Dall’Africa al Teatro Argentina : in scena il dramma dei rifugiati
50 milioni di persone fuggono dal proprio Paese per la guerra e la fame.
Fuggiti dal deserto, in mezzo al filo spinato, scampati alle maree e ai telegiornali: dopo l’ampio consenso di pubblico e critica riscosso dallo spettacolo “Sabbia” lo scorso anno, a coronamento di un laboratorio che ha coinvolto alcuni dei rifugiati del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, il prossimo 28 giugno sarà in scena al Teatro Argentina, RESPIRO, in prima nazionale, la seconda parte dell’ideale trilogia del Teatro Del Deserto.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, lo spettacolo di Riccardo Vannuccini è realizzato con la collaborazione di alcuni rifugiati provenienti dall’Africa. “Questa performance – spiega Riccardo Vannuccini – è un reportage, una composizione poetica di scene fra teatro, danza e musica che fanno da finestra all’immaginazione per chiunque abbia voglia di domandarsi da che parte si dirige il mondo.
SABBIA è un diario inventato, una mappa di viaggi e pagine strappate, fughe, tentativi, strade percorse a piedi o sul tetto del camion, appostamenti notturni, precipitose invenzioni, canzoni, dediche d’amore, scarpe piene di sabbia; è la conclusione di un laboratorio teatrale durato dieci mesi, una composizione scenica di confine che deve molto a Pina Bausch, Jackson Pollock, Thomas Eliot e Ibn Battuta.
La realtà viene quindi trasferita dall’Africa al Teatro Argentina di Roma.
Nessun folklore, nessuna pedagogia, al contrario del teatro che illustra e giudica, l’azione scenica qui si presenta come semplice evento”. Con i testi tratti da Shakespeare, Bachman, Eliot, Eschilo e Omero, impreziositi dalla colonna sonora di Rocco Cucovaz, lo spettacolo sarà in scena al Teatro Argentina dal 28 al 30 giugno prossimi.
Dall’Africa al Teatro Argentina, da non perdere.