Alphonse Mucha

Dal quindici aprile all’undici settembre 2016 l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano di Roma ospita la retrospettiva dedicata alla vita e all’opera del grande maestro ceco dell’Art Nouveau Alphonse Mucha.

L’esposizione è stata organizzata dal promoter culturale Arthemisia Group e dalla Fondazione Mucha in collaborazione con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e la Regione Lazio.

Alphonse Mucha, nato nella Moravia del Sud (oggi territorio della Repubblica Ceca) nel 1860 e morto a Praga nel 1939, è uno dei nomi più importanti dell’arte europea del periodo a cavallo tra 20° e 21° secolo; a 27 anni andò a vivere e studiare a Parigi dove riuscì a raggiungere la fama grazie ai suoi disegni e alla sua pittura moderna e rivoluzionaria.

L’estrema versatilità e la sperimentazione furono le due maggiori peculiarità dell’artista ceco; la sua ricca e varia produzione comprende illustrazioni per cartelloni, manifesti, copertine di riviste, calendari, oggetti di design, gioielli e pannelli decorativi.

Senza ombra di dubbio Alphonse Mucha fu assolutamente rivoluzionario in campo pubblicitario; tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 tale settore era in grande crescita in Europa e soprattutto nella ricca Francia della Belle Epoque.

Il pittore e scultore ceco ha contribuito in maniera determinante all’evoluzione e alla nascita della moderna pubblicità, sfruttando al meglio innovazioni tecnologiche del periodo come la stampa litografica e creando originali layout tipografici.

L’arte di Mucha è dominata da motivi floreali e raffigurazioni di donne bellissime ed eleganti, spesso immerse in contesti fiabeschi o naturalistici; tra i suoi lavori più importanti ci sono i ritratti dell’attrice Sarah Bernhardt, vera e propria star del teatro francese della seconda metà dell’Ottocento, utilizzati anche per promuovere i suoi spettacoli.

La mostra di Roma, ideata dalla curatrice della Fondazione Mucha Tomoko Sato, raccoglie oltre 200 opere suddivise in sei sezioni che ripercorrono le diverse fasi della vita dell’artista e sono così chiamate: “Un boemo a Parigi”, “L’artista-filosofo”, “Un cosmopolita”, “Un creatore di immagini per il grande pubblico”, “Il mistico” e “Il patriota”.

Tra i magnifici lavori esposti vi sono l’autoritratto del 1899, il manifesto “Poster for Gismonda” del 1894 e i gioielli realizzati per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 in occasione della quale la Francia fece costruire nella sua capitale molti edifici e monumenti come il Museo d’Orsay, il Grand Palais e la stazione ferroviaria Gare de Lyon.

Alphonse Mucha è stato un gigante dell’arte moderna e un grande innovatore; la retrospettiva a lui dedicata e allestita nelle sale del Complesso del Vittoriano è il miglior modo per entrare in contatto con l’opera di un vero e proprio maestro.

Alphonse Mucha

Evento organizzato da Arthemisia Group e Fondazione Mucha

Dove:

Complesso del Vittoriano/Ala Brasini – Via di San Pietro in Carcere – Roma

Quando:

Dal 15 aprile all’11 settembre 2016

Da lunedì a giovedì ore 9.30 – 19.30

Venerdì e sabato ore 9.30 – 22.00

Domenica ore 9.30 – 20.30

Per i visitatori sono previste molteplici ed articolate facilitazioni economiche meglio specificate sul sito web:

http://www.ilvittoriano.com/mostra-alphonse-mucha-roma.html

Tel. 06 8715111

Hugo Pratt. Incontri e Passaggi

Dal 29 aprile al 24 maggio 2016 la mostra itinerante “Hugo Pratt. Incontri e Passaggi” fa tappa a Roma nello spazio “La Pelanda” del MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma).

L’evento, promosso dal salone internazionale del fumetto “Napoli COMICON”, dal festival di disegnatori e designer “ARF!” e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, è stato ideato dal Musée Hergé di Bruxelles e da Patrizia Zanotti, curatrice dell’immenso catalogo di Pratt.

