Stage di Danza Classica

Dal 19 al 23 luglio presso l’Accademia delle Arti si svolgerà lo Stage di Danza Classica con il Maestro e ètoile Fabio Grossi.

  • Ripercorriamo brevemente la Sua prestigiosa carriera artistica:
  • A soli 19 anni è medaglia d’oro al Concorso di Rieti sia per il classico che per il contemporaneo;
  • Primo ballerino, ètoile, del Teatro alla Scala di Milano e del Teatro dell’Opera di Roma,
  • Si perfeziona all’estero conMarika BesobrasovaRosella Hightower, Raymond Franchetti e Wilhelm Burmann;
  • Ha danzato con lusinghiero successo con il Ballet du Grand Théatre de Genève, con il Leipziger Ballett e con il Ballet National de Marseille;
  • Primo ballerino,étoile, e, successivamente maestro del corpo di ballo dell’Arena di Verona;
  • Unico italiano finalista e vincitore di diploma dell’ottavo Concorso Internazionale del Balletto di Mosca, presieduto da Yuri Grigorovich;
  • Partner prescelto da Carla Fracci in occasione della celebrazione del settantesimo anniversario della immensa icona della nostra Danza Classica;
  • Partner prescelto da Luciana Savignano perfezionatasi presso ilTeatro Bol’šoj di Mosca;
  • Relatore presso l’Università di Roma Tre sul ruolo del “danzatore-attore”;
  • Insegnante di Pas de Deux presso l’Accademia Nazionale di Danza.

Potremmo citare molti altri riconoscimenti ma riteniamo che questa minima presentazione possa trasmettere il senso dell’alta qualità artistica che Fabio Grossi, L’Accademia delle Arti e la sua Direttrice Artistica, Catia Di Gaetano, hanno inteso imprimere allo Stage di Danza Classica che avrà luogo dal 19 al 23 luglio presso l’Accademia delle Arti.

Stage2016FabioGrossiIl sito web dell’Accademia delle Arti è http://www.accademiadelleartiroma.com/   e si trova in Roma Via Isacco Newton, 33

Può essere contattata tramite mail a questo indirizzo segreteriaaccademia@tiscali.it e, per un contatto diretto, telefonate al n. 066571702

Nel periodo dello Stage di Danza Classica, la nostra redazione sarà presente in Accademia per offrirvi commenti, servizi, interviste…

logoAccademiaL’eccellenza è dedicata a voi, non mancate.

 

 

 

 

L’Isola del Cinema

Il cinema è il vero protagonista dei grandi eventi dell’estate romana di quest’anno; a pochi giorni dall’inizio del Festival Trastevere Rione del Cinema, infatti, torna anche L’Isola del Cinema.

Per quasi tre mesi, dal 9 giugno al 4 settembre 2016, l’Isola Tiberina ospiterà proiezioni e incontri con personaggi del mondo dello spettacolo.

Dal 1995 ad oggi la rassegna cinematografica è cresciuta e si è affermata come uno dei fiori all’occhiello della proposta culturale estiva romana, accogliendo oltre sei milioni di spettatori nel corso di questi ultimi 21 anni.

L’edizione del 2016 può avvalersi di prestigiosissimi partner come l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Lazio, la Direzione Generale Cinema del MiBACT, Biblioteche di Roma e la Comunità di Sant’Egidio.

Il direttore artistico Giorgio Ginori ha affermato che L’Isola del Cinema darà ampio spazio a tutti i generi della settima arte; oltre alle produzioni hollywoodiane verranno quindi proposti anche documentari, lavori di registi emergenti e film realizzati da case cinematografiche indipendenti.

Le oltre 200 proiezioni e gli incontri hanno luogo in tre spazi diversi: l’Arena, il Cinelab e lo Schermo Tevere.

L’Arena è una grande sala all’aperto in grado di accogliere una platea di circa 600 spettatori; qui si svolgono gli eventi clou della manifestazione culturale come anteprime e dibattiti con gli artisti.

