7 FATE A PALERMO

7 FATE A PALERMO

By Martina Servidio

7 FATE A PALERMOPalermo, in Piazza Rivoluzione, nota per la statua del cosiddetto “Genio di Palermo” antico nume tutelare della città, rappresenta oggi il simbolo di una delle più importanti manifestazione palermitane di arte contemporanea; è il luogo che ospita la mostra collettiva di arti visive “7 fate a Palermo” che vede protagoniste assolute 7 bravissime e giovani donne artiste palermitane.

L’evento artistico è visibile dal 22 luglio al 10 agosto 2021 presso gli spazi espositivi di Arèa” di Giovanni Lo Verso. Il progetto artistico collettivo nasce da un’idea di Daniela Balsamo e di Linda Randazzo, ed è curato da Gianna Panicola.

Scrive la curatrice:

Si racconta della loro eterea bellezza, del potere di compiere qualsiasi prodigio, dell’incanto che incanta fin dalla prima infanzia. In una dolce e tiepida sera di giugno, voglio raccontarvi delle stranezze, del coraggio, della profondità di spirito che animano queste creature; avanzano con delicatezza e ariosità, senza timore che qualcuno possa intralciare il proprio cammino: il volo di ali lucenti. Un fluttuare del corpo, una luce pulsante, un mutamento di forma, di materia, di esistenze. Dopo il male che si abbatté su tutto il mondo, seminando paura, disperazione, insicurezza; ecco, dopo quel male, emerse la necessità di ridare una nuova vita agli aerei corpi, agli occhi ardenti colmi di meraviglia, ai suoni di una natura velata, alle scie luminose, alla levità del cuore. Fantasticare, per lunghe ore, fino a notte inoltrata, quando l’immaginazione compie i suoi scherzi e catapulta tutto ciò che riesce ad incrociare: un viso, un fiore, una casa, un albero, una roccia, un lago, un sentiero. Mutamenti che si realizzano da una mente sprofondata nel sogno: è lì che avviene l’incontro! Questa mostra nasce in un pomeriggio d’estate e da un bisogno di leggerezza, di librarsi per rivivere “il sentirsi libero”, quel sentimento di libertà che tanto ci appartiene. Desiderio che è stato sempre manifestato, può considerarsi una invariabile antropologica e nel corso dei secoli ha assunto forme diverse, si è materializzato in splendidi esseri. Le fate sono l’espressione dell’esperienza del profondo, del fluire della psiche, del ritmo interiore. Lasciarsi prendere per mano e abbandonarsi ai balli all’aria aperta, in quelli che vengono chiamati “Cerchi delle Fate”. L’arte è elevazione del corpo e dell’anima, possiede il potere di trasportarci in un altrove. Il ritorno ai luoghi “dell’altrove”, che oggi hanno cessato di esistere, trasformati nella realtà virtuale in scenari apocalittici, metafora di prepotenza, di aggressività, proiezione di una pericolosa immagine ideologica. Maturare il distacco. Fermarsi ad osservare quei luoghi dimenticati, custodi di un’energia superiore. Palazzi, dimore, cortili, giardini, boschi, cascate, colline. Lasciatevi incantare dal loro mondo, dalla loro fantastica natura, contemplatele silenziosamente e, mi raccomando, non ignoratele perché sarete vittime di un diabolico incantesimo. Le fate sono tornate, sono tra di noi, pronte a rapire un umano e a trascinarlo nel loro impalpabile e misterioso regno” 

Le artiste protagoniste di questo incanto sono: Daniela Balsamo, Stefania Cordone, Mirela Morreale, Cetty Previtera, Linda Randazzo, Lilian Russo, Samantha Torrisi.

“Sette fate”, dal numero magico che oltre a simboleggiare l’universalità e l’equilibrio perfetto tra le diversità, ricorda un luogo particolare di Palermo, il “Cortile delle Sette Fate”, sito di fronte il Monastero di Santa Chiara.

