Festa della Musica

Dal 21 giugno 2016 centinaia di artisti invaderanno strade e piazze di tutte le città europee per la nuova edizione della Festa della Musica che, sin dalla sua prima edizione svoltasi in Francia nel 1982, è uno degli eventi estivi internazionali più attesi.

Da quest’anno la manifestazione in Italia è patrocinata, oltre che dall’ente organizzatore A.I.P.F.M. (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica), anche dal MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e dalla S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori).

Per questo 2016, quindi, la Festa della Musica godrà di maggiori risorse e visibilità; il MiBACT infatti renderà disponibili per lo svolgimento di alcuni concerti anche luoghi storici e monumenti importanti di tutto il paese.

L’evento coinvolgerà ben 5.800 musicisti professionisti e semplici appassionati che, da martedì 21 fino a domenica 26 giugno, affolleranno 160 località italiane per ore e ore di musica totalmente gratis.

Mantova

Mantova

Sabato 18 giugno a Mantova, il comune lombardo insignito del prestigioso titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2016, ci sarà una grande anteprima con la Festa dei 1000 Giovani.

La serata, organizzata dall’associazione delle etichette indipendenti M.E.I. e dal Comune di Mantova, vedrà la partecipazione di artisti famosi come Eugenio Bennato, Omar Pedrini, Luca Barbarossa, Tricarico, Ivan Cattaneo, Kutso, Stanley Rubik e Toot.

A Roma sono attesi quasi 1.000 performer per tre giorni di concerti a ingresso gratuito; sono tantissime le location dove saranno allestiti palchi per gli oltre duecento spettacoli di musica e danza in programma.

Il 19 giugno la Festa della Musica romana sarà inaugurata in Piazza San Silvestro alle ore 19.00 con l’esibizione della Banda Centrale della Marina Militare.

Nel pomeriggio del giorno seguente il Coro Papageno, nato nel 2011 per volontà del Maestro Claudio Abbado e composto da quaranta detenuti della Casa Circondariale “Dozza” di Bologna, presenterà il suo repertorio multietnico a Palazzo Madama.

Il 21 giugno la popolare cantante siciliana Carmen Consoli e il duo francese Le Brigitte si esibiranno nella fantastica cornice di Piazza Farnese per festeggiare il sessantesimo anniversario del gemellaggio tra Roma e Parigi.

Lo stesso giorno al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) in Via Guido Reni si terrà il concerto dei giovanissimi percussionisti del centro diurno “CivicoZero” e al Pantheon suonerà la Banda Centrale dell’Arma dei Carabinieri.

Alla Festa della Musica di quest’anno parteciperanno anche molte cittadine della provincia romana come Frascati, Grottaferrata, Anguillara Sabazia e Guidonia.

Lanuvio

Lanuvio

Tra gli eventi fuori porta più interessanti c’è sicuramente quello di Lanuvio, piccolo comune di 13.000 abitanti che si trova a 30 chilometri dalla Capitale; dal 24 al 26 giugno tutti i vicoli e le piazzette dell’antico borgo medievale diventeranno palcoscenici che accoglieranno oltre 120 artisti di ogni genere.

Qui la Festa della Musica è ormai una tradizione consolidata e fortunata che dura da ben ventidue anni; a corollario dei concerti il pubblico potrà assistere anche a suggestivi spettacoli di danza, recitazione e arte di strada.

La settimana del 21 giugno sarà quindi una grande celebrazione internazionale del messaggio di armonia, partecipazione e cultura che la musica riesce a trasmettere ai suoi ascoltatori; il patrocinio del MiBACT per l’edizione di quest’anno, inoltre, conferisce ulteriore valore a una manifestazione già molto rilevante.

L’Isola del Cinema

Il cinema è il vero protagonista dei grandi eventi dell’estate romana di quest’anno; a pochi giorni dall’inizio del Festival Trastevere Rione del Cinema, infatti, torna anche L’Isola del Cinema.

Per quasi tre mesi, dal 9 giugno al 4 settembre 2016, l’Isola Tiberina ospiterà proiezioni e incontri con personaggi del mondo dello spettacolo.

Dal 1995 ad oggi la rassegna cinematografica è cresciuta e si è affermata come uno dei fiori all’occhiello della proposta culturale estiva romana, accogliendo oltre sei milioni di spettatori nel corso di questi ultimi 21 anni.

L’edizione del 2016 può avvalersi di prestigiosissimi partner come l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Lazio, la Direzione Generale Cinema del MiBACT, Biblioteche di Roma e la Comunità di Sant’Egidio.

Il direttore artistico Giorgio Ginori ha affermato che L’Isola del Cinema darà ampio spazio a tutti i generi della settima arte; oltre alle produzioni hollywoodiane verranno quindi proposti anche documentari, lavori di registi emergenti e film realizzati da case cinematografiche indipendenti.

