critica composta da esperti  di grande spessore professionale: Michael Blake (Artistic Director of the Jazz and Contemporary Traineer Program della Joffrey Ballet School), Vladimir Derevianko (Étoile del Teatro Bolshoi  di Mosca e maître de ballet), Michael Leon Thomas (Director for CASAileyCamp di New York) e Stefano Rosato (Teacher Central School of Ballet della London Contemporary Dance School) nella prima; Rossella Battisti (critico di danza), Aldo Masella (regista teatrale, giornalista, critico musicale) e Antonio Desiderio (artist manager) nella seconda.

Il Como Lake Dance Award è organizzato e prodotto dall’Associazione Art & Culture Event con il patrocinio del MIBACT, Comune di Como e Associazione Italiana Danzatori e in collaborazione con il Teatro Sociale di Como; la direzione dell’evento è affidata a Giacomo Molinari, coreografo e Presidente dell’Associazione Italiana Danzatori.

Como Lake Dance Award si configura come un concorso, come un momento di crescita per gli artisti, nonché come occasione di incontro con importantissime realtà di rilievo internazionale: a trionfare è il talento, è la passione, è la voglia di mettersi in gioco e mostrare le proprie doti, affinché abbiano il loro meritato riconoscimento.

Saranno infatti assegnati premi in denaro e borse di studio, messe a disposizione da: Complexions Contemporary BalletJoffrey Ballet School di New York, Central School of Ballet di Londra, Associazione Italiana Danzatori di Roma. Tutte queste realtà sono possibilità concrete di formazione e professionalizzazione a livello avanzato.

Como Lake Dance Award: il Gala

Dopo la giornata di sabato 23 aprile, dedicata alle varie classi di concorso, il Como Lake Dance Award culminerà nella Serata di Gala: domenica 23 aprile alle ore 20.30 sul palcoscenico del Teatro Sociale di Como si esibiranno i primi classificati delle sezioni Junior, Senior e Professional di ogni categoria, accanto ad artisti provenienti dal Teatro alla Scala di Milano: Eugenio Lepera e Agnese Di Clemente eseguiranno un pas de deux tratto dal balletto Infiorata a Genzano. Attesissimi anche Hektor Budlla e Noemi Arcangeli della compagnia Aterballetto, una delle più importanti nel panorama della danza contemporanea italiana, conosciuta in tutto il mondo.

Ma le emozioni che la serata regalerà non si esauriscono con le esibizioni di danza: spazio anche alla musica, con il folk di Davide Van de Sfroos, al secolo Davide Bernasconi. Inoltre verrà consegnato al Maestro Roberto Fascilla l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: Fascilla fu étoile del Teatro Alla Scala di Milano, primo allievo maschio della Scuola scaligera nel 1949 e direttore del Ballo al San Carlo di Napoli, all’Arena di Verona, al Comunale di Bologna.

Como Lake Dance Award: le parole di G. Molinari

“Questo Galà nasce con il preciso intento di far incontrare i giovani talenti che vedremo e scopriremo nelle due giornate di eliminatorie, con artisti e ballerini professionisti che già lavorano ad alti livelli . Non solo parole, ma fatti. Da subito i nostri primi classificati dovranno e potranno confrontarsi con il pubblico, con il palcoscenico e con gli artisti che hanno fatto della danza il proprio lavoro. Questo è il messaggio che voglio dare a chi vincerà il Como Lake Dance Award. E da subito vogliamo dare ai nostri premiati questa opportunità straordinaria, unica”: queste le parole introduttive di Giacomo Molinari, direttore artistico dell’evento nonché Presidente dell’Associazione Italiana Danzatori.

Parsons Dance: il tour arriva a Roma

parsons dance

Parsons Dance Company, la compagnia fondata dal coreografo David Parsons sarà al Tetro Brancaccio di Roma dal 29 marzo al 2 aprile.

Le date romane saranno la chiusura del tour in Italia, iniziato il 18 febbraio a Civitanova Marche e proseguito a Bari, Como, Genova, Venezia, Milano, Parma, per citare solo alcune delle città dove i ballerini hanno portato il loro talento.

La compagnia Parsons Dance negli anni si è conquistata l’affetto del pubblico e la fama a livello mondiale, con i suoi show spettacolari e le sue coreografie cult. La danza si fonde con l’acrobatica e con gli effetti teatrali, in un continuo mix di effetti, virtuosismi, stili, tecniche: il risultato è uno spettacolo energico, colorato, vibrante, coinvolgente e sempre nuovo, dove dominano la forza, l’armonia e la bellezza del corpo in movimento.

