Concorso Letterario Internazionale “L’Arte della parola – Premio Paolo Zilli”

L’Arte della parola

Torna il Concorso Letterario Internazionale “L’Arte della parola – Premio Paolo Zilli”, giunto alla sua terza Edizione. Anche quest’anno, la manifestazione è organizzata e promossa da La Macina Onlus Editore, nonché sponsorizzata dal “Barnum Seminteatro”, dal “Barnum Gianicolense” e dal giornale La Macina Magazine.

Per aderire alle richieste che ci sono pervenute, da questa Edizione il Concorso si arricchisce di 2 nuove Sezioni: corto teatrale e testo giornalistico; ci sono quindi 4 Sezioni:

Sezione A, poesia edita o inedita di massimo 30 versi;

Sezione B, racconto edito o inedito di massimo 25.000 battute;

Sezione C, testo di un corto teatrale edito o inedito di minimo 10 cartelle editoriali e massimo 15 (una cartella corrisponde ad una pagina di 1800 battute, spazi inclusi);

Sezione D, testo giornalistico a tema “L’arte della parola nel mondo della comunicazione” di massimo 5.500 battute (spazi inclusi).

L'Arte della parola

 

Gli autori che intendono partecipare al Concorso “L’Arte della parola” potranno inviare le proprie opere direttamente all’indirizzo email de La Macina Onlus Editore, che riportiamo qui di seguito: lamacinaonlus@gmail.com

E’ prevista una quota di iscrizione di euro 12,00 per aderire ad una singola Sezione con un’opera. Per ogni opera aggiuntiva alla prima, presentata in una Sezione differente, vi è un supplemento di euro 5,00.

La cerimonia di premiazione del Concorso “L’Arte della parola” si terrà venerdì 10 maggio 2019 presso il Teatro “Barnum Gianicolense” in Via Vittorio Spinazzola 44, a Roma. Se dovesse sopraggiungere l’impossibilità di organizzare l’evento nella suddetta location l’Associazione ne darà tempestiva notizia indicando una sede alternativa.

Saranno premiati i primi tre autori classificati di ciascuna Sezione. L’Associazione si riserva inoltre la facoltà di conferire ulteriori segnalazioni e menzioni di merito. Tutti gli iscritti al Concorso riceveranno un attestato di partecipazione.

Vi aspettiamo, grazie.

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

L’universo “Arte”, che si manifesta in una molteplicità di espressioni quali ad esempio il canto, la scrittura, il teatro, la danza, viene arricchita anche dall’espressione artistica della pittura.

Anch’essa, la pittura, è un mezzo di comunicazione dell’anima dell’artista che riesce a stabilire un dialogo intimo e diretto con il pubblico.

E’ questo il gran merito della pittrice Silvia Struglia che venerdi 4 gennaio ha presentato alcune sue opere durante la cerimonia di inaugurazione che si è tenuta a Roma nella splendida e surreale cornice di Via Margutta nella Galleria Area Contesa Arte.

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Abbiamo assistito ad un vernissage che ha catturato i visitatori ammirati dalla duttile capacità cromatica che l’artista Silvia Struglia ha impresso nelle tele; pennellate nitide e precise.

Silvia propone soluzioni pittoriche inedite, del tutto personali e che, come lei afferma,

“La mia ricerca è improntata sulla sintesi di ciò che osservo.

Nasce dall’esigenza di decodificare la realtà attraverso gesti rapidi, macchie, segni, linee che hanno ruoli, gerarchie, identità.

Di semplificarla, in un certo senso, ma in maniera impulsiva, in un flusso diretto dagli occhi alle mani”.

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Le sue esperienze internazionali, culturali ed artistiche, imprimono alla sua arte pittorica una nuova dimensione che le fa scoprire e perseguire una nuova libertà espressiva.

Tratti decisi, contrasti vivi, perfetto equilibrio delle forme nel piano e nello spazio che emozionano gli occhi ed i sensi del visitatore.

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Silvia Struglia e l’Arte della pittura

Silvia Struglia, giovane artista che ha già esposto in molte gallerie ottenendo lusinghieri e, cosa più importante, sinceri complimenti sia dal numeroso pubblico che dai vari critici d’arte, ha confermato ancora una volta la sua maturità artistica e la indubbia e rara capacità di trasmettere profonde sensazioni stabilendo un intimo colloquio con il pubblico.

