Libri come: a Roma dal 18 al 20 marzo

libri come 2016

Libri come tornerà a Roma per il settimo anno consecutivo e sarà l’Auditorium Parco della Musica ad ospitare questa tre giorni di letteratura e cultura.

Dal 18 al 20 marzo gli spazi dell’Auditorium si animeranno di incontri, workshop, lezioni, laboratori, presentazioni, conferenze, dibattiti: una serie di momenti di incontro aperti a studenti, curiosi, appassionati, addetti ai lavori, a cui parteciperanno importanti esponenti della letteratura e della cultura mondiale.

Libri come è promossa e organizzata dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Instituto Cervantes, RAI Radio3, a cura di Marino Sinibaldi con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco.

Al centro di questa serie di esperienze in programma c’è il libro, c’è la lettura, ma vissuti come esperienza di crescita e formazione: oltre gli scaffali, oltre la carta, oltre il calo del numero dei lettori abituali, oltre la crisi dell’editoria, c’è la riflessione, c’è l’interpretazione della realtà che ci circonda.

Non a caso, ogni anno Libri come concentra la sua attenzione su una tematica in particolare, legata all’attualità e di interesse comune: l’anno scorso era la scuola. Questo perché la lettura e la letteratura rappresentano emozione, evasione, talvolta un passatempo, spesso una passione, ma il contatto diretto con “i grandi” può certamente invogliare le menti a fare un passo ulteriore, dunque a spostare questa dimensione su un piano più concreto e attuale, più quotidiano e reale.

Questa edizione di Libri come, infatti, è intitolata Roma e le altre (città): il dibattito si amplia, si estende, le protagoniste diventano Roma e non solo. Istanbul, Damasco, Gerusalemme, Londra, New York, Parigi, Barcellona, luoghi lontani che prenderanno vita attraverso le parole degli autori invitati agli incontri i quali si focalizzeranno su tutti gli aspetti della vita cittadina quotidiana: lavoro, trasporti, politica, cibo, artigianato, famiglia, arte.

Oltre 250mila le presenze nel corso delle passate edizioni, 30mila solo nel 2015, quando ad inaugurare la manifestazione ci fu Umberto Eco, scomparso il 19 febbraio scorso. Doveroso, dunque, ricordare il grande scrittore e intellettuale e lo si farà attraverso un filmato che ripercorrerà i momenti salienti della sua partecipazione a Libri come.

Libri come: ospiti in programma

Tra i nomi di spicco che è possibile incontrare quest’anno ci sono Jonathan Coe (19 marzo ore 19 – Sala Petrassi: “Come Londra”, con Alessandro Mari), Sophie Kinsella (20 marzo ore 16 – Sala Petrassi: “Le città dello shopping”, con Annalena Benini e Fabio Canino), Alessandro Baricco (19 marzo ore 16 – Teatro Studio Gianni Borgna: “Come lo Storytelling”, in collaborazione con la Scuola Holden), Andrea Camilleri (20 marzo, ore 18 – Sala Sinopoli: “Le mie città e quelle di Montalbano” con Marino Sinibaldi), Javier Cercas (20 marzo, ore 12 – Sala Petrassi: “Come Barcellona”, con Bruno Arpaia). E ancora: Elliot Ackermann, Garry Kasparov, Chigozie Obioma, Suad Amiry e tantissimi altri.

Caravaggio a Roma: opere da vedere gratis

caravaggio_crocifissione san pietro

Caravaggio (1571-1610), al secolo Michelangelo Merisi, visse e lavorò a Roma per circa dodici anni: un periodo per certi versi oscuro, data la sua vita dissoluta fatta di risse, guai con la legge, persino un omicidio, ma sicuramente prolifico dal punto di vista artistico.

Oggi la fama di Caravaggio è mondiale, fortemente rivalutata e riscoperta in età moderna: alcune sue opere sono purtroppo andate perse, altre fanno parte di collezioni private, molte si trovano in giro per l’Italia, ma anche a Vienna, Madrid, Berlino e Stati Uniti. Una consistente parte, però, è ancora nella capitale e molti non sanno che esiste un “itinerario” che consente di ammirarne ben sei, dislocate in tre Chiese situate tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo: un percorso che permette di godere di queste bellezze in modo gratuito, senza fare file e immersi nel silenzio.

