Umberto Eco: morto il grande scrittore

umberto eco

Umberto Eco è morto ieri sera, intorno alle 22.30, nella sua abitazione di Milano: aveva 84 anni. Uomo di immensa cultura, esperto comunicatore, dedito allo studio per tutta la sua vita, instancabile osservatore: era capace di guardare al futuro con la stessa abilità con cui analizzava il presente.

Scrittore, semiologo, filosofo, giornalista, Umberto Eco nella sua vita si è occupato instancabilmente di cultura a 360°, riuscendo a conferire uguale dignità e acume a discorsi su ogni tipologia di tematica. Con disinvoltura e profondità si è occupato di Mike Bongiorno e Tommaso d’Aquino, di letteratura per l’infanzia e politica, di televisione e arte.

Non a caso è uno degli intellettuali italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. La notizia della sua morte ha fatto il giro dei giornali esteri in breve tempo: il New York Times lo ricorda come “un accademico da best seller che navigava in due mondi”, il Guardian lo descrive come “scrittore di best seller e gigante della filosofia”, l’indiano Hindustan Times ne parla come “l’autore che ha incuriosito, fatto scervellare e deliziato i lettori di tutto il mondo”.

Il nome della rosa è probabilmente l’opera di Umbero Eco più conosciuta: con questo romanzo esordì nella narrativa nel 1980 riscontrando un ampio successo di pubblico e critica. Ad oggi è un best seller tradotto in 47 lingue che ha venduto oltre trenta milioni di copie.

Il suo contributo alla cultura italiana è prezioso e irripetibile, perché acuto e appassionato: una mente sempre in fermento, in perenne bisogno di conoscere. Non a caso era un instancabile lettore, convinto che la cultura fosse strumento essenziale per capire il mondo e salvarlo.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da un umanista così erudito e colto, Umberto Eco si era occupato di comunicazione, televisione e social media, comprendendone il potere e l’attualità: le sue idee in merito a Internet erano state anche criticate, perché sicuramente molto dure.

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel […] La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità”.

Umberto Eco ricordato affettuosamente in rete

E a proposito di social network: immancabilmente la rete si è subito mossa per ricordare il professore, il cui nome è in cima alle tendenze del momento. Tanti i messaggi di cordoglio su Facebook e Twitter, da parte di esponenti della politica italiana, celebrità del mondo dello spettacolo e tante persone comuni, che grazie a Umberto Eco si sono emozionate, hanno riflettuto, hanno imparato, hanno partorito idee, hanno stimolato la loro curiosità e voglia di sapere. E non c’è lascito più importante.

IL GIOCO SERIO DELL’ARTE

Il grande attore Gigi Proietti è l’ospite di Massimiliano Finazzer Flory per il terzo appuntamento de “Il Gioco serio dell’Arte”, giunto alla X edizione.  La comicità dell’artista, del grande mattatore quale egli è, i suoi spettacoli-fiume, i suoi personaggi, le sue macchiette “petroliniane”, le canzoni, le parodie lo hanno avvolto nel cuore del grande ed appassionato pubblico che lo ama e lo segue da oltre 40 anni.

Gigi Proietti è un genio ed un maestro del teatro.

Massimiliano Finazzer Flory illustrerà, nelle varie accezioni, il concetto base dell’incontro, “Migranti”, che anima questa edizione de «Il Gioco serio dell’Arte» e solleciterà spunti di riflessione sul concetto di migrazione all’interno di un mondo creativo multiforme come è quello del teatro.

Gigi Proietti, dal canto suo, attraverso la sua sapiente arte presentata con leggerezza, illustrerà le tante diverse situazioni in cui recita un attore:  il palcoscenico di un teatro, i set cinematografici e televisivi, il ruolo dell’istrione, del maestro, del direttore di una accademia artistica o dell’ispiratore.

La cultura in Italia è stata artificiosamente e colpevolmente sezionata in due parti ciascuna delle quali “destinata” a priori ad un certo pubblico: ricchi o poveri, di destra o di sinistra, industriale o operaia.

Il concetto di cultura è differente ed è vissuta in maniera differente dalle varie classi sociali ma deve esistere un punto di connessione che lega armoniosamente i vari strati della nostra società.

E’ dannosa la contrapposizione tra cultura “popolare” e cultura “intellettuale”.

Gigi Proietti rappresenta in maniera sublime la connessione di una tradizione culturale “popolare”, intesa come innata capacità di dialogare con il pubblico, con un’interpretazione capace di essere lo specchio, la maschera, la caricatura di noi stessi che rappresentiamo la società attuale.

La sua interpretazione e la sua maniera di “fare spettacolo” avvinghia anche gli “intellettuali” della cultura.

