25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

By Martina Servidio

Il nostro giornale, e con esso la nostra casa editrice La Macina Onlus Editore, è da sempre particolarmente attiva nel sottolineare e stigmatizzare l’indegna violenza sulle donne.

Abbiamo nel tempo organizzato convegni ospitando qualificati addetti ai lavori ed anche – con la dovuta discrezione – alcune vittime.

Abbiamo anche pubblicato una antologia dal titolo “La Poesia contro il Femminicidio” che raccoglie 53 poesie di autori vari e tutti uniti per condannare la violenza di genere.

Vogliamo ora segnalare la meritoria iniziativa attuata dal Teatro Regio di Parma

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

che aderisce alla Giornata Mondiale contro la violenza sulla donna.

E proprio ricordando Gertrude Stein che possiamo rispondere alla domanda “a cosa serve il teatro?”

Cosa serpeggia in questo momento storico in cui il Teatro non è in grado di esercitare la parte più visibile della propria attività, la performance teatrale?

Un teatro è, in ogni caso, un teatro.

E in virtù della sua natura, pubblica e civile, che non può e non deve mai rinunciare a offrire il proprio palcoscenico a sostegno dei valori fondamentali di ogni democrazia, anche in momenti come questo in cui, come emerge dai dati divulgati dal Ministero dell’Interno e dall’Istat, in Italia un terzo delle donne vittime di violenza nel 2020 è stato riscontrato nei primi tre mesi del lockdown (aprile-maggio-giugno).

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Teatro Regio di Parma in data 25 novembre rinnova la sua testimonianza ed è portavoce dei valori di libertà, dignità, rispetto che ispirano la ricorrenza, proponendo il secondo atto della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, #neancheperfinta, realizzata già nel 2019 e da allora condivisa da alcune delle maggiori istituzioni teatrali e musicali italiane.

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

I gradini dell’ingresso principale saranno tappezzati da scarpette rosse e la facciata neoclassica del Regio Teatro di Parma sarà illuminata di rosso; questo è il forte messaggio di cui sono diventati testimonial spontanei alcuni tra i maggiori protagonisti della scena artistica internazionale, come Roberto Abbado, direttore musicale del Festival Verdi, i soprani Renata Scotto, Barbara Frittoli, l’attore Marco Baliani, tra i molti testimonial, i cui pensieri e dichiarazioni saranno condivisi sui social media del Regio con l’hashtag #neancheperfinta

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

Il Teatro Regio di Parma ha inoltre invitato le Associazioni cittadine ad unirsi in questo progetto, con l’hashtag #neancheperfinta, per condividere la riflessione, la consapevolezza, coltivando la fiducia che ogni giorno anche grazie alla musica e alla cultura si combatte la violenza contro le donne.

Maggiore cultura vuol dire maggiore coscienza, vuol dire maggiore sensibilità per la libertà, la dignità, l’uguaglianza, il rispetto delle donne, e di ciascuno di noi.

Il teatro, l’opera, il melodramma, la danza raccontano spesso di protagoniste tragiche, eroine dalla personalità forte, madri, mogli, figlie, sorelle che soccombono alla crudeltà di padri, fratelli, mariti, amanti, violenti, usurpatori, assassini. Quelle storie, raccontate ed evocate in musica, sono ancora oggi costantemente sotto i nostri occhi ma un paese civile non può accettare che ciò continui ad accadere.

Nel primo semestre del 2020, gli omicidi si confermano in calo rispetto all’analogo periodo del 2019, ma la percentuale di vittime di sesso femminile aumenta, specie nel caso degli omicidi in ambito familiare e “affettivo”, e si registra un incremento anche degli omicidi commessi da partner o ex partner.

Oltre un terzo dei femminicidi e delle denunce per stalking del 2020 sono avvenute durante i primi tre mesi del lockdown. I provvedimenti di allontanamento di conviventi o partner violenti, da parte delle Questure, nello stesso periodo è cresciuto di un terzo. Durante il lockdown sono state 5.031 le telefonate di aiuto al 1522, il 73% in più sullo stesso periodo del 2019.

L’analisi dei dati indica che tale incremento non è attribuibile solo ed unicamente ad una maggiore violenza ma, anche, agli effetti positivi delle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole.

Ciò porta a ritenere che una buona e costante comunicazione come strumento di difesa funzioni realmente.

I reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e atti persecutori, che erano diminuiti durante i mesi del confinamento, sono tornati ad aumentare nel mese di maggio.

Il Teatro Regio di Parma continua ad essere testimone attivo contro queste violenze, volendo ispirare le giovani generazioni e in particolar modo bambini e ragazzi a farsi primi custodi della libertà e del rispetto verso bambine e ragazze.

Le giovani generazioni devono essere i primi testimonial di una cultura che in ogni gesto e in ogni occasione quotidiana rende viva l’uguaglianza ed il rispetto; i giovani di oggi per gli uomini e le donne di un domani migliore.

Le iniziative promosse in occasione del 25 novembre saranno seguite da altrettante attività che punteggeranno tutta l’attività del Teatro Regio per tutta la Stagione 2021.

Per maggiori informazioni:

25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA

Paolo Maier

Responsabile Area Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali

Teatro Regio di Parma, strada Garibaldi, 16/A  43121 Parma – Italia
Tel. +39 0521 203969

p.maier@teatroregioparma.it; stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

PH Teatro Regio di Parma

“AMORE UN CAXXO”: il nuovo album di Paolo Pietrangeli

“AMORE UN CAXXO”: il nuovo album di Paolo Pietrangeli

“AMORE UN CAXXO”: il nuovo album di Paolo Pietrangeli

By Martina Servidio

È ora in video il nuovo album di Paolo Pietrangeli, da cui prende il titolo dall’omonimo brano, ed è visibile su YouTube all’indirizzo: https://youtu.be/7doqH3lbpU4

La clip della regista Chiara Rigione racconta con ironia, come farebbe un clown con i bambini, il testo della canzone legando immagini di repertorio di Pietrangeli e dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico).

Il disco, intitolato “Amore amore amore, amore un c….”, punta i riflettori sulla vena più legata ai temi sentimentali e relazionali dell’artista romano da sempre noto soprattutto per i suoi brani sociali e politici, da “Contessa” a “Valle Giulia”.

