Nasce a Roma l’Accademia Sistina

Imparare l’arte del Teatro e del Musical dove il Teatro e il Musical sono di casa, insegnando a bambini e ragazzi che il talento e la creatività vanno a braccetto con l’impegno, la tenacia e il sacrificio ma anche con il divertimento: nasce a Roma l’Accademia Sistina, la grande officina creativa multidisciplinare per allievi dagli 8 ai 16 anni, prima sognata e oggi realizzata da Massimo Romeo Piparo, direttore del Teatro Sistina nonché regista e produttore dei più importanti musical realizzati in Italia negli ultimi anni (Jesus Christ Superstar, Billy Elliot il Musical, Il Marchese del Grillo, Tutti insieme appassionatamente, The Full Monty, My Fair Lady, Sette Spose per Sette Fratelli, La Cage aux Folles, etc).

Una grande scuola di formazione da luglio a settembre, in cui le regole del Musical si mescolano alla libertà espressiva, un’occasione di crescita per entrare da protagonisti nel mondo della commedia musicale italiana: le lezioni, che uniranno elementi teorici alla pratica, si svolgeranno proprio sul palcoscenico e nelle storiche sale del Sistina, il tempio del Musical italiano, e saranno tenute da docenti qualificati e di altissimo profilo professionale, che contribuiscono da diversi anni al successo delle grandi produzioni firmate Massimo Romeo Piparo. Le porte dell’Accademia si apriranno d’estate, durante la pausa scolastica, da lunedì 4 luglio al 5 agosto, per poi riprendere il 29 dello stesso mese fino al 15 settembre, quando un grande Spettacolo vedrà in scena gli stessi allievi diventare protagonisti dell’inaugurazione della stagione 2016/2017 del Teatro Sistina.

A guidare l’Accademia con competenza e passione sarà lo stesso Massimo Romeo Piparo, che metterà a disposizione degli allievi l’esperienza maturata sul campo in tanti anni di successi in Italia e in Europa nonché il suo insuperabile fiuto da talent scout. Punto di forza dell’Accademia è infatti il suo collegamento diretto con il mondo del lavoro: gli allievi migliori costituiranno un vero e proprio vivaio da cui attingere per tutte le prossime produzioni.

“L’Accademia Sistina vuole essere un’officina, un laboratorio legato al grande nome di questo teatro e alla nostra esperienza ormai ventennale. La grande novità è che ci collocheremo in una parentesi estiva per investire proprio sui ragazzi in età scolare. Sono loro il futuro, non solo del Musical ma del teatro intero: e noi vogliamo creare gli spettatori di domani, attenti e preparati”, ha detto Massimo Romeo Piparo, sottolineando che l’Accademia può rappresentare “un primo passo nel mondo del lavoro: se cresco allievi qui non ho motivo di andare a cercarli fuori. E sarà una buona scuola anche per i genitori, spesso ancora distratti dal mondo televisivo dei talent. Faremo gruppo, andremo al mare, visiteremo musei. Sarà un’esperienza a 360 gradi”.

Non giovani già formati dunque ma ragazzi pieni di entusiasmo, che hanno un sogno da coltivare. I corsi spazieranno dalla recitazione alla dizione e all’impostazione della voce, dal canto in italiano e in inglese alla notazione musicale, dalla danza classica e moderna alla tap dance, e poi l’arte circense con clownerie e giocoleria, fino a elementi di scenotecnica e costumi. Per gli allievi più meritevoli saranno previste borse di studio, per poter accedere alle lezioni a titolo completamente gratuito.

Per le iscrizioni potete inviare una mail all’account accademia@ilsistina.it

MARTHA , LA MEMORIA DEL SANGUE

Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 31 maggio al 5 giugno 2016, MARTHA LA MEMORIA DEL SANGUE, con Valentina Pescetto e Caterina Campo. Scritto e diretto da Riccardo Italiano, lo spettacolo, reduce da due anni di rappresentazioni in tutta Italia, applaudito dal pubblico ed esaltato dalla critica, racconta la vita della grande danzatrice americana Martha Graham.

