Raffaella Reggi a tutto tondo sul tennis femminile italiano

L’ex campionessa italiana Raffaella Reggi ha detto la sua sul tennis femminile italiano. La straordinaria finale Pennetta-Vinci dello Us Open, che ha visto trionfare la brindisina, ha inevitabilmente incentivato i media e gli ex giocatori stessi a fare il punto della situazione. Un primo aspetto è stato quello di constatare che, nonostante il presente sia raggiante (e come non potrebbe), lo stesso non si può certo dire del futuro.

Raffaella Reggi a ruota libera

Parlando della Fed Cup, Raffaella Reggi ha detto: “Non è assolutamente facile soprattutto tra noi donne formare un gruppo affiatato, invece credo che Francesca, Sara, Roberta e Flavia si siano stimolate a vicenda, credo si sia trattato di un tirarsi l’una con l’altra. Il problema è che dietro a queste ragazze la vedo molto grigia. Molto, molto grigia.”

Di questa situazione grigia la colpa cade su chi era stata additata come campionessa del futuro deludendo le aspettative. Raffaella ReggiUn nome su tutti: Camila Giorgi. Anche su di lei Raffaella Reggi ha le idee chiare: “Non conosco personalmente Camila e nemmeno suo padre, dico solo che lei avrebbe tutte le carte in regola per essere tra le prime al mondo, ha un fisico strepitoso e un peso di palla pazzesco. Quello che mi ha sempre colpito in Flavia Pennetta è l’intelligenza nell’adattarsi al gioco di chi si trova di la della rete. Camila ha a volte la presunzione di voler spaccare la palla senza nemmeno guardare contro chi gioca. Quando sento dire “io il piano B non ce l’avrò mai, questo è il mio gioco” lo trovo un po’ presuntuoso. È un peccato, è davvero un peccato ma ripeto io parlo dall’esterno.”

In ultimo, Raffaella Reggi ha avuto parole dolci per la grande sconfitta degli Us Open, Roberta Vinci: “Innanzi tutto sono felice che non si parli più di Roby solo come doppista. In doppio per me è ancora la numero 1 al mondo insieme alla Hingis per come si muove, per le geometrie e per come gioca a rete. In singolare gioca in modo molto diverso da tutte le altre, back, tagli, variazioni, palle basse. Il gioco di Roby non lo insegnano più, chi vuoi che insegni il serv&volley, gli attacchi in controtempo, è troppo difficile.”

 

 

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