Il lato più sperimentale e alternativo prende vita nel Cinelab, piccolo ambiente da 100 posti a sedere nel quale vengono proposte rassegne di film d’autore e retrospettive dedicate a grandi registi del passato.

Lo Schermo Tevere, allestito di fronte alla Nave di Esculapio, è lo spazio a ingresso gratuito dedicato all’innovazione, all’animazione e ai giovani filmakers.

L’Isola del Cinema, oltre a una ricchissima programmazione, ospita anche i concorsi “Groupama Opera Prima e Seconda” e “Mamma Roma e i suoi quartieri”; il primo è dedicato agli esordienti e il secondo ai cortometraggi girati nelle strade romane.

La sezione storica più interessante dell’evento è senza dubbio “Isola Mondo Festival”; al suo interno quest’anno è stato organizzato un focus sul cinema d’immigrazione e sui migliori lavori realizzati da registe francesi.

Tra gli ospiti attesi sull’Isola Tiberina ci sono alcuni tra gli attori e gli autori più importanti del cinema italiano; parteciperanno infatti a incontri e dibattiti artisti del calibro di Carlo Verdone, Stefano Sollima, Celine Sciamma, Alessandro Borghi, Gabriele Mainetti, Laura Morante, Paolo Genovese, Marco Giallini e Massimiliano Bruno.

Anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio coordina lo spazio dedicato alla solidarietà e all’accoglienza, curando anche gli aspetti legati ai servizi per le persone disabili. Per gli spettatori non udenti, inoltre, saranno disponibili i sottotitoli per le opere proiettate sullo Schermo Tevere.

L’Isola del Cinema è ormai da più di due decenni un appuntamento fisso per gli amanti della settima arte a Roma; godersi un film all’interno di una cornice suggestiva e incantevole come quella dell’Isola Tiberina è un’esperienza fortemente consigliata.

La periferia incontra Pasolini

Da martedì 7 giugno a sabato 30 luglio 2016 la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Viale Castro Pretorio, 105) ospita La periferia incontra Pasolini, un’esposizione dedicata al grande scrittore e regista scomparso poco più di quarant’anni fa.

La mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.

L’evento rientra nell’ambito del progetto dedicato alla valorizzazione del patrimonio letterario italiano “Spazi900” e dell’area espositiva permanente “Ragazzi leggeri come stracci”, inaugurata il 4 novembre 2015 alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.

La periferia incontra Pasolini nasce dalla collaborazione tra la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Edoardo Amaldi” di Tor Bella Monaca che nel 2014 hanno vinto il concorso culturale nazionale “Articolo 9 della Costituzione”.

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini si trasferì a Roma nel 1950 e qui riuscì a imporsi come scrittore di valore; i suoi primi due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959) danno un’immagine crudamente reale della città negli anni immediatamente successivi al dopoguerra.

L’autore, nato a Bologna nel 1922 e ucciso a Ostia nel 1975, fu tra i primi a denunciare le condizioni di vita dei giovani e del sottoproletariato nelle borgate romane; sviluppò un forte rapporto con il mondo suburbano della Capitale nel quale sono ambientati anche alcuni dei suoi film migliori come Accattone (1961) e Mamma Roma (1962).

La periferia incontra Pasolini analizza questi aspetti attraverso un percorso espositivo composto da elaborati multimediali, testuali, grafici, teatrali, artistici e audiovisivi realizzati dai ragazzi dell’I.I.S. “Edoardo Amaldi”.

Inoltre vengono approfonditi altri temi ricorrenti nei lavori dell’intellettuale bolognese come lo studio su Dante Alighieri, l’arte, lo sport, il cinema, il sacro, l’antropologia e l’attività di traduzione.

