LA RETE…PARALLELA

Ormai tutti noi quando sentiamo la parola “Rete” pensiamo immediatamente ad Internet ma, in questo caso, NO.

Vogliamo parlare di Rete Parallela intendendo quella che offrono ormai tutte le prestigiose Compagnie Petrolifere e dove l’automobilista può fare rifornimento di benzina, gasolio, LPG a prezzi ridotti rispetto a quelli praticati – dalla stessa Compagnia – presso la Rete Ordinaria.

Perché questo beneficio?

I fattori sono molti ed interessano tutta la c.d. “Filiera Distributiva”.

Proviamo ad elencare i principali elementi che concorrono a formare il prezzo di vendita presso la Rete Parallela più vantaggioso rispetto a quelli praticati – a listino –  in vigore presso la Rete Ordinaria.

Naturalmente l’elenco non è esaustivo in quanto concorrono molteplici voci, in assoluto marginali, ma che la somma delle quali produce il prezzo finale più favorevole.

La gestione dell’impianto carburanti è solitamente affidata ad una Azienda Collaterale a quella Petrolifera e viene impiegato personale interno anziché utilizzare un imprenditore esterno all’Azienda; ciò si traduce in una significativa economia di scala;

I costi di trasporto dei prodotti petroliferi sono ottimizzati poiché una sola autocisterna esce dalla raffineria a pieno carico e rifornisce 1 o 2 impianti stradali della Rete Parallela mentre sulla Rete Ordinaria si verifica che l’autocisterna rifornisce 4 o 6 impianti stradali con quantitativi minimi (dipende dall’ordine dell’imprenditore esterno) e ripetuti nel corso della settimana.

E’  facile quindi intuire che, in quest’ultimo caso,  i costi sono amplificati.

La Rete Parallela è informatizzata al massimo grado intendendo che tutte le attrezzature, compresi i livelli dei serbatoi, sono monitorati on line presso l’Azienda Collaterale che valuta con appositi e sofisticati programmi informatici  le vendite degli impianti a lei affidati, il trend delle stesse, i giorni previsti di maggiore richiesta… e procede  a far uscire le autocisterne programmando gli orari, l’itinerario del percorso che deve essere il minore possibile, non deve creare intralcio alla normale circolazione cittadina e che si deve – tendenzialmente – svolgere negli orari di minore impatto veicolare.

Le spese di manutenzione degli impianti sono razionalizzate in quanto gli impianti della “Rete Parallela” sono generalmente moderni e con un unico design e look; anche qui si ottiene una razionalizzazione dei costi essendo le attrezzature tutte uguali, al contrario di quanto possiamo notare sulla Rete Ordinaria dove esistono attrezzature…le più disparate.

Anche le spese amministrative nella gestione di un impianto incidono in misura ridotta poiché le stesse sono attribuite all’ Azienda Collaterale nella sua unicità ottenendo, anche qui , una significativa economia di scala.

Queste, e molte altre, sono le motivazioni che ci spiegano come mai noi automobilisti riscontriamo che per lo stesso prodotto petrolifero venduto dalla stessa Azienda Petrolifera troviamo prezzi allettanti se ci rivolgiamo alla Rete Parallela della Compagnia Petrolifera.

Naturalmente il fenomeno è ricco di luci ma anche di ombre e ne riparleremo a breve.

CHIAMATA ALLE ARTI !

Questo importante evento intende fare il punto, a distanza di 1 anno dalla entrata in vigore della Legge c.d. “Art Bonus”, sui risultati ottenuti e, principalmente, a sensibilizzare i vertici del mondo manageriale ed industriale delle opportunità fiscali  loro offerte con la donazione in denaro a favore della cultura.

Il donatore può usufruire di un credito di imposta del 65%

L’incontro è organizzato da Arcus,  Federmanager e Vises Onlus in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Polo Museale del Lazio.

Tutti i relatori sono di eccellente profilo ed avranno l’opportunità di lanciare il messaggio di “Chiamata alle Arti”  diretto all’imprenditoria la Dott.ssa Edith Gabrielli Direttrice del Polo Museale del Lazio, il Dr. Ludovico Ortona Amministratore Unico Arcus, il Dr. Stefano Cuzzilla Presidente Federmanager, la Dott.ssa Rita Santarelli Presidente Vises Onlus.

Anticipiamo solo alcuni degli interessanti argomenti che saranno esposti più diffusamente nel corso dell’evento:

 

  • Art Bonus: contenuti e ambiti di applicazione;
  • Come rispondono le Aziende a quella che possiamo definire una vera e propria “Chiamata alle Arti” per imprese e società civile?
  • L’Arte, il patrimonio del futuro;
  • Cultura e mecenatismo delle istituzione private: progetti e prospettive;

 

Interverranno nell’opera di divulgazione dell’ “Art Bonus” anche illustri giornalisti, rappresentanti del mondo politico, universitario ed economico.

