L’Oscar della Danza

Oscar della Danza

Trapelano le prime informazioni, direi entusiasmanti, circa il programma su cui poggia il prestigioso evento L’Oscar della Danza che si svolgerà domenica 29 ottobre 2017 a Cinecittà World.

L’Oscar della Danza è il nuovo Concorso nazionale il cui principale e meritorio obiettivo consiste nel promuovere l’eccellenza del talento italiano nell’esecuzione della danza e la creatività, l’originalità della creazione coreografica.
Cosa dire dell’organizzazione?

Di primissimo piano, ricca di una esperienza artistica meritatamente conquistata, riconosciuta e consolidata non solo sui palcoscenici italiani ma anche mondiali.

Possiamo citare:

CINECITTA’ WORLD;

MAGIC ISLAND ENTERTAINMENT;

DANZASI;

LIKEG

e con la Direzione Artistica del Maestro Luciano Cannito.

 

SPETTACOLO DI DANZA DI MAGGIOR SUCCESSO
Il premio allo spettacolo di danza di maggior successo dell’anno sarà consegnato al Coreografo ed al Direttore della Compagnia di Danza che ha ottenuto il maggior incasso al botteghino sulla base inoppugnabile dei dati della S.I.A.E.
Il 29 ottobre saranno quindi presentate a Cinecittà World le buste con i nomi delle 3 Compagnie con i migliori risultati di affluenza di pubblico ad uno spettacolo di danza (esclusi naturalmente i gala di danza e gli eventi speciali di raccolta fondi a scopi benefici) e sarà aperta la busta del vincitore dell’Oscar della Danza Italiana 2017.

NUOVI TALENTI
L’idea del concorso nasce invece dal principio che la danza è solo una, essa è libertà totale, gioia ed emozione.
Ogni stile non è che una delle infinite forme di espressione del corpo che si muove in armonia nello spazio e nella musica.
Un artista che danza in modo eccellente, sarà straordinario in qualsiasi stile.
Un talento della danza è un talento della danza, qualsiasi essa sia e L’Oscar della Danza vuole offrire opportunità, visibilità, potenziali e reali contatti di lavoro.

Per questo motivo in giuria saranno presenti non solo coreografi e personalità di eccellenza del mondo della danza ma, anche, registi televisivi e cinematografici, direttori di teatri, produttori e giornalisti.

PREMI
Di tutto rispetto, inusuali per il mondo dello spettacolo in genere e ciò lascia intendere quanta importanza riveste l’evento L’Oscar della Danza e – aspetto più importante – quanta fiducia viene riposta nell’eccellenza dei nostri artisti.

Sarà certamente una competizione ambiziosa ma tutti noi, in qualunque ruolo svolgiamo nel mondo della danza, sappiamo che inseguire il proprio sogno significa convivere con “lacrime e sangue”, rinunciare alle usuali distrazioni quotidiane, provare, provare ed ancora provare.

Sono quindi previsti i seguenti importanti Premi:

Primo premio assoluto contratto di lavoro Cinecittà World del valore di € 15.000

Primo premio assoluto migliore coreografia (gruppi) € 2.500
Primo premio assoluto miglior passo a due €. 800

Premi speciali: miglior coreografia televisiva €500
miglior coreografia ispirata ad un film €500
miglior coreografia musical € 500
– Primo, secondo e terzo premio per ogni categoria.
– Attestati di quarto e quinto classificato.
– Borse di studio al 100%.

Prendo a prestito delle significative parole di un nostro Maestro:

“La danza è passione che si trasforma in gioia vitale, sana, pura, libera.C’è qualcosa di così vero, ancestrale, istintivo…”

Spero non me ne voglia perchè è esattamente questa l’emozione che proveremo assistendo a L’Oscar della Danza.

