La Danza Accademica-Moderna

La Danza Accademica-Moderna e Accademia delle Arti.

Integriamo il nostro precedente articolo e segnaliamo il prestigioso riconoscimento conquistato dalla bravissima ballerina Ilenia Ronci  alla quale l’esperta Giuria ha attribuito il 1° Premio assoluto.

La Coppa rappresenta un ulteriore risultato di un lungo percorso professionale ed artistico al quale Ilenia Ronci ha dedicato la sua vita.

L’artista è insegnante del Corpo di Ballo dell’Accademia delle Arti diretta da Catia di Gaetano e da questo felice connubio possiamo ben comprendere le eccellenze portate in scena dalle allieve alle quali – ricordiamo – è stato assegnato il Premio Speciale per la Tecnica e la Preparazione sia nella sezione balletto classico che balletto moderno.

L’Accademia delle Arti, a quanto, pare non è una semplice scuola di ballo ma un Centro di eccellenza nella Danza.

Complimenti Ilenia.

La Danza Accademica-Moderna

In un precedente articolo dedicato alla Danza nel 900 anticipammo che saremmo ritornati a presentare la Danza Accademica dedicandole un servizio

Tuttavia uno spunto di riflessione sulla differente interpretazione dell’Arte della Danza ci è stato fornito dalla partecipazione, in qualità di osservatori, all’importante Concorso Coreografico “Ballet-ex” che si è svolto sabato 9 aprile presso il Teatro Orione di Roma.

Mirabilmente organizzato dalla Direttrice, Luisa Signorelli, abbiamo avuto l’opportunità di ammirare diverse A.S.D. e scuole di ballo provenienti da numerose regioni d’Italia che si sono esibite nelle più moderne coreografie esaltate da una attenta scelta dei costumi, da arditi passi di danza, da eccellente ritmo e coordinamento del gruppo.

Abbiamo notato che tutti i danzatori, al termine della loro rappresentazione, erano fisicamente provati dalle corse e dai salti sul palcoscenico ma sappiamo tutti che solo con la costanza e con la “fatica” si riesce ad esprimere la gioia e la carica emotiva che solo l’artista può comprendere.

Il Concorso Coreografico ci ha presentato “La Danza Accademica-Moderna” ed ha avuto il pregio di presentare al numeroso pubblico anche alcune altre realtà di scuole di Danza che poggiano su solide basi di Danza Accademica.

Segnatamente vorremmo citare il “Centro Arte Danza” di Pistoia e ”Accademia delle Arti” di Roma.

L’ “Accademia delle Arti”  si è aggiudicata il Premio Speciale per la Tecnica e la Preparazione sia nella sezione balletto classico che balletto moderno; risultati encomiabili!

Ancora una volta si conferma che le eccellenti performance sono il risultato visibile e gratificante di un costante lavoro di preparazione, di dedizione, di passione condivisa; a tal proposito non possiamo sottacere la professionalità della Direttrice dell’Accademia delle Arti , Sig.ra Catia Di Gaetano e dei Coreografi Rosario Marotta e Fabio Grossi.

Abbiamo assistito ad un eccellente Concorso che ha confermato la possibile ed integrata coesione tra “La Danza Accademica-Moderna.

Ci piace qui ricordare una frase di Roberto Bolle: “Uno come Michael Jackson è stato un punto di riferimento anche per chi fa danza classica”

A presto

La Danza nel 900

Abbiamo visto che l’800  fu il secolo delle grandi ballerine: Maria Taglioni, Carlotta Grisi, Fanny Elssler, Fanny Cerrito, Lucille Grahn  ma fu anche il secolo dei grandi Balletti che hanno inciso un’epoca e che possiamo ben definire “immortali” : Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata.

Queste affascinanti rappresentazioni non avrebbero avuto il meritato successo se non fossero state musicate dal grande Piotr Ilic Ciaikovskij ed arricchite, sotto l’aspetto coreografico, dallo straordinario Marius Petipa.

In Russia, grazie all’opera dei maestri occidentali e delle ballerine italiane Pierina Legnani, Carlotta Brianza, Carolina Rosati e Antonietta Dell’Era, il Balletto romantico raggiunse la sua massima evoluzione sia sul piano tecnico-virtuosistico che sul piano artistico ed interpretativo.

Il secolo XIX si concluse con Isadora Duncan che diede un impulso nuovo e vigoroso alla Danza e  gettò le basi della danza moderna abbandonando i luoghi ed i gesti comuni del balletto classico per danzare, scalza e coperta di veli, così da rendere la Danza una questione di ritmo e di corpo.