Segnaliamo i riferimenti di Silvia Struglia dove sono reperibili dettagliate informazioni:

www.silviastruglia.com

pagina facebook: ST /ART

profilo instagram : silvia.struglia

silvia.struglia@gmail.com

phone 380/7898415

Photo Credit: Flavio Lenoci ; N.&N.

Photo Gallery:

Complimenti Silvia Struglia per la perfetta riuscita della cerimonia e grazie per il tempo che ci hai dedicato.

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Noi ci saremo.

Anche quest’anno, come ormai è consolidata tradizione, l’Accademia delle Arti sarà presente all’edizione 2019 di Danzainfiera che si terrà dal 21 al 24 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze; saremo allo Stand Q 16 – Padiglione Spadolini – Piano Attico.

Vieni allo Stand, ci conosceremo meglio ed avrai ogni informazione e suggerimento per accedere nella nostra Accademia delle Arti.

Troverai professionisti di indubbio valore, attenti e disponibili verso gli allievi e con il giusto rigore che è parte integrante dello studio professionale della Danza.

Conosciamoci meglio:

Catia Di Gaetano

L'Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

 

Direttrice Artistica dell’Accademia delle Arti

Gabriele Cupelli

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Maestro e Coreografo dell’English National Ballet, del Teatro S. Carlo di Napoli con prestigiose esperienze presso la Compagnia Nazionale Italiana Danza e Accademia Nazionale di Danza; sarà il docente per la danza classica.

Yari Molinari

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Maestro di Danza Contemporanea, costumista, cofondatore della Compagnia “I Cimbali” per la quale si esprime nel ruolo di cantante, danzatore e coreografo, insegnante di tecnica contemporanea; sarà il docente per la danza contemporanea.

Rosario Marotta

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Maestro di Danza Moderna, ha calcato – tra gli altri –  i palcoscenici del Teatro dell’Opera di Roma e del Balletto di Toscana a Firenze, prescelto per numerose tournèe in Belgio, Olanda, Germania e negli Emirati Arabi; sarà il docente per la danza moderna.

Beh, una qualificata e rassicurante presenza di qualità professionale.

Recentemente la Direttrice Artistica Catia di Gaetano rispondendo alla nostra domanda : Direttrice, quale è il clima che “si respira” in Accademia delle Arti?

Ci ha così risposto: “E’ quello tipico del Campus anglosassone dove regna un perfetto equilibrio tra attento studio ed esecuzione della danza, la storia della danza, lo studio dei movimenti scenici, l’utilizzo della lingua inglese e francese ed il tutto non disgiunto da momenti di allegria e goliardia

D’altronde una realtà di eccellenza coreutica quale è l’Accademia delle Arti ha fondato il suo programma artistico offrendo ai suoi allievi una struttura “pensata” per loro ed un Corpo Docenti ricco di esperienze anche internazionali.

Ed anche un più ampio respiro internazionale avvolge l’Accademia delle Arti che, non dimentichiamo, è membro CID   (Conseil International De La Danse), che ha sede a Parigi sotto l’egida dell’UNESCO.

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Vi invitiamo quindi a partecipare alle nostre Audizioni che si svolgeranno al Padiglione Spadolini Piano Attico:

sabato 23 febbraio ore 18,30 Aula 2

domenica 24 febbraio ore 10,45 Aula 3

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Le Audizioni saranno suddivise in 2 parti; la prima dedicata alla tecnica classica (sbarra/centro) la seconda dedicata a lezioni di danza contemporanea e moderna volte a selezionare allievi (ragazzi e ragazze a partire dai 15 anni di età) per i corsi di formazione professionale Junior (15/17 anni) e Senior (oltre i 18 anni) per l’Anno Accademico 2019/2020

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Per prenotare le Audizioni del 23 e 24 febbraio puoi accedere direttamente seguendo questo link:

http://www.danzainfiera.it/tec.-classica-contemporanea-accademia-delle-arti.html

Per avere informazioni sull’Accademia delle Arti collegati a questo link:

https://www.accademiadelleartiroma.it/

Viale Isacco Newton, 9 00151 – Roma
Tel (+39) 06.65.71.702
Email: segreteriaaccademia@tiscali.it

L’Accademia delle Arti a Danzainfiera 2019

Ti aspettiamo per vivere insieme il fascino della Danza.

