In un’epoca in cui la dematerializzazione fisica delle risorse sembra essere diventata un dictat imprescindibile, Apple rimescola le carte in tavola e avvia un nuovo progetto in stile vintage. Non è un mistero che il colosso di Cupertino abbia intenzione di agguantare l’editoria digitale, facendo propria la potenza della comunicazione multimediale. Forte della sinergia già consolidata con i grandi dell’editoria, tra i quali spicca il prestigioso The New York Times, l’azienda della mela morsicata si lancia in un nuovo progetto tutto improntato sulla comunicazione.
È stata la WWDC – per noi italiani, Conferenza degli Sviluppatori – ad aprire l’interessante scenario sullo sviluppo e l’implementazione di Apple News. Non una semplice app per gli amanti delle riviste digitali, ma un vero e proprio architetto editoriale che consentirà, a ogni utente, di creare il proprio personalissimo giornale, attingendo alle numerose risorse fornite dalle partnership ottenute da Apple. Nulla di nuovo sotto il sole – insomma – se non fosse che Cupertino ha pensato bene di raggruppare un team di esperti editor, a supporto dei cervelloni che si occuperanno dello sviluppo dell’applicazione vera e propria.
Contro ogni pronostico e, probabilmente, contro ogni pregiudizio, Apple restituisce dignità alla professione giornalistica. Il reclutamento delle risorse è già iniziato. L’Azienda ha bisogno di personale qualificato che si occupi del check del materiale editoriale, per individuare le risorse più coinvolgenti a livello locale, nazionale e globale. Un lavoro certosino – a tratti complicato – che non può essere svolto da personale dotato di intelligenza artificiale. Una mossa astuta e lungimirante, quella di Apple, che manda in pensione i temuti algoritmi per affidare l’incarico alla macchina più sofisticata del globo: il cervello umano.
Il team di giornalisti in forze all’équipe di Tim Cook nasce con l’intento di prendere le distanze da Flipboard e l’Instant Article di Facebook, che già da ora si avvalgono di un algoritmo per decidere quali notizia mandare in rete e quali oscurare. Il progetto della Mela si presenta invece affine al News Digest di Yahoo. Il settore editoriale rimane comunque molto difficile da espugnare, soprattutto se si considera l’indiscussa egemonia di Google e del suo efficace aggregatore GNews. Ad ogni buon conto, il progetto di Apple apre un varco molto importante sulle nuove esigenze richieste dall’editoria digitale, in cui la divulgazione in tempo reale torna nelle mani dei professionisti in carne e ossa.