Non semplici Sponsor…

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ma anche e soprattutto persone che, da sempre, credono e ci affiancano nella diffusione della cultura, della poesia, della letteratura, del teatro e della Danza.

Il profondo rapporto che il tempo ha consolidato si basa sulla stima, sull’unione degli intenti e sulla certezza che la Cultura – nelle molteplici espressioni – riesca a migliorare tutti noi parlando un linguaggio comune.

La Danza, la Poesia, il Racconto, il Testo teatrale sono tutte espressioni dell’anima ed il sentimento artistico si manifesta sia attraverso la parola scritta che con il movimento armonico del corpo.

L’Arte nelle sue varie declinazioni non ha un confine rigido, ben definito; è estremamente mobile e fluttuante come una piuma così come è il pensiero umano.

Cerchiamo di conoscere meglio i nostri sostenitori:

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Il Teatro Barnum Gianicolense che insieme al Barnum Seminteatro hanno costituito la location dei nostri tradizionali incontri per la consegna dei premi; molti autori sono stati, nel corso degli anni, nostri graditi ospiti.

Il Direttore Artistico, Gabriele Mazzucco, membro della Giuria per la valutazione dei testi teatrali, insieme alla Compagnia teatrale ci hanno sempre accompagnato nella presentazione e recitazione delle poesie nelle varie edizioni del Concorso.

Il Covid 19 ha imposto la chiusura dei teatri ma il Barnum non si è perso d’animo ed ha continuato la sua attività “on line” con la sua formazione teatrale di recitazione, lezioni-spettacolo, e recentemente con il prestigioso progetto teatrale “on air” denominato RE.TE. FESTIVAL.

Complimenti a Gabriele, alla Compagnia e agli allievi tutti per aver saputo affrontare e superare con le dovute regole sanitarie le attività: il Teatro è vivo.

Grazie Gabriele

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Nella persona del Dr. Dario Barchiesi e del suo Staff che hanno sposato il concetto della valorizzazione della Cultura.

Investire in Cultura, per una banca, evidenzia la sua volontà di credere e proporre nuovi riferimenti economici e sociali che si traducono nella “responsabilità sociale dell’impresa” oltre all’etica aziendale.

La BCC Roma ha recepito con lungimiranza la necessità di investire per la Cultura istituendo, tra l’altro, la Fondazione Enzo Badioli tramite la quale ha erogato Borse di Studio e promosso Concorsi delle Idee.

La BCC Roma è consapevole che il ritorno degli investimenti non si misura in termini economici ma solo in termini di crescita sociale, di accrescimento culturale che generano senso di appartenenza verso l’istituto di credito.

Particolare merito è da riconoscere alla BCC Roma che in questo periodo emergenziale ha messo in campo soluzioni aggiuntive e migliorative a favore di cittadini ed imprese; una preziosa banca “di comunità”

Grazie Dr. Barchiesi

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Con la sua Direttrice Artistica Catia Di Gaetano che ha fatto parte della Giuria.

Sia l’Accademia delle Arti che la Direttrice sono Membri ufficiali CID (Conseil International De La Danse)

La Maestra Katia Dimitri, del Teatro Bolshoi di Mosca, è stata la sua prima insegnante. Catia si è recata poi presso la Royal Ballet School a Londra per seguire tutto il percorso professionalizzante fino a conquistare il livello Advanced sia come ballerina che insegnante. Il suo diploma di laurea in Advanced Teacher ha ricevuto l’onore di essere firmato dalla compianta “Dame” Margot Fonteyn. Catia di Gaetano segue il metodo Vaganova e si perfeziona in danza contemporanea. Non manca inoltre di diplomarsi in danza modern jazz. E’ chiamata come docente in varie scuole in Italia per poi fondare nel 2013 la “SuaAccademia delle Arti dove trasmette agli allievi professionalità e amore per la danza circondandosi di valenti maestri.

Poiché, come sopra detto, l’Arte non ha confini e si esprime nelle varie forme, fonda nel 2019 la sezione “Arti & Spettacolo” volta allo studio del Teatro, Musica, Canto.

Un altro prezioso accredito è stato recentemente rilasciato all’Accademia delle Arti la quale è stata nominata Centro RAV Ufficiale di Roma dove, oltre agli esami RAD, si svolgono anche gli esami Vocational

Grazie Catia

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Luca Panzarella ha lanciato la piattaforma online www.concorsiletterari.net nel lontano 2005, sito che oggi raccoglie ogni anno circa 600 concorsi letterari di tutta Italia, totalizzando più di due milioni di pagine viste all’anno.