Le oltre 200 proiezioni e gli incontri hanno luogo in tre spazi diversi: l’Arena, il Cinelab e lo Schermo Tevere.

L’Arena è una grande sala all’aperto in grado di accogliere una platea di circa 600 spettatori; qui si svolgono gli eventi clou della manifestazione culturale come anteprime e dibattiti con gli artisti.

Il lato più sperimentale e alternativo prende vita nel Cinelab, piccolo ambiente da 100 posti a sedere nel quale vengono proposte rassegne di film d’autore e retrospettive dedicate a grandi registi del passato.

Lo Schermo Tevere, allestito di fronte alla Nave di Esculapio, è lo spazio a ingresso gratuito dedicato all’innovazione, all’animazione e ai giovani filmakers.

L’Isola del Cinema, oltre a una ricchissima programmazione, ospita anche i concorsi “Groupama Opera Prima e Seconda” e “Mamma Roma e i suoi quartieri”; il primo è dedicato agli esordienti e il secondo ai cortometraggi girati nelle strade romane.

La sezione storica più interessante dell’evento è senza dubbio “Isola Mondo Festival”; al suo interno quest’anno è stato organizzato un focus sul cinema d’immigrazione e sui migliori lavori realizzati da registe francesi.

Tra gli ospiti attesi sull’Isola Tiberina ci sono alcuni tra gli attori e gli autori più importanti del cinema italiano; parteciperanno infatti a incontri e dibattiti artisti del calibro di Carlo Verdone, Stefano Sollima, Celine Sciamma, Alessandro Borghi, Gabriele Mainetti, Laura Morante, Paolo Genovese, Marco Giallini e Massimiliano Bruno.

Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio coordina lo spazio dedicato alla solidarietà e all’accoglienza, curando anche gli aspetti legati ai servizi per le persone disabili. Per gli spettatori non udenti, inoltre, saranno disponibili i sottotitoli per le opere proiettate sullo Schermo Tevere.

L’Isola del Cinema è ormai da più di due decenni un appuntamento fisso per gli amanti della settima arte a Roma; godersi un film all’interno di una cornice suggestiva e incantevole come quella dell’Isola Tiberina è un’esperienza fortemente consigliata.

La periferia incontra Pasolini

Da martedì 7 giugno a sabato 30 luglio 2016 la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Viale Castro Pretorio, 105) ospita La periferia incontra Pasolini, un’esposizione dedicata al grande scrittore e regista scomparso poco più di quarant’anni fa.

La mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.

L’evento rientra nell’ambito del progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio letterario italiano “Spazi900” e dell’area espositiva permanente “Ragazzi leggeri come stracci”, inaugurata il 4 novembre 2015 alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.

La periferia incontra Pasolini nasce dalla collaborazione tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Edoardo Amaldi” di Tor Bella Monaca che nel 2014 hanno vinto il concorso culturale nazionale “Articolo 9 della Costituzione”.

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini si trasferì a Roma nel 1950 e qui riuscì a imporsi come scrittore di valore; i suoi primi due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959) danno un’immagine crudamente reale della città negli anni immediatamente successivi al dopoguerra.

L’autore, nato a Bologna nel 1922 e ucciso a Ostia nel 1975, fu tra i primi a denunciare le condizioni di vita dei giovani e del sottoproletariato nelle borgate romane; sviluppò un forte rapporto con il mondo suburbano della Capitale nel quale sono ambientati anche alcuni dei suoi film migliori come Accattone (1961) e Mamma Roma (1962).

La periferia incontra Pasolini analizza questi aspetti attraverso un percorso espositivo composto da elaborati multimediali, testuali, grafici, teatrali, artistici e audiovisivi realizzati dai ragazzi dell’I.I.S. “Edoardo Amaldi”.

Inoltre vengono approfonditi altri temi ricorrenti nei lavori dell’intellettuale bolognese come lo studio su Dante Alighieri, l’arte, lo sport, il cinema, il sacro, l’antropologia e l’attività di traduzione.

Lo scopo dell’iniziativa è far conoscere l’immensa opera di Pier Paolo Pasolini ai più giovani e aprire con loro un dialogo riguardo l’evoluzione delle zone periferiche romane dagli anni ’50 ad oggi; per questo motivo gli organizzatori della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma hanno coinvolto nel progetto didattico gli studenti dell’“Edoardo Amaldi” di Tor Bella Monaca che ben conoscono il contesto territoriale.