 

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Un tradizionale modo di dire tipicamente romano è il seguente “usa ottimi ingredienti  ed il pranzo sarà eccellente”.

Ed è proprio questo l’approccio che gli organizzatori dell’evento

 Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

 hanno voluto imprimere alla performance che si terrà Venerdì 14 dicembre 2018 alle ore 18:00 alla Torre Ventimiglia di Montelepre (PA).

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Tutti gli artisti sono eccellenti e sarà uno spettacolo durante il quale attori e musicisti monteleprini reciteranno e musicheranno stralci di alcuni racconti di Andrea Giostra tratti dalle “Novelle brevi di Sicilia”“Mastr’Antria e altri racconti” e la “La banda”.

Queste ultime due opere sono ancora inedite e siamo onorati che Andrea Giostra abbia fornito questa anticipazione.

I protagonisti saranno gli attori Mario Gaglio e Giusi Biondo dell’Associazione culturale-turistico-sportiva A.T.M.A (Associazione Teatro Musica Arte) di Montelepre, costituita nel 2001 da giovani artisti per promuovere il teatro e le tradizioni popolari della cittadina siciliana e che saranno accompagnati da un gruppo di musicisti dall’Associazione Amadeus della stessa comunità che da oltre quarant’anni ha riportato la tradizione della storica e prestigiosa banda musicale del paese.

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

L’evento nasce da una illuminata idea del Sindaco Maria Rita Crisci e dell’Assessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo Salvatore Purpura per omaggiare pubblicamente la banda musicale di Montelepre, il suo maestro novantenne Michele Raineri e, nel contempo, per promuovere un evento all’insegna delle antiche tradizioni culturali cittadine dei cunti e dei musicanti.

Grande merito attribuiamo ai promotori istituzionali per la volontà, che non deve mai venir meno, di esaltare l’antica e ben radicata cultura della terra di Sicilia di cui Andrea Giostra ne è valido testimone con le sue novelle ed i suoi scritti su cui poggia l’evento.

 Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Sarà certamente un incontro apprezzato, ricordato e con ingresso libero.

Cunti e musicanti | La banda di Montelepre e altre storie di vita siciliana

Comune Montelepre

http://www.montelepre.gov.it

 Pro Loco Montelepre

http://www.prolocomontelepre.com

 Associazione ATNA

http://www.atmamontelepre.info

 Associazione Amadeus – Banda di Montelepre

http://www.amadeusassociazione.it

 Andrea Giostra

https://andreagiostrafilm.blogspot.it

https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/ 

Ph. Salvatore Purpura

UFFICIO STAMPA M&S:

Joey Borruso

+39 346 6757826

joeyborruso80@gmail.com

 

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Intervistare è una vera e propria arte che non significa raccogliere supinamente le risposte del personaggio ma pensare le domande giuste per far emergere tutte le sfaccettature che caratterizzano l’animo dell’intervistato.

Tutti noi conosciamo le qualità professionali di Patrizia Caldonazzo e che saranno evidenziate nel corso del dialogo ma, forse, non tutti avvertono la sua profonda sensibilità rivolta ai temi culturali e sociali; non è un caso che Patrizia voglia stigmatizzare – mediante la realizzazione di un “corto” la cui stesura è da lei curata – il dilagante e complesso fenomeno del “bullismo” che crea ferite non solo fisiche ma soprattutto psicologiche dalle quali è molto più complesso guarire.

Seguiamo ora l’interessante colloquio- intervista condotta da Andrea Giostra.

 Ciao Patrizia, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Se volessi presentarti quale artista della settima arte, cosa diresti di te ai nostri lettori?

Mi definirei una donna carismatica, ironica, attenta al dettaglio, esteta, amante di tutto ciò che mi trasmette emozione, da un quadro ad una fotografia, ad una musica, ad un film e anche ad un volto.

Si perché chi sceglie la mia strada di regista deve saper non solo ascoltare le proprie emozioni personali ma essere un ottimo spettatore per poi ritrasmettere al pubblico ciò che ha percepito a livello emotivo, sensoriale.

Ho affiancato registi come Dino Risi, ho avuto la responsabilità dell’ufficio stampa per la soap-opera “Un posto al sole” (Raitre) e la gestione organizzativo-redazionale di vari programmi televisivi.

