In tilt la linea ferroviaria Roma-Viterbo dove, secondo il racconto di numerosi passeggeri il treno regionale 24070 avrebbe sbagliato la manovra di scambio all’altezza della stazione di La Storta, imboccando un binario morto e paralizzando letteralmente l’intera rete. I passeggeri sulla banchina non sapevano se ridere o piangere, visto un ritardo protratto, anche sui treni successivi, di circa 50 minuti, che sono stati necessari per far rientrare il convoglio con una manovra tutt’altro che semplice per riporre il treno sulla retta via e quindi sul giusto binario verso Viterbo. Continua a leggere
Fiumicino, maxi operazione antiterrorismo della Digos. Fermato un pakistano
Associazione con finalità di terrorismo. Questa la terribile accusa che ha portato all’arresto di un uomo, poche ore fa, presso l’Aeroporto di Fiumicino. Il fermo rientra nella maxi operazione guidata dalla Polizia di Sassari, che già il 24 aprile scorso dispose 18 ordinanze di custodia cautelare per cittadini pakistani e afghani, accusati di organizzazione terroristica transnazionale. L’uomo sarebbe l’autore del terribile attentato al Mercato di Peshawar, che nel 2009 devastò l’area di Peepal Mandi e provocò la morte di 101 persone.
L’uomo, proveniente da Islamabad, è stato fermato all’Aeroporto Internazionale di Fiumicino grazie alla collaborazione tra la Digos di Roma e la Polizia di Frontiera. Stando alle prime indiscrezioni trapelate all’atto della convalida del fermo, l’uomo avrebbe ospitato prima a Roma – poi a Olbia – un kamikaze destinato a uno dei punti nevralgici del territorio italiano.
Dalle intercettazioni messe agli atti, la cellula di Al Quaeda radicata in Sardegna avrebbe avuto in programma un attentato con kamikaze diretto al Vaticano. L’organizzazione ha operato in territorio nazionale e continentale in quella che è stata inquadrata come una vera e propria rete criminale con sfruttamento dell’immigrazione. L’associazione per delinquere, con finalità terroristiche, avrebbe introdotto illegalmente cittadini pakistani e afghani, ottenendo visti d’ingresso con la collaborazione di alcuni professionisti.
La Storia di Nina
Applausi, applausi …
Il sipario si chiude alle spalle degli allievi dell’Accademia delle Arti, si spengono le luci ed in lontananza urla di gioia ci raggiungono.
È finita. Il saggio è terminato e l’emozione ancora pervade la sala, circonda il pubblico con soavità e leggerezza perché l’arte stabilisce un sottile e profondo dialogo sussurrato tra l’artista ed il pubblico in un continuo scambio di sensazioni intime che esaltano gli animi.
La storia rappresentata in un continuum di danza, recitazione e canto è quella di Nina una piccola ballerina russa che, pur di vivere la sua grande passione e raggiungere il suo sogno, affronta sacrifici e difficoltà.
Attraverso balletti e coreografie, spaziando dal classico al moderno al contemporaneo, viene rappresentato il percorso di crescita umano ed artistico della piccola Nina e la maestria dello spettacolo ha armoniosamente intrecciato le varie fasi della sua vita con l’esibizione dei vari gruppi artistici di età differente.
Apprezzabili le esibizioni di canto e particolare rilievo meritano i momenti di narrazione che hanno reso il saggio di danza un vero e proprio spettacolo teatrale.
Lunghi e scroscianti applausi hanno accompagnato le esibizioni degli allievi e degli insegnanti, possiamo ben dire che la qualità delle performance nelle varie discipline presentate sono la testimonianza dell’ elevata qualità didattica dell’Accademia delle Arti.
Lo spettacolo si è concluso con un Passo a Due che ha catturato l’attenzione del numeroso pubblico che ha fatto registrare il tutto esaurito al Teatro Quirino.
Un grazie particolare alla Direttrice Catia Di Gaetano, a tutto il suo staff e a tutti gli artisti; tramite lei inviamo le nostre congratulazioni ed i nostri apprezzamenti per la perfetta conduzione e successo dello spettacolo.
