Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’invito alla Conferenza Stampa rivolto dal Dott. Marco Chinicò, giornalista e addetto stampa, per la presentazione del Concerto in memoria di S. Paolo VI che anticipa il Concerto che si terrà il 31 agosto a Brescia
La Conferenza Stampa si svolgerà il 26 agosto a Brescia, ore 11,00
“La sera del 31 agosto 2024, la città di Brescia con un concerto
ricorderà una figura storica per il bresciano, il nostro Paese, e la
Chiesa Cattolica mondiale: si chiamava Giovanni Battista Enrico
Antonio Maria Montini.
Per noi è stato, semplicemente, Papa Paolo VI.
Questo concerto si svolge a dieci anni esatti dal processo di beatificazione prima, e santificazione poi, per volere di Papa Francesco.
Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini. Dalla storia, ma ancor di più da tutti noi conosciuto come Papa Paolo VI, anzi San Paolo VI.
Un Papa politico, il più delle volte sopra le righe, eletto nel 1963 dopo la morte di Papa Giovanni XXIII, ha vissuto un pontificato lungo 15 anni.
Nato a Concesio (BS) nel 1897, è stato e resta, al momento, l’unico Pontefice di origine bresciana che la storia della Chiesa ha avuto. Ha dovuto fronteggiare tre momenti storici difficili e significativi, a livello mondiale: i duri scontri della Guerra Fredda tra Stati Uniti e URSS, lo scoppio degli anni di piombo, periodo terroristico sanguinoso che ha segnato la storia del nostro Paese per lunghi 15 anni a partire dal 1969 e Il rapimento, l’eccidio della scorta, la prigionia, e l’assassinio del suo fedelissimo amico: il leader della Democrazia Cristiana, Aldo Moro.
Per l’amico Moro San Paolo VI si “piegò” alle Brigate Rosse supplicando i terroristi di rilasciare il leader della Democrazia Cristiana, durante i suoi drammatici 55 giorni di prigionia nel covo dentro il palazzo tra Via Gradoli e Via Montalcini, a Roma.
Il 31 agosto 2024, a partire dalle ore 21, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine si svolgerà un concerto per ricordare la figura di Papa Montini, a 10 anni esatti dal processo di beatificazione prima e santificazione, successivamente, per volere e decisione di Papa Francesco.
“E’ nel profondo del cuore”. Questo è il titolo dell’inno in memoria di San Paolo VI composto dal Maestro Andreoli ed eseguito dal Brixia Camera Chorus proprio il 14 ottobre del 2018.
Nella serata del 31 agosto 2024, si esibiranno il Coro e l’Orchestra, “Intermezzo Cantabile” di Bucarest, diretto da Erica Damoc con la partecipazione, anche, dell’Orchestra Santa Cecilia di Gambara, diretta da Francesco Andreoli e della Brixia Camera Chorus di Brescia.
La serata è organizzata dalle Associazioni Grande Brescia, e Italian Indian Press Club.
Storia, talento musicale e canoro, che si incontrano e confrontano.
Video di presentazione: https://drive.google.com/file/d/1nmjCrNL0XWNEEJYQTumnG_hbzTxdzYLo/view?usp=gmail
Uno sguardo particolare ai Genesis, una strizzatina d’occhio a uno dei protagonisti della scena prog di Canterbury e naturalmente tante note italiane degli anni ’70.
Ma non solo.
Si presenta così Trasimeno Prog Festival, la rassegna musicale che per la terza volta vedrà la rocca di Castiglione del Lago protagonista di ben tre serate: il 26, 27 e 28 agosto. Novità dell’edizione 2022 un’anteprima ai Giardini del Frontone di Perugia giovedì 25 con la band L’Estate di San Martino..
Richard Sinclair, Patrizio Fariselli, Patrick Djivas, The Watch, Bernardo Lanzetti sono solo alcune delle “chicche” musicali che il festival umbro proporrà nell’ultima settimana del mese di agosto.
Si parte appunto il 25 a Perugia, nella main stage dei concerti di Umbria Jazz, con la presentazione del nuovo album del gruppo dal titolo Kim.
IL PROGRAMMA
La sera di venerdì 26, alla Rocca medievale di Castiglione del Lago, tre le formazioni sul palco: Giorgio “Fico” Piazza, storico primo bassista della PFM, che renderà omaggio ai due dischi della formazione milanese che lo hanno visto direttamente coinvolto: “Storia di un minuto” e “Per un amico”.
