MURI – Sketch tratto dalla serie web “Fuorionda”
Una serie web graffiante quella diretta da Francesco Bonelli, in cui spiccano le doti attoriali del veterano Alberto Patelli, che incarna perfettamente la tagliente ironia che caratterizza lo sketch “Muri” e, più in generale, l’intero progetto denominato “Fuorionda”.
Circa cinque minuti di dialoghi, di scambi di battute a ritmo sostenuto e coinvolgente, di amare riflessioni. I grandi temi di attualità che si scontrano fragorosamente con i problemi della cruda ordinarietà; ne sono un esempio il discorso, intrapreso dal regista, riguardante la muraglia che il presidente americano Donald Trump vorrebbe erigere al confine tra Stati Uniti e Messico, e le preoccupazioni espresse dal barista circa il conto della consumazione che i suoi clienti dovranno pagare.
In mezzo, c’è spazio per il divertente, ma quanto mai rappresentativo, conflitto generazionale tra un padre, che vorrebbe responsabilizzare la propria figlia in maniera definitiva, e quest’ultima, che invece preferisce rifugiarsi nel suo tecnologico mondo fatto di smartphone e auricolari, quasi volesse escludersi dal contesto sociale che la circonda.
E poi l’eterna, spinosa diatriba tra dipendente e datore di lavoro, contornata dal consueto intreccio amoroso. Ottima la prova fornita dai vari interpreti, abili nel tratteggiare al meglio i vari personaggi. Così, in un angolo di mera quotidianità, Francesco Bonelli dà voce ai pensatori e agli uomini comuni, dimostrando che i “muri”, simboli dell’incomprensione e della mancata comunicazione, possono attecchire in tutti gli strati sociali della moderna collettività, senza fare sconti a nessuno, acuendo la latente solitudine (talvolta mista ad egoismo e menefreghismo) che avvolge ciascun individuo.
Un concetto espresso magnificamente da Alberto Patelli con l’accaldata esclamazione: “Sette miliardi di muri!”.
Andrea Lepone