Con il pareggio per 1-1 in casa del Real Madrid al Santiago Bernabeu, la Juventus ha nuovamente raggiunto la tanto agognata finale di Champions League. Il goal di Morata le ha infatti permesso di conquistarsi un posto per l’ultimo appuntamento dell’evento più importante dell’anno, grazie anche al miracoloso successo dell’andata per 2-1, vera e propria base su cui gli uomini di Allegri hanno costruito il loro trionfo.
Basterebbe solo questo traguardo a rendere una stagione da normale a memorabile ma non è così. La Juventus è sempre la Juventus e anche se dopo Calciopoli il suo lustro si era notevolmente affievolito (ricorderete certamente gli scandali sugli arbitraggi e la conseguente retrocessione in serie B) la nuova dirigenza ha provveduto a farlo brillare di nuovo con investimenti oculati e mirati, alcuni di essi davvero lungimiranti.
E così, oltre alla finale di Champions League, la Juventus si ritrova anche in finale di Coppa Italia e, in campionato, Campione d’Italia con largo anticipo. La Roma di Rudi Garcia aveva cercato di tenere botta, salvo poi cedere di schianto alla distanza, causa anche qualche scricchiolìo interno allo spogliatoio, spianando la strada alla squadra di Massimiliano Allegri. In finale di Coppa Italia, invece, troverà l’agguerrita Lazio di Stefano Pioli, una squadra veloce e che gioca bene al calcio, capace sicuramente di mettere in difficoltà chiunque.
Dicevamo in apertura di articolo che non tutto però, all’inizio, era così scontato. Anzi. Quando Antonio Conte lasciò improvvisamente la panchina della Juventus per cercare nuovi stimoli e nuove avventure, sul povero Massimiliano Allegri venne addosso una vera e propria bufera. Le “vedove inconsolabili” di Conte erano molte, anzi moltissime: c’era chi diceva che Allegri non era adatto per un posto del genere, che negli ultimi anni aveva vinto poco o nulla e che il suo gioco non era come quello del tecnico pugliese.
E invece, oggi, eccoci qui. La Juventus di Massimiliano Allegri si è sempre dimostrata solida e concreta, con una difesa d’acciaio e un perfetto equilibrio in tutti i reparti. A rendere questa squadra così straordinaria è anche il suo mix di fantasia e concretezza, corsa ma anche disciplina tattica e, cosa che non guasta mai, anche un po’ di fortuna. Ma, come si dice, la fortuna aiuta gli audaci.
Da ricordare sicuramente tre o quattro nomi, che rappresentano lo zoccolo duro dell’intera squadra e vero e proprio scheletro. Chiellini per la difesa, cattivo e spietato al punto giusto, il trio delle meraviglie Pogba-Vidal-Pirlo, fusione panica di fantasia e solidità e l’intramontabile Carlitos Tevez in avanti.