A seguire l’inedito trio del bassista dei Caravan Richard Sinclair; il musicista inglese, ormai italiano d’adozione in quanto risiede da tempo nel nostro Paese, si esibirà con Angelo Losasso alla batteria e con Gianluca Milanese al flauto.
A chiusura gli Odessa, gruppo marchigiano in servizio permanente effettivo già dalla fine degli anni ‘90.
SABATO 27, SERATA PER I GENESIS
Nell’anno in cui la band inglese ha posto fine ai propri concerti – salvo ripensamenti – con Phil Collins in formazione, si è pensato di omaggiarli e di far eseguire la loro musica da altri artisti e di parlare di loro anche presentando pubblicazioni librarie.
Si parte nel pomeriggio a Palazzo della Corgna, nella Sala del teatro, con Francesco Gazzara, il suo piano ed il libro, uscito nel mese di dicembre Genesis dalla A alla Z; sarà poi la volta di Mino Profumo a presentare Genesis The Lamb e del manager / roadie del gruppo inglese Richard Mcphail con la sua opera La mia vista con i Genesis.
In serata alla Rocca medievale si esibiranno due band: The Progressive Tales; un progetto del chitarrista toscano Corrado Rossetti che assieme al suo gruppo rivisiterà il primo e misconosciuto album del quintetto inglese From Genesis to revelation; la performance comprenderà anche l’esecuzione di classici del prog italiano ed internazionale.
Infine la band milanese di un altro Rossetti, stavolta Simone, i The Watch, reduci da sold-out e consensi in tutta Europa, presenteranno lo spettacolo Plays Genesis (a prog journey 1970/ 1976), con cui viene passato in rassegna il periodo più denso di contenuti per gli amanti del genere.
DOMENICA 28, CHIUSURA ALL’ITALIANA
Giornata ricca di avvenimenti. Si parte la mattina con l’incontro con Patrizio Fariselli a cui farà seguito l’esibizione sulla riva del lago, alla Darsena Live Music, di Bernardo Lanzetti. Gran finale alla Rocca del Leone con il concerto di Alex Carpani del Patrizio Fariselli Area Open Project.
Non solo musica, libri e live, alla terza edizione del Trasimeno Prog Festival anche la seconda edizione della fiera del disco (piazza Gramsci); dalle 11 alle 22 spazio alla fantasia e alla ricerca dell’ellepì mai trovato.
Chi è Elvis Presley per una giovane del nostro tempo?
Perché ho voluto conoscerlo meglio?
Tutte le generazioni hanno i loro miti nel campo della musica, sono cresciute accompagnate dalle loro canzoni, hanno provato le loro esperienze di vita ed affettive al suono e con le parole dei loro brani.
I Beatles, i Rolling Stone, Claudio Baglioni, Freddie Mercury, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Adriano Celentano, Mina…e potrei continuare perché ogni artista è entrato nel cuore di una generazione che si è rispecchiata in esso.
E’ nell’età adolescenziale che si consolida il gusto musicale e si sedimentano i generi musicali, gli autori dei testi ed i cantanti; è per questo che “Loro”, i cantanti, torneranno sempre a dirci qualcosa per il resto della nostra vita.
Mi ha sempre incuriosito ed anche fatto sorridere la presenza in casa di mio nonno di un vecchio mobiletto radio-giradischi, in legno, della LESA, ben mantenuto, e della sua abbondante collezione di vecchi vinili a 33 e 45 giri.
Sempre più catturata dai suoi racconti ho voluto quindi approfondire la vita di Elvis Presley, il mito senza tempo.
Nato nella baraccopoli afro americana di Tupelo nel Missisipi (USA) l’8 gennaio del 1935 ebbe un’infanzia dominata dalla povertà e dalle privazioni e – come più volte affermato dallo stesso Elvis – l’unica ricchezza ricevuta dai genitori è stato il loro grande amore.
Essendo i genitori ferventi frequentatori della Chiesa Evangelica locale fu proprio lì, che il nostro Elvis Presly, ebbe il primo rapporto con la musica che iniziò a strimpellare con una vecchia e malandata chitarra.
Nel 1949 partecipò e vinse un Concorso dando così inizio alla sua carriera folgorante ma, purtroppo, breve; morì a Memphis il 16 agosto 1977.
Elvis Presley, il mito senza tempo è un artista, una icona che ha saputo andare oltre la musica arrivando a influenzare l’intera cultura americana e mondiale trasformando il pensiero, la moda, la musica ed anche la politica poiché, non dobbiamo dimenticarlo, gli anni ’50-60 erano caratterizzati da forti scontri razziali tra bianchi e “coloured” come era definita la comunità nera.