Questo nuovo disco rappresenta un punto di svolta per Paolo Pietrangeli; è il suo addio alla discografia, ad un mondo musicale molto diverso da quello entro cui aveva mosso i primi passi. Per questo motivo, simbolicamente, il lavoro è pubblicato solo in vinile e in digitale. Così dice l’artista: “ho iniziato dal vinile e concludo con un vinile” anche se ci auguriamo voglia ripensarci.

Sono tredici canzoni, delle quali tre inedite, in cui non manca la sua inconfondibile, arguta ironia, così come il suo lucido sguardo al mondo intorno.

Qui il multilink per ascoltarlo:

https://pietrangeli.lnk.to/amoreamoreun

Paolo Pietrangeli è una solida figura per la cultura e lo spettacolo in Italia non solo come cantautore ma anche come regista cinematografico e televisivo e, recentemente, anche come scrittore.

Nella sua ormai lunga storia è stato anche aiuto regista di mostri sacri come Luchino Visconti, Federico Fellini, Mauro Bolognini.

Sono tante le cose che ha da raccontare e, tra una traccia e l’altra dell’album, Pietrangeli innesta ricordi e aneddoti su se stesso e i suoi 75 anni, sulla sua gioventù, sul rapporto conflittuale con suo padre, Antonio Pietrangeli, talentuoso regista, su com’è nata “Contessa”, sulla Roma di Visconti e Fellini.

In sintesi racconta tutto ciò che ha formato la sua poetica fatta di ironia (“Amore un caxxo”), giochi di parole (“La Merendera”) e le metafore. Storie e filastrocche divertenti (“Lo stracchino”) ma anche intrise di melodia ed emozione (“Le Sirene”, “Circonferenza”).

L’album è pubblicato su label Bravo Records/Ala Bianca, distribuito da Warner e contiene anche un cadeau: nella terza di copertina si trova infatti un QR Code che – scansionato con fotocamera dello smartphone – porta all’ascolto in streaming e al download di un concerto di Pietrangeli al Teatro Parioli di Roma nel 1995.

“AMORE UN CAXXO”: il nuovo album di Paolo Pietrangeli

Paolo Pietrangeli dice di se stesso:

“Sono Paolo Pietrangeli e sono nato tantissimi anni fa grazie a un padre, Antonio che ha sempre fatto lo sceneggiatore e il regista incomparabilmente più bravo di me. È grazie a lui che ho imparato alcune cose fondamentali come la passione per la lettura, la dedizione al lavoro e la voglia, anzi l’urgenza di raccontare.

Raccontare comunque e con ogni mezzo di cui riuscivo ad appropriarmi. Da sempre ho fatto l’aiuto regista prima e poi il regista dal lunedì al venerdì e il cantastorie i fine settimana. Da sempre, cioè da più di cinquant’anni, dopo il colpo di fortuna che mi ha portato, studente tra gli studenti, a scrivere alcune canzoni che sono diventate la colonna sonora della fine degli anni sessanta.

Senza dischi, senza radio, senza TV ma grazie solo alla tradizione orale, al passa parola da bocca a bocca, da persona a persona, canzoni come ‘Contessa’, ‘Rossini’, ‘Valle Giulia’ mi hanno convinto a continuare e piano piano ho registrato sedici tra LP e Cd e ho realizzato e diretto quattro film ed una serie sterminata di documentari da ‘Bianco e nero’ a ‘Genova. Per noi’, sui fatti di Genova del 2001, a ‘Ignazio’, una lettera filmata a mio figlio che cerca di raccontare questi quaranta anni della nostra vita.

E poi la televisione che ancora faccio e che continua a darmi la possibilità di raccontare attraverso le facce delle persone che appaiono sulle mie telecamere e a concedermi la libertà di scrivere musica come voglio io e con chi voglio io: questo non è poco!”

Ufficio stampa: Monferr’Autore monferrautore@gmail.com

PH Marco Donatiello

PIERO CASOLI, EDITORE, GIORNALISTA E SCRITTORE PUBBLICA LA IV EDIZIONE DELLE “NOVELLE BREVI DI SICILIA”. L’INTERVISTA

Si ringrazia la Redazione di https://www.fattitaliani.it/ per l’intervista realizzata e per l’autorizzazione alla condivisione.

«Noi siamo spiriti liberi ma rispettosi dell’altrui pensiero e vedere che autori esordienti con scritti anche di buon livello fossero fagocitati o ingannati ci ha sollevato un moto di rabbia; questa è stata l’idea che ha generato la fondazione della nostra piccola casa editrice. Non pubblichiamo tutto e tutti, cerchiamo di svolgere un lavoro basato sulla qualità, con onestà intellettuale e con una giusta remunerazione.»

Ciao Piero, benvenuto e grazie per la tua disponibilità. Sei un editore, giornalista e scrittore. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori nel tuo lavoro letterario e editoriale?

“Musa, quell’uom di multiforme ingegno” come disse nel libro primo Omero… ops, scusate, certamente Omero non alludeva a me. Superato questo ludico momento iniziale devo riconoscere che tu, Andrea, hai avuto l’abilità di farmi indossare la veste dell’intervistato anziché quella mia – usuale – dell’intervistatore. Si, perché fondamentalmente sono un giornalista sin dai tempi del liceo; sentivo che quella sarebbe stata la mia vita. In ciò sono stato aiutato da mia madre, dai miei zii e cugini tutti docenti di latino, greco, filosofia, italiano. Tra loro ci sono stati anche 2 scrittori di “buona penna”. Mio padre, invece, era un uomo pragmatico e che comunque mi ha sempre incitato a seguire le mie passioni. Spero di aver colto il meglio dai miei genitori. Sono stato anche fortunato poiché ho avuto nel tempo, come capo redattore, uomini colti ma professionalmente duri; ai miei tempi la “gavetta” era veramente tale. Il capo redattore era un monarca assoluto. È stato quindi del tutto naturale per me iniziare a scrivere libricini sul calcio ma non ho avuto un gran seguito perché esprimevo dubbi, focalizzavo situazioni piuttosto… anomale tanto che ad un certo punto non ho più ricevuto i famosi ed ambiti Pass riservati ai giornalisti. In realtà non ho sofferto più di tanto. Ho invece avuto un periodo di estasi giornalistica e di scrittore quando ho iniziato a scrivere per l’automobilismo sportivo (sport che ho sempre amato e praticato) che mi ha consentito di vivere intensamente il profondo rapporto con alcuni grandi nomi: Regazzoni, Merzario, Giunti e l’inarrivabile Ayrton Senna al quale ho dedicato il mio più sentito articolo https://www.lamacinamagazine.it/?s=ayrton+senna .