La Danza nel 900

Il  XX° secolo vede l’esplosione dei ritmi afro-cubani e dei balli ispano-latino-americani.

Nell’America del Sud nasce il Tango, inizialmente bollato come “la danza del peccato” mentre a Nord, negli USA, dilaga il ragtime ed il genere jazz.

Si affacciano alla ribalta diverse danze: dal fox trot al charleston, dal boogie woogie al rock ‘n’ roll, dalla rumba al cha cha cha, dal paso doble al samba, dal mambo alla disco dance ed i nuovi balli non conoscono differenze di classi sociali.

Si assiste ad una omogeneità di gusti estetici, di mode, di passioni, tutti accumunati da un comune ed unico fattore: la voglia di divertimento che attraversa trasversalmente tutte le generazioni. Questo fenomeno investe anche la rigorosa Danza Classica Accademica che “assorbe” le nuove sollecitazioni espressive dettate in nome della “libertà di interpretazione e di performance artistica”.

Il 900 è quindi il secolo della sperimentazione di una nuova espressione della Danza.

Vediamo nascere i Ballets Russes ad opera di Serge Diaghilev  impresario ed organizzatore di balletti nei quali applicò le sue idee circa il necessario rinnovamento della danza e dell’arte teatrale – coreutica.

I Ballets Russes, dopo un periodo iniziale prevalentemente itinerante, si stabilirono presso l’Opéra di Montecarlo sino al loro scioglimento avvenuto nel 1929 a seguito della morte improvvisa di Diaghilev.

La composizione iniziale della Compagnia era costituita dai grandi ballerini russi provenienti dai Teatri Imperiali Russi quali Vaslav Nijinskij e Tamara Karsavina, dai coreografi Mikhail Fokine e Leonide Massine

Determinante per la crescita dei Ballets Russes fu anche la presenza di Enrico Cecchetti in qualità di Maître de Ballet; il suo insegnamento ed il suo metodo influenzeranno tutta la Danza nel 900.

La Danza, da questo momento, non sarà più la stessa grazie al genio artistico di Diaghilev, di Nijinskij e di Igor’ Fëdorovič Stravinskij che musicò L’uccello di fuoco Petruška e La Sagra della Primavera.

La Danza si affermò negli Stati Uniti dove nacquero Compagnie di livello internazionale per merito anzitutto di Martha Graham e di George Balanchine che fondò l’American Ballet ed il Ballet Society denominato poi New York City Ballet.

Le raffinate coreografie di Balanchine, creatore di uno stile di danza astratta, ma con solide basi nella Danza Accademica, furono e tutt’ora sono tra le più applaudite in tutto il mondo ed hanno rappresentato un significativo punto di svolta per la Danza nel 900 e non solo in territorio americano.
Si esalta la cultura delle competizioni, sia sul piano tecnico che puramente atletico.

La Danza, o per meglio dire, il ballo, si trasforma in hobby, divertimento, passione, impegno e business;  si avvicina sempre più ad una attività artistico-sportiva.

E’ necessario quindi standardizzare le regole e ciò avviene gradualmente, ma non senza conflitti. Si assiste così alla contrapposizione tra la scuola francese e lo stile inglese che poi assumerà un ruolo preminente ed  internazionale.

Si procede ad una classificazione omogenea dei balli, vengono creati Organismi internazionali per gestire le problematiche inerenti la danza; si stabiliscono regolamenti e statuti, nascono le Associazioni dei Maestri di Ballo, si giunge alla costituzione delle Federazioni Nazionali di Danza Sportiva.

In un prossimo servizio torneremo a presentare la Danza Accademica.

Grazie

Lo Spartacus del Bolshoi – Il balletto al cinema

Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento che Nexo Digital e Pathè Live propongono per far incontrare due mondi apparentemente lontani ma in realtà molto vicini come quello del teatro e del cinema. Domenica 13 marzo alle ore 16, infatti, in oltre trenta sale cinematografiche sparse per tutto il Paese verrà trasmesso via satellite “Spartacus”, il balletto ispirato alle eroiche vicende dello schiavo-gladiatore.

Spartacus 1

Registrato dal vivo a Mosca, l’Orchestra del Bolshoi Teatro Accademico di Stato con i solisti del Bolshoi e il Corpo di Ballo e le Etoiles del Bolshoi presentano la storia di Spartaco proprio come raccontata nel romanzo dello scrittore, patriota e politico nostro connazionale Raffaello Giovagnoli nella seconda metà del 1800. A coreografarlo il maestro Yuri Grigorovic che, dalla sceneggiatura originale di Nikolai Volkov, con le musiche del compositore e pianista di origini armene Aram Il’ič Chačaturjan, ha contribuito a rendere lo spettacolo famoso in tutto il mondo già dal 1968, anno della prima rappresentazione.