Chiuderà i lavori di “Chiamata alle Arti” il Ministro Dario Franceschini.

L’appuntamento, con ingresso gratuito, è per martedi 2 febbraio 2016 a Roma, Museo nazionale del Palazzo di Venezia – Via del Plebiscito 118 dalle 9,00 alle 13,00

Per maggiori informazioni scrivere a: pm-laz.ufficiostampa@beniculturali.it   o telefonare al numero 06 69994347

Il Ride Sharing di BlaBlaCar

Per condividere le spese del viaggio in macchina basta pubblicare l’annuncio su Internet ed aspettare di essere contattato da chi ha bisogno di un passaggio; l’attesa non sarà lunga.

Questo sistema si chiama “Ride Sharing” (condivisione del viaggio) ed il sito più famoso e completo che svolge questo servizio è BlaBlaCar che in Europa sta “macinando” numeri inimmaginabili in termini di iscritti ed utilizzatori.

BlaBlaCar è oggi la piattaforma di “Ride Sharing” leader in Europa e nel mondo intero e poggia su una Community che conta più di 25 milioni di utenti distribuiti in 22 paesi; si stima che in Italia il “Ride Sharing” sia utilizzato da oltre 1 milione di utenti.

In pratica BlaBlaCar è una Community on line che mette in contatto  e riunisce conducenti e passeggeri diretti verso una medesima destinazione;  uno degli aspetti più interessanti del “Ride Sharing” è la Comunità che si crea in macchina, durante il viaggio, dove è possibile conoscere un gran numero di persone – peraltro tutte verificate dall’Azienda – ed accrescere così la socialità e l’interscambio esperienziale.

In Italia, a seguito di una crescita esponenziale del numero degli utilizzatori, BlaBlaCar è oggi considerata una vera e propria rivoluzione  della mobilità tradizionale che punta nella direzione “smart & social”; si stà affermando come un nuovo stile di vita.

Quale è il fine ?

Viaggiare in compagnia, socializzare e condividere i costi.

Quale è il segreto del  suo indubbio successo ?

  • L’iscrizione per l’utente è completamente gratuita;
  • Sono richieste poche ma basilari informazioni quali nome e cognome, email, età, numero di telefono; tutte le informazioni saranno sottoposte a verifica per ovvie ragioni di sicurezza;
  • I suoi evidenti vantaggi in termini di eco sostenibilità, risparmio economico e, principalmente, in termini di ampliamento della socialità diffusa;
  • Le regole sono semplici, chiare ma debbono essere rispettate affinchè il servizio funzioni alla perfezione a beneficio di tutta l’utenza.

Come fare ?

  • Se cerchi un passaggio devi collegarti al sito BlaBlaCar, cercare la tratta di tuo interesse e contattare il conducente per prendere accordi (appuntamento, orario…);
  • Se offri un passaggio devi seguire la stessa procedura.

BlaBlaCar  suggerisce, per ogni tratta, un prezzo equo ed indicativo in funzione del percorso, dei costi annessi (es. tariffe autostradali) e di altri parametri rinvenibili nel singolo profilo del conducente;  è quindi opportuno  completare il profilo con la dovuta attenzione (foto dell’auto…).

Affidabilità e sicurezza

  • BlaBlaCar tiene in gran conto e divulga i commenti di FeedBack di tutti gli utilizzatori e pertanto la Community può effettuare una scelta consapevole e trasparente;
  • Nessun utente può utilizzare Nickname, pseudonimi, alias ma solo il reale nome e cognome;
  • Foto, indirizzi mail, numeri telefonici sono preventivamente sottoposti a verifica;
  • Laddove il servizio prenotazioni on line è già attivo (tutto il Nord Italia, Emilia e Toscana) BlaBlaCar offre una copertura assicurativa aggiuntiva – gratuita – sia per il conducente che per i passeggeri.

I costi ?

I passeggeri pagano il loro posto in macchina prima del viaggio mediante carta di credito a favore di BlaBlaCar che girerà poi gli importi al conducente, a fine viaggio, al netto di circa il 10% di commissioni, sempre a carico del passeggero, che rimarranno a BlaBlaCar.

Beh, visto il successo, forse è una esperienza da provare.

LA DANZA CLASSICA NEL 700

La danza classica nel 700 si affrancò completamente da quella che possiamo ben definire la “danza di corte” nella quale  i danzatori erano posti al centro di un apposito spazio e circondati dai cortigiani.