E’ stato altrettanto naturale per me fondare la casa editrice La Macina Onlus Editore in quanto mia figlia scrisse un buon libro dal titolo “Il Minore: protagonista della propria tutela” che apriva uno squarcio di luce sull’intero universo che ruotava intorno al minore sballottato tra Tribunali, assistenti sociali, genitori, avvocati, periti di parte, psicologi ma che tutti – in realtà – arrecavano danni al minore; in pratica era una guerra tra adulti ma l’unica vittima era il minore. Questo libro fu proposto ad alcuni editori che denigrarono l’opera, altri mostrarono incertezze poiché toccava argomenti delicati mentre altri editori lo ignorarono in quanto l’autrice era emergente ancorché avesse i titoli professionali. Ho fondato quindi la nostra casa editrice ed abbiamo creduto negli autori emergenti.

Chi è invece Piero nella sua quotidianità, al di fuori dal lavoro?

Gioioso. Perché faccio ciò che amo fare. Amo la Danza, il Teatro, la musica, le rappresentazioni artistiche, il palcoscenico. Ricordo che mio nonno aveva un palco al Teatro dell’Opera di Roma e mi portava con lui. Grazie a mio nonno ho appreso la bellezza dell’Arte nelle sue varie espressioni. Sono membro del CID (Consiglio Internazionale della Danza) con sede a Parigi e nel mio cuore di media partner ho l’Accademia delle Arti di Roma (https://www.accademiadelleartiroma.it/) centro di eccellenza per la Danza, per le arti e per lo spettacolo. Non posso però dimenticare che i primi e incerti passi sul palcoscenico li ho percorsi in tempi ormai remoti con una piccola compagnia teatrale, amatoriale della parrocchia. Questa passione ha consentito che divenissi, dopo molti anni, Critico Teatrale ANCT. Altro mio piacere è rivolto come media partner al Teatro Barnum di Roma (https://www.facebook.com/BarnumSeminteatro/) alla sua compagnia teatrale e scuola di teatro e con un cartellone sempre completo. Perdonatemi se indugio nel sottolineare che il monologo “Il Catamarano”, scritto dal direttore artistico del Barnum, Gabriele Mazzucco, ha raggiunto 96 repliche su Roma e 6 in altre regioni. Ciò è tanto più esaltante perché la “piazza” di Roma è volatile e spietata. Purtroppo tutte queste attività artistiche sono tutt’ora bloccate causa Covid.

Nel 2011 hai fondato la casa editrice “La Macina Onlus Editore” di Roma. Ci racconti un po’ di questa tua avventura editoriale e al contempo imprenditoriale? Come nasce, quale l’idea che l’ha generata, quali le difficoltà che hai dovuto affrontare in Italia per dar vita ad una casa editrice?

Come già accennato ti confermo che è stata una vera lotta e una gratificante avventura. Il mondo editoriale è sempre stato diretto da gruppi o editori di “alto lignaggio” e poi, in ordine sparso, da arrivisti, millantatori, improvvisatori e poche ma serie, responsabili e corrette case editrici di media statura. La mia esperienza personale mi ha fatto conoscere in maniera approfondita questo variegato mondo al quale poi mi sono ribellato per non soccombere. Ho tentato di stabilire un dialogo di collaborazione con alcune case editrici che ritenevo meritevoli al solo scopo di unire le rispettive potenzialità ed i reciproci valori da mettere in campo insieme per ottenere una razionalizzazione delle risorse anche economiche ma ho ricevuto proposte di fusione a mio danno o definizione dei ruoli… sbilanciata. Ma come? Noi portavamo in dote un patrimonio culturale di tutto riguardo: l’associazione La Macina Onlus accreditata sia all’Agenzia delle Entrate che a tutti gli organi Istituzionali, il giornale La Macina Magazine registrato in Tribunale alla sezione stampa e la casa editrice La Macina Onlus Editore, registrata e con i suoi codici ISBN. Abbiamo brevemente riflettuto sulle reazioni suscitate e deciso di proseguire da soli. Colgo l’occasione per ringraziare il Consiglio Direttivo nelle persone di Federica, Maurizio, Enrico, Martina (appena diciottenne ha iniziato il percorso di tirocinio giornalistico e forse sarà tra le più giovani giornaliste) per la loro costante fedeltà e dedizione. Un ringraziamento particolare a tutti i collaboratori volontari che si dedicano alle nostre attività. Sono valori rari che meritano opportuna notazioneNoi siamo spiriti liberi ma rispettosi dell’altrui pensiero e vedere che autori esordienti con scritti anche di buon livello fossero fagocitati o ingannati ci ha sollevato un moto di rabbia; questa è stata l’idea che ha generato la fondazione della nostra piccola casa editrice. Non pubblichiamo tutto e tutti, cerchiamo di svolgere un lavoro basato sulla qualità, con onestà intellettuale e con una giusta remunerazione. Non dico nulla di nuovo se affermo che porre in atto un progetto culturale è demoralizzante in termini di tempi estremamente dilatati, di assurde e surreali eccezioni che vengono sollevate dagli interlocutori deputati, dalle più varie interpretazioni delle norme di legge e in ultimo, quando sciaguratamente avviene, lo smarrimento dell’incartamento.

Dopo più di 9 anni di attività, qual è il tuo bilancio da editore in proposito? Quali i successi e quali i fallimenti editoriali considerato che chi vuole fare impresa editoriale e di cultura in Italia non trova certo terreno fertile?

Non voglio ricordare la inopportuna espressione “la cultura non fa mangiare” ma affermo che la cultura rende ricchi, liberi, pensanti, critici, consapevoli, non emarginati. Un certo Sig. Socrate disse che “il sapere rende liberi”; io ci credo. Per lealtà di pensiero confesso che alcune volte, spinto dall’entusiasmo o dall’inesperienza, ho fallito in alcune valutazioni confermatesi poi sbagliate. Per correttezza abbiamo mantenuto gli impegni assunti cercando di mitigare il danno. Anche questa è esperienza formativa. La Cultura in Italia? Si deve essere fortemente motivati per fare cultura. Se non si è così motivati, facilmente le pastoie burocratiche, la scarsa propensione istituzionale per la capillare diffusione culturale, la impropria e dannosa visione dei decisori che individuano gli eventi culturali solo come generatori di ritorni economici o di immagine inducono ad una resa incondizionata impedendoti – di fatto – la realizzazione di incontri culturali. Queste sono le difficoltà quotidiane che subiscono tutti coloro che hanno un’anima culturale e che, malgrado tutte le difficoltà, continuano a creare cultura. Non esistono solo i grandi eventi ma anche i Centri di Lettura, gli incontri settimanali anche con poche persone, il prestito dei libri, i medi eventi che comunque aggregano e diffondono.

