By Martina Servidio
Con il mio precedente articolo https://www.lamacinamagazine.it/covid-100-milioni-di-lavoratori-in-poverta/ ho evidenziato che l’ONU ha certificato che 100 milioni di lavoratori nel mondo erano caduti in povertà causa Covid; ora l’ISTAT mette in luce la situazione italiana:
“Torna a crescere la povertà assoluta:
Il 2020 ha posto in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale rispetto al 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% rispetto al 7,7% del 2019). Dopo il miglioramento registrato nel 2019, l’anno 2020 (anno della pandemia) ha fatto registrare un aumento della povertà assoluta che raggiunge il livello più elevato dal 2005. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019)”
Questo è il comunicato ISTAT https://www.istat.it/it/archivio/258632 del 16 giugno che accompagna le complesse ed articolate elaborazioni realizzate dall’Istituto e che attraverso delle query consente di scendere nel dettaglio geografico, regionale, comunale, per fasce…
Ma cosa è la “povertà assoluta?”
La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali e vitali per ciascuna famiglia, definita in base al numero dei componenti, alla loro età, alla residenza, agli introiti che il nucleo familiare percepisce ed altri parametri che rendono più aderente l’analisi con la realtà.
Una famiglia è assolutamente povera se sostiene una spesa mensile per consumi essenziali e vitali inferiori a tale valore monetario.
L’ISTAT certifica quindi che la pandemia ha peggiorato le condizioni di vita di oltre due milioni di famiglie che rappresentano 5,6 milioni di nostri concittadini; un numero impressionante che dovrebbe far riflettere tutti noi.
E’ appena il caso di sottolineare che i 5,6 milioni di poveri assoluti comprendono drammaticamente anche i minori i cui numeri – calcolati – raggiungono 1 milione e 200 mila.
Situazione grave e che tocca tutte le regioni italiane seppur con percentuali differenti.
L’ISTAT evidenzia inoltre che l’incidenza di povertà assoluta sia ben più elevata nelle famiglie con un maggior numero di componenti, con figli in genere e con minori in particolare, mono genitore e/o mono percettore di altri redditi.
Laddove nel nucleo familiare è presente un anziano la tendenza alla povertà assoluta viene mitigata.
Le famiglie più giovani sono le più penalizzate a causa degli introiti più bassi che riescono a percepire ed anche dalla mancanza dei risparmi che non hanno potuto accumulare nel corso della breve vita lavorativa.
Sono indispensabili, anzi, assolutamente vitali forti azioni di sostegno duraturo e strutturato nel tempo, e non assistenzialismo momentaneo, rivolte alle famiglie, ai giovani; il Recovery Fund deve traguardare investimenti per incentivare le imprese e perché riparta il lavoro con un occhio di riguardo per i giovani.
Grazie, Martina.
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