 

Daniela Balsamo

7 FATE A PALERMODaniela Balsamo nasce a Palermo nel 1970. Dopo aver conseguito la maturità artistica, si trasferisce a Firenze dove frequenta al Politecnico Internazionale della Moda (Polimoda). Nel 1991, grazie a una borsa di studio, approfondisce il tema dell’illustrazione di moda al Fashion Institute of Technology di New York. Dopo alcuni anni, decide di tornare a Palermo dove frequenta il corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti. Dal 1997 al 2001 è impegnata in importanti allestimenti teatrali e successivi tour mondiali con grandi registi internazionali del calibro di Peter Greenaway e Bob Wilson. A Roma dal 2001 al 2005, inizia a collaborare con diverse riviste di moda come fashion stylist e illustratrice. Dal 2005 a oggi vive a Palermo, dove dopo un lungo periodo di insegnamento si concentra esclusivamente sulla pittura. Numerose sono le mostre personali e collettive che l’hanno vista protagonista dal 2008 ad oggi. La sua pittura, caratterizzata da immagini oniriche, ci accompagna in un viaggio intimo, ricco di rimandi tra conscio ed inconscio in cui gli elementi topici del sogno prendono forma; le immagini e la trama pittorica si fondono per rintracciare memorie lontane.

Stefania Cordone

7 FATE A PALERMOStefania Cordone nasce a Palermo nel 1986. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Palermo specializzandosi in Grafica d’Arte. Attualmente vive e lavora a Castelbuono, dove è direttrice artistica di PUTIA Art Gallery e Responsabile del Dipartimento Educazione del Museo Civico Castelbuono. Ha esposto in collettive e personali in Italia e all’estero, le sue opere fanno parte di collezioni di istituzioni pubbliche italiane e private. Il suo immaginario è popolato da figure grottesche, frutto di una commistione di riferimenti, reali, metaforici, letterari che convergono nella costruzione di un mondo parallelo, imperniato di mistero e di silenzio. Tra le mostre personali: “Abbecedario Fantastico”, PUTIA Art Gallery, Castelbuono (PA), 2020; “Rivolti”, Arciporcorosso, Palermo, 2018; “Innesti”, Palm Beach Hotel, Cinisi (PA), 2016. Tra le mostre collettive: “The Hanging Garden”, Spaziocentrotre, Palermo, 2018; “Tutti giú per terra”, DUDI libreria per bambini, Palermo, 2017; “MediterraneanRoutes / Rotte Mediterranee, progetto IMAGO MUNDI”, Luciano Benetton Collection, Cantieri Culturali alla Zisa, Spazio ZAC, Palermo, 2017;“Bells From The Deep”, Hundred Years Gallery, London, 2016; “Tutti dormono”, a cura di Virginia Glorioso, Orto Botanico, Palermo, 2016;“Montagne d’arte, progetto I-Art”, Ex Convento dei Cappuccini (CCP), Geraci Siculo (PA), 2015.

Mirela Morreale

7 FATE A PALERMOMirela Morreale nasce a Palermo nel 1983. Il suo talento artistico inizia alla tenera età.

Nel 2009 decide di trasferirsi a Parigi, studia all’Alliance Français ed esegue molti ritratti e tele astratte. Al rientro in Italia, nel 2010, dopo 3 anni, decide di iscriversi all’Accademia di Belle arti di Palermo. Completa il triennio nel 2017 e il biennio nel 2019, laureandosi con altissimi voti, con una tesi dal titolo “L’idea nell’atto chirurgico secondo Chaïm Soutine”, relatore Alessandro Bazan. Studia performance con Giusva Pecoraino e il 13 ottobre del 2018 si esibisce con “Sotto un sottomarino può succedere di tutto”, a cura della Pecoraino. Partecipa a diverse mostre collettive, tra le quali “Solo gli inquieti sanno come è difficile sopravvivere alla tempesta e non poterne vivere senza”, a Palazzo Ziino di Palermo, nel 2019, “Surgery” a Villa Niscemi, nel 2020 e gli “Artisti del Cortile della Morte”. Partecipa ad un workshop, sempre dal titolo “Surgery”, in un vecchio negozio vetrina, per pressi di Corso dei Mille, a Palermo. Attualmente la sua ricerca verte su tematiche scientifiche mediche, in particolare sulla chirurgia. Il suo gesto pittorico è espressivo, dinamico, dal carattere impulsivo, come possiamo notare nei suoi ritratti. I suoi volti emergono attraverso intense e spedite pennellate, una carica sferzante che riesce a far affiorare certi dinamismi psicologici.