Come è nata la tua passione per il mondo dell’editoria e dello scrivere, e qual è stato il tuo proposito, il tuo scopo principale nella tua attività imprenditoriale?

Beh, in parte la risposta alla tua precisa domanda è contenuta, seppur in ordine sparso, nelle mie precedenti dichiarazioni. Il mondo dell’editoria e della scrittura mi consente di conoscere e di interagire con i miei simili, conoscere il loro pensiero, immergermi nel loro animo e – perché no – trarre preziosi insegnamenti per la mia crescita. Dobbiamo essere sempre disponibili al confronto per un arricchimento reciproco. Non nascondo che il mondo dell’editoria e della scrittura riserva anche gratificazioni che soddisfano la nostra persona. Ad esempio quando siamo stati invitati dalla Regione Lazio a partecipare alla Fiera del libro di Francoforte che per quella edizione era dedicata a Johann Wolfgang von Goethe. Nella circostanza siamo andati con alcuni nostri autori, le loro opere ed abbiamo presentato l’ultima pubblicazione – fresca di stampa – di “Il nuovo Faust” (https://www.lamacinamagazine.it/fiera-del-libro-di-francoforte-2016/).

Tuttavia non abbiamo dimenticato le motivazioni di base che ci hanno spinto a fondare la nostra casa editrice e cioè la cultura ed il sociale inteso come soddisfacimento di beni primari ed irrinunciabili, equilibrio sociale, integrazione sana ed equilibrata, accrescimento culturale; tutto ciò viene svolto attraverso l’associazione La Macina Onlus. L’editoria, il giornale e l’associazione si integrano in un percorso virtuoso e positivo.

Perché secondo te oggi è importante scrivere, raccontare con la scrittura?

Il nostro è ormai un mondo ed una società che corre troppo in fretta, non lascia spazi al dialogo umano, i Social hanno quasi preso il sopravvento e quasi tutti crediamo che sia normale incontrarsi in uno spazio virtuale ed utilizzare un linguaggio creato ad uso Social. Non è così. Il confronto personale con i suoi ritmi, le sue empatie, le sue sensazioni umane non potrà e non dovrà mai essere sostituito dai famosi 50 caratteri o dalla aberrante contrazione delle parole. Questo processo di desertificazione della cultura e della parola è già in atto e per esperienza personale posso affermare che, erogando noi i tirocini di formazione in giornalismo per il rilascio dei C.F.U., a tutti coloro che intendono seguire il tirocinio chiediamo una bozza di “articolo giornalistico” per una prima valutazione. Riceviamo spesso degli scritti da far rizzare i capelli. Ma come è possibile che molti laureandi siano privi delle cognizioni di base della grammatica, della consecutio temporum…; questo è il pressappochismo generalizzato che impoverisce le menti. È quindi importante, anzi è vitale, scrivere e raccontare con lo scritto la nostra società, l’evoluzione o l’involuzione della stessa. La scrittura è forse l’ultimo argine che difende ciò che di profondo custodisce l’animo umano e dobbiamo fare l’impossibile per tutelarlo.

Qualche giorno fa, il 22 ottobre 2020, con la tua Casa Editrice hai pubblicato la IV edizione delle “Novelle brevi di Sicilia” del palermitano Andrea Giostra. Il libro, come abbiamo letto in diversi magazine online, nelle precedenti 3 edizioni, si legge gratuitamente online dal 2017 in alcuni portali e pagine social. Come mai una casa editrice decide di pubblicare, sia in cartaceo che in versione e-book e digitale, un libro che da sempre si legge online gratuitamente? Qual è la ragione di questa scelta editoriale/imprenditoriale, e quali risultati ti aspetti come editore e imprenditore?

Rispondo invitandoti a leggere un mio articolo https://www.lamacinamagazine.it/il-profumo-dei-libri/ dove parlo del profumo di un libro stampato, del fruscio generato dallo sfogliare le pagine. La naturale evoluzione di uno scritto che nasce dal cuore di un autore che ha trasfuso nell’opera la sua esperienza, la sua vita, le sue sensazioni, il suo intimo essere, si realizza e viene magnificata dalla pubblicazione cartacea. Si potrebbe ampliare il discorso per evidenziare che alcuni libri “meritano” una realizzazione quasi personalizzata (peso della carta di copertina e degli interni, tipo, qualità e marca della carta, modalità di impaginazione…) e solo operando così si realizza un prodotto di eccellenza che distingue “quel libro”. Tutto il resto è stampa, magari ben fatta, ma commerciale. Novelle brevi di Sicilia scritto da Andrea Giostra rappresenta esattamente il mio concetto di realizzazione personalizzata e di eccellenza perché è eccellente il contenuto del libro ed i lettori meritano la gratificazione di palpare gradevolmente il libro, assaporarne il profumo e ascoltare il fruscio delle pagine. Andrea Giostra con il suo libro Novelle brevi di Sicilia ci ha immersi nella realtà di una Sicilia ricca di tradizioni e di cultura antica ma con la semplicità di un linguaggio attuale e facilmente fruibile. Nel mio doppio ruolo da editore ti posso confessare che sono ben felice di aver pubblicato il libro a cui tenevo fortemente avendolo già letto ed apprezzato nella versione online; da imprenditore naturalmente auspico un massiccio interesse all’acquisto da parte dei lettori. Per facilitare ancora di più le operazioni  abbiamo implementato una procedura semplice ed intuitiva. Basta andare nel sito https://www.lamacinamagazine.it/ e tramite il pulsante “Donazione” si accede a PayPal; con pochi e semplici passaggi si conclude la procedura d’acquisto. È possibile pagare con qualunque tipo di carta e le spese di spedizione sono a nostro carico.

Le Novelle brevi di Sicilia sono anche state pubblicate a puntate, in una sorta di Romanzo d’appendice tipico di fine Ottocento inizio Novecento, in diversi magazine online, sia nazionali che regionali. Tutte le Novelle si possono anche ascoltare, sempre gratuitamente, da YouTube e da Watch Facebook nelle recite e interpretazione di 15 tra attrici e attori professionisti e semiprofessionisti che hanno prestato (sempre gratuitamente!) la loro arte recitativa nell’interpretare tutte le Novelle brevi di Sicilia. Tutti questi canali, per accedere alla lettura o all’ascolto delle Novelle, hanno portato – così abbiamo letto – ad un numero di lettori che supera le 150 mila persone che hanno letto o ascoltato almeno una delle Novelle brevi di Sicilia. Qual è la valutazione e le considerazioni che fa un editore come Te rispetto a questi fatti e soprattutto a questi numeri raggiunti da un libricino di racconti siciliani conosciuto fino ad adesso esclusivamente attraverso i social?

