Orfeo un mito senza tempo Mercoledì 13 maggio Università Roma Tre

orfeo

Mercoledì 13 maggio alle ore 15,00 presso l’Università degli Studi Roma Tre, a via Ostiense 234 nell’aula 18, avrà luogo l’incontro per ‘Orfeo un Mito senza Tempo’ che prenderà in esame l’insegnamento che tale mito ha avuto nell’arte, nella vita e nella filosofia, e che lo rende utile e attuale anche nel nostro tempo.

Orfeo

Orfeo

Prenderanno parte alla tavola Rotonda il professo Roberto Nicolai, ordinario di letteratura greca e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, la grecista Adele Teresa Cozzoli dell’Università di Roma Tre, lo scrittore e giornalista Gabriele La Porta, la regista Consuelo Barilari, e l’attrice Isabel Russinova. Modererà l’evento il professore Paolo D’Angelo, ordinario di Estetica all’Università Roma Tre.

Sempre il 13 giugno alle ore 21.00 al Teatro Palladium andrà invece in scena lo spettacolo ‘Lo Sguardo di Orfeo’, diviso in sei rappresentazioni, ognuna ispirata alla vita dei giovani, con le sue problematiche derivanti dalla droga, l’amore, l’identità, il nuovo ruolo della coppia, e della famiglia in generale, con un occhio particolare anche all’amore omosessuale ancora non pienamente accettato.

Orfeo simboleggia infatti quell’amore mai raggiunto rimasto in stato embrionale per la sorte avversa, nel caso del mito della morte dell’amata. La rappresentazione è messa in scena dalla compagnia Schegge di Mediterraneo con la collaborazione dell’Università Roma Tre, L’università La Sapienza e il teatro Palladium che puntano al connubio tra il mito classico e i problemi giovanili, in modo da poter trasmettere un insegnamento etico e rendere utile, anche ai giorni nostri, un mito ormai vecchi di millenni..

Enrico Guarneri nella Scuola delle Mogli

enrico guarneri

Enrico Guarneri, attore e cabarettista siciliano di primo rango sarà in scena fino al 17 maggio al Teatro Quirino di Roma con La Scuola delle Mogli del celebre Moliére con regia di Guglielmo Ferro che ambienta la scena nella Catania del XVII secolo, non troppo dissimile dalla Francia di Luigi XIV, ma forse più adatta al pubblico italiano che non può far altro che apprezzare tutta la comicità siciliana che l’ottimo Guarneri mette nel protagonista Arnolfo, uomo ormai di una certa età che cerca nel miglior modo possibile, secondo lui, di educare una giovane donna, Agnese, a divenire la moglie perfetta.

Enrico Guarneri

Enrico Guarneri

La commedia è infatti incentrata sul ruolo dell’ormai vecchio uomo siciliano, che letteralmente terrorizzato dalle ‘corna’ che hanno subito numerosi suoi amici, cerca in tutti i modi di creare la situazione ideale affinché la sua futura moglie non possa in alcun modo tradirlo, trovando la chiave nell’ingenuità. Nella sua mentalità in una donna ingenua, e cresciuta lontana dalla cultura, dalle altre donne, e dalle tentazioni, non può esserci il pericolo dell’adulterio. La sua convinzione nasce dal fatto che siano i pettegolezzi con le altre donne e i libri, specialmente i romanzi, a mettere in testa certe cose alle mogli, che se tenute lontano da queste cose, e soprattutto chiuse in casa, rimarrebbero fedeli come, se non di più, dei servi.

Il suo piano procede in maniera ottimale con la piccola Agnese, educata in convento e poi rinchiusa in un casolare sorvegliato a vista dai suoi servitori, Alano o Giorgina, che permettono alla ragazza solo una boccata d’aria al giorno rigorosamente dal balcone e per pochi secondi, e la tengono chiusa nella sua stanza con tanto di finestra sbarrata.

Il caso vuole però che il giovane Orazio, figlio di un caro amico di Arnolfo scorga la giovane sul balcone e ve se ne innamori, così perdutamente da volerla rapire e portare via dalle grinfie di colui che la tiene prigioniere. Orazio rivela il suo piano e i suoi sentimenti ad Arnolfo, non sapendo che fosse lui stesso a segregare la giovane, e Arnolfo di buon grado recita la parte dell’amico di famiglia, non rivelando nulla a Orazio e iniziando a tramare alle sue spalle per fare in modo che il piano del giovane non vada a buon fine.

L’intera vicenda si svolge sotto l’unica scena della via dove si erge la balconata della giovane Agnese, perfettamente allestita con tanto di scalinata, piccolo portico e piccolo ponte levatoio per far accedere gli attori alla casa. I vestiti di scena sono ben curati nei particolari, tanto da rispecchiare veramente l’abbigliamento del XVII secolo, con le giacche lunghe e i pantaloni corti tipici della nobiltà e della borghesia seicentesca.

Sublime l’interpretazione di Guarneri nel ruolo di Arnolfo, veramente calato nel ruolo che prende una nuova linfa e una vivacità maggiore accompagnato da una sicilianità che traspare sia nei gesti che nelle parole in dialetto.