Dopo aver seguito il casting della trasmissione “Sottovoce” di Gigi Marzullo, oggi sono parte integrante della redazione di RaiUno Cultura e, da dodici anni, seguo “Mille e un Libro – Scrittori in tv” sempre con il celebre giornalista e conduttore televisivo italiano.

Eccessiva in tutto, non conosco mezze misure, ossessionata dall’immagine e dalle diete, pronta a mettere al servizio di Undici Edizioni la mia esperienza con l’intricato – e pericoloso – universo dell’ “apparire” con il mio primo libro “Le ho provate tutte” (libro tragicomico che parla di diete) che uscirà a marzo in concomitanza con la giornata mondiale sui problemi alimentari.

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Come definiresti il tuo stile artistico? C’è qualche regista al quale ti ispiri?

Purtroppo dovendo seguire degli schemi molto specifici all’interno della mia azienda (la Rai) non posso mai esprimermi come vorrei realmente, ma ciò non toglie che io non abbia dei miti cinematografici, dei modelli ai quali ispirarmi.

Io direi Bernardo Bertolucci e Luca Guadagnino tra gli italiani mentre, tra i registi stranieri, amo molto Woody Allen; i suoi dialoghi improvvisati mi divertono molto e poi Martin Zandvliet che ha diretto uno dei film più belli che abbia mai visto, “Land of mine”, una trama drammatica di guerra del 2015.

Chi sono secondo te i più bravi registi nel panorama internazionale? E con chi di loro vorresti lavorare e perché?

Bertolucci e il suo allievo Luca Guadagnino, due italiani che hanno sbarcato il lunario. Perché amo una cinematografia lenta, non di azione, amo la poesia che riescono a trasmettere attraverso le loro storie. Per me tre cose sono importantissime in un film, la fotografia, la scelta oculata degli attori, e le musiche. A mio avviso non è necessario spendere cifre esorbitanti per fare un capolavoro cinematografico.

Quanto è importante nel cinema lo studio e la disciplina? Perché secondo te, un giovane che volesse lavorare nel mondo del cinema o della televisione deve studiare, perfezionarsi e fare esperienza?

Personalmente ritengo che si impari molto di più sul set facendo pratica, che stando sui libri. Certo la teoria serve per perfezionare certe tecniche di ripresa, ma la pratica senza dubbio è la miglior scuola.

Chi sono stati i tuoi maestri?

Tanti, troppi, ma il più grande e il più importante il regista Dino Risi che mi ha fatto anche un po’ da padre. E poi aggiungerei anche Massimo Troisi. Per la televisione, dire il giornalista napoletano Pascal Vicedomini, al quale devo molto, e con lui ho fatto le mie esperienze più belle a livello lavorativo.

Alcuni programmi televisivi fanno passare l’idea che per diventare artisti o attori, basta solo avere fortuna ed essere lanciati dalla “notorietà social o televisiva”. Tu che ne pensi di questo fenomeno?

Per quanto mi riguarda, in Italia, c’è poca meritocrazia a livello televisivo, anche perché lavorare in televisione è diventato più difficile, mentre al cinema, ci sono attori e registi giovani molto bravi.

Comunicare in modo visivo e tramite la musica significa superare le rigide classificazioni basate sul linguaggio verbale da cui la gente non riesca a staccarsi. Le parole hanno un significato molto soggettivo e altrettanto limitato, e circoscrivono subito l’effetto denotativo che può avere un’opera d’arte a livello emotivo e subconscio. Il cinema è fortemente legato a quel tipo di espressione, perché di solito i contenuti più importanti di un film sono ancora affidati al veicolo delle parole. Poi c’è un’emozione che li sostiene, ci sono gli attori che generano sensazioni, e via dicendo. Ma sostanzialmente è comunicazione verbale.» (Conversazione con Stanley Kubrick su 2001 di Maurice Rapf, 1969). Cosa pensi di queste parole di Kubrick? Qual è la tua posizione in merito alla tipologia di linguaggio che dovrebbe essere usato nel cinema, ma anche nella TV, per essere più incisivi con lo spettatore?