Considerata unitamente ad Agnes de Mille la creatrice della danza moderna, in questo spettacolo, vedremo Martha Graham nascere, vivere, danzare e infine morire. Martha – La memoria del sangue è il racconto umano di una donna straordinaria che con la sua arte e la sua determinazione, ha saputo rivoluzionare per sempre il modo stesso di concepire il movimento. Nell’attività artistica, ciò che balza più evidente, al di là del significato della sua opera, sono quegli straordinari impeti di energia che sembravano sostenerla, quando ogni genere di difficoltà sembravano allontanarla dalla danza moderna.

Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med

Dal 27 al 29 maggio 2016 torna Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med, l’iniziativa promossa dall’associazione ambientalista Legambiente per mantenere pulite le spiagge italiane e non solo.

La campagna si svolge ogni anno dal 1995 e riguarda anche gli altri paesi europei che si affacciano sulle coste del Mediterraneo; scuole, istituzioni locali e società civile coordinano i lavori per dare il loro contributo nella tutela di un ambiente marino sempre più a rischio.

A questa edizione collaboreranno anche l’azienda chimica Novamont, il C.I.AL. (Consorzio Imballaggi Alluminio) e il produttore di sacchi per la raccolta di rifiuti Virosac.

Migliaia di volontari affolleranno le zone costiere di tutto il paese per dare il loro apporto; le regioni coinvolte sono Sicilia, Sardegna, Lazio, Campania, Friuli – Venezia Giulia, Basilicata, Puglia, Emilia Romagna, Liguria, Calabria, Veneto e Marche.

Legambiente ha invitato coloro che parteciperanno a Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med a segnalare con la massima priorità la presenza sui litorali delle cosiddette “lacrime di sirena”, piccoli pallini che costituiscono la materia prima degli oggetti di plastica.

Queste sono particolarmente dannose per l’ecosistema marino perché non si dissolvono, vengono trasportate facilmente dalle correnti, assorbono sostanze altamente inquinanti e possono essere ingerite dagli animali.

Nell’ambito dell’iniziativa di volontariato Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med rientra un’indagine compiuta da Legambiente sulle condizioni del mare italiano.

Nel mese di maggio 2016 l’associazione ambientalista ha monitorato 47 spiagge nostrane e i risultati ottenuti sono decisamente scoraggianti; in un’area complessivamente di 106.245 metri quadrati sono stati scoperti 33.540 rifiuti.

I materiali inquinanti più diffusi sono la plastica, il polistirolo, i cotton fioc e i mozziconi di sigaretta; il motivo del massiccio ritrovamento di questo tipo di oggetti e sostanze è imputabile al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione.

La spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino versa nella condizione più grave e critica a livello nazionale; in questo luogo Legambiente ha rinvenuto la cifra record di 5.500 rifiuti in cento metri di costa.

Coccia di Morto

Coccia di Morto, Fiumicino

Alla lista nera si aggiungono Olivella a Palermo, Canovella de’ Zoppoli a Trieste e Mar Piccolo a Taranto; negli ultimi due casi è stata registrata una vera e propria invasione di scarti riconducibili ad attività di pesca.

La spazzatura che sporca e deturpa il Mar Mediterraneo non è solamente un problema ambientale ma anche economico; ogni anno infatti l’Unione Europea spende quasi 477 milioni di euro per la pulizia delle spiagge e dei fondali marini.

Gli allarmi lanciati da Legambiente non devono restare inascoltati; il mare è un bene comune e la sua protezione è un’assoluta necessità.

Per questo motivo è importante che un’iniziativa come Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med non sia un caso isolato ma un’occasione per tutti di dare una mano per evitare che la costa diventi una discarica a cielo aperto.

World Humanitarian Summit

Il 23 e 24 maggio 2016 si è svolto a Istanbul il World Humanitarian Summit, primo vertice mondiale dedicato ai problemi umanitari e organizzato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.

All’evento hanno partecipato seimila rappresentanti di agenzie per la solidarietà e di governi provenienti da tutto il mondo; la delegazione italiana è stata guidata dal Viceministro degli Esteri Mario Giro e dalla direttrice dell’A.I.C.S. (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) Laura Frigenti.