È la piattaforma più considerata e più affidabile e da qualche anno ha lanciato anche una sezione di corsi online di scrittura e un blog per aspiranti scrittori.

Grazie Luca Panzarella

Da parte nostra rinnoviamo i nostri ringraziamenti a tutti i partecipanti ed ai componenti della Giuria; un particolare saluto di benvenuto ai concorrenti della Sezione Danza introdotta per la prima volta nell’ambito di un Concorso Letterario.

A presto

La Cultura non si arrende al Covid19

La Cultura non si arrende al Covid19

 

La Cultura non si arrende al Covid19

Riceviamo dalla Dott.ssa Maria Grazia Giordano (Ph 333 2611370), Portavoce ed Addetto Stampa del Commissario Straordinario del Governo, Silvia Costa, il seguente comunicato stampa che volentieri diffondiamo

RIPARTE IL PROGETTO S. STEFANO VENTOTENE.

Il Commissario Silvia Costa indice per il 4 giugno la riunione del Tavolo Istituzionale Permanente

Apriranno i lavori il Sottosegretario Fraccaro ed i Ministri Franceschini e Provenzano

Il 4 giugno prossimo alle ore 10,00 si riunisce, in via telematica, il Tavolo Istituzionale Permanente del Contratto Istituzionale di Sviluppo S. Stefano -Ventotene, presieduto dal Commissario straordinario del Governo Silvia Costa, nominata con DPR del 28.01.2020, con il compito di assicurare il necessario coordinamento, anche operativo, tra le Amministrazioni statali istituzionalmente coinvolte e dare un significativo impulso agli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano-Ventotene, dove sono stati imprigionati nelle diverse fasi della storia anche dissidenti politici.

L’isola di S. Stefano, ricadente nel Comune di Ventotene, ospita l’ex Carcere che nel 1987 viene dichiarato “Bene di particolare interesse storico artistico” dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e nel 2008 l’isola diventa “Monumento nazionale” con un Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un progetto di elevato valore simbolico, storico, culturale che fu lanciato nel 2016 con un grande evento dal Governo Renzi insieme al Ministro Dario Franceschini con il Presidente francese, Francois Hollande e la Cancelliera tedesca Angela Merkel e per il quale sono stati stanziati 70 milioni di euro. Risorse assegnate al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito del “Piano cultura e turismo” finanziato con i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).

La Cultura non si arrende al Covid19

Per avviare concretamente le procedure, il 3 agosto 2017 è stato sottoscritto un Contratto Istituzionale di Sviluppo – CIS, un atto di impegno tra tutte le Amministrazioni interessate con il quale sono state individuate le responsabilità, i tempi e gli iter di realizzazione delle attività ed, inoltre, le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie.

A tal fine è stato istituito un Tavolo Istituzionale Permanente che ora sarà presieduto da Silvia Costa e costituito dai Referenti Unici delle Amministrazioni firmatarie.

In questi tre anni, nei quali si sono succeduti tre Governi, il Tavolo si è riunito tre volte con i Sottosegretari

  1. Elena Boschi e Giancarlo Giorgetti: l’11 dicembre 2017 per avviare i lavori e condividere i primi passaggi previsti per l’esecuzione del Cronoprogramma, il 21 febbraio 2018 per un aggiornamento sulle attività e per svolgere le audizioni degli Enti e delle Associazioni interessate alla realizzazione del progetto, infine il 6 giugno 2019 per un aggiornamento delle attività e la presentazione di uno studio di prefattibilità elaborato dal Soggetto Unico Attuatore INVITALIA.

“Sono molto onorata e consapevole, soprattutto in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, della rilevanza e della complessità dell’incarico affidatomi dal Governo – afferma il Commissario Silvia Costache intendo assolvere cercando di recuperare gli anni trascorsi con lo spirito di massima collegialità ed attivandomi perchè vengano salvaguardate, oltre la data del dicembre 2021, le risorse economiche stanziate, dando finalmente il via ai lavori di messa in sicurezza del carcere.

In questo importante lavoro, mi affiancherà il dott. Giampiero Marchesi, come Responsabile Unico del Contratto, un dirigente che vanta una grande esperienza e competenza nel recupero di siti culturali.