 

 

Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia

dell’artista Rossella Brescia si è già detto tutto ma, questo tutto, è comunque ben poca cosa per illustrare compiutamente la professionalità, la maturità artistica, la dedizione e la passione verso i suoi allievi che, anche quest’anno, si cimenteranno nel Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia

L’Evento si svolgerà nella splendida cittadina di Martina Franca (TA) che tra le sue bellezze ospita la sede della Scuola Danza di Rossella Brescia; l’appuntamento è presso il Cinema Teatro Nuovo alle ore 21,00 del giorno 24 giugno 2017.

Il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia si preannuncia qualitativamente ricco di performance artistiche degli allievi e si pone tra i più alti livelli di attenzione nel panorama delle esibizioni, saggi, manifestazioni coreutiche che sono tradizionalmente svolte in questo periodo.
Tra le “stelle” da menzionare ricordiamo i primi ballerini del Teatro dell’Opera di Roma Alessio Rezza e Rebecca Bianchi che si esibiranno al GalàFredy Franzutti della Compagnia Balletto del Sud con il primo ballerino Alexander Yakovlev.

Il Maestro Luciano Cannito, a cui va il grande merito di aver promosso, raccolto 15.600 adesioni e consegnato alle Istituzioni la Petizione contro la chiusura dei Corpi di Ballo crede fortemente nella diffusione dell’arte coreutica in tutto il territorio nazionale poichè essa genera mirabili sinergie con le esistenti realtà artistiche. Luciano Cannito curerà la regia che sarà –  come sempre – assolutamente perfetta in quanto spinta dall’amore per l’Arte e per la Danza

…toy, toy, toy ragazzi
e, da parte nostra, che siamo gente di teatro, permetteteci di augurarvi mer.., mer.., mer.. che è il più sincero augurio per il vostro giusto e meritato successo.

Arrivederci a sabato 24 giugno per ammirare il Galà di fine anno della scuola danza Rossella Brescia.

La Danza è libertà

La carrozzina non deve essere concepita come un insormontabile ostacolo ma come un necessario strumento che si integra nel movimento del ballerino con disabilità ed è parte essenziale nella creazione di una coreografia poichè la Danza è libertà non soltanto motoria ma, anche – e soprattutto – psicologica.

Partendo da questa basilare considerazione si può ben affermare che la Danza non svolge una semplice funzione terapeutica interessando la massa muscolare ma trasmette i sentimenti dell’allievo a tutti coloro che interagiscono con il danzatore portatore di disabilità .

Lo studio e l’esecuzione dei movimenti del corpo diventano così una pluralità di modi per entrare in contatto e per comunicare con gli altri.

Gli stimoli che genera la Danza agiscono quindi non solo a livello fisico ma è la mente, prima di tutto, ad esserne coinvolta.

Quando pensiamo alla Danza siamo immediatamente portati a “vedere” movimenti perfetti, passi arditi, ballerini volteggianti, ritmo ed energia e, per estensione del concetto che la Danza è libertà  e ci potremmo chiedere: può un portatore di disabilità praticare la Danza?

La risposta è si.

La Danza sportiva paralimpica è inserita a pieno titolo nella Federazione Danza del C.O.N.I. il quale, a seguito di un lungo percorso formativo e di specializzazione della durata di 3 anni, ha rilasciato solo 25 titoli ad altrettanti Tecnici Federali.

Alla Danza si possono avvicinare allievi con  disabilità intellettivo-relazionale, con disabilità legate alla vista o all’udito e con disabilità di natura fisico-motoria; l’istruttore tecnico federale saprà applicare il più corretto approccio mirato in relazione alla singola disabilità.

Queste disciplina è suddivisa in categorie come ad esempio la Wheel-chair dance (Danza in carrozzina), praticata “in solo”, “in duo” (entrambi i ballerini con disabilità) o “in combi” (ragazzo disabile con un normodotato),

La Danza sollecita l’apparato muscolare che entra in coordinazione con il tronco cerebrale ed in questo senso la danza svolge una funzione terapeutica per le persone con disabilità: aumenta la fiducia in se stesse e nelle possibilità del loro corpo.

