LA VIA CRUCIS DI PAPA FRANCESCO
By Martina Servidio
Partecipando davanti alla TV alla celebrazione della Via Crucis che si è svolta in una Piazza San Pietro vuota, irreale, altamente evocativa del triste periodo che stiamo subendo, mi sono venute in mente le parole di un altro Papa, Giovanni XXIII, nel suo discorso Alla luna:
“Tornando a casa troverete i bambini. Date un carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nell’ora della tristezza e dell’amarezza”
Papa Giovanni XXIII e Papa Francesco vivono con la stessa intensità l’amore per l’umanità e mostrano un segno di particolare attenzione verso i bambini.
Sua Santità, Papa Francesco, parla ai bambini che lo accompagnano nella celebrazione della Via Crucis con le meditazioni, le preghiere e le loro riflessioni come quella di una bambina che avverte l’abbandono e la solitudine dovuta alla “zona rossa” dove abita.
Soffre perché le mancano i nonni che non vede da un anno perché “potremmo farli ammalare di Covid”, le mancano le amiche, la pallavolo e gli scout.
Papa Francesco prega: “Illuminaci in questa notte buia, perché non ci smarriamo in questo periodo difficile”
Sei bambini, visibilmente emozionati, che hanno scritto le meditazioni, i disegni e le preghiere recitate insieme al Santo Padre durante le 14 stazioni della Via Crucis e che ci hanno ricordato quanto è sofferente l’umanità, in modo particolare in questo periodo segnato dalla pandemia.
Sono meditazioni scritte con parole semplici, da bambini, ma proprio per questo sono profondamente incisive e ci spingono alla riflessione: “Gesù, aiutaci ogni giorno a portare le nostre croci come Tu hai portato la tua”.
Anche quest’anno, come l’anno scorso, la Via Crucis si è svolta a Piazza S. Pietro anziché nel suggestivo scenario del Colosseo ma nei nostri occhi rimane l’emozione della Croce – illuminata dal bagliore delle torce – posta sul Sagrato e l’obelisco che svetta al centro della piazza.
Il Colonnato con le sue ampie braccia si protende per accogliere ed abbracciare, con un gesto d’amore, tutta l’umanità sofferente.
Grazie
Martina
Si ringraziano le fonti Vaticane delle foto ad uso divulgativo non commerciale