Cetty Previtera

7 FATE A PALERMOCetty Previtera nasce in Svizzera nel 1976. Da bambina, con la famiglia si trasferisce in Sicilia, dove vive tutt’oggi. Dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Formazione presso l’Università degli Studi di Catania e un Master in Comunicazione e Linguaggi Non Verbali, approfondisce lo studio della pittura a olio. Frequenta gli studi di alcuni pittori siciliani e incontra i maestri Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro presso l’Accademia Abadir (CT). Nel 2011, a Vittoria (Rg) partecipa alla mostra itinerante Il Dogma del debito, a cura di Ivano Pino e Gianluca Gulino di Spazio InStabile. Seguono le esposizioni collettive curate da Natale Platania e la bi-personale Cube Project presso le Quam a Scicli, a cura di Antonio Sarnari. Nel 2015 partecipa alla collettiva Realismo Informale, a cura di Antonio Sarnari alle Quam di Scicli (RG). Del maggio 2017 è la sua prima mostra personale, Primavera, curata da Marco Goldin, presso le Quam di Scicli. Del 2018 la sua prima personale nella sua città, Catania, alla Carta Bianca Fine Arts. Nel 2019 ha avuto l’occasione di esporre presso la George Billis Gallery di New York per la collettiva Going a cura di Robin King e Carla Tucou Ricevuto. Nel 2014, a Bologna, partecipa alla Mostra Attorno a Vermeer, a cura di Marco Goldin. Nel 2021, sempre per la cura di Marco Goldin, espone all’interno della mostra Attorno a Van Gogh Otto pittori e i colori della vita, parallelamente alla mostra Van Gogh e i colori della vita, a Padova.

Linda Randazzo

7 FATE A PALERMOLinda Randazzo nasce a Palermo, nel 1979, dove vive e lavora. Consegue una prima laurea in scenografia, una specializzazione in pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e si conclude con un master in design per il teatro presso il Polidesign di Milano. Comincia la sua attività di artista partecipando a workshop e performance: Il tempo della notte, a cura di Emilio Fantin, Istituzione Parco della Laguna, (“Isola mondo” evento collaterale “Krossing” alla 53° Biennale di Venezia). Espone in musei e fondazioni, è presente in diverse collezioni e il suo lavoro viene archiviato dal Museo Riso di Palermo, Museo di arte contemporanea della Sicilia. Espone in Cina, Spagna, Serbia, Austria. Partecipa a una residenza del Goldismiths College di Londra per performers ai Cantieri culturali alla Zisa di Palermo. Nel 2015 allestisce una personale dal titolo “Linda’s Space”, nella galleria del Teatro Garibaldi di Palermo, curata dal compositore Gianni Gebbia. Nel 2017 è presente alla mostra Imago Mundi, mostra internazionale itinerante della collezione di Luciano Benetton. Nel 2018 espone all’istituto di cultura italiana di Vienna in una collettiva a cura di SynneGenzmer. Nel 2018 Cesare Biasini Selvaggi presenta una sua personale, presso gli spazi temporanei dell’associazione romana Archivi Ventrone, Art Dicstrit a Palermo. Nel 2019, è al museo Marino Marini di Firenze, in una collettiva, a cura di Angelo Crespi.