Il coinvolgimento emotivo dello spettatore è parte fondamentale dello show: impossibile non restare ipnotizzati della dirompente forza sprigionata sul palco dai ballerini della compagnia, tutti dotati di grandi preparazione atletica e fisicità.

Parsons Dance: la Compagnia

La compagnia è stata fondata da David Parsons nel 1987: ha base a New York, ma ogni anno gira il mondo, esibendosi nei più importanti teatri. Parsons, definito dal New York Timesuno dei grandi motori della danza moderna” è autore di oltre 70 lavori per la compagnia, a cui si aggiungono le coreografie commissionate dall’American Ballet Theatre, dal New York City Ballet, dalla Alvin Ailey American Dance Theater, per nominarne solo alcune.

Accanto a Parsons un altro genio creativo, Howell Binkley, Lighting Designer e Co-fondatore della compagnia, per cui è autore di 60 brani.

Dieci i ballerini fissi della Parsons Dance, tra cui l’italiana Elena D’Amario: all’interno del talent televisivo Amici di Maria De Filippi vinse una borsa di studio con la compagnia per la stagione 2010-2011 e poi entrò a farne parte stabilmente.

elena d'amario parsons dance

Con lei Sarah Braverman, Ian Spring, Geena Pacareu, Omar Roman De Jesus, Eoghan Dillon, Zoey Anderson,  Justus Whitfield.

Parsons Dance Italian Tour

Il programma che Parsons Dance ha portato in Italia comprende il celebre e richiestissimo assolo Caught, che nel 1982 David Parsons creò per se stesso, danzato sulle musiche di Robert Fripp: è un cult della compagnia, definito dalla critica “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”, in cui il danzatore sembra sospeso in aria grazie ad un gioco di luci stroboscopiche.

Accanto a “Caught” anche altri classici del repertorio Parsons come Union, Hand Dance e In The End, in più due anteprime europee.

Difendiamo la nostra Arte

…che non è soltanto il bel canto, un’opera editoriale, una poesia, ma anche una rappresentazione teatrale o una esibizione di Danza.

Con i nostri articoli ci siamo sempre schierati per diffondere ed esaltare quanto di meglio le nostre eccellenze culturali ed artistiche erano in grado di creare e trasmettere al grande pubblico nazionale ed internazionale; non possiamo sottacere che l’Arte della Danza si è diffusa – dall’Italia –  in tutto il mondo.

Ora Difendiamo la nostra Arte, alla luce di quanto accaduto al Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona, abbiamo raccolto in breve tempo circa 14.000 adesioni a sostegno della Petizione indirizzata al Presidente della Repubblica tesa a difendere l’esistenza in vita delle Fondazioni e dei Corpi di Ballo.

L’autorevole portavoce di tutti noi è il Maestro Luciano Mattia Cannito e la Petizione è stata presentata ieri, vedi il seguente link:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=1007704

Nel mentre esprimiamo la nostra stima e riconoscenza a Luciano Mattia Cannito per l’arduo compito che si è assunto, e che non sarà privo di ostacoli, è oltremodo necessario che tutti supportino questa importante iniziativa che – sottolineiamo – non è assolutamente elitaria o corporativistica ma abbraccia ogni amante dell’Arte poiché l’Arte si estrinseca attraverso tutte le forme ed espressioni.

E’ quindi necessario, proprio in questo momento, offrire il nostro semplice contributo morale per sottolineare incisivamente alle Istituzioni il profondo disagio ed amarezza che pervade tutto l’universo Danza intendendo con ciò tutte le figure professionali attive, produttive e necessarie per l’esibizione artistica.

Non sono soltanto 1.400.000 ragazzi che vedono infrangersi i loro sogni ma alle loro spalle ci sono le famiglie che li seguono e sostengono, spesso con notevoli sacrifici, e noi abbiamo il compito di tutelare la loro sana, pulita e genuina crescita.

Bastano pochi minuti

Seguite questo link per condividere e promuovere la raccolta firme:

 

https://www.change.org/p/morte-dei-corpi-di-ballo-delle-fondazioni-liriche-uccisa-la-passione-di-1-400-000-giovani?source_location=discover_feed

 

Difendiamo la nostra Arte

Carla Fracci

La prestigiosa testimonial

“Carla Fracci, Beppe Menegatti e tutti i nomi più prestigiosi della danza italiana hanno firmato con entusiasmo questa petizione.