A tal fine, – continua il Commissario – conto altresì sull’attiva collaborazione ed il contributo di tutte le Amministrazioni presenti al Tavolo, in primis il Comune di Ventotene e la Regione Lazio per condividere il Piano Operativo ed il Cronoprogramma che presenteremo il 4 giugno prossimo.

A tal proposito voglio esprimere la mia soddisfazione per l’accordo raggiunto tra Mibact ed Invitalia che consente di entrare nel vivo del Progetto”.

 All’indomani stesso della nomina, i primi di febbraio, il Commissario si è recata a Ventotene per un sopralluogo con il Sindaco e vi ritornerà la prossima settimana per altri incontri istituzionali.

Nei mesi scorsi, nonostante l’epidemania del Covid 19, Silvia Costa ha avuto riunioni di lavoro istruttorie ed ha svolto audizioni con le Associazioni più rilevanti, impegnate da anni in attività e progetti per S. Stefano e Ventotene.

“Mi sono convinta – prosegue il Commissario – anche alla luce di questi incontri, che le iniziative per S. Stefano-Ventotene devono tradursi in un progetto integrato fra le due isole, ma aperto ad una vocazione euromediterranea, focalizzata sulle specificità storico-culturali e naturalistico-ambientali.

A questo proposito, sono molto felice che il Sindaco di Ventotene abbia assunto l’iniziativa, con me condivisa, di presentare richiesta perchè il Comune di Ventotene ottenga l’European Heritage Label, il prestigioso marchio europeo del patrimonio culturale come luogo simbolico della creazione dell’Europa attuale”.

La Cultura non si arrende al Covid19

 Le Amministrazioni del Tavolo istituzionale sono rappresentate dai Referenti Unici: il Sindaco di Ventotene dott. Gerardo Santomauro, nella doppia veste di Sindaco del Comune e di Presidente della Riserva naturale statale e dell’Area marina protetta “Isole di Ventotene e Santo Stefano” e l’Assessore dott. Francesco Carta con delega per la Riqualificazione di S. Stefano, il dott. Antonio Maturani per il MATTM, il dott. Luigi Scaroina per il Segretariato Generale del MiBACT, il dott. Luigi Pisciotta per l’Agenzia del Demanio, l’arch. Manuela Manetti Direttore della Direzione regionale territorio per la Regione Lazio e l’avv. Giovanni Portaluri Responsabile Area investimenti pubblici per INVITALIA.

Sono stati invitati alla riunione del 4 giugno: l’Arch. Dora Di Francesco, nella sua veste di Autorità di ge- stione del PO cultura e turismo-Fsc 2014 2020 e la Soprintendente Paola Refice per la Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti.

All’inizio dei lavori porteranno il loro saluto:

il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini e il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano.

Grazie

Foto da Web ad uso divulgativo non commerciale

 

Mascherine protettive Covid 19

Mascherine protettive Covid 19

 

Mascherine protettive Covid 19

Il nostro giornale si attivò per reperire aziende italiane in grado di fornire il TNT (tessuto non tessuto) certificato per la produzione di mascherine; la cooperativa Filo&Fibra aveva deciso di convertire la filiera produttiva di tessuti naturali – lana, cotone.. – dedicandola alla realizzazione delle mascherine.

Con nostro precedente articolo del 22 marzo lanciammo la richiesta per la ricerca di produttori italiani di TNT:

https://www.lamacinamagazine.it/covid19-come-lo-affronta-filofibra/

Sono state superate le intuibili difficoltà burocratiche e di approvvigionamento del TNT e sabato 11 aprile è iniziata la produzione e, conseguentemente, la vendita.

E’ meritoria l’iniziativa di Filo&Fibra che ha destinato, a titolo gratuito, il primo stock prodotto alle Istituzioni, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Farmacie, alle Parrocchie e alle realtà commerciali del territorio.

Ora Filo&Fibra può soddisfare le richieste provenienti da ogni altra fonte.

Riteniamo opportuno premiare il certosino lavoro di tutta la cooperativa Filo&Fibra e ci auguriamo che i loro sforzi siano altrettanto premiati.

Via Roma 4
53040 San Casciano dei Bagni
338 392 8396

Grazie

Mascherine protettive Covid 19

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SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

 

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

Nel nostro primo incontro ci eravamo lasciati con questo commento ” …quando un breve incontro si trasforma in un interessante ed approfondito scambio artistico e culturale.