L’esposizione è interamente dedicata al lavoro di Hugo Pratt, grandissimo fumettista e scrittore italiano nato a Rimini nel 1927 e deceduto a Losanna nel 1995; la sua fama è legata principalmente al personaggio di Corto Maltese, l’avventuriero di La Valletta creato nel 1967 e protagonista di quasi trenta storie.

Buona parte di queste sono state pubblicate in Italia da riviste di fumetti storiche come “Linus” e “Il Corriere dei Piccoli”; oggi è possibile leggerle anche in volumi singoli e cartonati disponibili in libreria.

Il 1° ottobre 2015 l’editore Rizzoli Lizard ha messo in vendita Sotto il sole di mezzanotte, libro realizzato da Rubén Pellejero e Juan Diaz Canales che include la prima storia di Corto Maltese non scritta dal suo creatore Hugo Pratt.

Hugo Pratt

Hugo Pratt

Nel corso della sua vita, il disegnatore riminese cresciuto a Venezia riuscì a raggiungere un grande e meritato successo internazionale e, ancora al giorno d’oggi, è riconosciuto come uno dei maggiori autori di fumetti di sempre.

La sua opera è stata amata e profondamente apprezzata da intellettuali e artisti del calibro di Umberto Eco, Woody Allen, Oreste Del Buono e Paolo Conte.

La mostra “Hugo Pratt. Incontri e Passaggi” segue lo sviluppo e l’evoluzione del disegnatore tra tavole in bianco e nero, acquerelli, parole e bozzetti; i visitatori avranno la possibilità di osservare da vicino più di 120 opere e fotografie originali.

Tutta l’esposizione ruota attorno alle due grandi passioni dell’artista, il viaggio e la lettura, che hanno avuto un grande peso nell’influenzare e modellare il suo lavoro.

“Hugo Pratt. Incontri e Passaggi” rappresenta una sorta di vetrina sulla visione del mondo, sui pensieri e sulle esperienze del fumettista italiano; l’interesse nei confronti del multiculturalismo, dell’arte e delle tradizioni di popoli esotici traspare in modo chiaro e netto nelle vicende e nella personalità di Corto Maltese, vero e proprio alter ego “disegnato” di Hugo Pratt.

Corto Maltese

Corto Maltese

La mostra dedica ampio spazio al lato più “narrativo” dell’artista; i visitatori potranno leggere le sue parole e scoprire come i suoi scrittori preferiti – tra i quali vi sono grandi classici come Robert Louis Stevenson, Jack London, Jorge Luis Borges e James Oliver Curwood –  hanno influenzato in maniera profonda non solo le sue storie e i personaggi, ma anche i suoi magnifici disegni.

L’arte del fumetto italiano è sempre più apprezzata nel mondo e l’interesse nei suoi confronti è in costante crescita; visitare la mostra “Hugo Pratt. Incontri e Passaggi” del MACRO è, senza ombra di dubbio, il modo migliore per avvicinarcisi e conoscere l’incredibile opera del suo più grande esponente.

 

Hugo Pratt. Incontri e Passaggi

Evento promosso da Napoli COMICON, ARF! Festival e Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Dove:

La Pelanda/MACRO Testaccio – Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma

Quando:

Dal 29 aprile al 24 maggio 2016

Da martedì a domenica ore 12.00 – 20.00 (chiuso il lunedì)

Per i visitatori sono previste molteplici ed articolate facilitazioni economiche meglio specificate sul sito web:

www.museomacro.org/mostre_ed_eventi/mostre/hugo_pratt_incontri_e_passaggi

Tel. 06 4807361

Giuseppe Loris Ienco

Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo

Alla Patagonia, grande regione dell’America Meridionale da sempre cara ai viaggiatori amanti della natura, è dedicato l’evento “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” promosso da Roma Capitale.

