Il mercantilismo è stato un movimento essenziale nella storia economica, in quanto rappresenta il pensiero economico dei secoli XVI e il XVII, periodo in cui l’economia era appannaggio delle grandi potenze mercantile europee come la Spagna, l’Inghilterra, l’Olanda, Venezia e la Francia.
Fondamento del mercantilismo si basa sull’importanza delle esportazioni sulle importazioni, in pratica più uno stato esporta verso il mercato esterno più è ricco è potente, al contrario se produce poco ed è costretto a importare tutto è uno stato debole. Ogni stato può infatti eccellere nell’agricoltura, nell’artigianato e nel commercio, compito dei mercanti è quello di massimizzare al massimo il profitto dei settori in cui si eccelle. L’artefice dell’economia è la figura del mercante, che diventa quindi una classe di primo piano nello scenario sia economico che politico.
Storia economica: lo stato nel mercantilismo
Per realizzare la grandezza economica di uno stato deve esistere, secondo i mercantilisti, un connubio tra lo stato e il mercante. Il mercante si impegna a commerciare e quindi a esportare le merci che produce, mentre lo stato deve garantire la pace, la prosperità e soprattutto i mercati dove reperire le materie prime e dove esportare i prodotti finiti.
Per questa ragione nei secoli XVI e XVII le grandi potenze combattevano continuamente guerre per accaparrarsi porti e isole strategiche, dove reperire risorse e dalle quali partire alla conquista di nuovi mercati. La Repubblica di Venezia aveva infatti il monopolio del Mediterraneo orientale e del commercio della seta con arabi e cinesi. L’Inghilterra e l’Olanda controllavano l’Europa del Nord, mentre la Spagna governava sul nuovo mondo, le Americhe, terre ricche di oro, argento e minerari, elementi che hanno reso grande l’impero spagnolo, fino al passaggio di consegne con la corona inglese.
Discorso diverso riguarda invece l’Olanda, dove la grandezza militare ha sempre ceduto il passo alla grandezza economica. Per questa ragione al forte esercito e alla grande flotta è sta preferita la diplomazia e gli accordi commerciali con le popolazioni asiatiche e americane.