Diplomato al Liceo Artistico, Laureato in Architettura, Docente, Scrittore, Disegnatore, Ricercatore in ambito storico e iconografico.

Questa essenziale scheda di presentazione non rende giustizia alla duttile mente di Saverio con cui abbiamo commentato il suo libro “NAPOLEONE La sfida d’Italia

E’ un racconto storico iconografico a fumetti, peraltro di eccellente qualità artistica, della campagna d’Italia del 1796

L’autore ha ripercorso minuziosamente il lungo cammino da Parigi a Milano che portò alla gloria il giovane Napoleone.

L’ardita scelta di rappresentare attraverso il fumetto questo significativo episodio dell’intero impero napoleonico rende il libro fruibile ed accattivante non solo ai ragazzi ma anche agli adulti.

Torneremo a breve con una intervista più approfondita con l’autore.”

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

Ed ecco ora quanto scaturito dall’incontro del giornalista Andrea Lepone con Saverio Di Tullio:

Buongiorno Saverio e grazie per la tua disponibilità. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?

“Come un appassionato di storia che prova a raccontare con parole e immagini l’impatto emotivo di eventi storici sulla popolazione civile.”

 Raccontaci com’è nata la tua passione per il mondo della fumettistica.

“Confesso che sono un po’ allergico al termine fumetto e ancor di più a “comic book”, come dicono gli americani; preferisco “racconto grafico”. Nel ’98 ho avuto l’onore di presentare la versione in inglese e francese della mia opera 1943: la via per Ortona al War Museum di Ottawa; la battaglia di Ortona è costata la vita a 1400 soldati canadesi, 800 tedeschi e 1300 civili, e sentirmi dire che avevo fatto un bel “comic book”, mi faceva cadere le braccia. Comunque, la passione per il fumetto è iniziata presto; ho fatto le elementari in un paesino d’Abruzzo dove il calzolaio vendeva giornali e uno splendido Pecos Bill, annate 54-56, che ancora oggi cerco disperatamente nei mercatini. Come disegnatore invece, ho “illustrato” quaderni e libri alle medie con grande entusiasmo dei compagni.”

 Tu sei un architetto ed un ricercatore in campo storico e iconografico, cosa si prova nel dividersi tra il disegno tecnico, proprio del mondo dell’architettura, e quello grafico, proprio del mondo dei fumetti?

“Prima di Architettura ho frequentato il liceo artistico dove si lavorava molto con la geometria descrittiva, con grandi elaborati di prospettiva, di teoria delle ombre, oltre a ornato e figura disegnata, modellata, pittura e anatomia artistica; un po’ come una bottega rinascimentale che formava grandi pittori e scultori che all’occasione erano anche grandi architetti. Alla professione di architetto poi ho affiancato quella di insegnante,  non disdegnavo qualche uscita in mostre di pittura e ritratti ad olio. Ma poi ho vissuto con un senso di frustrazione il confronto con un’arte che si allontanava sempre più dalle mie espressioni figurative, per cui ho colto l’occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della battaglia di Ortona per provare un racconto a fumetti. Premetto che una seria esperienza l’avevo fatta già nel periodo universitario disegnando un paio di numeri di Zorro per un editore, di cui adesso mi sfugge il nome. Allora disegnavo di notte e frequentavo l’università; poi l’editore pretese, offrendomi anche un buon contratto, di lavorare in un laboratorio lontano con altri disegnatori per uniformare la grafica e decisi di abbandonare per il mio obiettivo primario della laurea in  architettura.”

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

 In cosa consiste lo studio iconografico?

“Nell’esperienza fumettistica che ti ho raccontato, io facevo solo il disegnatore di una sceneggiatura fatta da uno scrittore; ma poi da insegnante ho fatto un’altra esperienza. Con le classi ho partecipato a diversi concorsi che prevedevano la realizzazione di bozzetti con logo e motto per campagne contro doping e tabagismo, e ti dirò che ne abbiamo vinti un paio a livello nazionale, e così mi sono appassionato al valore della parola in relazione all’immagine. Non voglio addentrarmi in disquisizioni linguistiche, lascio il campo agli strutturalisti come il grande e indimenticabile Umberto Eco, ma provo a spiegarti il senso della mia ricerca. Nel fumetto classico tradizionale la parola e l’immagine corrono in parallelo in funzione descrittiva e narrativa; io provo ad aggiungere una funzione espressiva che è tipica del linguaggio poetico nella sua forza evocativa che fa riferimento all’humus culturale ed emotivo del lettore. Gestualità ed espressione fanno parte dei contenuti culturali simbolici dell’immagine che io definisco iconografici.”