Lo scopo dell’iniziativa è far conoscere l’immensa opera di Pier Paolo Pasolini ai più giovani e aprire con loro un dialogo riguardo l’evoluzione delle zone periferiche romane dagli anni ’50 ad oggi; per questo motivo gli organizzatori della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma hanno coinvolto nel progetto didattico gli studenti dell’“Edoardo Amaldi” di Tor Bella Monaca che ben conoscono il contesto territoriale.

All’interno di La periferia incontra Pasolini sono previste proiezioni di filmati che sintetizzano il ricco e articolato pensiero dell’autore; tra questi vi sono il cortometraggio da lui diretto nel 1967 Che cosa sono le nuvole?, La battaglia di Valle Giulia, Location ieri e oggi, I giovani leggono Pasolini e Comizi d’amore oggi.

Il fatto che l’esposizione sia curata e realizzata da giovanissimi studenti aggiunge fascino all’iniziativa; è sicuramente un’occasione unica e interessante per conoscere da un punto di vista inedito la produzione di uno degli ultimi grandi intellettuali italiani.

Reportage

Nuovo appuntamento imperdibile a Roma per gli amanti della fotografia; Marcello Geppetti e Giorgio Bianchi saranno i protagonisti della mostra Reportage, in programma dal 9 al 18 giugno 2016 alla “Dolce Vita Gallery”.

Due grandi fotoreporter attivi in epoche diverse ma con aspetti in comune; nelle circa cinquanta immagini in esposizione i visitatori avranno la possibilità di cogliere tutte le sfumature di alcuni tra i loro lavori più significativi.

Marcello Geppetti, nato a Rieti nel 1933 e morto a Roma nel 1998, è considerato uno dei fotografi italiani più importanti del 1900; in quarant’anni di carriera ha realizzato più di un milione di scatti, lavorando soprattutto nel campo della cronaca e del costume.

Il suo immenso archivio raccoglie immagini talmente forti da aver segnato un’epoca; con il suo obiettivo è riuscito a immortalare momenti storici diversissimi come le visite dei V.I.P. a Roma negli anni sessanta e gli scontri che hanno sconvolto l’Italia tra i settanta e gli ottanta.

Giorgio Bianchi è un freelance romano del 1973 che ha girato tutto il mondo, documentando anche situazioni pericolose e difficili in territori di guerra. Nel corso della sua attività ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali come il Terry O’Neill Photography Award e il Prix de la Photographie Paris per il miglior nuovo talento nel 2014.

Reportage metterà a confronto i due artisti in un ideale passaggio di testimone; uno degli scopi della mostra è dimostrare come, nonostante la differenza e l’evoluzione dei mezzi, il fotogiornalismo d’autore non abbia perso la sua forza unica nel far riflettere ed emozionare gli osservatori senza dover rinunciare alla pura informazione.

Gli scatti romani di Geppetti nel decennio tra il 1968 e gli anni di piombo saranno esposti accanto a quelli realizzati da Bianchi durante i violentissimi scontri che hanno insanguinato l’Ucraina nel 2014; verrà riservata un’attenzione particolare al rapporto di identità di scene in contesti diversi presente in alcune delle loro opere.

Nel corso della mostra fotografica sarà mostrato al pubblico anche materiale video che consentirà di osservare la frequenza d’azione nell’ambito del mestiere del fotoreporter e ulteriori sequenze con centinaia di foto scattate dai due autori.

Reportage sarà divisa in quattro sezioni così chiamate: “Il falò delle ideologie”, “Geneticamente reporter”, “Tra professione e arte” e “Un muro che apre”; ognuna di queste analizzerà le particolarità che avvicinano e differenziano i lavori di Geppetti e Bianchi, prendendo in considerazione anche gli aspetti tecnici e artistici del mestiere più in generale.

Il ruolo del fotogiornalismo d’autore oggi è sempre più a rischio a causa della concorrenza di reporter occasionali e social media che svuotano di significati le immagini; le opere in esposizione alla “Dolce Vita Gallery” vogliono invece dimostrare che unire arte e cronaca è ancora possibile se dietro l’obiettivo ci sono veri talenti (Bianchi) che non hanno dimenticato la fondamentale lezione dei grandi del passato (Geppetti).

