Ennesimo caso di omofobia e di intolleranza nel quartiere romano di Primavalle. Un ragazzo di trent’anni è stato prima insultato e poi picchiato da due coetanei senza alcun motivo. Il giovane è stato ricoverato al Policlinico Gemelli dove gli sono stati diagnosticati quattro giorni di prognosi; una volta dimesso ha sporto regolare denuncia.
Ennesimo caso di omofobia a Roma
L’aggressione che il ragazzo ha dovuto subire, però, non è stata frutto del caso. Qualche giorno prima aveva trovato la sua macchina con le gomme tagliate, un gesto di inequivocabile disprezzo e “avvertimento”. Poi, ennesimo caso di intolleranza, è arrivata l’aggressione. Il tutto, come viene raccontato da Fabrizio Marrazzo (Presidente del Gay Center), nella più totale indifferenza della gente che era nei paraggi.
Lo stesso Marrazzo si è così espresso:
“Questo caso, come quello del ragazzo di Torino che abbiamo denunciato alcuni mesi fa, ma come tanti altri casi che quotidianamente vengono denunciati al nostro numero verde da tutta Italia, segnalano troppo spesso, purtroppo, un clima di indifferenza. Purtroppo il clima di odio che certe parti sociali e politiche stanno creando verso i gay, alimentando spesso sentimenti di paura con fantomatiche teorie inesistenti come quella gender e la completa mancanza di riconoscimento di diritti sul piano legislativo, rendono i gay socialmente sempre più vulnerabili”.
Questo è l’ennesimo caso di una Roma “violenta”, dove al degrado urbano e all’insofferenza della gente si affianca sempre più spesso l’odio incontrollato e la violenza gratuita. A Primavalle il bersaglio è stato un giovane omosessuale, l’ultimo di una lunga serie. Ma come uscirne? Sempre Marrazzo ha dichiarato:
“Serve uno salto di qualità. Servono campagne di sensibilizzazione, di educazione, di comunicazione, servono leggi, serve non bloccare i programmi in corso dell’Unar come quelli verso le scuole. Il giovane di Primavalle preso a pugni è l’ennesimo episodio che dimostra come sia urgente mettere in campo azioni concrete. Una legge sulle unioni civili, una legge di contrasto all’omofobia, sono i paletti imprescindibili di una seria strategia contro le discriminazioni e la violenza. E invece si continua a rinviare. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi agisca e non temporeggi.”