Assistiamo invece, ora,  ad un nuovo concetto di visione ed esecuzione delle danze che si svolgono su un palcoscenico posto di fronte agli spettatori.

La coreografia doveva seguire delle linee prospettiche tali da favorire la migliore visione al pubblico.

La scenografia usava linee diagonali ed anche i movimenti e gli atteggiamenti degli artisti dovevano assumere posizioni denominate in “èpaulement” cioè di rotazione del busto in linea diagonale.

Scopo principale era stupire il pubblico e quindi fu data particolare, e forse eccessiva attenzione, alla mera eleganza delle linee, alla creazione di passi sempre più complessi capaci di colpire lo spettatore.

La danza classica nel 700 sviluppo la sua tecnica ed ampliò i virtuosismi , prevalentemente maschili, fino al punto di scadere in pura acrobazia spinta.

Fu  quindi creato il “divo” del palcoscenico alla stessa stregua del “divo” della lirica.

La danza, la nobile arte, si tramutò  in una pura esibizione di virtuosismi tecnici, in un esercizio artificioso.

Questa nuova visione della danza che tendeva ad una perfetta imitazione della natura per  trasmettere così  allo spettatore le emozioni naturali generò invece un nuovo concetto di esibizione, anch’esso artificioso.

La concezione dell’arte era basata sui concetti naturalistici; pittori, scultori, musicisti erano considerati eccelsi solo se sapevano imitare la natura.

Non a caso il settecento è chiamato il secolo delle riforme che influenzarono tutti gli aspetti umani;  anche nell’ambito della danza fu avvertita la necessità di uscire dai canoni pre costituiti, rigidamente codificati ed artificiali per avvicinarsi all’essenza intima dell’uomo.

La danza classica nel 700 ha giovato dell’Illuminismo ed in questo periodo Jean Georges Noverre in Francia  e Gaspare Angiolini in Italia ruppero con il passato  esortando a liberare il corpo della ballerina dai pesanti ed ingombranti vestiti, dalle maschere, dalle scarpe con il tacco e dalle “molto improbabili” parrucche .

Furono due grandi ballerine dell’epoca , Marie Anne de Cupis de Camargo e la sua rivale artistica Marie Sallè,  ad accogliere questa esortazione adottando leggeri  abiti di velo eliminando anche le altre “sovrastrutture”.

Solo nei primi anni dell’ 800 un coreografo napoletano, Salvatore Viganò, mise mano ad una rielaborazione radicale del pensiero ma, di questo, ne parleremo in un prossimo servizio che tratterà la danza nell’ 800

Ringraziamo l’Accademia delle Arti di Roma, Via Isacco Newton e la sua Direttrice Catia Di Gaetano per la consulenza fornitaci.

A presto.

SERAPHITUS – SERAPHITA

Intervistiamo  Franco Salvatore Grasso autore del romanzo “SERAPHITUS – SERAPHITA”

Caro Franco, così come avevamo anticipato nella precedente intervista nella quale avevamo parlato del tuo romanzo “IL NUOVO FAUST”, eccoci a te per confrontarci sulla tua più recente opera “SERAPHITUS – SERAPHITA”.

Ormai abbiamo “rotto il ghiaccio” ed iniziamo subito non prima però  di ringraziarti per averci consentito di leggere – fresco di stampa – il tuo libro.

Seraphitus – Seraphita è tratto dall’opera di Honoré de Balzac ed è incentrato sui temi a te più cari e cioè la ricerca dei veri valori dell’esistenza ed anche della ricerca del sapere.

 Franco, quale sentimento ti ha mosso nella scrittura del tuo libro?

Come hai appena accennato il sentimento che mi ha sollecitato è stato proprio quello della ricerca degli autentici valori dell’esistenza e la ricerca del sapere, ma qui non si tratta della mera ricerca filosofica, ma il vivere nell’assoluta pienezza della vita gustandone i sapori, talvolta amari, ma anch’essi necessari.

 Ci puoi illustrare in breve il significato del tuo racconto?

Se di significato si può parlare, oltre che poter godere pienamente della propria vita, molto spesso ci dimentichiamo che il nostro godimento può ledere profondamente la libertà degli altri: Seraphitus ha infatti creato involontariamente disagi alla famiglia di Salvatore, il protagonista del racconto.

 

Il testo è ricco di notazioni e situazioni storiche e politiche, inserisci i personaggi nell’epopea della “Bella Epoque” e questo presuppone un profondo studio preventivo che ben si coniuga con la tua formazione classica. Quali sono state le difficoltà nel rendere gradevole, agile, di facile ma appassionante lettura il tuo libro?