È un tour davvero interessante anche perché queste tre chiese hanno accolto le sei tele sin dall’inizio, sono quelle per cui furono commissionate e dipinte, senza mai essere spostate.

Partendo dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo, nella Cappella Cerasi si possono ammirare la Conversione di San Paolo (1601) e la Crocifissione di San Pietro (1600-01). Realismo, attenzione al dettaglio, forte umanità dei personaggi, dinamismo, drammaticità e utilizzo della luce sono i tratti fondamentali delle composizioni.

Proseguendo verso Via della Lupa si incontra un luogo dove Caravaggio fu protagonista di una delle tante scorribande che caratterizzarono la sua permanenza a Roma: in quella strada, apprendiamo da deposizioni dell’epoca, si trovava l’ Osteria della Lupa, dove il pittore ebbe uno scontro con uno degli inservienti, che rimase ferito.

Spostandosi verso il Vicolo del Divino Amore (ora Vicolo di San Biagio) si può vedere, al civico 19, la casa in cui il Caravaggio soggiornò e dove realizzò molte delle sue opere.

Andando avanti in Via della Pallacorda si può calcare lo stesso suolo dove il pittore si trovò coinvolto in un violento litigio con tale Ranuccio Tomassoni, che ci rimise la vita: episodio, questo, che costrinse il Merisi a lasciare Roma.

Si arriva così, attraversando Via della Scrofa, dove erano situate le botteghe più frequentate dall’artista, alla Chiesa di Sant’Agostino, dove sulla cappella sinistra (dedicata alla Madonna di Loreto) si può ammirare la Madonna dei Pellegrini (1604-1606). L’opera destò non poco scalpore, considerando che nelle sembianze della Madre di Gesù tutti riconobbero una prostituta dell’epoca, Lena, scelta da Caravaggio come modella (per questa, come per altre tele, come la Madonna dei Palafrenieri): la rappresentazione per cui opta il Merisi è straordinariamente nuova e d’impatto, diversa dall’iconologia cui si era abituati. Una Madonna con la veste scollata, dalle movenze sensuali, una postura che ricorda quasi quella di una cortigiana, per l’appunto. Inoltre nessun accenno vi è alla leggenda secondo cui la casa di Maria fu portata in volo dagli angeli fino a Loreto: qui Lei appare ferma sull’uscio, vestita da popolana, ai suoi piedi due pellegrini dalle vesti sporche e sdrucite.

Infine, da lì, spostandosi alla Chiesa Nazionale di Francia San Luigi dei Francesi, si possono visionare, nella Cappella Contarelli, tre opere meravigliose del Caravaggio: Vocazione di San Matteo (1599-1600), San Matteo e l’Angelo (1602) e il Martirio di San Matteo (1602), ciclo commissionato dal cardinale francese Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli).

Nella prima il realismo, i significati allegorici e la luce la fanno da padroni: diverse le interpretazioni circa l’identità di San Matteo, che potrebbe essere sia la figura intenta a contare i soldi che quella accanto, col dito puntato.

Grande umanità e drammaticità anche ne Il martirio di San Matteo, rappresentato con grande carica emotiva.

Nel San Matteo e l’Angelo  vediamo il Santo intento nella scrittura, guidato e ispirato dall’Angelo, mentre poggia incerto su uno sgabello quasi in bilico, a rappresentare forse l’incertezza della condizione umana e la stessa incertezza e difficoltà di Matteo.

 

Scrisse il critico d’arte Victor Schoelcher:

“Non è l’assenza di ogni difetto, ma la presenza d’eminenti qualità, che costituisce un temperamento e perfino un genio. Certi uomini, capaci di una foga indomabile, non possono rassegnarsi all’impeccabile saggezza della mediocrità. Tra questi, Caravaggio”.

Acrobati: Daniele Silvestri presenta il nuovo album

acrobati

Daniele Silvestri ha definito il suo ultimo album “la cosa più bella che ho fatto”: si intitola Acrobati e sarà presto oggetto di un tour in-store di promozione che partirà da Roma.