A pochi giorni dalla conclusione della mostra World Press Photo 2016 al “Museo di Roma in Trastevere”, quindi, Reportage rappresenta un’ulteriore ottima occasione per conoscere meglio il lavoro importante e spesso rischioso dei fotografi d’assalto.

Reportage – Foto di Marcello Geppetti e Giorgio Bianchi

Dove:

Dolce Vita Gallery – Via Palermo, 41 – Roma

Quando:

Dal 9 al 18 giugno 2016

Da martedì a venerdì ore 14.00 – 20.00

Sabato ore 13.00 – 21.00

Ingresso gratuito

Per ulteriori informazioni:

http://dolcevita-gallery.com/

ROMA FFF: a Roma la prima edizione del Fast Forward Festival

E’ iniziata il 27 maggio e terminerà il prossimo 9 giugno a Roma una dieci giorni di musica, opera, spettacoli e cultura che riporta la capitale italiana sullo stesso piano delle grandi capitali europee: Roma come Parigi, Barcellona, Vienna, Berlino ha finalmente un Festival internazionale, il Festival Internazionale di Teatro Musicale Contemporaneo che esplora l’universo del teatro musicale contemporaneo nelle sue accezioni più ampie e profonde.

Dieci giorni di programmazione. Dieci spettacoli (quattro di teatro musicale, cinque di teatro strumentale, una coreografia). Sette sedi (Teatro Costanzi, Teatro Argentina, Auditorium Parco della Musica, Teatro India, Teatro Nazionale, Teatro di Villa Torlonia, Villa Medici). Questa, in cifre, la prima edizione del Festival Internazionale di Teatro Musicale Contemporaneo presentato dal Teatro dell’Opera di Roma sotto la direzione artistica di Giorgio Battistelli. «Il Teatro dell’Opera – dichiara il sovrintendente Carlo Fuortes – ha deciso di muovere verso l’esplorazione dei nuovi linguaggi musicali e teatrali per riportare Roma al centro della vita culturale contemporanea, in relazione con le altre grandi capitali europee. E proprio in questa direzione va il primo Festival Internazionale di Teatro Musicale Contemporaneo, Fast Forward Festival, a cura di Giorgio Battistelli, che dal 27 maggio al 9 giugno porterà a Roma le espressioni di ricerca più interessanti dell’universo artistico attuale, dalla musica, al teatro, dalla danza fino alle arti visive e nuovi linguaggi digitali. E, altro elemento del tutto nuovo, abbiamo voluto che il Festival si estendesse a tutta la città diventando non solo un obiettivo del nostro Teatro, ma anche quello di un’intera città in movimento. Per questo, insieme al Teatro dell’Opera, hanno collaborato le principali istituzioni culturali della capitale: l’Accademia di Santa Cecilia, il Teatro di Roma, la Fondazione Musica per Roma, l’Accademia di Francia, articolando la programmazione in più spazi, per creare un vero e proprio network che possa raggiungere l’intera città. Vogliamo raggiungere un pubblico il più vasto possibile, dagli appassionati di teatro contemporaneo al pubblico della musica e della danza contemporanea, cui portare il messaggio fondamentale dell’arte come continuo cambiamento, e rivendicare il ruolo che spetta ad ogni istituzione culturale impegnata a produrre la conoscenza dell’oggi». Il Festival si rivolge ad un pubblico potenzialmente infinito: gli appassionati di musica, in particolare di musica contemporanea, che soffrono una carenza di proposte specie nella capitale, gli amanti del teatro, che possono ritrovare la loro arte preferita articolata attraverso linguaggi diversi come l’opera o vere e proprie opere teatrali strumentali, infine il pubblico della danza, sempre più numeroso in Italia e, in particolare a Roma.