I lavori del World Humanitarian Summit si sono concentrati soprattutto su cinque importanti e urgenti tematiche: la riduzione dei conflitti globali, il rispetto dei diritti umani, l’assistenza ai rifugiati, la prevenzione delle crisi e l’aumento dei finanziamenti per i paesi più poveri.

Papa Francesco ha lanciato un messaggio molto forte diretto ai partecipanti al vertice di Istanbul e ha invitato tutti i leader mondiali a non lasciare senza accoglienza coloro che fuggono da guerre e miseria.

Per il Pontefice è necessario ascoltare il pianto di coloro che soffrono e accogliere la loro lezione di umanità per essere in grado di costruire un mondo davvero civile.

Secondo le parole di Ban Ki Moon, l’obiettivo principale del World Humanitarian Summit è stato quello di cominciare a porre le basi per una svolta nella lotta contro la povertà, le violenze e i disastri ambientali; il sempre più allarmante scenario globale impone la necessità di adottare interventi concreti e collettivi.

Ogni anno infatti più di 200 milioni di persone sono coinvolte in calamità umane e naturali; la maggior parte di queste crisi è costituita da conflitti di lungo periodo.

In tutto il mondo ci sono ben 40 milioni di sfollati interni e 20 milioni di rifugiati; solo la Turchia ne ospita addirittura quasi tre milioni.

Al giorno d’oggi vi sono 125 milioni di persone in tutto il mondo che hanno assoluto bisogno degli aiuti umanitari per continuare a vivere; tale cifra è quintuplicata rispetto a soli dieci anni fa ed è ancora in aumento.

Questi numeri impressionanti sono collegati principalmente alle crisi in corso in territori del Medio Oriente come la Siria e l’Iraq; un eventuale aggravarsi della situazione in questi due paesi potrebbe rendere ancor più difficoltosa la gestione del flusso dei migranti.

Secondo l’O.N.U. e i suoi partner umanitari, nel 2016 sarebbero necessari almeno 21 miliardi di dollari per fornire assistenza solo a coloro che si trovano nelle situazioni più gravi; dopo quasi sei mesi dall’inizio dell’anno, però, raggiungere questo obiettivo sembra impossibile perché mancano all’appello ancora ben 17 miliardi.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto a coloro che hanno partecipato al World Humanitarian Summit di impegnarsi maggiormente per trovare soluzioni a lungo termine per l’accoglienza ai rifugiati e dimezzare il numero degli sfollati interni entro il 2030.

Per seguire le indicazioni date da Ban Ki Moon, nel corso dei lavori del vertice di Istanbul i rappresentanti di governi e di agenzie per gli aiuti umanitari hanno cominciato a discutere riguardo la realizzazione di un piano collettivo chiamato “Programma di Azione per l’Umanità”.

Il Viceministro degli Esteri Mario Giro ha esaltato l’impegno concreto dell’Italia nel cercare di rendere realtà l’agenda umanitaria delle Nazioni Unite; nel 2016 il budget nazionale per gli aiuti è cresciuto del 20% ed è in preparazione un aumento di oltre il 120% per quanto riguarda i contributi pubblici alle organizzazioni di volontariato più importanti.

Giro ha anche annunciato l’intenzione del Governo di portare la cifra dei finanziamenti a 360 milioni di euro entro il 2018 e ha sottolineato l’importanza di una società civile più forte e partecipe per riuscire a fronteggiare nel modo migliore le questioni umanitarie che riguardano anche il nostro paese.

Ha destato molto stupore l’assenza di rappresentanti di Medici Senza Frontiere ai tavoli del World Humanitarian Summit; l’organizzazione non governativa fondata a Parigi nel 1971 ha deciso di non presenziare all’evento per protestare contro gli stati più ricchi che spesso non implementano e non rispettano le leggi sottoscritte sull’assistenza ai rifugiati e sugli aiuti umanitari.

Senza ombra di dubbio in passato è stato fatto troppo poco per prevenire e risolvere le emergenze che coinvolgono sempre più territori a livello globale; la speranza è che i lavori del vertice O.N.U. di Istanbul possano rappresentare un piccolo passo in avanti verso un futuro migliore.