Gigi Proietti non ha bisogno di presentazioni ma vogliamo ricordare che è nato a Roma nel popolare quartiere dell’Appio Latino e fu conosciuto come “quello che”, nel 1968, sostituì Domenico Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini “Alleluia Brava Gente”.

Ricordiamo lo show  “A me gli occhi please” e tanti altri, tutti di successo.

Gigi Proietti è stato direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma portando in scena rappresentazioni affidate a giovani attori nati dalla sua Accademia.

Innumerevoli le sue interpretazioni cinematografiche, ad esempio “Febbre da Cavallo” e il popolarissimo serial televisivo “Il Maresciallo Rocca“.

Il Gioco serio dell’Arte, nato nel 2006, sponsorizzato da Il Gioco del Lotto – Lottomatica, è ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory e presentato dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma il cui nuovo direttore è Flaminia Gennari Santori.

La rassegna culturale viene ospitata a Palazzo Barberini, che risplende della sua bellezza dopo i recenti lavori di restauro realizzati anche grazie ai fondi de Il Gioco del Lotto.

 

“Migranti sono i pensieri che si connettono ad altri pensieri, Migranti, oggi come non mai, sono le nostre identità, Migranti sono i quadri, le opere d’arte, adesso anche i musei e con loro gli uomini che attraverso le arti uniscono culture e costumi”.

Questo suggerisce il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, ideatore de Il Gioco Serio dell’Arte, nel presentare il tema di questa edizione.

 

Appuntamento il 15 febbraio 2016
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Prenotazione: Obbligatoria 
Luogo: Roma, Galleria nazionale d’Arte antica in Palazzo Barberini
Orario: 18.30
Telefono: 064824184
E-mail: martinotti@lagenziarisorse.it
Sito web: http://www.giocodellotto.it

Il Ride Sharing di BlaBlaCar

Per condividere le spese del viaggio in macchina basta pubblicare l’annuncio su Internet ed aspettare di essere contattato da chi ha bisogno di un passaggio; l’attesa non sarà lunga.

Questo sistema si chiama “Ride Sharing” (condivisione del viaggio) ed il sito più famoso e completo che svolge questo servizio è BlaBlaCar che in Europa sta “macinando” numeri inimmaginabili in termini di iscritti ed utilizzatori.

BlaBlaCar è oggi la piattaforma di “Ride Sharing” leader in Europa e nel mondo intero e poggia su una Community che conta più di 25 milioni di utenti distribuiti in 22 paesi; si stima che in Italia il “Ride Sharing” sia utilizzato da oltre 1 milione di utenti.

In pratica BlaBlaCar è una Community on line che mette in contatto  e riunisce conducenti e passeggeri diretti verso una medesima destinazione;  uno degli aspetti più interessanti del “Ride Sharing” è la Comunità che si crea in macchina, durante il viaggio, dove è possibile conoscere un gran numero di persone – peraltro tutte verificate dall’Azienda – ed accrescere così la socialità e l’interscambio esperienziale.

In Italia, a seguito di una crescita esponenziale del numero degli utilizzatori, BlaBlaCar è oggi considerata una vera e propria rivoluzione  della mobilità tradizionale che punta nella direzione “smart & social”; si stà affermando come un nuovo stile di vita.

Quale è il fine ?

Viaggiare in compagnia, socializzare e condividere i costi.

Quale è il segreto del  suo indubbio successo ?

  • L’iscrizione per l’utente è completamente gratuita;
  • Sono richieste poche ma basilari informazioni quali nome e cognome, email, età, numero di telefono; tutte le informazioni saranno sottoposte a verifica per ovvie ragioni di sicurezza;
  • I suoi evidenti vantaggi in termini di eco sostenibilità, risparmio economico e, principalmente, in termini di ampliamento della socialità diffusa;
  • Le regole sono semplici, chiare ma debbono essere rispettate affinchè il servizio funzioni alla perfezione a beneficio di tutta l’utenza.

Come fare ?

  • Se cerchi un passaggio devi collegarti al sito BlaBlaCar, cercare la tratta di tuo interesse e contattare il conducente per prendere accordi (appuntamento, orario…);
  • Se offri un passaggio devi seguire la stessa procedura.

BlaBlaCar  suggerisce, per ogni tratta, un prezzo equo ed indicativo in funzione del percorso, dei costi annessi (es. tariffe autostradali) e di altri parametri rinvenibili nel singolo profilo del conducente;  è quindi opportuno  completare il profilo con la dovuta attenzione (foto dell’auto…).

Affidabilità e sicurezza

  • BlaBlaCar tiene in gran conto e divulga i commenti di FeedBack di tutti gli utilizzatori e pertanto la Community può effettuare una scelta consapevole e trasparente;
  • Nessun utente può utilizzare Nickname, pseudonimi, alias ma solo il reale nome e cognome;
  • Foto, indirizzi mail, numeri telefonici sono preventivamente sottoposti a verifica;
  • Laddove il servizio prenotazioni on line è già attivo (tutto il Nord Italia, Emilia e Toscana) BlaBlaCar offre una copertura assicurativa aggiuntiva – gratuita – sia per il conducente che per i passeggeri.