Lilian Russo

7 FATE A PALERMOLilian Russo nasce ad Erice nel 1982. Dopo la laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2006, si è specializzata in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, con i Maestri Diego Esposito e Loredana Parmesani (2009). Negli anni trascorsi a Milano, ha lavorato in qualità di assistente con la galleria d’Arte Contemporanea B. A. G. (Bel Art Gallery) e ha dipinto presso lo studio del pittore Marco Cigolani. Sempre nello stesso periodo ha collaborato con artisti italiani e stranieri, e preso parte a numerosi progetti ed esposizioni personali e collettive. Ha ideato diverse rassegne d’arte Contemporanea sia a Milano che in Sicilia. Attualmente vive a Trapani. Nel 2009 ha collaborato con l’artista Michela Forte per il progetto “Twister” Rete Musei Lombardia per l’Arte Contemporanea. Nello stesso anno, a Milano, ha partecipato a “Collezione Contemporanea. Giovani Artisti 200 opere” – Accademia Contemporanea. Nel dicembre 2012 prende parte alla mostra collettiva “12.12.2012” allo Spazio Bagutta; nel gennaio 2013 espone per l’inaugurazione di IFactory (Milano); nel dicembre 2013 esposizione personale “Dio Madre” p/o la galleria Spazio Onirico (Trapani); dal 22 settembre al 22 ottobre 2015 ha esposto in una doppia personale alla “Galleria Nasha” a Perm in Russia; dal 12 giugno al 16 luglio, esposizione collettiva, Palazzo Florio – Favignana “Seconda Biennale d’Arte Contemporanea Isole Egadi”.

Samantha Torrisi

7 FATE A PALERMOSamantha Torrisi (Catania, 1977), si è diplomata con il massimo dei voti in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania nel 2002. Vive e lavora alle pendici dell’Etna.

Nei suoi dipinti, dà vita a un mondo indefinito ed irreale basando la sua ricerca sulle tante contaminazioni dei media di oggi. Le sue opere fanno parte di diverse collezioni di arte contemporanea pubbliche e private. Ha collaborato a progetti multidisciplinari e si occupa di grafica editoriale. In più di vent’anni di attività, ha partecipato a concorsi, fiere d’arte contemporanea internazionali (tra le quali: Art Market Budapest, Art Athina, Paratissima e The Others a Torino, Affordable Milano, Kracow Art Fair, KunstArt Bolzano, Art Vilnius Lituania, BAF Bergamo) e a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero.“Dalle parti di me”, a cura di Ivan Quaroni alla Galleria KōArt di Catania nel 2017 e “Dell’infinito il nulla”, a cura di Francesco Piazza alla Galleria Giuseppe Veniero Project a Palermo nel 2019, sono due dei suoi progetti personali più recenti. Tra le collettive del 2021: “Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti”, un progetto curatoriale del Parco Archeologico Naxos Taormina, testo critico di Ivan Quaroni, Palazzo Ciampoli, Taormina (ME). “Canone Doppio” a cura di Francesco Piazza, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, The Project Gallery, Atene (Grecia).

 

INFORMAZIONI E ORARI:

Dal 22 luglio al 10 agosto 2021

Sede: Arèa | Piazza della Rivoluzione – 90133 Palermo

Orari di visita: 18:00  24:00

 

LE OPERE E GLI ARTISTI:

