La conquista dello Us Open da parte di Flavia Pennetta è il simbolo inequivocabile del fatto che l’Italia avanza nel tennis. A rilento e a fatica, ma ci siamo anche noi, nonostante tutto. La favola della brindisina è un pezzo di sport che gli appassionati di tennis non potranno mai dimenticare e ci mancherebbe altro, vista la nostra storia tennistica così povera di vittorie.
Futuro incerto nel tennis italiano
Inutile negarlo, nel tennis non abbiamo mai avuto grandi soddisfazioni. L’exploit di Panatta al Roland Garros, la Coppa Davis delle “magliette rosse”, la vittoria della Schiavone qualche anno fa sempre in terra parigina e la Fed Cup. Adesso, con nostra grande sorpresa, il trionfo allo Us Open di Flavia Pennetta contro un’altra italiana: la tarantina Roberta Vinci, più famosa per le sue imprese di doppio con Sara Errani che per la carriera in singolare.
L’imperativo adesso è di non fermarsi qui ma di continuare a lavorare in vista del futuro. Dati angrafici alla mano, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Francesca Schiavone sono al termine della carriera; anzi, la stessa Pennetta a fine gara ha annunciato il suo ritiro, salvo clamorosi ripensamenti. La Knapp è nella piena maturità sportiva e così, l’unica davvero con un futuro nel tennis italiano, è Camila Giorgi. Troppo poco per puntare a grandi traguardi.
La situazione in campo maschile è più o meno la medesima, se non peggiore. Seppi è in fase calante, Bolelli anche e Fognini non ha saputo dare concretezza a un talento incredibilmente puro, almeno fino ad ora. Dunque l’imperativo che dovremmo avere tutti nel tennis è quello di non adagiarsi sugli allori ma di guardare avanti, sempre e comunque. Coltiviamo e facciamo crescere talenti come Quinzi e Donati. Loro saranno il nostro futuro!