Elvis non aveva pregiudizi razziali e frequentava, cantava, assimilava le due culture musicali.
Al costo di soli 3 dollari incise, da autodidatta, il suo primo disco “My Happiness” presso una modesta Casa discografica la Sun Records che poi lo inserì nell’altrettanto suo modesto circuito musicale; fu un susseguire di successi caratterizzati dal nuovo ritmo che Elvis dava ai suoi pezzi e dall’abbigliamento, per l’epoca trasgressivo, che indossava.
Elvis è Dio! Questa forte citazione è tratta dal film di Alan Parker “The Commitments” e ci fa comprendere cosa ha rappresentato e cosa ancora rappresenterà Elvis Presley per milioni di persone.
Parliamo di numeri:
1 miliardo di dischi venduti in tutto il mondo;
70 singoli in vetta alla Top 20 di Billboard tra il 1956 al 1977;
21 singoli al primo posto delle classifiche britanniche con ottanta settimane di permanenza;
Unico artista inserito nelle quattro Hall Of Fame: rock, gospel, country e rockabilly;
Milioni di fan club sparsi in ogni dove che, ancora oggi, lo ricordano attraverso festival e celebrazioni;
La sua residenza, Graceland, è stata dichiarata monumento nazionale ed è il secondo luogo più visitato degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca;
L’indotto realizzato dal merchandising genera, tuttora, milioni di dollari annui
Elvis Presley, il mito senza tempo ha influenzato la musica dei Beatles, degli U2, di Bruce Springsteen e dei nostri Little Tony, Bobby Solo, Ligabue e tanti altri.
Un “certo” signore, John Lennon, scusate se è poco, disse: “Prima di Elvis non c’era niente”
Perché Elvis Presley ha catturato il pensiero e le sensazioni di intere generazioni?
Perché portava una nuova musica e un nuovo look rivolti ai giovani.
Prima di Elvis le grandi stelle musicali proponevano un tipo di musica adatta al solo pubblico adulto e non era, per i giovani, il modello in cui rispecchiarsi; era privo di vitalità e non entrava nell’animo dei teenager.
Elvis spazzò decisamente via tutto questo.
Dopo il suo arrivo tutto sembrò improvvisamente preistorico. Fu il primo vero teen idol, un giovane che cantava per i giovani.
La sua musica era innovativa, rivoluzionaria e anticonformista in cui il ritmo relegava in secondo piano le parole e la melodia.
La sua musica era selvaggia e trascinante ma nel contempo riusciva ad esprimere anche tenerezza e sensualità grazie alla sua voce e agli arrangiamenti musicali che ne esaltavano la morbidezza e la duttilità.
Elvis Presley si presentava in scena con un’immagine nuova, con movenze mai viste prima (furono definite impudiche dai benpensanti) e con la voce più sexy mai udita fino ad allora.
Conquistò il cuore dei ragazzi e rese di successo un genere musicale considerato, fino a quel momento, di infima categoria.
Anche Chuck Berry e Little Richard devono il loro successo a Elvis Presley.
Nel 1955 la piccola casa discografica che lo aveva scoperto non fu più in grado di gestire l’enorme successo di Elvis che fu ceduto al colosso RCA che lo lanciò nel firmamento dello star-system internazionale.
I possenti mezzi della RCA non si fecero attendere: i singoli di Elvis schizzavano in testa alle classifiche, ospite conteso dai più importanti network, un pubblico stimato di 50 milioni di spettatori, fu soprannominato “Elvis The Pelvis” per il suo “modo sconcio di suonare e ballare che corrompeva la bella gioventù americana”
“Love Me Tender” https://www.youtube.com/watch?v=BeTurYZuY4A&list=RDBeTurYZuY4A&start_radio=1&t=13
è un delicato brano di cui mi sono innamorata e la sua voce è soffice, disperata, tremolante ma decisa allo stesso tempo; è anche la colonna sonora di uno dei film di cui è stato protagonista
Nel 1958 la carriera di Elvis Presley fu interrotta per adempiere agli obblighi di leva biennale e al suo ritorno sulle scene si notò un cambiamento di stile musicale; non più brani “graffiati” e ribelli ma un sound più pacato orientandosi con più attenzione e per alcuni anni al cinema.
Dopo questa parentesi filmografica, nel 1968 avvenne il suo grande rientro nella musica e nei concerti ed il pubblico gli decretò nuovi grandi successi ma la sua vita privata risentì degli stressanti impegni e divorziò dalla moglie nel 1973.