Il territorio della Patagonia, diviso tra Argentina e Cile, occupa una superficie di oltre 900.000 km²; buona parte dell’area è costituita da zone desertiche e steppose popolate da innumerevoli specie di animali diverse come pinguini, puma, volpi e moltissimi altri piccoli mammiferi.

La Patagonia è ricca di paesaggi meravigliosi e luoghi suggestivi, raccontati e resi famosi anche da grandi scrittori come l’inglese Bruce Chatwin – autore di “In Patagonia”, diario di viaggio pubblicato nel 1977 – e il cileno Luis Sepúlveda che alla enorme regione desertica ha dedicato “Patagonia express. Appunti dal sud del mondo” pubblicato nel 1995.

L’enorme e vario patrimonio naturale della regione è tutelato da Argentina e Cile che, nel tempo, e con una lungimirante politica di protezione della natura, hanno istituito moltissime aree protette. Una delle più note e visitate è quella della “Terra del Fuoco” il cui parco nazionale occupa la regione più a sud dell’Argentina.

La mostra fotografica “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è stata inaugurata il 9 aprile scorso al “Museo di Roma in Trastevere” e sarà aperta al pubblico fino al 12 giugno 2016.

La mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è promossa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale con il patrocinio della Commissione Italiana dell’Unesco, della Regione Lazio e dell’Ente del Turismo della Patagonia.

La rassegna fotografica è realizzata da Luca Bragalli, fotografo e architetto paesaggista fiorentino. Nato nel 1972, Bragalli si occupa da molti anni di progettazione sostenibile, difesa della natura e tutela del territorio dall’impatto umano.

Le foto esposte nella mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” sono state scattate tra dicembre 2014 e gennaio 2015 in diverse aree protette cilene e argentine.

Vi sono molte immagini che riprendono i magnifici parchi nazionali argentini come “Los Glaciares” e “Terra del Fuoco” oltre ad altre suggestive testimonianze dalla Patagonia cilena (“Torres del Paine” e “Vicente Perez Rosales”).

La mostra “Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” si divide in due sezioni: in una sono esposte immagini nelle quali gli elementi “protagonisti” sono la pietra ed il vento, nell’altra viene dato risalto all’acqua dei fiumi e al gelo dei ghiacciai patagonici.

Le foto di Luca Bragalli sono rigorosamente in bianco e nero; la decisione di non mostrare i colori dell’incontaminata natura della Patagonia è legata alla volontà dell’autore fiorentino di dare il massimo risalto soprattutto alle forme, alla geometria ed alla purezza dei paesaggi desertici e stepposi dello sterminato territorio argentino-cileno.

La Patagonia è rappresentata nella sua alternanza di luci e ombre; la totale assenza di elementi umani accentua la maestosità della natura.

Il variare di luoghi e condizioni meteorologiche, che è ben rappresentato dalle immagini esposte, dà all’osservatore l’impressione di un luogo che, nonostante la calma del deserto, è comunque sempre in continuo movimento e perenne mutamento.

“Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo” è una mostra da non perdere per tutti gli amanti della natura e dell’ecoturismo; sono sempre in numero crescente gli appassionati di fotografia che affrontano il viaggio in Patagonia per riscoprire e fissare nelle foto il meraviglioso spettacolo che ci offre la natura.

Un’ottima occasione per riscoprire la bellezza della Patagonia – uno degli ultimissimi luoghi al mondo dove la natura la fa ancora da padrona – e per ricordarci dell’importanza della tutela della regione da un possibile invasivo e deprecabile impatto umano.

 

Patagonica – Paesaggi dalla fine del Mondo – Immagini di Luca Bragalli

Evento promosso da promosso da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Dove:

Museo di Roma in Trastevere – Piazza S. Egidio, 1B – Roma

Quando:

Dal 9 aprile al 12 giugno 2016

Da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 (chiuso il lunedì)

Per i visitatori sono previste molteplici ed articolate facilitazioni economiche meglio specificate sul sito web:

http://www.museodiromaintrastevere.it

Tel. 060608 (orario 9,00 – 21,00)

Giuseppe Loris Ienco