Il Catamarano (Andiamo avanti)

Dietro le quinte…

Scena il CatamaranoCon precedenti articoli avevamo commentato la “prima” de  “Il Catamarano” che ha riscosso un notevole successo sia nella critica che nella presenza di entusiasti spettatori; abbiamo nuovamente assistito alla replica di venerdi 21 dicembre che ha confermato l’alta qualità del testo scritto da Gabriele Mazzucco e recitato, in maniera sublime, da Andrea Alesio.

Nel mondo dello spettacolo si dice che “i numeri fanno la storia” e, vedendo la sala costantemente gremita, possiamo affermare che “i numeri” hanno dato piena ragione a Gabriele e ad Andrea. Ad onor del vero non sono solo loro “gli eroi” del momento in quanto, se uno spettacolo riesce a conseguire il meritato riconoscimento, vi è alle spalle una struttura umana e professionale ormai ben collaudata.

Federica Orrù, attrice con anni di esperienza sul palco, è instancabile e coinvolgente, cura la scenografia, i costumi, le PR, la scuola di recitazione …e tanto altro ancora;

Chiara Fiorelli, giovane ma valente attrice, si presta ad una molteplicità di ruoli, collabora anche alle scene;

Paola Raciti, anche lei giovane attrice, poliedrica nelle espressioni, è la preziosa figura indispensabile nella organicità dello spettacolo;

Gabriele Mazzucco, scrittore dei testi, regista e cuore pulsante del Barnum Seminteatro, preciso, attento ai dettagli in quanto – come dice – “sono i dettagli che fanno il successo” ed il pubblico lo capisce quando uno spettacolo è ben curato.

Il Catamarano  

dietro le quinte…

“Andiamo avanti”

Forse questa è l’espressione cardine che rappresenta l’essenza della narrazione che ha accompagnato la vita del giovane Andrea sin dall’infanzia.

Dobbiamo ringraziare Gabriele Mazzucco che ci ha consentito di partecipare al “dietro le quinte” e vivere l’atmosfera della preparazione, delle prove, dei movimenti ripetuti infinite volte per meglio rappresentare e trasmettere al pubblico l’intenso messaggio umano, di forte sentimento e commozione che non è mai (s)caduto, però, nella facile retorica e richiesta di applausi.

Andrea Alesio è un gigante del monologo, ha saputo rappresentare vari personaggi dagli anni ’50 ai giorni nostri; da ciascuno ha saputo trarre gli aspetti caratteristici – alcuni esilaranti – portandoli all’attenzione dello spettatore. Ha saputo catturare l’attenzione del pubblico ed il suo animo, ha saputo creare profondi, assoluti e riflessivi momenti di silenzio nella sala, ha saputo donare momenti di gioiosa allegria per le sue battute, mai scontate.

Su tutti è presente la meravigliosa figura del nonno sempre vivo nel cuore di Andrea e suo punto di riferimento.

Il “dietro le quinte” ci ha consentito di scambiare alcune riflessioni con Gabriele e Andrea, visibilmente provati ma pienamente soddisfatti a fine spettacolo: un pubblico che racchiudeva ampie fasce di età, abituato ad andare a teatro, giustamente attento e critico.

Aver fatto breccia e coinvolto questo pubblico di qualità  è la conferma dell’ottimo testo di Gabriele Mazzucco ed una indiscussa eccellenza artistica dell’attore Andrea Alesio che si è cimentato – con assoluto successo – in un monologo lungo e complesso per la diversità dei personaggi raffigurati.

Anche il nonno, basilare figura sempre citata ma presente fisicamente solo nella intensa scena finale, ci ha mostrato la sua commozione ed ha espresso parole di stima e profondo affetto per Gabriele ed Andrea.

Il Catamarano è stato già rappresentato in alcuni teatri non solo della città di Roma e ad ogni rappresentazione si è registrato un entusiastico Sold Out.

E’ stata la loro mossa vincente.

Photo credits: Enrico Diamanti