Gianna Panicola, a cura di:

https://www.facebook.com/gianna.panicola

Daniela Balsamo_La fata cinese_2021_Olio su tela_cm 60×100

https://www.facebook.com/labalsamo

Stefania Cordone_Lucia_2021_Olio su tela_Cm 100×70

https://www.facebook.com/stiffina

Mirela Morreale_Ritratto anonimo_2021_Olio su tela_Cm 30×25

https://mirelamorreale.weebly.com/chi-sono.html

Cetty Previtera_Lovers II_2018_Olio su tela_Cm 35×32

https://www.facebook.com/cetty.previtera

Linda Randazzo_Barcarello_2021_Olio su tela_Cm 70×100

https://www.facebook.com/lindamariasofiarosaliarandazzo

Lilian Russo_1mo mondo_2008_Olio su tela_Cm 100×100

https://www.facebook.com/lilian.l.rosso

Samantha Torrisi_There is no me_2013_Olio su tela su tavola_Cm 20×25

http://www.samanthatorrisi.it

 

Ufficio Stampa:

Media & Service s.c.

comunication and marketing

via Mario Puglia 21 – 90134 Palermo

+39 333 624 9616

mediaeservice@gmail.com

 

MUSEI: TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

MUSEI: TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

MUSEI: TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

By Martina Servidio

Per la terza volta in un anno, dal 9 marzo al 1 giugno 2020 e dal 6 novembre 2020 al 1 febbraio 2021 i Musei Italiani e con essi anche i Musei Vaticani e, tutte le attività di interesse turistico, museale e culturale, sospendono gli ingressi dei visitatori in ossequio alle disposizioni contenute nel D.L. del 13/03/2021 n. 30 emanato per arginare la diffusione del Covid 19

L’attuale chiusura è iniziata il 15 marzo e si protrarrà fino al 6 aprile, giorno di scadenza del citato Decreto Legge.

In pratica sono “chiuse le mostre e gli spazi museali così come i cinema, i teatri e gli altri luoghi della cultura”.

Fortunatamente l’informatica ci aiuta a sopperire a questa privazione culturale mediante la messa in rete dei tour virtuali come attuato da Roma Capitale

MUSEI:TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

http://www.museiincomuneroma.it/it

che consente di visitare i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Napoleonico, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali -il Casino Nobile di Villa Torlonia, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma e il Museo delle Mura.

Altrettanto lodevole è l’analoga iniziativa attuata dalla Direzione dei Musei Vaticani e dei suoi video caricati su YouTube:

https://www.youtube.com/c/MuseiVaticaniMv/videos

https://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it.html

Anche altre Istituzioni italiane hanno caricato foto e video dei propri Musei come, a titolo di esempio, i Musei Civici di Venezia

MUSEI: TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

https://www.youtube.com/channel/UCVBlrI39Fd8PKaEXVTAllbQ

ed anche i Musei della Regione Sicilia

http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/sitepda/musei_pda.asp

MUSEI:TERZA CHIUSURA IN UN ANNO

Certamente ammirare in presenza un museo è una sensazione insostituibile ma, considerando il grave momento sanitario che stiamo attraversando, la visita virtuale può essere una buona alternativa.

Photo Colosseo by Ruben Ramirez on Unsplash

Photo Foro Romano by Luismi Sánchez on Unsplash

Photo Venezia e Palermo by siti civici

ad uso non commerciale

Grazie, Martina

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

In mostra presso il Polo Museale di Arte Contemporanea di Palazzo Belmonte Riso fino al 26 agosto 2018

di Andrea Giostra.

Gino de Dominicis (Ancona, 1° aprile 1947 – Roma, 29 novembre 1998) è stato uno degli artisti italiani più interessanti e geniali del periodo che va dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta. Le sue opere sono state riconosciute da tutti i critici come “fuori” dal suo tempo e come arte che ha saputo “anticipare” il futuro.

Di fatto è stato un artista visionario sempre alla ricerca del senso della vita, dell’immortalità fisica in antitesi alla pulsione di morte freudiana sublimata artisticamente con l’immoralità e l’invisibile. Temi questi trattati in modo quasi ossessivo in tutte le sue opere d’arte visiva, ma anche con degli scritti quali le “Lettera sull’immortalità del corpo” del 1966.