Sempre nel 1973 si esibì in concerto in mondovisione e si calcola che fu seguito da 1 miliardo e duecento milioni di spettatori tuttavia, da quel momento, iniziò il declino di Elvis che iniziò a far uso massiccio di anfetamine e barbiturici per combattere lo stress.
Fu vittima del cosiddetto appannamento mentale e della paranoia che – di fatto – gli fecero perdere ogni interesse verso la musica.
Si rifugiò nella sua solitudine che tentò di combattere mangiando enormi quantità di cibo unito a micidiali dosi di medicinali
All’ultimo concerto si presentò obeso sotto il peso dei suoi 160 kg, sfatto, visibilmente inebetito dall’abuso di farmaci, incapace perfino a ricordare le parole dei suoi brani più famosi.
I suoi fans gli volsero le spalle.
Il 16 agosto 1977 alle ore 15,30 Elvis Presley fu dichiarato morto; aveva solo 42 anni
Appena diramata la notizia una folla di circa 80.000 persone si riversò intorno alla sua abitazione, Graceland a Memphis nel Tennessee dove fu sepolto.
Graceland è diventata museo e meta di pellegrinaggi.
Ho voluto evidenziare solo l’aspetto umano del grande Elvis Presley, il mito senza tempo senza entrare dettagliatamente nella sua discografia che lascio ai critici musicali ben più qualificati.
Di Ollie Atkins, chief White House photographer at the time. See ARC record. – This is a cropped and retouched version of Image:Elvis-nixon.jpg, a White House photograph by Ollie Atkins via https://www.archives.gov/exhibits/nixon-met-elvis/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=371039
Di Cliff – Flickr: Country Music Hall of Fame, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24877513
E’ sempre più difficile scrivere un articolo sui Maneskin e non cadere nel banale, nella ripetizione di quanto già scritto, nel non descriverli sotto altre angolazioni.
Diciamoci la verità, ben pochi ed anche coloro profondamente conoscitori del mondo dello spettacolo e della musica, avrebbero predetto il successo universale che questi ragazzi avrebbero conquistato in pochi – pochissimi – anni.
Dal cantare in strada nel 2015 ad essere i dominatori incontrastati di tutti i palcoscenici mondiali!
La loro ascesa da rockstar è stata inarrestabile e i Måneskin hanno presentato l’attesissimo videoclip di “Supermodel”; la band si è inoltre aggiudicata il secondo disco di platino nel Regno Unito con la loro hit “Beggin“.
Girato a Londra e diretto dal duo Bedroom Projects (The 1975) e Ben Chappell (Arctic Monkeys, Nine Inch Nails), il videoclip vede i Måneskin, in total look Gucci, protagonisti della loro stessa sceneggiatura per il singolo “Supermodel”. Combinando gli elementi classici del cinema di Tarantino e Hitchcock la band cattura perfettamente il mood feroce della canzone e i testi giocosi, mentre si susseguono una serie di eventi catastrofici.
Raccontano i Måneskin: “Nel videoclip di “Supermodel” volevamo rendere omaggio ai nostri film preferiti degli anni ’90. Nel brano abbiamo cercato di catturare un’atmosfera cinematografica su un personaggio enigmatico e volevamo che anche il video riflettesse questo stile. Dopo aver avuto l’idea abbiamo lavorato a stretto contatto con i registi e Ben per ricreare inquadrature e sequenze dei nostri film preferiti di quegli anni. Ci siamo divertiti molto a girare a Londra, in scene divertenti, che ci hanno ricordato un B-movie poliziesco”.
Il duo Bedroom commenta: “Il video dei Måneskin è un progetto ispirato da un misto di riferimenti a film degli anni ’90 come “Run Lola Run”, “Le Iene”, e ancora Hitchcock e un po’ di Hollywood degli anni ’50. Lo scippo della borsa misteriosa ricorda “Marnie” o “Pulp fiction”. È stato girato in Super 16”.
“Questo video è nato dopo aver trascorso una settimana in piscina a Los Angeles con la band, che sfogliava le riviste Vogue degli anni ’90 e parlava dei propri film preferiti di quegli anni. Abbiamo cercato di inserire nel video il maggior numero possibile di piccoli riferimenti” aggiunge Ben Chappell.
Prodotto dal prodigioso Max Martin e dal suo team, la band ha presentato “Supermodel” all’inizio di questo mese con un’esibizione a sorpresa all’Eurovision Song Contest a Torino. L’inno rock dal sound californiano è nato pensando a una serie di personaggi che la band ha incontrato durante il periodo vissuto a Los Angeles. “You want to hang out with this supermodel, but you might get in trouble. It’s like cigarettes: you love them but you know they’re gonna fucking kill you” la band ha dichiarato nella loro recente intervista di copertina a NME Big Read.