Quest’anno, se non sbaglio, cade il 50esimo anniversario del film “2001 Odissea nello spazio”. Credo che Kubrick sapesse utilizzare, meglio di qualsiasi altro autore e regista, la musica operistica, mettendola a servizio del grande schermo, quasi riscrivendola, connotando il suo linguaggio visivo ed il suo stile con estrema eleganza e padronanza. Quel film capolavoro ne è, appunto, una testimonianza calzante. Kubrick è da considerarsi un maestro celeberrimo anche per la brillante confluenza di generi con cui si è confrontato nella sua carriera, realizzando ogni film diverso dall’altro.

Oggi nel cinema dovrebbe essere utilizzato, a mio avviso, un linguaggio diretto e che non trascuri i dettami principali della settima arte: far pensare e riflettere a fondo, emozionare, stupire, sognare. Il cinema non dovrebbe perdere la dilatazione del racconto, i tempi lenti e minuziosi, continuando a differenziarsi dal linguaggio televisivo. Credo che la TV, avendo una diffusione più ampia, dovrebbe riacquistare la capacità educativa che aveva un tempo.

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Qual è il ruolo della critica cinematografica oggi? Quale dovrebbe essere a tuo parere il suo vero compito per promuovere la cultura del cinema?

Innanzitutto la critica cinematografica deve esprimersi con estrema sincerità e non essere mai troppo di parte e mai troppo buonista. Lo dice la parola stessa “critica”, nel bene o nel male, deve saper indirizzare e guidare lo spettatore con estrema obiettività, alla scelta di un film, cosa non facile, anche perché è inevitabile non mettere il proprio gusto personale in ciò che si è visto. Ma il critico deve conoscere molto bene tutti gli aspetti della cinematografia, dalla fotografia, dalla regia, dalla recitazione, alla sceneggiatura e avere un quadro molto completo del tutto.

 

Ci parli dei tuoi ultimi lavori e dei lavori in corso di realizzazione?

Io sono regista Rai, ma non sono mai stata sotto i riflettori, giro servizi, intervisto scrittori, lavorando nello specifico in un programma su Raiuno che si occupa di libri. Ma niente di più. Sto finendo la stesura di un corto sul bullismo. In primavera dovremmo cominciare le riprese. Chissà che qualcuno non si accorga di me.

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

 Immagina una convention all’americana, Patrizia, tenuta in un teatro italiano, con qualche migliaio di adolescenti appassionati di teatro e cinema. Sei invitata ad aprire il simposio con una tua introduzione di quindici minuti. Cosa diresti a tutti quei ragazzi per appassionarli al mondo della recitazione, del teatro e del cinema? Quali secondo te le tre cose più importanti da raccontare loro?

Ma sai, io mi sono appassionata più che al teatro al cinema perché ho avuto la fortuna di vivere in casa con il grande regista italiano Dino Risi e conosciuto tanti, ma tanti attori e registi di grosso calibro. Ho lavorato su vari set, ma come apprendista, ho iniziato all’età di 17 anni. Spiavo e allo stesso tempo osservavo il loro mondo nei dettagli. Spesso stavo in un angolo al freddo in silenzio, anche di notte, ma non mi perdevo mai una scena, una battuta.

Poi tornando a casa, mi chiudevo in bagno facevo finta di dirigere un film, e con grande entusiasmo mi immedesimavo nella parte. Collezionavo dvd di ogni genere e mi riguardavo per ore sempre le stesse scene fino ad impararle a memoria ma capii già da allora che la recitazione non faceva per me; la regia, senza dubbio, mi affascinava di più. Cosa direi a una platea di ragazzi per appassionarli? Intanto di crederci fino in fondo a ciò che vorrebbero fare, e poi di studiare, studiare e ancora studiare, di non avere mai la presunzione di essere arrivati al traguardo. Di mettersi in una posizione di umiltà e imparare da chi ha più esperienza di loro. Di abbracciare qualunque genere teatrale, cinematografico e poi, alla fine di un percorso completo, si arriva da soli a capire ciò che si ama di più e ciò che è più consono per noi stessi.

Dove potranno seguirti i tuo ammiratori e i tuoi fan?

Bella domanda. Ma io non credo di aver mai avuto dei fan, se non mio figlio e i miei amici più stretti. Comunque su Facebook, con il mio soprannome: Papy Caldonazzo.

Patrizia Caldonazzo, regista, autrice, sceneggiatrice e la sua Arte

Grazie Patrizia Caldonazzo.

 

Patrizia Caldonazzo

https://www.facebook.com/papy.caldonazzo

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Andrea Giostra

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