Gino de Dominicis non ha mai voluto essere classificato all’interno di una scuola artistica o di una corrente culturale del suo tempo preferendo l’assoluta indipendenza speculativa e intellettuale delle sue creazioni.

Le sue opere hanno sempre innescato scalpore e critiche feroci soprattutto da parte di alcuni intellettuali a lui contemporanei, tra questi anche Pier Paolo Pasolini, ma soprattutto da parte di ortodossi e conservatori critici d’arte del suo tempo dei quali pensava «…che hanno dei complessi di inferiorità rispetto agli artisti. Sono sempre invidiosi. È una cosa che è sempre successa. C’è poco da fare.»  (Intervista a Canale 5 del 1994-95)

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

L’installazione che sollevò grande scandalo, e che al contempo lo rese ancora più famoso in tutto il mondo, fu quella presentata alla Biennale di Venezia del 1972: un giovane affetto da sindrome di Down, seduto davanti a un cubo invisibile, che la stampa di allora non ebbe scrupoli a chiamare “Il Mongoloide”; una palla nell’attimo immediatamente prima il suo rimbalzo; una pietra in attesa di generare un moto molecolare che avrebbe dovuto causare un movimento spontaneo della materia.

Lo scandalo e le voci della critica benpensante di allora furono tali che dovette intervenire la magistratura che sequestrò la mostra e denunciò Gino de Dominicis per sottrazione di incapace: “Il Mongoloide” Paolo Rosa.

Per questo motivo Gino de Dominicis subì un successivo processo che lo vide però assolto.

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

Le arti visive furono la forma espressiva che predilesse da sempre delle quali, rispetto alle altre forme d’arte, pensava che… «Le arti visive, la pittura, la scultura, l’architettura, sono linguaggi immobili, muti e materiali. Quindi il rapporto degli altri linguaggi con questo è difficile perché sono linguaggi molto diversi tra loro. Per cui c’è questa tendenza… non si capisce… si può capire il motivo perché probabilmente vogliono un po’ sentirsi tutti artisti, pittori, non si sa perché… L’arte visiva è vivente… l’oggetto d’arte visiva. Per cui paradossalmente non avrebbe bisogno neanche di essere visto. Mentre gli altri linguaggi devono essere visti, o sentiti, o ascoltati per esistere. Un’altra cosa nell’arte visiva caratteristica è che non si rivolge in particolare a nessuno spettatore, non c’è una gerarchia di spettatori, ma sono tutti alla stessa distanza dall’opera. Non ci sono gli esperti. Un giudizio di un bambino vale quello di un cosiddetto esperto, per l’artista. Non c’è nessun particolare… Anche perché non esistono gli esperti d’arte. Gli unici esperti, veramente, sono gli artisti. Gli altri percepiscono l’arte, ma non possono essere degli esperti altrimenti la farebbero, la saprebbero fare.» (ibidem).

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

E poi, a proposito di creazione e creatività, a proposito di esperti d’arte e critici d’arte, sosteneva la tesi del grande equivoco che era stato creato ad arte dai “non-artisti” che volevano sentirsi “artisti”… ovvero… «Poi c’è l’equivoco tra creazione e creatività. L’artista è un creatore. E non è un creativo. Ci sono persone creative, simpaticissime anche, ma non è la stessa cosa. Comunque, questa cosa qui dei creativi e degli artisti, nasce nella fine egli anni Sessanta dove iniziano i galleristi ad essere creativi, poi arrivano i critici creativi, poi arrivano i direttori dei musei creativi… E quindi è una escalation che poi crea questi equivoci delle Biennali di Venezia che vengono fatte come se fosse un’opera del direttore. Lui si sente artista e fa la sua mostra a tema, invitando gli artisti a illustrare con le loro opere il suo tema, la sua problematica. Questo mi sembra pazzesco.» (ibidem).