 L’Italia è stata una fucina di grandi talenti in ambito fumettistico, ci sono artisti nostrani che apprezzi in modo particolare?

“Non faccio nomi, comunque ho ammirato artisti italiani della mia generazione che hanno fatto grandi cose; molti hanno lavorato per Tex ed altri hanno contribuito alla bella collana di “Storia d’Italia a fumetti” di Enzo Biagi.”

Quali sono i tuoi personaggi preferiti?

“Raramente seguo collane con personaggi, ma preferisco leggere racconti di storie vere e coglierne la capacità espressiva e di sintesi.”

Parliamo di uno dei tuoi libri, “1870: la presa di Roma a fumetti” quanto è stato difficile rileggere uno spaccato tanto importante della nostra storia in chiave fumettistica?

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noiSAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

“In realtà è solo un fascicolo di 16 tavole ma del quale sono particolarmente orgoglioso; sia per la ricostruzione storica ricavata da libri illustrati del periodo, sia per la sintesi narrativa, e sia per la richiesta di ristampa per questo 150° anniversario della breccia di Porta Pia che mi è pervenuta direttamente dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa. L’energia narrativa, in questo caso, l’ho presa dall’emozionante diario di Edmondo De Amicis che ha vissuto l’evento in diretta come corrispondente di una rivista militare.”

Cosa ti ha spinto a creare l’opera “Napoleone – La sfida d’Italia”?

“Dopo la pubblicazione del libro sulla battaglia di Ortona, ho pensato di raccontare un altro episodio drammatico accaduto sui nostri territori: l’invasione dei francesi del 1799 che si è trasformata in una vera guerra civile tra sanfedisti filoborbonici e patrioti rivoluzionari filofrancesi. Ho iniziato con la prima campagna di Napoleone in Italia del 1796 che doveva essere un breve capitolo, ma poi l’incontro con gli appassionati di storia locale che hanno speso la vita a ricostruire nei dettagli i momenti delle battaglie, mi ha contagiato ed è diventato un’opera di 565 quadri sviluppata in cinque anni di duro lavoro in studio e spericolate campagne fotografiche.”

Ci puoi descrivere il percorso emotivo e storico che hai seguito nel realizzare le tue opere?

“Dipende dal periodo storico trattato. Adesso sto lavorando sugli episodi più significativi accaduti a cavallo della “Linea Gustav”, da Roma all’Adriatico, per cui, oltre alla documentazione storica e fotografica, inseguo anche testimoni sopravvissuti o eredi che ne conservano la memoria. Poi comincia il lavoro in studio ricostruendo il puzzle e i contenuti per la narrazione.”

Leggendo le tue pubblicazioni “1870: la presa di Roma a fumetti” ed anche “Napoleone – La sfida d’Italia” appare evidente una minuziosa conoscenza dei luoghi che raffiguri; desumo quindi che tu abbia visitato le varie località. Cosa puoi dire?

“Le prime immagini e le prime emozioni emergono proprio sul teatro degli eventi. Per Napoleone voglio raccontare un particolare: nelle mie ricerche ho acquisito una raccolta di stampe dell’architetto pittore Giuseppe Bagetti che su incarico dello stesso Napoleone, poco tempo dopo ha realizzato delle ricostruzioni ad acquerello delle battaglie recandosi sui luoghi. Ritrovare sul territorio i suoi punti di vista è stata una grande emozione.”

SAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noiSAVERIO DI TULLIO…la Storia siamo noi

“Napoleone – La sfida d’Italia” è già stato pubblicato da una importante casa editrice internazionale ed è tradotto in francese; è certamente un significativo riconoscimento. Non ritieni sia opportuno che un’opera come questa possa essere ulteriormente apprezzata da un vasto pubblico anche nella considerazione che possa essere un valido strumento d’insegnamento scolastico?