Ho prestato molta attenzione a non farmi tentare nella descrizione particolareggiata dettata dalle svariate situazioni socio-politiche, nonché storiche, in quanto avrei senz’altro rovinato l’atmosfera del romanzo stesso. Sono stato però costretto a spiegare, attraverso vari cenni storici, l’ambiente entro cui si svolge questo racconto perché il lettore avrebbe forse incontrato qualche difficoltà nella lettura dell’opera.

 Il testo risulta curato nei dettagli ed in tutti i passaggi di “scena”; abbiamo anche particolarmente apprezzato la delicatezza con cui affronti alcune situazioni un po’ “intriganti” ma necessarie per l’ampio respiro del racconto pur restando sempre nei limiti pertinenti alla tua signorilità.  Cosa ci puoi dire della struttura che hai inteso dare al racconto ed alla collocazione dei personaggi?

Se di struttura del racconto intendiamo parlare posso dire che questa è basata, alla stessa stregua del romanzo originale di Balzac, come una storia fantastica, gli stessi personaggi sono per certi contesti immaginari.

Tu spesso ti sei definito come “il paziente artigiano della scrittura” inteso come esordiente e con poca esperienza, o “mestiere”, alle spalle. La tua innata modestia unita alla cultura di base ti hanno però illuminato il percorso narrativo nel senso che la tua opera poggia sui concetti di base di una “struttura” con le sue regole codificate.  Nella stesura del romanzo ti sei fatto dominare dalle regole?

–  Ritengo che la codificazione delle 5 regole di base (esordio, complicazioni, trasformazione o punto di svolta, apice della tensione narrativa, conclusione) siano un “abbecedario” utile, tecnico e strumentale.  Sono però convinto che un autore che è mosso dal suo animo, dal suo cuore, che instaura un intimo rapporto con i personaggi e con i futuri lettori non scrive avendo a fianco il foglio delle regole da seguire.  Le cosiddette regole le applica d’istinto, nella mente già vede l’orizzonte del racconto.  La sua abilità risiede nell’amalgamare le vicende e gli attori affinché  il lettore non provi una sensazione di “scollatura” nella narrazione.

L’opera si presta ad una molteplicità di livelli di lettura, è perfettamente fruibile da tutti.   E’ questo il segreto per rendere un’opera anonima in un’opera che può ambire al successo?

Mi reputo una persona semplice e ciò che scrivo deve essere compreso dalla moltitudine di lettori, i miei libri, anche se ispirati da due grandi personaggi della letteratura mondiale seguono, anche in un’apparente complessità, tematiche comprensibili al vasto pubblico. Mi è capitato anche di incontrare alcune persone che non avevano mai sentito parlare di Faust, di Goethe o di Balzac, a loro ho tentato di spiegare che avvicinarsi a questi – o altri autori – poteva aiutarli ad indirizzare lo sguardo verso una differente lettura ed analisi della propria esistenza. Spero di aver correttamente e proficuamente trasferito il mio messaggio.

 Scrivere è un modo per parlare di te o intendi suggerire qualcosa agli altri?

Indubbiamente scrivere per me è un modo per comunicare, ma non per parlare di me, ma per solleticare la curiosità agli altri.

 Che consigli daresti ad un autore esordiente?

Il consiglio basilare è quello di scrivere, anche di getto, tutto ciò che si ha dentro, senza pensare a successi, glorie ed onori; scrivere, come dipingere o comporre musica sono forme artistiche della nostra personalità, quello che importa è uscire dall’ordinario.

 Dove si possono acquistare i tuoi libri?

– Facilissimo: direttamente a me ed anche attraverso il mio editore; sarà nostra cura apporre una mia dedica personalizzata. Si possono inoltre ordinare in qualunque libreria d’Italia in quanto i miei libri sono regolarmente “a catalogo”. Non abbiamo trascurato l’opportunità anche del formato ebook che è “scaricabile” dalle librerie on line.

 Franco, una ultima domanda: siamo rimasti colpiti dalla dedica ricca di significato che hai inserito nell’opera; ce ne vuoi parlare?

Era decisamente doverosa quella dedica anche se mi ricorda un evento doloroso, quello della perdita prematura di uno dei miei più grandi amici. Quella dedica l’ho voluta inserire perché fu proprio Paolo a leggere per primo questo mio secondo romanzo e, decisamente entusiasta, fu proprio lui che mi incitò a farlo pubblicare.

 Grazie Franco per il tempo che ci hai dedicato e… arrivederci al tuo prossimo libro.

 Non mancheremo di assistere alla presentazione del tuo libro “SERAPHITUS – SERAPHITA”

 In bocca al lupo