La band partirà con il tour mondiale “LOUD KIDS TOUR” il 31 ottobre 2022 a Seattle, che ha registrato il tutto esaurito, e toccherà molte altre città USA; sono già Sold Out i concerti di New York, di San Francisco, di Atlanta e Washington ed è stata anche aggiunta una nuova data a Los Angeles. I Måneskin partiranno poi per il tour europeo con diverse date già Sold Out, nel 2023 – durante il quale si esibiranno in location iconiche come il London’s O2 Arena, l’Accor Arena a Parigi e la Mercedes Benz Arena di Berlino.
L’estate 2022 li vedrà protagonisti di un tour dei più prestigiosi festival mondiali come il Rock Am Ring & Rock Im Park, Reading & Leeds Festival, Lollapalooza (a Stoccolma, Parigi e infine Chicago), Rock Werchter, passando anche per il Rock in Rio, in Brasile, e molti altri. Torneranno nuovamente in Italia per le due date previste giovedì 23 giugno allo Stadio Comunale G. Teghil di Lignano Sabbiadoro e sabato 9 luglio al Circo Massimo di Roma (Sold Out).
Con un sound classico e allo stesso tempo assolutamente moderno, i Måneskin hanno riportato il rock‘n’roll in cima alle classifiche internazionali, mescolandolo perfettamente con un’attitudine contemporanea. Supportati da grandi artisti del calibro di Iggy Pop, The Rolling Stones, Mark Ronson e altri, Victoria (basso), Damiano (voce), Thomas (chitarra) e Ethan (batteria) hanno iniziato a suonare per le strade di Roma nel 2015 e, in pochissimi anni, hanno conquistato il mondo diventando uno dei gruppi rock più celebri della loro generazione. Al momento la band conta oltre 5 miliardi di stream su tutte le piattaforme digitali. Con il nuovo singolo “Supermodel”, i Måneskin continuano a confermarsi una delle più entusiasmanti rock band dei nostri tempi.
Dopo 2 anni di Stop forzato a causa pandemia torna finalmente la prestigiosa rassegna Umbria Jazz che si svolgerà a Perugia dal 8 al 17 luglio 2022. Anche questa nona edizione del concorso Conad Jazz Contest vedrà gli storici partner: Conad e Fondazione Umbria Jazz.
Umbria Jazz è il più importante festival musicale jazzistico italiano che ha visto la partecipazione di musicisti del calibro di George Coleman, Art Blakey, Dizzy Gillespie, Chet Baker e dal 1980 al 2000 ha accolto divagazioni rock, blues e gospel mantenendo però sempre alta l’attenzione al jazz italiano. Tuttavia questa apertura a differenti musicalità ha consentito la partecipazione di Elton John, Carlos Santana, James Brown, Donna Summer, Eric Clapton…
Torniamo al Conad Jazz Contest & Umbria Jazzper ricordare le modalità di iscrizione:
il concorso è dedicato ai musicisti emergenti con età compresa tra i 18 e 28 anni al momento dell’iscrizione;
di qualunque nazionalità purchè residenti in Italia;
sono ammessi sia solisti che band;
l’iscrizione è gratuita e scade il 8 giugno 2022;
è necessario caricare 3 brani direttamente sul sito conadjazzcontest.it oltre alle informazioni relative a tutti i membri della band e ad una fotografia o immagine che li rappresenti.
Solo se vengono assolte queste semplici regole la partecipazione al contest è completata.
Al termine della fase di iscrizione, a partire dalle ore 11 del 9 giugno inizierà la fase delle votazioni; una giuria tecnica presieduta da Manuele Morbidini, sassofonista e compositore nonché direttore musicale della Umbria Jazz Orchestra, selezionerà 9 dei 10 finalisti e una giuria popolare, composta da chiunque voglia votare le band iscritte direttamente sul sito del contest, decreterà il 10^ finalista.
Le 10 band finaliste così individuate si esibiranno sul palco di Umbria Jazz e saranno quindi giudicate da una giuria artistica – presieduta da Stefano Bragatto, Direttore di Radio Monte Carlo – che decreterà il vincitore assoluto del Contest, il quale si aggiudicherà i 5000€ come contributo alla carriera ed avrà la possibilità di esibirsi durante tutto il resto del 2022 sui palchi jazz più prestigiosi in giro per l’Italia.
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