MARIUPOL RESISTE IN ATTESA DEL COLPO FINALE; TORNA LO SPETTRO NUCLEARE

MARIUPOL RESISTE IN ATTESA DEL COLPO FINALE; TORNA LO SPETTRO NUCLEARE

By Martina Servidio

MARIUPOL RESISTE IN ATTESA DEL COLPO FINALE; TORNA LO SPETTRO NUCLEARE

E’ sempre Mariupol il centro del conflitto dove si sono concentrate le truppe della Russia; la città è ormai praticamente circondata e l’ultimo caposaldo è costituito dall’acciaieria Azvostal dove sono asserragliati militari e civili ucraini.

E’ ormai scaduto l’ultimatum di Mosca che ha posto la condizione di resa totale dei difensori in cambio dell’incolumità.

L’acciaieria, 11 Km. quadrati costituiti da un dedalo di intersezioni, passaggi sotterranei, capannoni, è diventata una roccaforte difficile da espugnare e da parte dei difensori viene gridato il categorico messaggio: resisteremo ad oltranza.

Queste 2 posizioni così lontane tra loro lasciano presagire forti ed incisive mosse militari che l’armata russa potrebbe intraprendere nelle prossime ore.

Pur in questa drammatica situazione si intravede un barlume di ipotesi di dialogo; la Russia afferma di aver proposto al governo di Kiev di riconoscere la sua sovranità sulla Crimea e l’indipendenza delle repubbliche del Donbass, Donetsk e Luhansk. Kiev ha proposto un negoziato speciale per Mariupol.

Tutto viene reso ancora più difficile e pericoloso, per quanto ciò sia possibile, per l’incombente minaccia nucleare e per l’utilizzo possibile di armi non convenzionali o tattiche.

Proprio ieri la Russia ha diffuso il video del lancio di un missile intercontinentale di nuova generazione capace di eludere qualunque sistema di difesa.

Serpeggia il timore che la guerra possa andare avanti ancora a lungo e il presidente ucraino, Volodomyr Zelenski, sollecita l’occidente a fornire armi e attrezzature militari per arginare efficacemente l’avanzata russa.

La UE e gli USA hanno confermato che aiuteranno l’Ucraina nella difesa.

Fin qui la cronaca che sovrasta il dolore di tutti coloro che soffrono e muoiono, bambini, giovani, anziani, per loro non esiste un futuro.

Anche il Santo Padre si è impegnato con tutte le sue forze per aprire un dialogo con le forze in campo, si è recato direttamente presso la residenza dell’Ambasciatore Russo presso la Santa Sede, ha manifestato incessantemente della sua speranza di recarsi nelle zone di guerra, ha chiesto di poter avere contatti diretti con i contendenti per far tornare la pace in questo martoriato angolo del mondo

La PACE, questo sentimento ormai disilluso e calpestato.