L’obiettivo non è quello di essere al centro dell’attenzione in termini puramente esibizionistici quanto piuttosto affermare e comunicare all’esterno la propria personalità.

Il percorso didattico prevede inizialmente la conoscenza tra gli allievi con disabilità diverse tra loro, l’integrazione tra gli stessi e con l’istruttore così da formare il “gruppo” per poi passare alla preparazione di una prova artistica a tempo di musica; naturalmente ciascun allievo elabora l’intero percorso in modo del tutto personale.

E’ merito dell’istruttore tecnico federale amalgamare coreograficamente le singole personalità proprio perché il concetto base è che la Danza è libertà espressiva.
La pratica della Danza apporta certamente benefici morali e fisici agli allievi, stimola le loro potenzialità nascoste ed indica a gran voce la reale possibilità di una evoluzione migliorativa in armonia con la patologia di cui è affetto; possiamo affermare che la Danza è libertà.

 

 

Eleonora Abbagnato in Il Mito di Medea

Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi nonché direttrice del Ballo dell’Opera di Roma, fa ritorno al Festival di Spoleto e sarà la protagonista al Teatro Romano, i giorni 1 e 2 luglio 2017, de Il Mito di Medea del coreografo Davide Bombana e prodotto da Daniele Cipriani Entertainment.

 Liberamente tratto dalla tragedia di Euripide, il balletto è dedicato alla primadonna del ventesimo secolo, il grande soprano Maria Callas di cui ricorre il 40° anniversario della morte ed il cui nome è inestricabilmente legato all’interpretazione della dark lady della mitologia greca, sia nell’opera di Cherubini (che fu, secondo molti, il più significativo ruolo di quest’immensa artista), che nell’omonimo film di Pier Paolo Pasolini (1969).

Un’interpretazione immedesimata, dovuta forse ad alcuni parallelismi tra la vita della divina Maria e quella del personaggio mitologico: il carisma, la passionalità in amore, il tradimento e l’abbandono da parte dell’uomo amato, persino la morte di un figlio (nel caso della Callas però, secondo alcune fonti, il dolore di aver partorito un figlio morto, frutto del suo amore con Onassis).

Per sottolineare le similitudini una parte significativa di questo nuovo balletto, che utilizza musiche di Arvo Pärt e Fausto Romitelli, si svolge anche su una celebre registrazione storica del Mito di Medea diretta da Tullio Serafin alla Scala in cui, malgrado il declino vocale già in atto, la grandezza interpretativa della Callas brilla come non mai, in tutti i possibili registri, dal dolcissimo al terribile.

Potrebbe sembrare un binomio strano quello tra la cantante lirica greca-americana e la ballerina italo-francese. Bruna e dai tratti drammatici la prima, bionda ed eterea la seconda eppure un filo sottile unisce le due stelle. Sul piano personale le origini mediterranee, l’appartenenza a due culture e l’aver scelto Parigi come città di vita; sul piano artistico la venerazione per l’Arte, vista come dea a cui dedicare, quasi religiosamente, la propria esistenza.

Come una sacerdotessa sullo sfondo suggestivo di un teatro antico Eleonora Abbagnato – francese di formazione, ma orgogliosamente palermitana di nascita – danza con intensità un personaggio di cui ha capito i reconditi moti, dedicando la “sua” Medea a quella meravigliosa grecità della Callas che scorre nelle vene anche di ogni figlio e figlia di Sicilia.

“Sono orgogliosa e fiera di poter dedicare Il Mito di Medea a Maria Callas” dichiara Eleonora Abbagnato “anche se per ragioni anagrafiche non ho potuto conoscere direttamente la Callas, l’ho sempre sentita vicina a me ed alla mia sensibilità. Probabilmente la comune origine mediterranea, senza dimenticare la presenza greca in Sicilia, hanno fatto di lei una sorta di guida spirituale, pur in un’arte diversa dalla mia, ma comunque sempre legata al teatro.”