Mostruosi. D’altronde sono numeri che rendono pienamente merito allo scrittore Andrea Giostra ed alla sua vasta e profonda cultura. La sua umanità, la sua incessante tensione verso la diffusione universale della cultura è ben recepito e condiviso sia dai lettori che dai 15 “prodi” attrici e attori che hanno prestato la loro professionalità per arricchire le Novelle brevi di Sicilia con la versione recitata. Tutti loro sono stati opportunamente messi in evidenza, il loro intervento è stato prezioso e li ringrazio.

La Tua edizione, come hai scritto nei portali ufficiali della casa editrice, è arricchito con la Prefazione della saggista e docente di letteratura classica Mariangela Rodilosso, originaria di Catania ma che da tanti anni vive e lavora negli USA; con la Recensione della scrittrice e presidente di diversi premi letterari nazionali e internazionali Caterina Guttadauro La Brasca, originaria di Cerda in Sicilia, ma trasferitasi giovanissima per amore e per lavoro a Bologna dove vive tutt’ora; e con la copertina di un’opera dedicata alle “Novelle brevi di Sicilia” della nota pop artist di fama internazionale Francesca Falli, che vive e ha il suo atelier a L’Aquila. Ci presenti brevemente questi artisti e letterati che hanno dato il loro prezioso contributo alla Tua edizione delle Novelle? Dicci qualcosa di loro per farli conoscere un po’ di più ai lettori del nostro giornale…

Inizio dalla fine. Tra le varie opzioni relative alla copertina avevamo a disposizione anche altre immagini di ottimo livello, indubbiamente belle da un punto di vista artistico ma ne cercavamo una che rappresentasse al primo sguardo ciò che la Sicilia emana: il calore degli abitanti, le sfumature di colore di cui la terra siciliana è ricca, la varietà dei fiori, il sole radioso, l’amore, la cultura, il sorriso, l’allegria. L’immagine scelta, opera dell’artista Francesca Falli,

riteniamo abbia perfettamente rappresentato tutto ciò e siamo rimasti anche colpiti dalla magnifica facciata posta in primo piano ed esaltata dalle intense linee di colore convergenti. L’immagine ha racchiuso ed espresso graficamente l’atmosfera e le situazioni che Andrea Giostra ha scritto per farle rivivere con noi. Per opportunità editoriali di semplificazione grafica avremmo dovuto/potuto sovrapporre il titolo all’immagine ma non potevamo mutilare l’opera, la soluzione adottata utilizzando quel tipo di carattere e la sua proporzionalità ci è sembrato eccellente. Sarà il lettore a valutare anche questo aspetto dell’opera. Complimenti Dott.ssa Francesca Falli.

È arduo presentare la Dott.ssa Caterina Guttadauro la Brasca,

raffinata scrittrice, presidente di Giuria in molteplici concorsi letterari nazionali ed internazionali, premiata al Merito dal Senato della Repubblica Italiana per talento e meriti letterari, premiata a Parigi per meriti culturali, scrive per prestigiose testate internazionali, organizzatrice di concorsi ed eventi letterari, pluripremiata per le sue opere librarie in tutti i Saloni del Libro a cui è stata invitata. È una vera gentildonna, di animo nobile e modi raffinati e la sua grandezza artistica e culturale appare chiaramente nei suoi libri. Desidero evidenziare un particolare merito culturale e sociale della Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca che ha dedicato il suo libro “La voglio gassata” all’Associazione A.I.L. Associazione Italiana contro le leucemie, mielomi e fibromi; un gesto che apprezzo per il suo alto profilo sociale. Abbiamo già avuto modo di presentare la Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca attraverso 2 articoli pubblicati sul nostro giornale La Macina Magazine e dai seguenti link si possono leggere: https://www.lamacinamagazine.it/caterina-guttadauro-la-brasca/ ; https://www.lamacinamagazine.it/la-storia-siamo-noi/ ; “I libri sono come i figli, li facciamo ma non ci appartengono, sono di tutti perché ognuno trova in essi la sua verità”Quanta verità e saggezza è racchiusa in questa frase della scrittrice; dovremmo tutti farla propria. Sinceri complimenti Dott.ssa Caterina Guttadauro La Brasca.

Mariangela Rodilosso

Per ragioni professionali ho avuto la fortuna di conoscere molte città europee, est europee e ovviamente italiane; ho abitato a Palermo Via Regione Siciliana e porto ancora con me – dopo tanti anni – il ricordo di antichi sapori, i profumi intensi dei suoi giardini di limoni, l’umanità a volte sconsolata dei suoi abitanti; questo stato d’animo possiamo definirlo con una sola parola, “nostalgia”. Ed è proprio il senso della nostalgia che la Dott.ssa Mariangela Rodilosso ha citato e reso centrale nel suo  eccellente articolo giornalistico «Sicilia e “Sicilitudine”: dimora degli dei e teatro a cielo aperto». Scritto anche per la testata ennaora.it  “nostalgia per quella semplicità, spontaneità e freschezza del proprio paese”. Questa è l’esatta sensazione che tutt’oggi avverto pur non essendo nato in Sicilia. La Dott.ssa Mariangela Rodilosso, siciliana di origine, è amante della letteratura classica italiana e siciliana, storiografa, ama la sua terra e le sue tradizioni artistiche e culturali. Laureatasi in Lingue e Letterature Straniere con lode presso l’Università degli Studi di Catania ha seguito numerosi corsi per il perfezionamento della lingua inglese, spagnola e francese ed ha insegnato letteratura, storia, storia dell’arte, italiano e spagnolo presso dei licei negli Stati Uniti d’America. Ha collaborato con il Museo Muscarelli dell’Università di William and Mary come storico dell’arte per mostre ed esibizioni sull’arte europea ed orientale. Le sue grandi passioni sono il Medioevo, il Romanticismo, Leopardi, la letteratura francese, Giovanni Pascoli, Proust, e gli scrittori classici russi. Ha una profonda e vasta cultura e nell’articolo che ho sopra citato dà voce con richiami precisi e perfetti parallelismi ai massimi autori che sono rimasti affascinati della bellezza della terra di Sicilia; Goethe, Sciascia, Pirandello, Camilleri, Guy de Maupassant… Concludo riportando un magnifico pensiero della Dott.ssa Mariangela Rodilosso che – con una sola frase – ha racchiuso tutto ciò che la Sicilia è in grado di esprimere: «La Sicilia è erede della Magna Grecia e del “miracolo greco” che, nel V secolo a.C., diede vita alle tragedie, a sublime letteratura, e a grandiose vestige architettoniche». 