Acrobati d è il dodicesimo album del cantautore romano, reduce da una lunga serie di concerti in Italia ed Europa in cui si è esibito con i colleghi e amici Niccolò Fabi e Max Gazzè.

Ora Silvestri torna a dedicarsi alla sua carriera da solista, con nuovo album, nuovi live e un tour in-store per promuovere entrambi, che partirà da Roma, presso la Feltrinelli di Via Appia il 28 febbraio alle ore 17:00.

Acrobati, che uscirà il 26 febbraio 2016 per Sony Music, è costituito da 18 tracce per una durata totale pari a 74 minuti. Il singolo che lo anticipa si intitola Quali alibi, il cui video su Youtube ha già superato le 500 mila visualizzazioni.

La realizzazione dell’album ha coinvolto più di quindici musicisti e contiene alcuni featuring d’eccezione: con Caparezza, Diodato, Dellera, Diego Mancino e Funky Pusherz. Nello svelare piano piano i dettagli sul suo lavoro, Silvestri ha lasciato intuire che i brani si diversificheranno molto tra di loro sia in merito alle sonorità che alle tematiche. D’altronde lui non si è mai tirato indietro dinanzi alle sperimentazioni musicali e alle varietà stilistiche.

Amore, impegno politico, attualità, società, amicizia, ironia: Silvestri ci ha abituati a mondi variegati, a sfumature infinite di significati. E la copertina di Acrobati forse vuole dirci (anche) questo: siamo in bilico sul mondo, in bilico sulla verità, in bilico nei nostri rapporti umani. La vita è un’acrobazia, ma nel nostro camminare come equilibristi sui fili tesi della vita, non siamo soli. E soprattutto, non possiamo fare a meno di rivolgere i nasi all’insù per guardare i nostri sogni, portando lo sguardo sempre più in alto.

E un’acrobazia è stata anche la realizzazione dell’album, nato da una serie di appunti e di idee raccolti a partire da questa estate sull’iPhone, tradotti in musica e parole, arrivati fino in sala registrazione e concretizzati in un album e una turnée.

Silvestri girerà l’Italia da nord a sud con la sua musica. Molte date dei concerti sono già sold out, al punto che ne sono state aggiunte altre in corso d’opera: la data di Milano è stata raddoppiata e quella di Roma addirittura triplicata! Si partirà a Foligno, sabato 27 febbraio, passando poi per Genova, Napoli, Padova, Milano, Reggio Emilia, Roma, Torino, fino alla chiusura affidata a Palermo, il 14 maggio.

Acrobati: il tour in-store

Il tour in-store che precede i concerti darà occasione di incontrare Daniele più da vicino, di ascoltare in anteprima qualche estratto dell’album e di farsi firmare la propria copia di Acrobati: otto le librerie Feltrinelli che ospiteranno l’artista, a partire da quella di via Appia a Roma, domenica 28 febbraio. L’appuntamento è alle ore 17:00, ingresso libero.

Coloro che acquisteranno l’album in questo punto vendita (a partire dal 26 febbraio e fino ad esaurimento scorte) potranno ricevere l’autografo di Silvestri, su esibizione dello scontrino battuto in cassa.

Poi sarà la volta di Genova (1 marzo Feltrinelli di via Ceccardi), Milano (2 marzo Feltrinelli di piazza Piemonte), Firenze (3 marzo Libreria Feltrinelli Red in Piazza Repubblica), Bologna (4 marzo Feltrinelli di Piazza Ravegnana), Torino (5 marzo Feltrinelli Stazione Porta Nuova), Napoli (7 marzo Feltrinelli piazza dei Martiri) e Bari (8 marzo Feltrinelli di Via Melo).

Accademia delle Arti

La Direttrice Artistica dell’Accademia delle Arti Sig.ra Catia Di Gaetano, i coreografi, i docenti e…gli allievi ed allieve dei vari corsi di danza augurano un buon Natale 2015 ed un felice Anno Nuovo.

Vi aspettiamo a Gennaio per il nuovo anno accademico con esami Royal Ballet.