Sono tantissimi gli artisti di eccellenza della lirica e della musica, italiani ed esteri, a sostenerci con forza e con passione”.

 

Sappiamo tutti che Luciano Cannito si è assunto l’arduo ma onorevole compito di rappresentare, ai massimi livelli istituzionali, il profondo senso di scoramento che pervade tutto il mondo della Danza a seguito della recente chiusura del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona e ciò può far presagire ulteriori e nefaste decisioni che interesseranno altri Corpi di Ballo; l’eccellenza italiana.

Luciano Cannito ha promosso una Raccolta firme contro la chiusura dei Corpi di Ballo ed a sostegno delle Fondazioni Liriche proprio per evitare che venga uccisa la passione di 1.400.000 giovani.

lucianocannito

Questa e la lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“Signor Presidente,

raccogliendo l’invito di farmi portavoce di un vastissimo movimento di opinione che si sta formando spontaneamente in Italia in questi giorni di fronte all’ennesima chiusura di un Corpo di Ballo di una Fondazione Lirico Sinfonica, Le chiedo aiuto per la difesa e salvaguardia della Danza italiana.

Suona davvero strano che tantissimi semplici cittadini lottino per salvare un’arte dall’apparente volontà statale di eliminarla, perché a difenderla e a salvaguardarla dovrebbe pensarci proprio lo Stato. Credo che il nostro sia l’unico caso esistente in Europa e forse nel mondo, se si esclude la distruzione di Palmira.
E se ci scandalizziamo per Palmira, forse dovremmo scandalizzarci anche per la distruzione della Danza in Italia.
A Palmira hanno distrutto teatri di pietra, da noi si distruggono gli artisti che fanno i teatri vivi.

Il 31 dicembre 2016, nel Suo discorso di capodanno in TV a reti unificate, Lei ha ufficialmente dichiarato:
“i sogni dei giovani siano il futuro del nostro Paese”.

Ci sono 1 milione e 400 mila giovani che sognano di diventare ballerini ma i loro sogni, chissà perché, non sono ritenuti degni di rispetto e considerazione al pari di quelli che studiano Musica e Canto.
Eppure l’arte della Danza, insieme alla Musica, al Canto, allo Sport, è una delle più grandi passioni dei giovani italiani.

Lo Stato Italiano sta chiudendo i Corpi di Ballo dei grandi Teatri d’Opera e Balletto che, per legge, sono sovvenzionati proprio per tutelare e incentivare la nostra tradizione culturale di Musica, Opera e Balletto.

Perché allora eliminare il Balletto? Chi l’ha deciso? Dove, quando e con quale autorità?

Qualche giorno fa è stato chiuso il nono Corpo di Ballo italiano. Quello della Fondazione Arena di Verona.
Erano 13 i Corpi di Ballo delle 13 Fondazioni Lirico Sinfoniche. Ora sono rimasti in 4.
In Germania sono 50.
In Francia, tra Corpi di Ballo di teatri d’Opera e Compagnie di residenza municipali, sono 95.

Non c’è più ombra di dubbio che tutto ciò sia un disegno politico di dismissione dell’arte della Danza e del Balletto in Italia, ma nessuno ne comprende il motivo.

Eppure, sono 1 milione e 400 mila i giovani in Italia che studiano Danza, mentre non raggiungono il milione gli iscritti alle scuole di calcio.
Chiudere i Corpi di Ballo dei grandi teatri d’Opera, significa togliere le motivazioni e spegnere le passioni di questi giovani.
Significa privarci di 1.400.000 ragazzi che crescono con uno scopo, una disciplina e l’educazione all’impegno.

Significa non aiutare centinaia di migliaia di adolescenti a liberarsi dei vuoti e del cinismo che sono il vero cancro del mondo di oggi, sempre più solitario, virtuale, immateriale.
Significa privarci di giovani che si impegnano in un’arte dello spirito e del corpo, crescono sani, dinamici e positivi.

Come è possibile che nessuno stia calcolando l’immenso costo sociale che la chiusura dei Corpi di Ballo produrrà nei prossimi anni, anche alla luce dei recenti, drammatici fatti di cronaca che riguardano proprio i giovani, le loro speranze deluse, i loro vuoti riempiti con atti tragici?

Se ci fossero 10 Fondazioni lirico sinfoniche con 10 Corpi di Ballo di 50 ballerini l’una, incluso direttori, maîtres de Ballet, assistenti e collaboratori, costerebbero 20 milioni di euro lordi l’anno. Il che ovviamente significa 10 milioni di euro, in quanto il 50% ritornerebbe allo Stato in contributi e tasse.