All’interno di La periferia incontra Pasolini sono previste proiezioni di filmati che sintetizzano il ricco e articolato pensiero dell’autore; tra questi vi sono il cortometraggio da lui diretto nel 1967 Che cosa sono le nuvole?, La battaglia di Valle Giulia, Location ieri e oggi, I giovani leggono Pasolini e Comizi d’amore oggi.

Il fatto che l’esposizione sia curata e realizzata da giovanissimi studenti aggiunge fascino all’iniziativa; è sicuramente un’occasione unica e interessante per conoscere da un punto di vista inedito la produzione di uno degli ultimi grandi intellettuali italiani.

Festival Trastevere Rione del Cinema

Dal primo giugno al primo agosto si svolgerà la terza edizione del Festival Trastevere Rione del Cinema, evento promosso dall’associazione culturale Piccolo Cinema America in collaborazione con la Regione Lazio, il Municipio Roma I, la S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori), BNL Gruppo BNP Paribas, la Camera di Commercio di Roma e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Per due mesi Piazza San Cosimato diventerà un grande cinema all’aperto gratuito; in cartellone non ci saranno solo le novità più interessanti dell’ultima stagione ma anche grandi classici italiani e stranieri.

L’anno scorso la rassegna ha registrato numeri da record con ben 36.000 spettatori in due mesi; Sabrina Alfonsi, Presidentessa del Municipio Roma I, ha dichiarato che nel 2015 il Festival Trastevere Rione del Cinema è stata la più grande e affollata manifestazione estiva aperta a tutti della Capitale.

Grazie ai recenti lavori di ristrutturazione che hanno riguardato l’area di Piazza San Cosimato questa edizione potrebbe però essere ancora più fortunata; la capienza è stata infatti ampliata fino a poter ospitare circa 3.000 persone sedute e lo schermo di proiezione sarà di dieci metri anziché i consueti sette degli scorsi anni.

San Cosimato

Piazza San Cosimato

Valerio Carocci, Presidente dell’associazione Piccolo Cinema America, ha affermato che il Festival Trastevere Rione del Cinema è un evento concepito per coinvolgere spettatori di ogni fascia d’età e ceto sociale; l’obiettivo è di contribuire a dare nuova vita e risollevare la zona di Trastevere, lo storico quartiere centrale che da troppo tempo versa in una situazione di degrado e di costante violazione delle regole.

Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione e ha sottolineato l’importanza del ruolo delle istituzioni nel supporto all’industria dell’audiovisivo.

Il programma del festival di quest’anno sarà diviso in otto categorie così chiamate: “La musica e il cinema”, “Documentari contemporanei”, “La commedia all’italiana”, “Retrospettiva Walt Disney e Pixar”, “Restauri della Cineteca di Bologna”, “Retrospettiva di Wim Wenders”, “Retrospettiva di Xavier Dolan” e “Retrospettiva di Martin Scorsese”.

Ci saranno molti ospiti prestigiosi a introdurre e commentare le proiezioni; il primo giugno il regista Paolo Virzì e l’attrice Stefania Sandrelli mostreranno in anteprima nazionale la versione restaurata di C’eravamo tanto amati, capolavoro del 1974 scritto e diretto dal maestro Ettore Scola.

Il 3 giugno Alessandro Borghi e Valerio Mastandrea renderanno omaggio a Claudio Caligari, il grande cineasta scomparso l’anno scorso a 67 anni; per l’occasione sarà in cartellone il suo ultimo lavoro Non essere cattivo.

"Non essere cattivo" di Claudio Caligari (2015)

“Non essere cattivo” di Claudio Caligari (2015)

Il film è stato un grande successo di critica e pubblico nella scorsa stagione cinematografica e ha ricevuto ben sedici candidature ai David di Donatello.

Il 10 giugno il vincitore del premio Oscar Roberto Benigni sarà al Festival Trastevere Rione del Cinema per discutere con il pubblico in occasione della proiezione di Non ci resta che piangere, il cult della commedia italiana girato nel 1984 in compagnia dell’immenso Massimo Troisi.

Non poteva mancare una serata dedicata alla memoria di Franco Citti, l’attore romano scomparso lo scorso 14 gennaio; il 22 luglio verrà proposto agli spettatori di Piazza San Cosimato il suo film d’esordio Accattone, grande classico del 1961 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini.

"Accattone" di Pier Paolo Pasolini (1961)

“Accattone” di Pier Paolo Pasolini (1961)

Tra i tanti altri nomi importanti attesi ci saranno Dario Argento, Ascanio Celestini, Ferzan Özpetek, Michele Cinque, Kim Rossi Stuart, Barbora Bobulova, Renzo Arbore e Enzo D’Alò.

Un evento da non perdere per tutti gli amanti del cinema e non solo; iniziative come queste possono davvero dare spessore alla proposta culturale dell’estate romana.

