“Mi chiamo Harry Haller, come il “lupo della steppa” di Hermann Hesse e sono il sindaco di Colleriarso dove vive anche il nostro protagonista Astutillo.”
Così è solito presentarsi il primo cittadino di un piccolo paese immaginario, ma non troppo, dove d’estate fa molto caldo e d’inverno freddissimo. Qui, secondo una leggenda, ha vissuto Hermann Hesse in persona, che è rimasto nel cuore degli abitanti, tanto che, nel corso degli anni, strade, ospedali, scuole, ma anche i nuovi nati, sono stati chiamati con i nomi dei personaggi dei suoi libri.
In questo luogo magico vive Astutillo Colavolpe, il protagonista di Astutillo e il potere dell’anello (Graphofeel edizioni , 2016 ), un libro scritto da Dario Amadei adatto ai ragazzi di tutti le età e agli adulti che sanno ancora sognare. Il libro, per consentirne la lettura a tutti, è pubblicato utilizzando un carattere tipografico facilitato, adatto anche a chi ha problemi di dislessia.
Fin dalla prima pagina l’autore ci presenta il protagonista, Astutillo, come un un bambino molto grasso, ma felice di esserlo e non avrebbe fatto nulla per cambiare.
Così, senza tanti giri di parole, Dario Amadei colpisce il lettore dritto al cuore e lo fa scontrare con una dura realtà: quanto è difficile al giorno d’oggi accettarsi, farsi conoscere per quello che si è e non nascondersi dietro maschere da indossare nelle diverse situazioni?
Missione non facile per nessuno, tanto più per un bambino, costretto a destreggiarsi con il mondo degli adulti e con le tante proibizioni quotidiane. Una cosa che però Astutillo non riesce proprio a sopportare è non poter fare il bagno nel lago Tufo ghiacciato durante l’inverno. Così arriva in suo soccorso una fata, molto diversa da quelle che la tradizione ci ha fatto conoscere, che gli regala un anello magico capace di esaudire tutti i desideri.
Astutillo ne saprà approfittare? Sarà in grado di fare buon uso di tanta fortuna? O capirà che per ottenere quello che vuole deve contare solo sulle proprie forze ed impegnarsi per raggiungere dei traguardi?
Per rispondere a queste domande, che sono tanto simili a quelle che si pone ciascuno di noi nel corso della vita, da grandi e da piccini, vi invitiamo a leggere il libro, anche perché si tratta di una lettura davvero piacevole, diretta e scorrevole: ciò che non abbandona mai il lettore è la sottile ironia con cui lo scrittore permea le avventure di questo bambino cicciotello, che rappresenta, come sottolinea l’autore, “l’anima grassa” che alberga in tutti noi, quale che sia la nostra forma fisica o la nostra costituzione reale.
Lungo il percorso narrativo ci si ferma a riflettere più volte, tante sono le porticine da aprire pagina dopo pagina; i personaggi che vengono presentati sono solo in parte frutto della fantasia, perché si possono incontrare quotidianamente e con loro bisogna fare i conti nella vita reale.
Di una cosa siamo sicuri: se leggerete il libro, Astutillo diventerà il vostro migliore amico e potrete andare a trovarlo a Colleriarso ogni volta che avrete voglia di farlo.
Ringraziamo Elena Sbaraglia e Laura Pacelli di Graphofeel edizioni per l’intervista concessa e non ci rimane altro che leggere il libro Astutillo.