Nell’antica Roma, Spartaco, re della Tracia, viene fatto prigioniero insieme all’amata Frigia per volere del generale Crasso; separato dalla moglie, è costretto a combattere come gladiatore, schiavo al servizio dei suoi padroni. Fino al giorno della rivolta: circondato dai propri compagni schiavi guida l’insurrezione contro l’esercito oppressore che si conclude con una temporanea vittoria di Spartaco su Crasso. Il generale romano, infatti, desidera vendicarsi a tutti i costi e per farlo si serve dell’aiuto di Egina, una cortigiana a lui interessata, che raggira i gladiatori del re della Tracia facendo fallire la loro rivolta. Spartaco viene crocifisso e alla moglie Frigia non rimane che prendersi cura delle sue spoglie e affidare al cielo la memoria del suo amato.

Questa spettacolare produzione è un tour de force epico in grado di dare piena espressione alla virilità e forza per le quali ballerini del Bolshoi sono rinomati: il primo ballerino Mikhail Lobukhin è perfetto nel ruolo del leggendario gladiatore, insieme a Svetlana Zakharova, Egina, e Vladislav Lantratov, Crasso.

LA DANZA CLASSICA NEL 800

L’800 è stato il secolo che ha visto la diffusione del Balletto Romantico basato su una nuova sensibilità, su una nuova visione del mondo più libera ed appassionata, che dà voce ai moti dell’animo, ai sentimenti, al sogno romantico, alla passione amorosa che causa dolori e sofferenze; questa è la Danza Classica nel 800

Nel Balletto Romantico si nota la caratterizzazione di due stili di Danza: il Romantico, nato a fine 700 /  inizi dell’800 ed il Classico vero e proprio.

La Sylphide (1830) è stata la prima opera che, di fatto, ha dato inizio al periodo Romantico nel balletto caratterizzato da coreografie brillanti che miravano ad esaltare la bellezza dei movimenti e la virtuosa tecnica della prima ballerina che, con un sapiente uso dei passi sulle punte, enfatizzava la leggerezza, la grazia eterea, ben distante dai tipici movimenti “agonistici” dei ballerini.

La prima ballerina, Marie Taglioni, indossò per la prima volta quello che sarebbe diventato – da lì in poi – il costume tipico del balletto classico così come diventarono poi di uso comune le scarpe da punta con il gesso ed il tutù.

A metà secolo fu portata in scena una rappresentazione che segnò  la storia della danza come una delle massime espressioni dell’arte coreutica; presso l’Her Magesty’s Theatre di Londra si esibirono in un unico spettacolo, il “Pas de Quatre” le più acclamate ballerine dell’epoca: Marie Taglioni, Carlotta Grisi, Fanny Cerrito e Lucile Grahn.

Il successo fu clamoroso ed anche la Regina Vittoria ne rimase entusiasta.

Mentre le antiche e tradizionali Accademie europee segnavano il passo vediamo che la Russia, nel tardo 800, diviene la seconda patria della danza ed è in Russia che nasce lo Stile Classico nel balletto facendo così da spartiacque alla Danza Classica nel 800.

Artefice di questa nuova vita del balletto è il francese Marius Petipa che divenne il coreografo   del Balletto Imperiale Russo e Maitre del Balletto dello Zar.

Le sue coreografie combinavano sapientemente scene ballate e scene mimate secondo precise proporzioni, le scarpe da punta con gesso diventavano parte essenziale del balletto perché la ballerina doveva completare tutti i passi sulle punte, l’ordine delle danze che compongono il “pas de deux” fu rigidamente regolamentato.

I balletti di Marius Petipa  furono sempre accompagnati da successo e la Russia raggiunse l’apice per l’eccellenza delle sue Accademie che attrassero i migliori coreografi e ballerine europee.

In questo periodo nasce la Scuola Coreografica di S. Pietroburgo che diventò la più importante Accademia di Danza europea grazie all’impulso della grande artista Agrippina J. Vaganova il cui metodo fu seguito da altre eccellenti Accademie non solo in Russia ma in tutto il mondo.

Forse è gran merito della Russia aver fatto rinascere la Danza Classica nel 800 ed averla diffusa nel mondo grazie ai suoi artisti formatisi nelle varie Accademie.

Arrivederci al prossimo articolo.