Le foto di Domon Ken in mostra a Roma

domon ken

Domon  Ken. Il Maestro del realismo giapponese è stata inaugurata lo scorso 27 maggio all’Ara Pacis di Roma: si tratta di una mostra monografica dedicata al fotografo giapponese Domon Ken. L’esposizione resterà aperta fino al 18 settembre e raccoglie scatti a colori e in bianco e nero realizzati tra il 1920 e il 1970.

Nato a Sakata, nel nord del Giappone, Domon Ken (morto nel 1990, 81enne) è considerato uno dei massimi esponenti del realismo sociale, corrente di ispirazione marxista al quale aderì anche perché più gradita al governo e meno ostacolata.

L’evento è stato pensato in relazione alla celebrazione del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 25 agosto 1866, tra Italia e Giappone, che ha sancito l’inizio dei rapporti diplomatici tra i due Paesi. A questa esposizione seguiranno, nel corso dell’anno, altre mostre, spettacoli teatrali e di danza, concerti, rassegne di lettura, eventi dedicati ad architettura, fumetto e sport, e tutto per approfondire il mondo tecnologico e culturale del Giappone.

Domon  Ken. Il Maestro del realismo giapponese è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto del Bunkacho – Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e della Japan Foundation, organizzata da MondoMostre Skira con Zètema Progetto Cultura.

La professoressa Rossella Menegazzo (docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale all’Università degli Studi di Milano) e il Maestro Takeshi Fujimori (direttore artistico del Ken Domon Museum of Photography di Sakata, museo che ha collaborato alla realizzazione dell’esposizione) ne sono i curatori.

Nikon, marchio da sempre legato a Domon Ken e Fujifilm, che ha curato la stampa delle foto, sono sponsor della mostra.

Nell’allestimento romano trovano posto circa 150 fotografie di soggetti diversi, dai primi scatti di impostazione giornalistica, di propaganda e promozione del Paese, a quelli di ambito sociale, vissuti quasi come dovere umanitario: Domon Ken era iscritto al partito comunista e il suo impegno sociale e politico si riversa inevitabilmente anche nella sua attività artistica, dunque con la sua fotografia realista voleva portare a galla le cicatrici profonde della società giapponese in frantumi.

Domon Ken ha raccontato il Giappone dagli anni Venti agli anni Settanta attraverso la sua fotografia: dall’ante guerra al dopoguerra, i suoi scatti raccontano un Paese affascinante, ma anche in crisi. La comunicazione visiva si carica di un ventaglio di sentimenti ampio e ricco: c’è spazio per la rabbia, per la gioia, per la tristezza, per la miseria, per l’abbandono, per la bellezza, per la rinascita.

Takeshi Fujimori, co-curatore della mostra nonché allievo di Domon Ken, ha ricordato il suo Maestro come un uomo di poche parole, non a caso soprannominato “il diavolo della fotografia“, perché non apriva mai bocca e carpirgli i più intimi pensieri era quasi impossibile. Altro soprannome che gli fu dato fu “Domodigliani“,  in riferimento alla sua passione per il pittore italiano.

Domon Ken: le sezioni della mostra

La sezione “Bambini” raccoglie scatti realizzati in diverse aree del Giappone, in particolare i quartieri bassi di Tokyo, Ginza, Shinbashi, Nagoya, Osaka e quelli della sua infanzia. Se questa scelta rimanda ad un sentimento nostalgico legato alla fanciullezza, di altra natura sono le foto con cui denunciò le condizioni di vita nei villaggi nelle zone minerarie di Chikuhō nell’isola di Kyūshū. La povertà, la miseria, l’abbandono, la denutrizione: questi mali vengono portati all’attenzione del mondo attraverso gli occhi dei bambini. Da parte del fotografo c’è sicuramente lo sguardo socialmente impegnato di una fotografia realista di stampo socialista.

Hiroshima”, raccolta di foto del 1958, dunque pubblicata a distanza di oltre dieci anni dallo sgancio dell’atomica sulla città, raccoglie foto molto forti: orribili mutilazioni, luoghi distrutti, ospedali affollati, malati in fin di vita, famiglie costrette a fare i conti con la morte dei loro cari. Quello che Domon Ken va a documentare è la realtà nella sua essenza più cruda e più drammaticamente concreta.

Ritratti” (Fūbō) è una sezione che raccoglie fotografie di personaggi pubblici giapponesi del mondo della scienza, dello spettacolo, della letteratura, dell’arte.

Infine un’altra consistente parte della mostra è “Pellegrinaggio ai Templi Antichi”, raccolta di immagini di sculture e architetture buddhiste: la prof.ssa Menegazzo ricorda come Domon avesse la capacità di restare ad osservare una statua anche per ore, fino allo stremo, prima di iniziare a fotografare.