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

Attraverso la sua produzione artistica, scevra da amplificazione mediatica e pubblicitaria che ha sempre inesorabilmente rifiutato, riesce a ritagliarsi una posizione culturale ed artistica di grande prestigio ma – al contempo – di inscrutabile e carismatico mistero che lo rendono uno dei personaggi dell’arte della seconda metà del secolo scorso più accattivanti e richiesti dalle più prestigiose ed importanti gallerie del mondo.

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

La capacità evocativa e di suggestione speculativa e filosofica delle sue opere rimane intatta sino ai nostri tempi. E questa è certamente una qualità proiettiva che solo i grandi artisti hanno saputo raggiungere con la loro arte, tramandandola ai loro posteri.

Ebbene, tutto questo potrà essere vissuto fino al 26 agosto 2018 nella mostra “GDD – GENIO DELLA DIMENSIONE” DI GINO DE DOMINICIS curata da Vittori Sgarbi e allestita a Palermo presso il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea diretto da Valeria Patrizia Li Vigni.

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

“GDD – GENIO DELLA DIMENSIONE” DI GINO DE DOMINICIS

Inaugurazione: giovedì 13 giugno 2018, ore 19:00

Visitabile fino al 26 agosto 2018, ore 19:30

martedì, mercoledì, domenica | 10.00 – 19.30

giovedì, venerdì, sabato | 10.00 – 23.30

lunedì chiuso, eccetto i festivi.

https://www.poloartecontemporanea.it/event/gdd-genio-della-dimensione-di-gino-de-dominicis/

Palazzo Belmonte Riso | Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo

Corso Vittorio Emanuele n. 365 – 90134 Palermo

+39 091 587 717

poloartemoderna.pa@regione.sicilia.it

https://www.poloartecontemporanea.it/

Gino De Dominicis

https://it.wikipedia.org/wiki/Gino_De_Dominicis

http://www.artribune.com/television/2016/11/video-de-dominicis-fabio-sargentini-forziere-roma/

https://vimeo.com/205864164

Andrea Giostra

https://andreagiostrafilm.blogspot.it

https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/

 

Il genio ribelle di Gino de Dominicis

 

Palermo, Capitale italiana della Cultura

Palermo, Capitale italiana della Cultura

Palermo, Capitale italiana della Cultura

La ricchezza e la bellezza di Palermo risiede nelle sue mille anime frutto di dominazioni, di arrivi e partenze, di accoglienza e scambio. Lo testimoniano il suo paesaggio, la sua lingua, i suoi monumenti, la sua cucina ed il suo tessuto urbano.

Una immensa ricchezza stratificata nel tempo che si lascia facilmente “leggere” nelle opere d’arte, tra le dolci pieghe di un arabesco, su un capitello, tra le tessere dei ricchi mosaici, in un puttino irridente, tra le architetture classiche e le volute stile liberty o, nell’Opera dei Pupi.

Una immensa ricchezza (è bene sottolinearlo) che altrettanto facilmente si legge e si assapora nelle decine di iniziative, seminari, mostre, convegni, spettacoli che in ogni periodo dell’anno accolgono i palermitani ed i turisti.

https://www.facebook.com/PalermoCapitaleItalianaCultura/videos/401380383657422/?t=6

Palermo è un mosaico multicolore e multietnico che esprime la bellezza nell’incontro tra le diverse culture magicamente fuse insieme.

Palermo, Capitale italiana della Cultura, è La Capitale delle Culture, della cultura artistica e delle altre culture come delle Culture altre; non solo un ricco calendario di eventi ma un globale progetto di visione che vede la cultura come “capitale” attorno al quale accompagnare la crescita di tutta la comunità.

Cultura dunque a 360°, non solo cultura artistica ma anche culture della pace, dell’accoglienza, della legalità, dell’impresa, dell’innovazione, dei giovani, dell’ambiente, della solidarietà, della diversità; il tutto mettendo a sistema le istituzioni culturali, l’associazionismo ed i tanti attori così vitali nella società civile del territorio che va ben oltre i confini urbani ed ha il gran merito di valorizzare la sinergia con l’area metropolitana e con tutta la regione.