La sontuosa Prefazione di Novelle brevi di Sicilia è scritta dalla Dott.ssa Mariangela Rodilosso alla quale porgiamo i nostri complimenti. Grazie.

Ci racconti qualcosa di questa raccolta di Novelle siciliane? Senza ovviamente fare spoiler… solo per incuriosire i nostri lettori perché vadano a comprarlo in libreria o nei portali online.

In libreria, nei portali online… ed aggiungo direttamente tramite il nostro sito. Attraverso la lettura delle Novelle scritte da Andrea Giostra si è immersi nella realtà della Sicilia con i suoi personaggi che si caratterizzano per il forte attaccamento alle loro tradizioni, alle loro radici culturali che poggiano sulle varie culture e dominazioni che si sono succedute nei millenni dalle quali però non ne sono rimasti sopraffatti, sono racconti gradevoli ben strutturati, sono situazioni reali e l’autore le rappresenta con la semplicità della realtà vissuta, ognuno di noi si sente protagonista e nel contempo spettatore. L’alternanza delle espressioni in dialetto siciliano e in lingua italiana sono importanti e fondamentali nella struttura narrativa delle Novelle perché solo con il dialetto siciliano, con la sua sonorità e con la sua armonia Andrea Giostra riesce a farci immergere nei personaggi da lui raccontati. Da “Gli auguri di mia nonna ottantenne”. «“Caro nipotino mio, adesso che hai fatto diciotto anni e sei diventato grande, fai il bravo ragazzo…Avrei voluto augurarti tutto questo, caro nipotino! …Invece, io che ho ottant’anni, dico basta con tutte queste minchiate!  Goditi la vita più che puoi, scopati tutte le ragazze che ti piacciono picchì sì un beddu picciuttu e ‘u puoi fari!”». La saggezza dell’anziana nonna e la contemporaneità della stessa, che equilibrio perfetto! Tutte le Novelle ci riservano sorprese, spaccati di vita ironici, paradossali, quasi surreali come la Novella “Agosto a Palermo” che descrive l’intenso dialogo tra 2 persone al passaggio di un funerale: «“Ma comu muriu? / Comu fu? / Ma quant’anni avieva? / Ri subitu muriu? / Ma…! / Ma…! / Tutti dà amu a ghiri a finiri, si sapi chistu!”». Cosa c’è da dire di più? Essenziale, fatalista.

In quali librerie di Roma e del Lazio i nostri lettori potranno trovare il cartaceo della IV edizione delle Novelle brevi di Sicilia?

Stiamo definendo con la Rete Librerie di Roma, che è una Associazione che racchiude 40 librerie indipendenti, un accordo per la distribuzione delle nostre pubblicazioni ed in maniera particolare Novelle brevi di Sicilia. Merita una particolare notazione la nascita dell’Associazione Rete Librerie di Roma in quanto sono singoli operatori e diffusori di cultura non vincolati da accordi di marchio. Apprezzo il loro coraggio, in modo particolare in questo periodo, e la loro lungimiranza per superare tutti uniti le mille e mille insidie e difficoltà quotidiane connesse al periodo che stiamo vivendo. L’obiettivo reciproco è vedere il libro Novelle brevi di Sicilia ben esposto sugli scaffali ben prima di Natale.

Quali sono secondo te le caratteristiche, le qualità, il talento, che deve possedere chi scrive per essere definito un vero scrittore? E perché proprio quelle?

L’eterna domanda: scrittori si nasce o ci si diventa? Credo che chiunque si avvicini all’arte della scrittura dovrebbe mostrare umiltà verso sé stesso e porsi delle domande: sono in grado di confrontarmi con gli altri e capire il loro animo? Sono pronto a confrontarmi con me stesso? Cosa propongo per suscitare interesse non effimero nel lettore? Sono certo di conoscere in maniera approfondita l’argomento di cui intendo scrivere? Ho una forte spinta emozionale? Ovviamente do per scontato che sussistano le necessarie condizioni di base per scrivere in maniera corretta. Non penso sia indispensabile trattare argomenti eccezionali, fuori dal comune, inutilmente magniloquenti (d’altronde il Dialogo sopra i 2 massimi sistemi del mondo è già stato scritto da Galileo Galilei); argomenti di vita quotidiana possono suggerire spunti di riflessione, lasciare nel lettore dei minuscoli semini che con il tempo germogliano vigorosamente. Lo scrittore deve trasmettere emozioni e messaggi coinvolgenti che denotano la sua abilità. Deve presentare i suoi personaggi ben caratterizzati esaltandone l’aspetto psicologico, deve riuscire a far identificare il lettore nei personaggi, deve farlo trovare immerso in “quella” particolare situazione che – guarda caso – è simile a quella che vive il personaggio, deve creare empatia tra il personaggio e il lettore. Se poi il tutto è narrato in corretto ed agile italiano si può dire che sia uno scrittore meritevole.

In Italia ogni anno si pubblicano tra i 75 e i 80 mila nuovi titoli, con le 1809 case editrici attive nel nostro Paese (dati del 2018, fonte “The Book Advisor” del 20 aprile 2020: https://www.thebookadvisor.it/news/articoli/quanti-libri-si-pubblicano-in-italia-e-in-quali-regioni-si-legge-di-piu/). La media ponderata di vendita di ogni nuovo titolo è di circa 50 copie, mentre chi legge effettivamente tutta l’opera letteraria acquistata non supera il 10%, il che vuol dire che delle 50 copie vendute solo 5 copie vengono effettivamente lette da chi acquista in libreria o nei distributori online. Partendo da questo dato numerico, che per certi versi fa impressione e ci dice chiaramente che in Italia non si legge o si legge pochissimo, secondo te cosa si dovrebbe fare per migliorare questa situazione? Cosa dovrebbero fare gli editori per far aumentare il numero dei lettori e degli appassionati ai racconti e alle storie da leggere?