I costi ?

I passeggeri pagano il loro posto in macchina prima del viaggio mediante carta di credito a favore di BlaBlaCar che girerà poi gli importi al conducente, a fine viaggio, al netto di circa il 10% di commissioni, sempre a carico del passeggero, che rimarranno a BlaBlaCar.

Beh, visto il successo, forse è una esperienza da provare.

SERAPHITUS – SERAPHITA

Intervistiamo  Franco Salvatore Grasso autore del romanzo “SERAPHITUS – SERAPHITA”

Caro Franco, così come avevamo anticipato nella precedente intervista nella quale avevamo parlato del tuo romanzo “IL NUOVO FAUST”, eccoci a te per confrontarci sulla tua più recente opera “SERAPHITUS – SERAPHITA”.

Ormai abbiamo “rotto il ghiaccio” ed iniziamo subito non prima però  di ringraziarti per averci consentito di leggere – fresco di stampa – il tuo libro.

Seraphitus – Seraphita è tratto dall’opera di Honoré de Balzac ed è incentrato sui temi a te più cari e cioè la ricerca dei veri valori dell’esistenza ed anche della ricerca del sapere.

 Franco, quale sentimento ti ha mosso nella scrittura del tuo libro?

Come hai appena accennato il sentimento che mi ha sollecitato è stato proprio quello della ricerca degli autentici valori dell’esistenza e la ricerca del sapere, ma qui non si tratta della mera ricerca filosofica, ma il vivere nell’assoluta pienezza della vita gustandone i sapori, talvolta amari, ma anch’essi necessari.

 Ci puoi illustrare in breve il significato del tuo racconto?

Se di significato si può parlare, oltre che poter godere pienamente della propria vita, molto spesso ci dimentichiamo che il nostro godimento può ledere profondamente la libertà degli altri: Seraphitus ha infatti creato involontariamente disagi alla famiglia di Salvatore, il protagonista del racconto.

 

Il testo è ricco di notazioni e situazioni storiche e politiche, inserisci i personaggi nell’epopea della “Bella Epoque” e questo presuppone un profondo studio preventivo che ben si coniuga con la tua formazione classica. Quali sono state le difficoltà nel rendere gradevole, agile, di facile ma appassionante lettura il tuo libro?

Ho prestato molta attenzione a non farmi tentare nella descrizione particolareggiata dettata dalle svariate situazioni socio-politiche, nonché storiche, in quanto avrei senz’altro rovinato l’atmosfera del romanzo stesso. Sono stato però costretto a spiegare, attraverso vari cenni storici, l’ambiente entro cui si svolge questo racconto perché il lettore avrebbe forse incontrato qualche difficoltà nella lettura dell’opera.

 Il testo risulta curato nei dettagli ed in tutti i passaggi di “scena”; abbiamo anche particolarmente apprezzato la delicatezza con cui affronti alcune situazioni un po’ “intriganti” ma necessarie per l’ampio respiro del racconto pur restando sempre nei limiti pertinenti alla tua signorilità.  Cosa ci puoi dire della struttura che hai inteso dare al racconto ed alla collocazione dei personaggi?

Se di struttura del racconto intendiamo parlare posso dire che questa è basata, alla stessa stregua del romanzo originale di Balzac, come una storia fantastica, gli stessi personaggi sono per certi contesti immaginari.

Tu spesso ti sei definito come “il paziente artigiano della scrittura” inteso come esordiente e con poca esperienza, o “mestiere”, alle spalle. La tua innata modestia unita alla cultura di base ti hanno però illuminato il percorso narrativo nel senso che la tua opera poggia sui concetti di base di una “struttura” con le sue regole codificate.  Nella stesura del romanzo ti sei fatto dominare dalle regole?

–  Ritengo che la codificazione delle 5 regole di base (esordio, complicazioni, trasformazione o punto di svolta, apice della tensione narrativa, conclusione) siano un “abbecedario” utile, tecnico e strumentale.  Sono però convinto che un autore che è mosso dal suo animo, dal suo cuore, che instaura un intimo rapporto con i personaggi e con i futuri lettori non scrive avendo a fianco il foglio delle regole da seguire.  Le cosiddette regole le applica d’istinto, nella mente già vede l’orizzonte del racconto.  La sua abilità risiede nell’amalgamare le vicende e gli attori affinché  il lettore non provi una sensazione di “scollatura” nella narrazione.

L’opera si presta ad una molteplicità di livelli di lettura, è perfettamente fruibile da tutti.   E’ questo il segreto per rendere un’opera anonima in un’opera che può ambire al successo?