Coppa America, Neymar perde la testa
Che il calcio non sia uno sport per signorine è cosa nota e arcinota. Che i calciatori in quanto a fair play e a eleganza in campo non siano proprio un esempio, anche. Se aggiungiamo poi all’inevitabile ebbrezza dell’essere ricchi e famosi la giovane età (che mai è sinonimo di saggezza e ponderatezza), allora il mix è davvero letale. Naturalmente anche il brasiliano Neymar non è riuscito a sottrarsi ai difetti tipici della sua giovinezza.
Prima di entrare nel vivo dell’accaduto, è bene fare un passo indietro. Neymar e compagni sono arrivati in questa Coppa America con il preciso compito di far dimenticare ai tifosi la figuraccia patita contro la Germania (che poi avrebbe battuto l’Argentina e vinto il titolo) nei mondiali casalinghi del 2014. Chi non si ricorda di quella tremenda goleada subita?
Con questo spirito di rivalsa la squadra di Dunga si è approcciata alla Coppa America. A differenza degli anni passati, però, questo Brasile ha poca, pochissima qualità tecnica. Sembra strano dirlo, ma una nazione che tempo addietro ha sfornato campioni come Pelè, Ronaldo e Romario, (tanto per fare solo qualche nome) da qualche anno a questa parte sembra patire una carestia di talenti. L’unico rimasto è proprio Neymar.
Durante la partita contro la Colombia è avvenuto l’inevitabile, soprattutto visti i precedenti che c’erano con Zuniga, un centrocampista colombiano. Zuniga, infatti, aveva infranto il sogno di Neymar mettendolo fuori gioco nel mondiale scorso grazie a un’ entrata non consona con il ginocchio sulla schiena del giovane attaccante brasiliano. A causa di queste “vecchie ruggini” già durante la partita erano volate parole grosse.
Questo nervosismo latente è esploso poi a fine partita. Neymar ha perso completamente la testa: prima ha scagliato addosso il pallone ad Armero e poi ha rifilato una testata a Murillo. Sull’entità della testata a dir la verità c’è più di qualche dubbio: Murillo sembra aver accentuato l’entità del colpo ma, come si diceva a inizio articolo, il fair play non è di questo mondo. E nemmeno di questo calcio.
Il risultato è stato disastroso: tre giornate di squalifica per Neymar causa rissa, e una ulteriore giornata per il cartellino giallo preso con il Perù e la Colombia. In totale fanno quattro, il che significa dare l’addio alla tanto agognata Coppa America. E adesso? Adesso per il Brasile di Dunga, spuntato e senza talento, la strada è tutta in salita. Una salita ripidissima e assai impervia.
La Storia di Nina Teatro Quirino Roma
“Mosca, è una sera di inverno e la città è gelata. Dopo ore di travaglio, un vagito, Nina apre gli occhi al mondo.
Vi starete chiedendo: ma chi è questa Nina?
Nina per noi è la Danza.”
Attraverso la storia di una piccola ballerina russa L’Accademia delle Arti, quest’anno, ha deciso di legare tutte le esibizioni dei propri allievi in un’unica storia, “La Storia di Nina”.
La sua vita fatta di stenti, difficoltà, passioni e sacrifici rappresenta la vera essenza di questa meravigliosa espressione artistica che è la Danza.
La piccola Nina crescerà ed il pubblico, pian piano, capirà quanto ha dovuto affrontare prima di riuscire a realizzare il suo più grande sogno.
Nella splendida cornice del Teatro Quirino di Roma i giovani artisti calcheranno il palcoscenico lunedi 22 giugno alle ore 20,00 portando in scena un saggio di danza divenuto spettacolo teatrale.
Grazie alla guida attenta e perspicace della Direttrice Catia Di Gaetano, artista di fama internazionale, di Ugo Bentivegna, celebre attore palermitano e volto ben conosciuto dei palcoscenici romani e dei maestri Rosario Marotta, Francesca Beatrice Vista, Claudia Coticelli e Laura Ruggeri siamo certi che la storia coinvolgerà tutto il pubblico che sosterrà gli allievi con affettuosa e numerosa partecipazione.