Sulla lettura ed interpretazione delle statistiche solitamente sono cauto e non giungo a valutazioni immediate, è opportuno però precisare che l’analisi presentata dal Dott. Alessandro Oricchio, docente universitario ed anche una buona penna, è tratta dal sito A.I.E. dove sono registrati tutti i codici ISBN dei libri in commercio. Per effetto di una certa liberalizzazione del mercato editoriale, recepita dall’A.I.E., vengono classificati “editori” anche le officine di stampa, le print on demand, le tipografie con capacità organizzative e addirittura i singoli scrittori. Da questa prima considerazione si deduce che il numero (1809) di case editrici è nella realtà minore. Tutti noi seguiamo i Social e possiamo riscontrare che molti e molti scrittori si autopubblicano rivolgendosi ad una delle realtà commerciali sopra citate e molto spesso con una tiratura di stampa modesta solo per soddisfare il proprio entusiasmo o una gratificazione letteraria che è comunque apprezzabile. Da questa seconda considerazione risulterebbe opportuno conoscere quanti sono gli editori “tradizionali” e quanti i “new editor”. Solo così possiamo avere una statistica più aderente alla realtà. Una cosa è certa: una casa editrice non potrebbe sopravvivere qualora pubblicasse solo 45 titoli. Torno alla tua domanda per proporne un’altra: cosa possono fare gli editori? E cosa possono fare i lettori e gli scrittori? Certamente gli editori potrebbero svolgere una sana opera di moralizzazione (almeno alcuni) evitando di pubblicare opere che sin dall’inizio si capisce che non potranno godere di notorietà ma, a difesa, posso anche capire che spesso i famigerati “costi fissi” di una impresa condizionano le scelte editoriali. Alle spalle di un editore ci sono professionalità retribuite che collaborano per la realizzazione del libro e la sua pubblicazione. È comunque doloroso decidere di non pubblicare un titolo, ci vuole coraggio. Inserisco in una più ampia valutazione anche il circuito distributivo che erode in buona parte i ricavi. Veniamo agli scrittori ed anche a loro ricordo la parola coraggio. Non tutti abbiamo la dote basilare per scrivere ma, molti di noi, siamo certi di saper scrivere ed allora bisogna porsi le domande sopra accennate e con coraggio valutare e decidere. Non dobbiamo correre il rischio di avvertire un senso di frustrazione o di sconfitta anzi, direi che valutarsi e decidere coraggiosamente è tra le massime espressioni della propria dignità. Se da parte degli editori si attuasse questa opera di “moralizzazione”, se da parte degli scrittori fosse recepita l’importanza culturale di un loro saggio atteggiamento avremo dei lettori consapevoli, non disorientati, non influenzati dai post sui Social, non attratti dai click sbandierati ma a volte irreali. Si leggerebbe di più e di migliore qualità.

Quali sono i prossimi progetti e i prossimi appuntamenti della tua Casa Editrice? A cosa state lavorando in questi giorni?

Fornisco più di una risposta. Per quanto riguarda l’associazione La Macina Onlus stiamo calendarizzando gli interventi di raccolta e distribuzione di aiuti alimentari come tutti gli anni. Questi aiuti sono destinati a famiglie in difficoltà che abbiamo censito e seguito da alcuni anni e presenti in un nostro data base riservato. La Macina Onlus Editore è invece impegnata nella realizzazione di una antologia di racconti brevi, scritti da diversi autori che hanno partecipato alle varie edizioni del nostro concorso letterario “L’Arte della parola e dell’Arte coreutica” e, analogamente, anche ad una antologia di poesie scritte da diversi autori partecipanti del nostro concorso. La Macina Magazine fornisce, come sempre, supporto mediatico tramite i Social ed anche con la collaborazione di altre testate con le quali abbiamo accordi di reciprocità.

In quali canali social i nostri lettori potranno seguire la tua Casa Editrice?

Ci siamo limitati in presenza sui seguenti canali Social

https://www.facebook.com/lamacina.onlus/

https://www.facebook.com/La-Macina-Magazine-572354416237456

https://www.facebook.com/La-Macina-Magazine-On-Line-176869399646421

https://www.facebook.com/groups/737662563045001

avendo chiuso, purtroppo, la nostra Web TV “Macina Social Roma” a causa dei costi non più sopportabili.

Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire a chi leggerà questa intervista?

Inizio con una foto di una stretta di mano, che per noi è altamente rappresentativa.

Per poi rivolgere un affettuoso pensiero al nostro Paolo Zilli

che troppo presto ci ha lasciato, cofondatore di La Macina Onlus e di tutte le attività successive. Uomo colto, saggio, equilibrato e coerente; è sempre presente al nostro fianco. https://www.lamacinamagazine.it/paolo-zilli-un-amico/ .

In conclusione desidero dire che la cultura, la tradizione, la spinta innovativa, il bene comune, il rispetto dovuto al prossimo sono valori unici e profondi che ciascuna persona porta al suo interno, magari inconsapevolmente, ma esistono. Non devono cadere nel nulla e l’anziano li trasmette al giovane che è pronto a trasmetterli. Analogamente tutti noi dovremmo riscoprire i nostri valori, la nostra cultura, aprire il nostro animo e condividere la parte migliore di noi. Troveremo sempre un orecchio pronto ad ascoltare ed avremo un mondo più a misura umana. Un caro saluto e, mi raccomando, Novelle brevi di Sicilia di Andrea Giostra edito da La Macina Onlus Editore è imperdibile, vi invito ad acquistarlo.

Grazie Andrea Giostra

per la tua stimolante e approfondita conversazione, spero sia apprezzata dai nostri lettori.

Dove acquistare online:

Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, “La Macina Onlus Editore”, Roma, 2020:

https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894261425/ref=sr_1_2

https://www.lafeltrinelli.it/libri/andrea-giostra/novelle-brevi-sicilia/9788894261424

https://www.ibs.it/novelle-brevi-di-sicilia-libro-andrea-giostra/e/9788894261424

https://www.libreriauniversitaria.it/novelle-brevi-sicilia-giostra-andrea/libro/9788894261424

https://www.librerie.coop/libri/9788894261424-novelle-brevi-di-sicilia-la-macina-onlus-editore/

https://books.google.it/books/about/Novelle_brevi_di_Sicilia_Nuova_ediz.html

Piero Casoli

https://www.facebook.com/lamacina.onlus

“La Macina Onlus Editore”

https://www.lamacinamagazine.it/

Andrea Giostra

https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/

https://andreagiostrafilm.blogspot.it

https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg

Interviste ad Andrea Giostra | Play List su Canale YouTube “Andrea Giostra FILM”:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLwBvbICCL566fjtyqsPwctGuJ4YDekbKq

 a cura della Redazione

Federica Carta; il nuovo video “Morositas”

Federica Carta; il nuovo video “Morositas”

Federica Carta; il nuovo video “Morositas”

By Martina Servidio

 E’ uscito il nuovo videoclip ufficiale “MOROSITAS”, (clicca per aprire il collegamento), il nuovo singolo della cantautrice romana Federica Carta feat. Random.