Mi reputo una persona semplice e ciò che scrivo deve essere compreso dalla moltitudine di lettori, i miei libri, anche se ispirati da due grandi personaggi della letteratura mondiale seguono, anche in un’apparente complessità, tematiche comprensibili al vasto pubblico. Mi è capitato anche di incontrare alcune persone che non avevano mai sentito parlare di Faust, di Goethe o di Balzac, a loro ho tentato di spiegare che avvicinarsi a questi – o altri autori – poteva aiutarli ad indirizzare lo sguardo verso una differente lettura ed analisi della propria esistenza. Spero di aver correttamente e proficuamente trasferito il mio messaggio.

 Scrivere è un modo per parlare di te o intendi suggerire qualcosa agli altri?

Indubbiamente scrivere per me è un modo per comunicare, ma non per parlare di me, ma per solleticare la curiosità agli altri.

 Che consigli daresti ad un autore esordiente?

Il consiglio basilare è quello di scrivere, anche di getto, tutto ciò che si ha dentro, senza pensare a successi, glorie ed onori; scrivere, come dipingere o comporre musica sono forme artistiche della nostra personalità, quello che importa è uscire dall’ordinario.

 Dove si possono acquistare i tuoi libri?

– Facilissimo: direttamente a me ed anche attraverso il mio editore; sarà nostra cura apporre una mia dedica personalizzata. Si possono inoltre ordinare in qualunque libreria d’Italia in quanto i miei libri sono regolarmente “a catalogo”. Non abbiamo trascurato l’opportunità anche del formato ebook che è “scaricabile” dalle librerie on line.

 Franco, una ultima domanda: siamo rimasti colpiti dalla dedica ricca di significato che hai inserito nell’opera; ce ne vuoi parlare?

Era decisamente doverosa quella dedica anche se mi ricorda un evento doloroso, quello della perdita prematura di uno dei miei più grandi amici. Quella dedica l’ho voluta inserire perché fu proprio Paolo a leggere per primo questo mio secondo romanzo e, decisamente entusiasta, fu proprio lui che mi incitò a farlo pubblicare.

 Grazie Franco per il tempo che ci hai dedicato e… arrivederci al tuo prossimo libro.

 Non mancheremo di assistere alla presentazione del tuo libro “SERAPHITUS – SERAPHITA”

 In bocca al lupo

 

 

 

Torna Una mamma per amica

…operazione nostalgia

E’ praticamente certo il ritorno in TV della serie cult Una mamma per amica che ha fatto impazzire il mondo; gli innumerevoli fan sono già in fibrillazione.

Sarà proposta su Netflix la serie cult più amata che vedrà nuovamente la presenza di  Lauren Graham famosa per la superba interpretazione in Una mamma per amica e di Alexis Bledel nel ruolo della spumeggiante figlia Rory e tra loro legate da un profondo ed intimo legame.

Il servizio di streaming online produrrà quattro puntate da 90 minuti ciascuna della serie ideata e portata al successo da Amy Sherman Palladino. Sono trascorsi circa otto anni dalla fine della serie originale e le avventure di Lorelai e Rory non ci hanno più fatto compagnia; fortunatamente le infinite richieste dei fan sembra aver ora prodotto il risultato sperato.

Sono state realizzate campagne sui social e diramate accorate petizioni da parte degli estimatori della serie TV per far tornare sul piccolo schermo “Gilmore Girls”; ora è quasi certo che potremo nuovamente godere di questa famosa miniserie che ha avuto un successo “planetario”.

I “rumors” sempre più insistenti che provengono dalla California danno per certo che tra Netflix e Amy Sherman Palladino sono in corso di definizione  le strategie di mercato insieme al prestigioso partner quale è la Warner Bros. Non mancherà la presenza sulle scene di  Lauren Graham e Alexis Bledel, protagoniste assolute delle vicende ambientate nella immaginaria cittadina di Stars Hollow nel  Connecticut.

Per quanto riguarda il resto del cast si potrebbe invece verificare qualche problema. Melissa McCarthy , che interpretava il ruolo di Sookie e migliore amica di Lorelai, è ora diventata una stella affermata e che brilla di luce propria  nella  “comedy” targata Hollywood.

E una star di gran successo.

Avrà il tempo ma, principalmente, l’umiltà artistica di tornare a recitare in un ruolo da… seconda fila?

Spesso le cosiddette “operazioni nostalgia” si accompagnano a rischiosi  flop in termini di gradimento ma, considerando il prestigio ormai consolidato di Amy Sherman Palladino, Lauren Graham, Alexis Bledel,  Netflix e Warner Bros – vera pietra miliare – è difficile non prevedere un ulteriore clamoroso successo per Una mamma per amica.