Come é possibile che non si trovino 10 milioni di euro per 500 artisti che con la loro attività farebbero rinascere un’arte e tutto il suo infinito indotto, fatto di 15 mila scuole di danza, laboratori di scenografie, sartorie, industrie di abbigliamento specializzato, maestri, coreografi, pianisti, quando solo i dipendenti della Camera dei Deputati (esclusi i Deputati) costano 315 milioni di euro l’anno?

A chi serve questa politica folle e perché?

È inimmaginabile che una Nazione di 60 milioni di abitanti possa avere solo uno o due Corpi di Ballo di grandi teatri nazionali. È una discriminazione territoriale anticostituzionale e senza senso.

10 milioni di Euro, in una nazione che stava tranquillamente per stanziarne 98 per un torneo di golf di un paio di settimane, sono davvero pochi, visto che possono rappresentare un obiettivo concreto di vita per un milione e mezzo di persone: studiare ed impegnarsi per arrivare a lavorare in un luogo di eccellenza come un teatro d’Opera e Balletto.
E’ fuor di dubbio che solo pochi, di questo milione e mezzo di giovani, diventerebbero alla fine ballerini di professione, e chi studia Danza lo sa benissimo; così come lo sa chi studia Musica, Canto e Recitazione.

I tedeschi, bravissimi nei conti e nella pianificazione, si sono fatti anche questo calcolo. Di Teatri d’Opera con Orchestre, Cori e Corpi di Ballo ne hanno più di 50. Hanno evidentemente compreso che avere tanti centri di propulsione culturale e creativa sparsi nel territorio, nonostante i consistenti contributi pubblici, arricchisce di fatto quel territorio, con importanti ricadute positive sia a livello economico che culturale e sociale.
Hanno evitato, cioè, di concentrare tutti i nuclei e motori culturali solo in due o tre metropoli principali della nazione, mantenendoli, invece, nella provincia normalmente esclusa dai grandi flussi di tendenza.

Perchè lo Stato italiano, caso unico tra i Paesi occidentali, ignori questo numero impressionante di suoi cittadini che gravitano intorno alla Danza? É una delle attività più formative e complete per la mente ed il corpo oltre ad essere “l’attività fisica che ha in assoluto migliori risultati per la salute, per la forma, per le endorfine prodotte e per i benefici straordinari per la prevenzione delle malattie cardiovascolari” (pubblicazione ufficiale della ricerca ventennale ufficializzata nel Convegno Mondiale di Cardiologia tenutosi a Parigi nel 2011 – fonte Corriere della Sera).

Anche perché, ovviamente, alla bufala del “costa troppo” ormai non credono più neppure i ragazzini di quarta elementare, dato che la maggior parte dei leader politici, incluso il Ministro della Cultura, continuano ad affermare che lo spettacolo dal vivo produce ricchezza economica, crescita culturale, benessere, indotto produttivo e ritorno di immagine.

Le Fondazioni Lirico Sinfoniche ed i loro amministratori hanno il dovere storico di salvaguardare la storia culturale italiana: Musica, Opera, Balletto. A tal scopo, per legge dello Stato, sono sovvenzionate.
È inammissibile considerare Musica ed Opera lirica arti da sovvenzionare ed il Balletto un costo da eliminare.
Non è così che dice la legge, che a tal riguardo è chiarissima:

“un fondo da erogare in sovvenzioni a favore di manifestazioni liriche, concertistiche, corali e di balletto” (Legge 800 1967)

I 3 milioni di genitori ed il milione e mezzo di studenti di Danza italiani, chiedono il ripristino della legalità culturale, il rispetto delle scelte di studio senza discriminazioni e le pari opportunità di scelte professionali per chi studia Danza, equiparate alla Musica ed al Canto.

È impensabile che in un Paese civile, scelte di vita sane e produttive che riguardano i giovani, siano dallo Stato stesso, incanalate verso un inevitabile futuro di emigrazione.

Se esistono 13 Fondazioni Lirico Sinfoniche con orchestre e cori in pianta organica, devono esserci altrettanti Corpi di Ballo.
Perché siamo l’Italia ed il Balletto è un nostro patrimonio culturale, dal momento che, come tutti sanno, è un’arte nata nel nostro Paese, che abbiamo poi esportato in Francia (Caterina De’Medici), in Russia (Scuola di Ballo del Bolshoi fondata da Filippo Beccari nel 1773) e di lì diffusa in tutto il resto del mondo.