Saranno tante le iniziative e gli eventi, molti dei quali di respiro internazionale, che proiettano la città verso i grandi temi della nostra epoca come il diritto alla mobilità internazionale, il cambiamento climatico, l’accoglienza, i diritti della persona, i rapporti fra i popoli e gli stati.

Proprio perché è un pregevole ed ambizioso progetto gran parte di tutto questo resterà come patrimonio oltre il 2018: nuovi spazi e circuiti culturali, un sistema integrato dell’offerta turistico-culturale e, soprattutto, l’orgoglio della riscoperta bellezza che avvolge Palermo.

Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med

Dal 27 al 29 maggio 2016 torna Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med, l’iniziativa promossa dall’associazione ambientalista Legambiente per mantenere pulite le spiagge italiane e non solo.

La campagna si svolge ogni anno dal 1995 e riguarda anche gli altri paesi europei che si affacciano sulle coste del Mediterraneo; scuole, istituzioni locali e società civile coordinano i lavori per dare il loro contributo nella tutela di un ambiente marino sempre più a rischio.

A questa edizione collaboreranno anche l’azienda chimica Novamont, il C.I.AL. (Consorzio Imballaggi Alluminio) e il produttore di sacchi per la raccolta di rifiuti Virosac.

Migliaia di volontari affolleranno le zone costiere di tutto il paese per dare il loro apporto; le regioni coinvolte sono Sicilia, Sardegna, Lazio, Campania, Friuli – Venezia Giulia, Basilicata, Puglia, Emilia Romagna, Liguria, Calabria, Veneto e Marche.

Legambiente ha invitato coloro che parteciperanno a Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med a segnalare con la massima priorità la presenza sui litorali delle cosiddette “lacrime di sirena”, piccoli pallini che costituiscono la materia prima degli oggetti di plastica.

Queste sono particolarmente dannose per l’ecosistema marino perché non si dissolvono, vengono trasportate facilmente dalle correnti, assorbono sostanze altamente inquinanti e possono essere ingerite dagli animali.

Nell’ambito dell’iniziativa di volontariato Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med rientra un’indagine compiuta da Legambiente sulle condizioni del mare italiano.

Nel mese di maggio 2016 l’associazione ambientalista ha monitorato 47 spiagge nostrane e i risultati ottenuti sono decisamente scoraggianti; in un’area complessivamente di 106.245 metri quadrati sono stati scoperti 33.540 rifiuti.

I materiali inquinanti più diffusi sono la plastica, il polistirolo, i cotton fioc e i mozziconi di sigaretta; il motivo del massiccio ritrovamento di questo tipo di oggetti e sostanze è imputabile al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione.

La spiaggia di Coccia di Morto a Fiumicino versa nella condizione più grave e critica a livello nazionale; in questo luogo Legambiente ha rinvenuto la cifra record di 5.500 rifiuti in cento metri di costa.

Coccia di Morto

Coccia di Morto, Fiumicino

Alla lista nera si aggiungono Olivella a Palermo, Canovella de’ Zoppoli a Trieste e Mar Piccolo a Taranto; negli ultimi due casi è stata registrata una vera e propria invasione di scarti riconducibili ad attività di pesca.

La spazzatura che sporca e deturpa il Mar Mediterraneo non è solamente un problema ambientale ma anche economico; ogni anno infatti l’Unione Europea spende quasi 477 milioni di euro per la pulizia delle spiagge e dei fondali marini.

Gli allarmi lanciati da Legambiente non devono restare inascoltati; il mare è un bene comune e la sua protezione è un’assoluta necessità.

Per questo motivo è importante che un’iniziativa come Spiagge e fondali puliti – Clean up the Med non sia un caso isolato ma un’occasione per tutti di dare una mano per evitare che la costa diventi una discarica a cielo aperto.