Nicolina Ros scrittrice, la nostra intervista
La Macina Magazine incontra oggi la scrittrice Nicolina Ros che ha meritatamente conseguito il 1° premio nella Sezione Racconti del Concorso Letterario Il Macinino promosso dall’Associazione La Macina Onlus e dal giornale La Macina Magazine.
Nicolina Ros non ha bisogno di particolari presentazioni tanta è la sua notorietà nel magico mondo della cultura per gli innumerevoli elogi a lei dedicati, ai premi vinti e ai 2 preziosi riconoscimenti attribuiti dai Presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella.
La sua produzione letteraria si può così sintetizzare:
12 Sillogi in lingua italiana e friulana;
125 Racconti;
27 Libri;
800 riconoscimenti ottenuti in concorsi letterari in Italia e all’estero.
Beh, un curriculum da far tremare i polsi ad un giornalista ma, tuttavia, proponiamo a Nicolina Ros di dialogare passando al “tu”
Buongiorno Nicolina, grazie per la tua disponibilità e complimenti per il 1° premio ottenuto al Concorso Letterario “Il Macinino”. Puoi dirci come ti è nata l’ispirazione di scrivere l’opera “La prova del 9” ?
Buongiorno e grazie a voi e alla giuria che mi onora assegnandomi questo premio. ‘La prova del 9’ non è un racconto nato da una ispirazione personale ma da un fatto vero che mi tocca da vicino.
Il racconto affronta un tema di cocente attualità sociale, la dislessia, e il dramma che sottende tale disturbo. Ritengo particolarmente significativa ed incisiva la breve frase con cui hai terminato il racconto: “tre parole semplici ma potenti: “Ce la farò”. Questo intenso racconto ritieni possa essere un forte strumento di sensibilizzazione per i lettori nei confronti di tali tematiche?
Credo che qualsiasi strumento atto a sensibilizzare le persone che non conoscono il problema o lo conoscono superficialmente sia, anzi debba essere, percorribile.
Come consideri ed interpreti il ruolo dello scrittore nell’attuale società che, molto spesso, è attratta “dall’effimero”?
Io non mi considero una scrittrice, ma una donna che scrive per passione e con il desiderio di dare voce a storie di vita che, il più delle volte, voce non hanno.
La scrittura ed il senso civico: leggendo alcune delle tue precedenti opere ci appare chiaro il messaggio che trasmetti con l’intento di migliorare, elevare la nostra società ed il “sentire” comune. Ci puoi approfondire questo aspetto racchiuso nei tuoi scritti?
E’ una speranza sorretta anche dalla forza che l’essere credente dona. Non mi piace la parola ‘utopia’. Diciamo che, nel nostro piccolo, tutti possiamo fare qualcosa. Magari solo ascoltando chi si mette a nudo raccontandoti la sua storia. Potrà essere solo una goccia nel mare ma, se non ci fosse, diceva Madre Teresa, al mare mancherebbe quella goccia.
Ora ti rivolgiamo una domanda che toccherà il tuo animo: qual’é il componimento preferito e che ancora adesso ti suscita particolari emozioni e perchè?
Ogni componimento è un pezzetto prezioso di vita di chi l’ha vissuto e me l’ha affidato. Ma quello che mi commuove sempre è un racconto di due pagine: ‘Scarpe rosse tacco 15’ che parla di un amore NON vissuto nella disabilità.
Nicolina, all’inizio abbiamo accennato alla tua vasta produzione letteraria, ce ne puoi parlare in maniera più completa?
Ho scritto racconti e poesie personali. Ho appena presentato il libro ‘Conta su di me’ che tratta della violenza sulle donne, ma la produzione letteraria è vasta perché condivisa con Luigino Vador, mio marito. Infatti, per lo più, scriviamo a quattro mani.
Qual è stato il tuo percorso di avvicinamento letterario che ti ha portato ad avere gli strumenti per scrivere opere di indubbio successo?
Anche qui ritorno a mio marito. Quando da ragazzi siamo stati per un periodo lontani, ci siamo scritti centinaia di lettere (allora non c’era la tecnologia di cui disponiamo ora) e ci siamo promessi che, appena possibile, avremmo scritto la nostra storia. E’ stato un impegno che abbiamo iniziato ad esprimere nel 2000 e ha dato una straordinaria svolta alla nostra vita.
Concludiamo questo dialogo, cosa vuoi dire ai nostri lettori?
Dico che li ringrazio come ringrazio voi e li saluto esortandoli ad essere gocce preziose nel mare della vita.
Grazie Nicolina per il tempo che ci hai concesso con l’auspicio che ci seguirai con il tuo apprezzamento nei prossimi Concorsi Letterari che bandiremo.
Senz’altro vi seguirò nei prossimi Concorsi letterari.
Un caro saluto.
Nicolina