Oggi le Fondazioni che hanno chiuso i Corpi di Ballo, acquistano gli spettacoli di balletto dall’estero, utilizzando, dunque, i soldi dei contribuenti italiani per finanziare e produrre i Corpi di Ballo russi, francesi, tedeschi, americani, estoni, inglesi.

Caro Presidente Mattarella, eliminare il luogo nel quale un giovane sogna di poter vivere in eccellenza la propria vita professionale, taglia alla radice la motivazione stessa del suo impegno e della sua passione.
Si cancella, di fatto, il suo sogno.

“I sogni dei nostri giovani siano il futuro del nostro Paese”.
Sono parole sue Presidente.
Siamo certi che Lei sarà con noi in questa battaglia civile che ha come unico intento l’impegno costituzionale per l’educazione ed il futuro dei nostri meravigliosi ragazzi.
Nessun sogno dei giovani va sottovalutato. Non può esserci peggior autogol. Basta avere un figlio per saperlo”.

 

La petizione è stata già firmata da oltre 13.000 persone che vivono la passione per la Danza.

Ora è necessario diffondere, condividere, farsi promotori della raccolta firme per difendere i sogni,  i sacrifici, la passione sana pura e genuina dei nostri figli o nipoti.

Seguite questo link per condividere e promuovere la raccolta firme:

https://www.change.org/p/morte-dei-corpi-di-ballo-delle-fondazioni-liriche-uccisa-la-passione-di-1-400-000-giovani?source_location=discover_feed

carlafracci

Rivolgiamo un rispettoso saluto alla immensa Carla Fracci.

Ringraziamo vivamente Luciano Cannito per il supporto fornitoci.

 

 

 

Les étoiles: il gala della grande danza

les etoiles_roma 2017

Torna a Roma Les étoiles, il gala che porta in scena le grandi stelle della danza, i migliori ballerini provenienti dai più prestigiosi teatri del mondo.

Davide Dato e Liudmila Konovalova dal Balletto dell’Opera di ViennaTiler Peck, Amar RamasarGonzalo Garcia dal New York City BalletLucia Lacarra e Marlon Dino dal Teatro dell’Opera di Monaco di BavieraIvan Vasiliev e Maria Vinogradova dal Bolshoi di Mosca: sono loro les étoiles che saliranno sul palco dell’Auditorium Parco Della Musica, il 18 e 19 marzo.

Liudmila Konovaleva_les étoiles

Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno Daniele Cipriani, ideatore e direttore artistico di Les étoiles, da anni impegnato nella produzione di spettacoli di danza, promette un gala di altissimo livello, dove sarà dato spazio ai grandi coreografi del passato e a quelli contemporanei, con assoli e passi a due.

davide dato_les étoiles

Lo spettacolo rientra nell’ambito della Rassegna Tersicore e quest’anno intende anche celebrare un importante compleanno: i 90 anni di Yuri Grigorovich, il grande coreografo e ballerino russo, vera e propria leggenda vivente, icona del balletto lirico e genio della danza del Novecento. Verrà omaggiato con un commovente passo a due tratto da Spartacus interpretato dai danzatori russi Vasiliev e Vinogradova.

Ivan Vasiliev_les étoiles

Les étoiles: il programma

Nomi altisonanti spiccano in questa terza edizione di Les étoiles. In programma una serata emozionante, dove a fare da padrona sarà l’arte della danza, portata in scena ai suoi massimi livelli da ballerini di fama internazionale.

Dato e Konovalova interpreteranno il Grand Pas Classique di Victor Gsovsky (musica Auber), Vasiliev e Vinogradova saranno i protagonisti di Diana e Atteone di Agrippina Vaganova, mentre per il Tschaikovsky Pas de Deux di George Balanchine saliranno sul palco Peck e Garcia.

Per quanto riguarda la sezione dei lavori più recenti, spicca un passo a due tratto da La Dama delle Camelie del coreografo americano Val Caniparoli su musica di Chopin, portato per la prima volta in Italia e danzato da Lacarra e Dino. Novità sono anche il passo a due di Christopher Wheeldon This Bitter Earth (remix di Max Richter dell’omonima canzone di Clyde Otis), che vedrà ballare insieme Peck e Ramasar, l’assolo interpretato da Davide Dato Labyrinth of Solitude di Patrick de Bana (musica Tomaso Antonio Vitali) e ancora Spiral Pass di Russell Maliphant (sound Mukul), danzato anche questo da Lacarra e Dino.

The cosmos is within us. We are made of star-stuff.
(Carl Sagan)