Trofeo Nazionale Eufronio: quando la Danza è anche Arte

Trofeo Nazionale Eufronio: quando la Danza è anche Arte

Trofeo Nazionale Eufronio: quando la Danza è anche Arte

Solitamente i Concorsi di Danza pongono un particolare e doveroso focus verso l’aspetto coreografico, dei costumi, dei passi non potendo, per ragione di spazi contenuti, estendere l’esibizione verso realtà circostanti.

La simbiosi Arte, Cultura, Danza è magistralmente racchiusa nel Trofeo Nazionale Eufronio che si svolgerà nel Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro il prossimo 29 Aprile 2018

Non è un caso aver stabilito la data del 29 aprile perché proprio quel giorno si festeggia la Giornata Mondiale della Danza promossa dal Consiglio Internazionale della Danza (C.I.D.) sotto l’egida dell’UNESCO.

Trofeo Nazionale Eufronio: quando la Danza è anche Arte

Il mondo della Danza, quel giorno, dedicherà le proprie esibizioni per celebrare l’importante evento che, simbolicamente, abbraccerà tutti gli “attori” siano essi ballerini, coreografi, costumisti, scuole e…pubblico.

Dei componenti la Giuria, tutti di alto profilo professionale ed artistico con una significativa carriera alle spalle ne abbiamo parlato con il nostro precedente articolo

https://www.lamacinamagazine.it/trofeo-nazionale-di-danza-eufronio/

mentre ora vogliamo sottolineare che il Trofeo Eufronio intende non soltanto presentare uno spettacolo evento di ottima Danza Classica, Moderna, Contemporanea, Hip Hop ma anche coniugare la Danza come espressione di Arte e Cultura diffusa.

Chi è Eufronio?

La prima risposta è: il premio che si vince.

Non è solo questo ma è, in realtà, un importante riconoscimento premiante altamente simbolico legato al mondo dell’Arte e della Cultura.

Il Cratere di Eufronio, o anche Cratere di Sarpedonte, è un cratere a calice decorato a figure rosse modellato dal ceramista Euxitheos e dipinto da Eufronio intorno al 515 a.C.

E’ un pezzo unico, di inestimabile valore proveniente da una tomba etrusca saccheggiata.

Rimase esposto dal 1972 al Metropolitan Museum di New York e solo nel 2006, a seguito di intense trattative, è stato restituito allo stato italiano che lo conserva nel Museo Nazionale di Tarquinia.

Questo è il merito che va riconosciuto all’A.S.D. Dimensione Danza 2000

http://www.dimensionedanza2000.com/

che con sapienza e professionalità ha saputo coniugare la Danza come una delle espressioni della Cultura e dell’Arte.

Un particolare ringraziamento a Vincenzo Ceripa e alla Direttrice Artistica e Docente Alessandra Ceripa per aver organizzato l’evento.

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La Tomba dei Demoni Azzurri

La Tomba dei Demoni Azzurri, scoperta fortuitamente nel 1985 in occasione di lavori di ammodernamento delle infrastrutture, è finalmente aperta al pubblico ed inserita nel circuito di visita delle tombe dipinte di Tarquinia.

 

L’inaugurazione si terrà sabato 27 maggio 2017 alle ore 17,00 presso la necropoli dei Monterozzi di Tarquinia.

 

La datazione più probabile è attribuita alla seconda metà del V sec. a.C. e rappresenta una delle più significative testimonianze della pittura etrusca con la più antica scena relativa al mito dell’Oltretomba, che rivelano le nuove dottrine sulla morte introdotte in Etruria dal mondo greco.

 

Sulla parete alla sinistra dell’entrata è rappresentato il defunto nel suo estremo viaggio verso l’Aldilà; egli viene raffigurato in piedi, sulla sua biga, tirata da una coppia di cavalli ed avanza seguito da due danzatori.

 

Davanti al corteo vi è un giovane coppiere nudo accanto ad una tavola imbandita che introduce la scena del banchetto dipinta sulla parete di fondo.

 

Quattro sono le coppie di convitati sdraiati sulle klinai (letti da banchetto) con la coppia al centro che raffigura il proprietario del sepolcro accanto a sua moglie ritratti mentre si scambiano una carezza affettuosa.

 

Sulla parete destra vi è una grandiosa scena ambientata nell’Aldilà che viene introdotta, sulla sinistra, dalla suggestiva immagine di Caronte (Charun) presentato non come l’orrido demone etrusco raffigurato nei sepolcri di età più recente, ma come il più delicato Caronte greco che traghetta le anime governando lentamente, con il suo lungo remo, la barca sulle azzurre acque dell’Acheronte.

 

Appena approdati sulle sponde dell’Ade una donna ammantata e un giovinetto avanzano accolti da altri personaggi.

 

La denominazione della tomba, La tomba dei demoni azzurri, si deve alla presenza di singolari demoni dalle carni azzurre; uno di questi – dal volto grottesco e con serpenti avvolti intorno alle braccia – è seduto su una roccia.

 

Un’altro demone conduce la defunta per mano verso l’aldilà.

 

Un ultimo essere, mostruoso, alato, con il corpo di colore nerastro e dalla bocca sanguinolenta si avventa satanicamente con le braccia protese e gli arti forniti di artigli verso i nuovi arrivati.

 

Un altro importante tassello della civiltà etrusca viene così restituito al grande pubblico ed è uno straordinario elemento di conoscenza e di attrazione per questo straordinario territorio testimone dell’antica, ed ancora in parte avvolta nel mistero, civiltà degli etruschi.

 

Non dimentichiamo che proprio il territorio di Tarquinia ha dato ben 3 re all’antica Roma: Tarquinio Prisco al quale successe il genero Servio Tullio che fu invece assassinato dal genero Tarquinio il Superbo.

 

 

Tutta la zona di Tarquinia è ricca di testimonianze della civiltà etrusca e l’inaugurazione della Tomba dei Demoni Azzurri è uno straordinario motivo per visitare il territorio.

 

 

Costo del biglietto: 6,00 €; Riduzioni: 3,00 €;

Per informazioni  0766 856308
Prenotazione:Facoltativa

Indirizzo: via Ripagretta, s.n.c. 01016 – Tarquinia (VT)