Il Mito di Medea, atto unico della durata di un’ora e mezza, è un omaggio del mondo della danza al più grande nome della lirica”, dice il coreografo Bombana, aggiungendo che “tra le molti versioni della tragedia ho scelto quella celebre di Euripide perché introduce il tema del perdono da parte degli Dei, cosa rara nei testi dell’antichità.”

“Il pubblico, solito vedermi sulle punte nei ruoli del grande repertorio classico, qui vedrà di me una sfaccettatura diversa”, anticipa Eleonora Abbagnato. Dal lato suo Davide Bombana chiarisce: “Non creatura impalpabile ed aerea, ma donna forte e ferina che danza in mezza punta in quanto Medea era figlia del Re della Colchide, un regno barbaro dallo stretto legame con la Terra.”

Eleonora Abagnato sarà affiancata da due affermate étoile dell’Opéra di Parigi, Audric Bézard (Giasone) e Benjamin Pech (Creonte), nonché da un cast di sedici ballerini italiani tra cui Federica Maine (Creusa) e Claudio Cocino (Messaggero di Morte), primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.

Questo è il terzo anno consecutivo che le produzioni Daniele Cipriani Entertainment, con protagonista Eleonora Abbagnato, sono presenti al Festival di Spoleto: si ricordano, infatti, Soirée Roland Petit (2015) e Carmen (2016).

Con Il Mito di Medea debutta la nuova produzione DCE che verrà portata in tournée sulle scene italiane durante le prossime stagioni a seguito dei successi, di pubblico e di critica, già ottenuti con le produzioni: SchiaccianociCoppélia e Carmen (balletti con la coreografia di Amedeo Amodio).

Quest’estate Il Mito di Medea si replicherà il 23 luglio a Civitanova Danza – Civitanova Marche (Macerata) mentre il 22 luglio Eleonora Abbagnato sarà in scena al Teatro Romano di Ostia Antica in Carmen.

Un’estate caratterizzata da un eccellente respiro artistico sottolineato dalla raffinata danza di Eleonora Abbagnato con Il Mito di Medea.

 

Ufficio Stampa Daniele Cipriani Entertainment

Simonetta Allder

ufficiostampa@danielecipriani.it

339 7523505

 

Ufficio Stampa Eleonora Abbagnato

Elena Ghidini – Ego Comunicazione

elena.ghidini@egocomunicazione.it

335 1224137

 

InMovimento: rassegna di danza a Roma

inmovimento eliseo roma

Il Teatro Eliseo di Roma spalanca le sue porte alla grande danza, con un’attesissima rassegna che sarà in scena dal 22 al 28 maggio.

InMovimento è un progetto di respiro internazionale a cura di Valentina Marini e prodotto da European Dance Alliance, che si declina in forma diverse di spettacolo, a cominciare da quella documentaristica.

Ad aprire al rassegna, infatti, proprio la proiezione di un documentario diretto da Tomer Heymann: Mr. Gaga. Altri due gli appuntamenti in programma: lo spettacolo Pan/remastered e Dancing Partners.

“Il Teatro Eliseo è da sempre un polmone culturale per la città di Roma e riportare la danza in un luogo di riferimento come questo non poteva che accadere con un progetto che seppur calendarizzato in una sola settimana nasce già con uno spirito di apertura e di mescolanza tra generi, nazionalità e linguaggi: Germania, Israele, Svezia, Spagna e naturalmente Italia.”

Valentina Marini

InMovimento: Mr. Gaga

Nato nel 1952, Ohad Naharin è un coreografo israeliano apprezzato e conosciuto in tutto il mondo, nonché direttore artistico della Batsheva, famosissima compagnia israeliana di danza. Nel suo documentario Mr. Gaga il regista ne ripercorre la vita sia professionale che privata, con immagini di repertorio che lo mostrano in scena con grandi artisti come Martha Graham e Maurice Béjart e altre che lo ritraggono con la famiglia. I dietro le quinte, le prove, le esibizioni: l’anima di danzatore e coreografo che ci restituisce Heymann nel suo film è sicuramente rigorosa e appassionata, quella di un artista di grande integrità e creatività.