“Ho sempre creduto in una didattica coinvolgente ed è certo che la conoscenza acquisita con emozione si stampa nella memoria in modo profondo. Per anni ho accompagnato gli studenti del “Canadian College Italy” di Lanciano con il loro professore di storia sui luoghi della battaglia di Ortona; e poi li ho ritrovati l’11 novembre, giorno in cui commemorano i loro caduti in guerra, impegnati in prima persona e con attenta partecipazione alle celebrazioni che si svolgono al “Moro River Canadian War Cemetery” di Ortona. Credo che la conoscenza della storia sia fondamentale per sentirsi partecipi dell’umanità, aldilà del tempo e dello spazio, maturando un convinto sentimento di pace ed una piccola illusione di immortalità.”

Saverio, come vuoi concludere quest’intervista? Quale messaggio vuoi trasmettere ai nostri lettori?

“In un momento così tragico come quello che stiamo vivendo, posso solo dire grazie all’angolino confortevole delle mie  passioni, recuperate  dopo un silenzio di trent’anni, per cui il mio invito è a ricercare nella memoria le emozioni dell’adolescenza, che sono il germoglio della nostra indole, necessariamente trascurate da adulti, e riattivarle per ritrovare nella solitudine, la compagnia di se stessi.”

 Grazie Saverio, è stato un incontro culturalmente arricchente ma, ahimè, troppo breve.

A presto

 

 

La notte degli angeli: il nuovo romanzo di Andrea Lepone

La notte degli angeli: il nuovo romanzo di Andrea Lepone

La notte degli angeli: il nuovo romanzo di Andrea Lepone

Andrea Lepone, giornalista e scrittore, già autore delle sillogi poetiche “Poesie di una mente silenziosa” (Kimerik Editore) e “Riflessioni in chiaroscuro” (La Macina Onlus Editore), ha recentemente pubblicato il suo primo romanzo intitolato “La notte degli angeli” ed edito da Aracne.

Il libro è un thriller con contaminazioni noir, dalla trama lineare quanto frammentata, per nulla sprovvista di sorprese, che racconta le vicende di tre uomini impegnati nel riscattare la propria esistenza, ognuno attraverso un proprio percorso interiore.

Al centro della narrazione, condita da stimolanti dialoghi che tengono sempre viva la curiosità del lettore, vi è proprio la catarsi, la presa di coscienza dei tre protagonisti che dovranno fronteggiare i propri fantasmi interiori e le incertezze, i dubbi, le paure che l’oscurità porta costantemente con sé.

L’intera storia, infatti, si sviluppa nell’arco di una sola notte, fatta eccezione per i primissimi capitoli i quali fungono da breve prologo introduttivo.

Altro fulcro della narrazione è il continuo cambio di prospettiva fra i tre protagonisti i quali raccontano le rispettive traversie, sempre in prima persona, dando voce ad emozioni e sentimenti ora sopiti ora destati e senza tralasciare riflessioni e meditazioni sulle tematiche più disparate.

Sono proprio queste ultime a tratteggiare con decisione i diversi personaggi che animano il romanzo La notte degli angeli, non ultimi quelli secondari, che ricoprono tuttavia ruoli fondamentali e spesso inaspettati.

La notte degli angeli: il nuovo romanzo di Andrea Lepone

Apprezzabili gli elementi derivanti dalle classiche storie poliziesche così come le velate citazioni e i riferimenti a canzoni, libri, film e serie televisive che – di fatto – hanno influenzato notevolmente lo stile letterario di Andrea Lepone giovane autore romano.

All’interno del libro trova ampio risalto la tematica della redenzione, talvolta affrontata con toni quasi biblici, per non dire epici.

Sullo sfondo vi è inoltre una sublime quanto dirompente storia d’amore, tenue filo conduttore che lega indissolubilmente il destino dei tre protagonisti.

Il romanzo, formato da venti capitoli appare come un’istantanea letteraria, una corsa forsennata e appassionante capace di catturare il lettore dalla prima all’ultima parola.

Ad impreziosirlo vi sono poi le numerose analisi introspettive che donano alla narrazione un decisivo ed encomiabile salto di qualità e rendono ancora più coinvolgente la storia nella sua interezza.

Il significato ultimo di questa nuova opera di Andrea Lepone risiede dunque nella presa di coscienza delle più profonde azioni umane, nella consapevolezza del proprio destino; come i personaggi raccontati dallo scrittore romano anche noi potremmo, un giorno, riscrivere le regole del gioco, delineando finalmente la nostra quotidianità senza alcun condizionamento.

Perché in fondo, questo, potrebbe essere il più autentico concetto di libertà.