A presto

Accademia delle Arti

Roma

Viale Isacco Newton, 33

Tel. 06 6571702

Michelangelo Antonioni: “il pittore che non t’aspetti”

Mostra opere pittura del regista, montatore, sceneggiatore, scrittore e pittore, Michelangelo Antonioni

Mostra opere pittura del regista, montatore, sceneggiatore, scrittore e pittore, Michelangelo Antonioni

Cronaca di un amore, I vinti, La Signora senza Camelie i suoi primi tre film. Il grido, L’avventura, La notte, le tre creature venute alla luce nel bel mezzo di una carriera di successo. “Professione: reporter“, altra brillante idea del suo infinito ingegno che ha avuto il suo altrettanto seguito. L’Eclisse, film del lontano 1962, una pellicola che al di là della trama e dei suoi protagonisti, pone lo spettatore di fronte ad una delle piazze più belle, romantiche di Roma, da lui tanto amata: Piazza di Pietra.

Michelangelo Antonioni. Regista amato, apprezzato, non esente da critiche, sceneggiatore, montatore. Non solo film, ma anche diversi documentari. Uno stile, un modo di raccontare storie e personaggi che, sicuramente, non a tutti piaceva, ma che gli è valso la conquista di diversi riconoscimenti e, ciliegina finale sulla torta, un Oscar alla carriera venti anni fa. Fra le tante passioni, non tutti forse ne sono a conoscenza, Antonioni amava molto la pittura. Piazza di Pietra, nel cuore del centro storico capitolino, dalla scorsa settimana è la protagonista, “guarda un po’ il destino”, di un’interessante esposizione di alcune delle sue più significative opere, in qualità di pittore. Inaugurata lo scorso 30 ottobre e già in mostra alla Galleria 28 da sabato scorso, curata dalla moglie del talentuoso Michelangelo, Enrica Antonioni, e Francesca Anfosso, quest’ultima direttrice della Galleria. Già nel 2006, un anno prima della sua morte, avvenuta il 30 luglio 2007, molti suoi seguaci e semplici appassionati di arte poterono ammirare alcuni dei suoi dipinti per un mese, dentro il fantastico scenario del Tempio di Adriano.

Mostra opere pittura del regista, montatore, sceneggiatore, scrittore e pittore, Michelangelo Antonioni

Mostra opere pittura del regista, montatore, sceneggiatore, scrittore e pittore, Michelangelo Antonioni

La Signora Antonioni, durante la presentazione della mostra, ha inaugurato l’evento con queste parole: “Dipingere per lui era una gran gioia, i momenti dedicati alla pittura sembravano liberi dal tormento che il cinema poteva dargli, insieme alla soddisfazione di saper fare il mestiere che amava di più, ma che lo metteva sempre alla prova. Nei suoi ultimi anni, dal 2001, ha deciso di dedicare alla pittura tutto il tempo che gli rimaneva. Era al suo tavolo di lavoro tutto il giorno e tutti i giorni, assorbito nel colore, nella forma, nel silenzio, nella quiete del suo respiro. L’eleganza dei suoi gesti era disarmante, come sempre”. Francesca Anfosso ricorda il maestro così: “Provo ammirazione umana e professionale nei confronti del Maestro che ha dimostrato di essere artista compiuto, capace di esprimersi e creare coinvolgimento emotivo utilizzando con eguale maestria l’immagine, nella pittura come nel cinema. Le sue opere sono un’esplosione di colori e di forme, di suggestioni e di stili; colorate e “gioiose” ci svelano un Antonioni inatteso. Sono sicura che desteranno diffusamente la stessa ammirata emozione provata da me la prima volta che le ho viste nella splendida casa di Michelangelo ed Enrica a Bovara”.

“Dipingendo, dal suo silenzio ha voluto far emergere la sua voce: nitida, squillante, ricca d’infiniti colori e di molteplici forme, talvolta inquieta, ma altre volte persino allegra”. Questa la personalità di Antonioni, descritta da Alberto Asor Rosa. Colori, emozioni, un pizzico di astrattezza, a dimostrazione di un modo di esprimersi che variava, gioia all’ennesima potenza e una certa, particolare personalità. Il ritratto accurato di un Michelangelo Antonioni che, fino ad oggi, minimamente conoscevamo ed immaginavamo.