Il titolo del film, presentato nella prima edizione di Doc At Work nel 2013, rimanda a quel linguaggio corporeo e di movimento definito appunto “Gaga” creato proprio da Naharin.

“I semi che hanno fatto maturare questo film sono stati piantati oltre vent’anni fa, quando ho visto per la prima volta in scena la compagnia di danza di Naharin. Ricordo di essere rimasto profondamente colpito, fu uno shock emotivo e mentale, come se avessi consumato un esplosivo cocktail di alcol e droga, ma senza alcol né droga. Ricordo quello spettacolo come un continuum di musica, movimento, sensualità, sessualità e quei meravigliosi ballerini dei quali ti innamoravi immediatamente, senza sapere il perché. Da quella sera in poi, sono diventato un consumatore compulsivo delle coreografie della compagnia Batsheva. Naharin è come una noce racchiusa in un guscio molto difficile da rompere, ha un carattere complesso e contraddittorio; ma è questo che fa di lui un soggetto davvero molto interessante per un film documentario”.

La proiezione di Mr. Gaga apre la rassegna InMovimento e l’appuntamento è il 22 maggio alle ore 20.00: costo del biglietto 7 euro. Il regista incontrerà il pubblico al termine della proiezione.

InMovimento: Pan/remastered

PAN/remastered nasce da un’idea di Emanuele Soavi, che ne è anche coreografo: si tratta del riadattamento di una produzione del 2011 con la quale Emanuele Soavi ha vinto il premio del Teatro di Colonia come Miglior Interprete.

Come suggerisce al titolo, protagonista della scena è, anche se in chiave moderna, PAN, creatura mitologica metà divinità e metà capra, protettore dei boschi e degli abitanti e dio dell’agricoltura e dei pascoli. Qui la figura è attualizzata con un carattere di outsider, intrattenitore e terrorista, intrappolato in un limbo tra il mondo umano e quello divino. Il fulcro della creazione sono le psicosi contemporanee e le paure del nostro tempo.

PAN/remastered all’Eliseo sarà accompagnato da musiche dal vivo create da Stefan Bohne e dal fondatore di KOMPAKT Wolfgang Voigt, che ha arricchito la colonna sonora originale di nuovo materiale successivamente ri-arrangiato da Stefan Bohne.

Questo secondo appuntamento della rassegna InMovimento è in programma il 24 maggio alle ore 21: costo del biglietto 10 euro.

InMovimento: Dancing Partners

Dancing Partners, che chiude la rassegna InMovimento 2017, è frutto del lavoro di artisti di diversa nazionalità, che hanno collaborato per creare qualcosa che potesse riunire e rafforzare il background di tutti, le diverse formazioni e provenienze, i diversi talenti.

Hanno dato luce a questa produzione: Thomas Noone Dance (Spagna), Norrdans (Svezia), Company Chameleon (Inghilterra), Spellbound Contemporary Ballet (Italia), ma nella versione in scena all’Eliseo sarà in scena, al posto della compagine inglese, la special guest israeliana Adi Salant, co-direttrice della prestigiosa Batsheva Dance Company.

Oltre alla cooperazione tra artisti, il secondo aspetto che Dancing Partners vuole evidenziare è l’interazione con il territorio: lo spettacolo ha una natura itinerante e le residenze temporanee, nelle sedi delle diverse compagnie ospitanti, diventano, di volta in volta, luogo di scambio e confronto tra i vari artisti, il cui obiettivo è giungere ad un pensiero artistico comune che amalgami, inglobi e superi quello dei singoli.

Appuntamento di chiusura della rassegna InMovimento, Dancing Partners sarà in scena il 28 maggio alle ore 20.30: costo del biglietto 12 euro.