Federica Carta; il nuovo video “Morositas”

Giocando sulle note colorate e spensierate del brano, il videoclip, diretto da Gianluigi Carella, già regista di Bullshit e Easy, crea un contrasto agrodolce tra l’estetica pop e le dinamiche narrative legate alle successive fasi di separazione dopo una storia d’amore terminata.

“MOROSITAS” rappresenta “tutte le fasi della separazione” e Federica vuole raccontare come la fine di un momento così importante viene affrontato da una persona che ritiene di essere estremamente fragile.

E’ narrata la disperazione, la solitudine, il sarcasmo, la follia, la libertà, la rabbia, l’euforia e la gioia. Federica, pur provata e sdraiata a terra, mantiene dignità e sensualità, senza paura di cadere in basso. È un’altalena tra giochi da bambini e lacrime da adulti, un mondo inventato pieno di dolci e caramelle, dove tutto è scuro ma poi si illumina di intensa luce e per un attimo tutto sembra tornato come prima, con lui al fianco.

Federica Carta; il nuovo video “Morositas”

Quasi come in una favola la cui morale è la primaria necessità di lasciarsi il passato alle spalle per poter vivere finalmente felice e serena.

Il sound di “Morositas” ha un’aria di “freschezza” che ci riporta efficacemente agli anni ‘50 pur rimanendo saldo all’immaginario moderno grazie alle incisive strofe rap di RANDOM (Emanuele Caso). L’artista che in un solo anno ha scalato le classifiche radiofoniche e raggiunto numeri da record in particolare con i singoli “Chiasso” (Triplo Platino), “Rossetto” (Platino) e “Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa” (Platino).

È prodotto da Katoo (Francesco Catitti), con cui l’artista ha già collaborato in “Easy” e “Bullshit”, brani in cui Federica si rivela più matura e sicura di sé stessa. Lo ha dimostrato anche nella sua ultima collaborazione con Chadia Rodriguez in “Bella così”.

Federica Carta su: Instagram TikTokFacebookTwitterYoutube

Ufficio stampa WordsForYou
press@wordsforyou.it 
Giulia Trippa – giulia.trippa@wordsforyou.it
Valentina Marcandelli – valentina.marcandelli@wordsforyou.it – 3336058379

PH Sara Sabatino

 

 

MURPHY e AMASANREMO

MURPHY e AMASANREMO

MURPHY e AMASANREMO

by Martina Servidio

Marphy ha superato le selezioni per “AMASANREMO” ed è entrato tra i 20 semifinalisti; ha ora pubblicato il video “EQUILIBRIO”

https://youtu.be/nBhHalw4un8

Il poliedrico artista di “ELEKTRA RECORDS” gareggerà con il suo singolo per la selezione finale degli artisti che parteciperanno al FESTIVAL DI SANREMO 2021 per la categoria Nuove Proposte

https://murphy1.lnk.to/Equilibrio

Il video di “Equilibrio” è ambientato nel contesto urbano di un campo da basket in cui Murphy gira insofferente tra le grate che delimitano il suo spazio, come un animale in gabbia. Per quasi tutto il brano il viso di Murphy è per metà coperto da una maschera, indossata per simboleggiare una parte di sé ancora nascosta al mondo ma che combatte per uscire allo scoperto.

Il video è realizzato interamente in stop motion e, tra rapidi cambi di scena e luci intermittenti, lo spettatore viene calato in una sorta di universo distopico.

Come per lo scorso singolo “Guardami”, anche con “EquilibrioMurphy affronta il tema delle certezze che crollano. Con il nuovo singolo l’artista decide di mostrare il suo lato più nascosto e più introspettivo mettendo così in evidenza i pensieri e le inquietudini che lo tormentano.

Come in un flusso di coscienza, Murphy descrive con barre serrate e melodiche lo scontro tra ciò che vuole e ciò di cui ha davvero bisogno, tra ciò che è superfluo e ciò che davvero serve.

Nel ritornello Murphy dice “Rompo l’equilibrio, sento freddo“: nel momento in cui l’artista distrugge le sue convinzioni, annullandole e cercando un punto di vista più ampio, si mette a nudo e inizia ad avvertire nuove emozioni e sensazioni. In un crescendo di rabbia e di consapevolezza, “Equilibrio” è un brano fortemente malinconico ma nel contempo – carico di speranza e di redenzione che simboleggia il cambiamento in atto.

MURPHY e AMASANREMO

Scoperto dal Manager Angelo Calculli di Mk3, in ognuno dei singoli pubblicati fino ad oggi da Murphy spiccano le sue doti di scrittura fuori dal comune che lo inseriscono a pieno titolo tra i cantautori 2.0

Con i suoi testi è capace di comunicare intensamente il proprio mondo usando un linguaggio attuale e adatto alle nuove generazioni.
Murphy, classe 1994 è originario della provincia di Salerno. Si avvicina subito al mondo dell’arte iniziando come DJ di un collettivo della sua città che lo porta ad avere un contatto strettissimo con la musica.

La sua identità artistica spazia tra rap, soul, black music, house, rock e musica elettronica. Si approccia al mondo della produzione e della scrittura formando con gli amici il collettivo OBE con il quale pubblica il suo primo lavoro in studio “Rough Pages Volume 1”.

Successivamente si trasferisce a Milano, dove continua la sua crescita artistica e musicale con la pubblicazione di vari singoli e collaborazioni. L’ambiente urban che ha da sempre caratterizzato la sua musica resta una costante nel suo universo artistico.

Link Ufficiali
https://www.instagram.com/murphy_obe/

https://open.spotify.com/artist/1VmfzwrzzditKu8NPltZXB

Ufficio Stampa

Lucrezia Spiezio –  lucreziaspiezio@gmail.com – +39 3802678858

Arianna Del Ponte – ariannadelponte@outlook.com – +39 3466907326

PH Luca D’Amelio